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Loro sono Catiuscia e Marco, vivono a Fermo, nelle Marche.
Hanno portato la figlia di 15 anni al pronto soccorso, sembrava avere solo una brutta influenza, ma la mattina seguente il medico che l’aveva visitata ha suonato alla loro porta. Ci aveva pensato tutta la notte, aveva il sospetto che il problema della ragazza fosse ben più grave. Non era tranquillo, non poteva fare finta di niente.
E aveva ragione. Grazie al suo intervento, dice il Resto del Carlino, la giovane è stata curata in tempo e salvata.

Quel medico si chiama Francesco Bernetti Evangelista, è un chirurgo in pensione che lavora per la cooperativa di supporto al pronto soccorso. Un uomo che ha a cuore i pazienti, ama il suo lavoro e lo svolge con grande umanità.
“Nostra figlia aveva la febbre alta, non sentiva più le gambe. Ci siamo spaventati e siamo andati al pronto soccorso.

Hanno detto che aveva una brutta influenza, e siamo tornati a casa. La febbre però non passava.
Il mattino dopo il medico che l’aveva visitata si è presentato alla nostra porta, diceva di non essere sereno, di voler approfondire la situazione.
Aveva il sospetto di un’infiammazione al midollo, che se fosse stata trascurata avrebbe potuto avere esiti imprevedibili.
Ci ha raccomandato di riportare nostra figlia in ospedale e di affidarla alla neurologia. Siamo rimasti esterrefatti.

I suoi sospetti erano fondati. Grazie alla sua umanità e a quella di chi poi l’ha curata, nostra figlia è salva.
Un medico che viene a casa tua, di sua iniziativa, perché preoccupato per tua figlia, è qualcosa che ti riconcilia col mondo.
Ti fa capire che davvero possiamo sperare nella solidarietà e nell’attenzione verso gli altri”.

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