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I 5 film Disney acclamati dalla critica ma con poco successo al botteghino

La Disney fornisce ormai da tantissimi anni film (e non solo) di animazione che possono piacere sia ai grandi che ai piccini. Questi film toccano le corde del cuore così come sanno proporre avventura e azione ma anche comicità e risate. I Classici Disney sono praticamente un’istituzione e ogni bambino, a dispetto della generazione in cui è nato o ha vissuto, ne ha visti tantissimi nel corso degli anni.

Generalmente, i film di animazione della Disney rappresentano un successo su tutta la linea. Esistono però delle eccezioni, anche abbastanza rumorose, a livello commerciale. Alcuni film, infatti, nonostante avessero ottenuto il plauso della critica e di una certa fetta di pubblico, non si rivelarono come dei successi commerciali ma, anzi, come dei flop veri e propri.

Fantasia (1940)

Attualmente Fantasia è uno dei film Disney che più vengono considerati con lo status di capolavoro. Ebbene, nonostante questo, in passato, negli anni della sua uscita, questo particolare esperimento che si discostava moltissimo dai Classici Disney “tradizionali”, non fu immediatamente compreso e percepito come innovativo. Il pubblico dell’epoca, infatti, dimostrò di non apprezzare la commistione tra musica classica e animazione, rendendo Fantasia un flop che fece sanguinare metaforicamente il portafoglio Disney. Nel corso degli anni, però, quest’opera è stata giustamente rivalutata e Fantasia ora viene considerato un pilastro del cinema di animazione.

Taron e la pentola magica (1985)

Tratto dal romanzo “Il calderone nero”, questo film è conosciuto per essere uno dei primissimi grandi flop commerciali della Disney. Nonostante, rispetto ai Classici precedenti, presentasse un’innovazione tecnica notevole e un budget più elevato (44 milioni di dollari), il film ne incassò nemmeno la metà (22 milioni). Il suo approccio maturo e l’atmosfera più oscura rispetto al solito, però, gli hanno permesso di essere rivalutato e di diventare un prodotto apprezzato dai fan di nicchia.

Atlantis: l’impero perduto (2001)

A proposito di film che hanno cercato di esplorare nuovi territori per la Disney, Atlantis fu un esperimento tecnicamente molto riuscito ma non apprezzato abbastanza dal pubblico. La storia era avventurosa e fantascientifica, concettualmente lontana dai film d’animazione tradizionali a cui Disney aveva abituato per anni il suo pubblico. D’altronde il mistero di Atlantide è sempre risultato molto affascinante ed è stato in grado di ispirare anche altre manifestazioni mediatiche, come per esempio fumetti, videogiochi o mini giochi online, come vari esempi delle versioni di slot di atlantide che si possono trovare sui portali online.

Il film però non si impose al botteghino, anche per via della forte concorrenza dello straordinario successo del film Dreamworks su Shrek. Nonostante il flop, ancora oggi Atlantis viene fortemente apprezzato per l’originalità della trama e la qualità delle animazioni.

Il pianeta del tesoro (2002)

Appena un anno dopo il flop di Atlantis, Disney si ritrovò nuovamente nella stessa posizione per via de Il pianeta del tesoro, una rivisitazione in chiave scientifica del romanzo L’isola del tesoro. Il film, con un budget di 140 milioni di dollari, finì per incassarne soltanto 110, rendendosi quindi protagonista di una perdita significativa per l’azienda. Negli anni, però, come tutti gli altri film di questa Top 5, Il pianeta del tesoro ha saputo ritagliarsi un suo pubblico, in grado di apprezzare la sua storia avvincente, la sceneggiatura ben scritto e le tecniche innovative di animazione che mischiavano CGI e disegni tradizionali.

Strange World – Un mondo misterioso (2022)

Questo è il più recente flop della Disney e, infatti, nonostante la sua poca longevità, fa già parte dei film che hanno incassato di meno della casa di produzione. Purtroppo il flop commerciale è stato “suggerito” anche da una promozione insufficiente del film – quasi come se in Disney non ci credessero abbastanza – e da una trama che, per quanto avvincente, è parsa a tratti banale e non in grado di attirare l’attenzione del pubblico al cinema.

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