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Una giovane liparota di 17 anni, affetta da una rara sindrome che le impediva di alimentarsi, e’stata salvata grazie alla collaborazione tra l’ospedale di Lipari e il Policlinico Morgagni di Catania.
La ragazza,affetta dalla sindrome del compasso aorto-mesenterico,da anni era impossibilitata ad alimentarsi regolarmente,ed era affetta da frequenti episodi di vomito alimentarsi. Inoltre aveva perso peso e iniziava ad avere deficit vitaminici e proteici.
IL dr Enzo Compagno, primario di Chirurgia dell’Ospedale di Lipari, avendo visitato la giovane paziente, ha il sospetto di una compressione del terzo duodeno dovuto ad un pinzamento tra aorta e arteria mesenterica superiore. La tac addome e pelvi e la risonanza magnetica confermano il sospetto clinico del dr Compagno.
Contattato prontamente il Policlinico Morgagni,che dispone di tutte le specialita’ mediche e chirurgiche per risolvere un caso cosi complesso, in una paziente molto fragile. Il professore Diego Piazza e il professore Sergio Castorina si fanno carico di coordinare l’intervento chirurgico.
La scorsa settimana il professore Diego Piazza, collaborato dalla dottoressa Caterina Piazza, ha operato la paziente ristabilendo il normale transito alimentare. Il decorso post-operatorio e’stato esente da complicanze e la giovane paziente rientra a Lipari, potendo riprendere una vita normale e soprattutto gli studi scolastici.
Raccontiamo questa storia di buona sanita’ per sottolineare l’importanza della collaborazione tra l’ospedale di Lipari e i centri di riferimento della Sicilia. In particolare il Policlinico Morgagni presieduto dal Dottore Riccardo Castorina, avendo tutte le specialita’necessarie per risolvere casi complessi e’ un punto di riferimento per l’isola di Lipari.
La famiglia della paziente e’grata al dottor Enzo Compagno e al professore Diego Piazza.
E per questa straordinaria sinergia i complimenti anche dal Notiziario delle Eolie
LA NOTA
di Enzo Compagno
La storia è un po più complicata, la ragazza purtroppo è stata curata per anni con terapie sbagliate, perché sbagliata era la diagnosi, pur essendo in cura in un centro di altissima specializzazione.
Questo non per fare polemica, ma per ricordare l'importanza di un piccolo ospedale che può dare grandi risultati, per il resto l'importante che si sia risolto il problema della piccola paziente.
Rassegna Stampa GDS.IT
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