di Stefano Gandelli
Lipari è la più grande delle Isole Eolie e si trova a nord di Vulcano, in una porzione centrale dell'arcipelago siciliano, nel Mar Tirreno. Si tratta di uno stratovulcano quiescente la cui ultima attività risale al 1230 d.C. e la cui storia eruttiva aerea è iniziata circa 267 mila anni fa. L'edificio vulcanico emerso misura all'incirca 600 metri di altezza, ma quella che vediamo in realtà è solo una parte dell'edificio vulcanico: sotto il livello del mare Lipari si sviluppa per altri 1000 metri circa prima di raggiungere il fondale!
In questo articolo vedremo non solo le caratteristiche di questo vulcano nel dettaglio ma ripercorreremo in breve anche la sua storia.
Le caratteristiche del vulcano Lipari
Come anticipato, Lipari è un vulcano quiescente: ciò vuol dire che al momento il vulcano non è attivo ma è comunque presente una debole attività idrotermale e fumarolica. Ha una superficie di 37,3 km2 circa e, quando era in attività, era caratterizzato principalmente da eruzioni effusive alternate ad eventi freatomagmatici – cioè eruzioni innescate dal contatto tra l'acqua nel sottosuolo e la camera magmatica.
Storia geologica di Lipari
Il vulcano Lipari è rimasto in attività per un periodo compreso tra 267 mila anni fa e il basso medioevo. Tra le varie eruzioni avvenute in questo periodo, possiamo segnalare quella che ha originato il Monte Guardia circa 27-24 mila anni fa, i cui prodotti eruttivi sono associati a colate di ossidiana nel settore nord-orientale dell'isola.
Sempre in quest'area, le eruzioni del Monte Pilato del 776 e del 1230 hanno formato un imponente livello di pomici, associato ad altre colate di ossidiana. Proprio per questo motivo l'isola di Lipari è stata per millenni – fino agli anni '80 del Novecento – un importante centro estrattivo di queste due pietre, contribuendo in modo importante all'economia dell'isola siciliana.
Lipari, nel corso dei secoli, non è stata plasmata solamente dalle eruzioni vulcaniche ma anche dal ciclico abbassamento e innalzamento dei livelli dei mari, tipico dell'alternanza tra epoche glaciali e interglaciali. Questi hanno infatti causato la formazione di depositi sedimentari a diverse altezze sui fianchi del vulcano – come confermato anche dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. (geopop.it)