gdfautopiccolaImportante azione di contrasto al bracconaggio conclusa dai finanzieri della Compagnia di Messina, che nel pomeriggio del 20 ottobre, durante i controlli condotti presso il porto di Messina hanno bloccato un traffico di volatili tra la sponda calabrese e quella siciliana dello stretto.

L'attenzione dei militari è stata attratta dal nervosismo palesato dal conducente di una piccola utilitaria che tentava di occultare qualcosa all'interno della vettura. Nascosti nel portabagagli dell'automezzo, infatti, le fiamme gialle hanno rinvenuto circa 600 volatili di specie protetta quali frosoni, cardellini, verzellini e verdoni costretti all'interno di cassette di plastica, scatole di cartone e di legno.

Le ipotesi di reato a carico di B.A., attualmente al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, sono la detenzione di specie protette, di trappole per la fauna selvatica e di altre attrezzature per la cattura di uccelli (Legge 150/1992, relativa all'applicazione in Italia della Convenzione di Washington e dalla Legge 157/1992, che disciplina le regole per la protezione della fauna selvatica) oltre alla detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, sanzionata dall'art. 727 del codice penale che punisce chi maltratta gli animali.

Gli uccelli sono stati sequestrati e quelli ancora in vita sono stati affidati in custodia al personale Veterinario del Centro Recupero fauna selvatica dell'Azienda Regionale Foreste Demaniali, che ha provveduto ad accertarne lo stato di salute per la successiva liberazione.

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