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Riscaldamento, la Sicilia consuma di più: ma pesa la crisi economica

Con i suoi cinque milioni di abitanti, oggi la Sicilia detiene il record negativo in tema di risparmio sul riscaldamento domestico. La regione, infatti, è stata quella che più di tutte ha deciso di mantenere alta la temperatura dei termostati.

Allo stesso tempo, però, è anche la regione italiana in cui più famiglie si trovano in difficoltà economiche, circondate da debiti e da bollette troppo alte.

La classifica delle regioni per consumo del riscaldamento

Dopo il Decreto riscaldamento 2022-2023, emanato per far fronte al caro energia invernale, emerge come sia differenziata la situazione in Italia da Nord a Sud. Nel Decreto si raccomandava alla famiglie italiane di ridurre il periodo di accensione dei termostati e di abbassarne la temperatura a 19 gradi. Toscana e Umbria, con una temperatura nelle case di 18,9 gradi, sono le regioni che più di tutte hanno seguite le indicazioni del governo, e si classificano prime. Sono seguite da Marche, Abruzzo e Molise, con 19 gradi, e al terzo posto dal Friuli-Venezia Giulia, con 19,2 gradi.

La Sicilia, invece, si vede in ultima posizione: la temperatura nelle case dei siciliani, che in inverno si avvalgono anche di un clima piuttosto mite, si aggira intorno ai 19,8 gradi. Precedono la Sicilia le altre regioni meridionali, come Calabria, Campania e Basilicata.

Solo il 6,6% delle famiglie siciliane arriva senza problemi a fine mese

Al tempo stesso è significativo evidenziare come la Sicilia rientri tra le regioni con gli indici più gravi di povertà: secondo il Rapporto nazionale sul sovraindebitamento (2020) stilato dall’Ufficio studi dell’Associazione Liberi dal debito, solo il 6,6% delle famiglie arriva tranquillamente a fine mese, mentre il 65% ci arriva con delle difficoltà. In più, circa il 50% delle famiglie non riesce a far fronte a spese impreviste. Il Rapporto, inoltre, evidenzia la carenza di un'educazione finanziaria adeguata, con conseguente contrazione di debiti.

Per fronteggiare questa situazione, che ha visto un ulteriore peggioramento con la pandemia, è necessaria da parte delle famiglie una revisione della propria economia domestica, soprattutto in fatto di bollette: può essere di grande aiuto, per esempio, valutare di cambiare la propria tariffa consultando le offerte gas per la casa più convenienti, ma anche cercare di tagliare tutti quei consumi non necessari, e rimodernare il proprio immobile per ottimizzarne l’efficienza energetica, come è spiegato nel prossimo paragrafo.

Smart home e risparmio energetico

Una soluzione per limitare le spese, come anticipato, è la riqualificazione energetica degli immobili: è stato evidenziato come le famiglie che risiedono in un appartamento smart abbiano risparmiato dai 415 ai 521 euro annui. In Sicilia non mancano le iniziative volte a promuovere la transizione energetica, anche se ancora molto c’è da fare.

La soluzione per ridurre gli sprechi, dunque, è investire in una casa dotata per esempio di cappotto termico (soluzione che permette di risparmiare fino al 60% in bolletta), caldaia a condensazione (fino al 15%) e applicazioni software, che permettono un'ottimizzazione improntata al risparmio nell'uso degli elettrodomestici e degli impianti. Anche con la sostituzione degli infissi e le pompe di calore si possono tagliare i consumi. Un ulteriore risparmio, infine, si può ottenere con l'inserimento di pannelli fotovoltaici, la cui richiesta sta aumentando in Italia, seppur ci siano ancora molti ritardi per far entrare in funzione gli impianti.

Secondo il report dell'Osservatorio del Politecnico, eseguito ogni settimana, con uno smart building che comprende le caratteristiche sopra elencate si possono addirittura dimezzare gli importi della bolletta energetica.

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