Nel 2008, l'allora Direttore della Soprintendenza Archeologica del Mare della Regione Siciliana, il compianto Sebastiano Tusa, fece una scoperta incredibile. Durante sondaggi nel mare antistante il porto di Marina Lunga a Lipari, una draga riportò alla luce parti di colonne romane dal fondo del mare! Questo evento straordinario spinse Sebastiano a dare il via a ricerche subacquee che portarono alla luce un grande molo lungo 160 metri e largo 60 metri, probabilmente parte di un porto romano.
Ma perché i Romani costruirono questo molo a Lipari? Perché è stato sommerso dal mare? La risposta a queste domande è affascinante.
Grazie a rilevamenti subacquei ad altissima risoluzione e analisi archeologiche, è emerso che il molo e il porticato risalgono all'epoca romana e si trovano oggi a una profondità di circa 13 metri. Ma cosa li ha sommersi? La risposta sta nei movimenti vulcano-tettonici che hanno affondato lentamente questa struttura nel corso dei secoli.
Studi multidisciplinari hanno rivelato che il molo si è inabissato alla velocità media di circa 5.17 millimetri all'anno durante gli ultimi 2100 anni, principalmente a causa dell'attività vulcanica e tettonica. L'aumento del livello del mare dovuto al cambiamento climatico ha contribuito anch'esso al processo.
Questo incredibile ritrovamento ci offre una finestra sul passato di Lipari e sulle complesse interazioni tra attività vulcanica, tettonica e cambiamenti climatici.
Per ulteriori dettagli c'è un post sul blog INGVambiente https://buff.ly/2YKg9jA
Foto di Marco Anzidei