Isole di vento e di fuoco, nate due milioni di anni fa, quando il mare ribolliva e, strato dopo strato, le eruzioni creavano edifici di pietra, che, molto tempo dopo, chiameremo Eolie.
Qui, tra vento implacabile, mare sconfinato e roccia nuda, cresce la macchia mediterranea più selvaggia, dove si mescolano il mirto, il corbezzolo, la ginestra, il lentisco e l'agave.
E creano i più intensi e caratteristici profumi d'Italia.
A donare loro dimora vi sono sette sorelle - Panarea, Stromboli, Salina, Lipari, Vulcano, Alicudi e Filicudi - che svettano a Nord della Sicilia, ognuna diversa dall'altra, ma tutte così incredibili da togliere il respiro.
La prima, la più piccola e la più antica, è la bella Panarea, che prende e dona energia vitale al Mediterraneo, in uno scambio sinergico senza fine.
È proprio lei la seconda tappa del nostro viaggio con Acqua di Parma.
Appare quasi come una visione, dolcemente distesa sul mare, con macchie di colore ben visibili a segnarne le caratteristiche uniche: il verde della sua vegetazione, i colori accesi di glicini e bouganville, tutti intorno scogli e isolotti, e poi lui, il mare cristallino e trasparente che la cinge in un abbraccio imperituro.
Panarea è una signora minuta e distinta, da scoprire a piedi percorrendo le sue viuzze di ciottoli, lasciandosi abbagliare dal calore dei suoi tramonti, e volgendo lo sguardo alla sua coperta di cielo stellato.
Ma più di ogni altra cosa, Panarea è profumo.
Di mirto, in modo particolare.
Quello che ha conquistato Acqua di Parma, che ha voluto omaggiare l'elegante sorella delle Eolie con la creazione olfattiva Mirto di Panarea.
La linea Blu Mediterraneo racconta la natura pura e luminosa di Panarea attraverso l'arbusto selvatico del mirto, sempreverde con piccoli fiori bianchi che sbocciano a giugno, e frutti nero-violacei come perle, che maturano durante l'inverno, la cui essenza, intensa e avvolgente, riesce a evocare l'energia del mare, il vento tra le fronde, e la luce delle isole.
Mirto di Panarea di Acqua di Parma sprigiona ogni sfumatura degli angoli più esclusivi di questa piccola isola e del suo mare unico al mondo, e giunge diretta come la brezza che alza le goccioline frizzanti del mare e le rilascia sulla pelle.
La sua piramide olfattiva parte con le note inconfondibili del mirto, valorizzato da accenti agrumati del limone di Calabria e del bergamotto, insieme al basilico. Nel cuore, brezza marina e note vellutate di gelsomino e rosa. Il fondo è legnoso, con note aromatiche di lentisco e ginepro, e legno di cedro e ambra.
L'effetto di Mirto di Panarea è rigenerante, vivido, brillante, trasporta immediatamente nelle calette più remote, e poi tra gli stretti sentieri di pietra lavica, dove le uniche presenze sarete voi e la natura.
Ma Mirto di Panarea non racconta solo le emozioni della natura più selvaggia della macchia Mediterranea, ma anche storie di popoli dalla cultura fortemente legata alle tradizioni e alla terra d'origine, che vivono nelle "case eoliane", esempi di vita eco-friendly, essenziale e funzionale, in armonia con la natura, in un modo incredibilmente poetico, e quanto mai desiderabile.
Queste case sono fatte di pietre "vive", particolarmente pesanti, insieme a blocchi di lava per le fondamenta, i muri sono spessi, i solai leggeri, hanno porte azzurre e finestre che si aprono come occhi sul mare, e poi sculture sui tetti, i cosiddetti "pizzi", che ricordano la forma dei capperi.
La tradizione eoliana si basa su un'economia intelligente dello spazio, e su uno scambio costante tra dentro e fuori.
Così si riesce a portare direttamente in casa il profumo del mare e del mirto, a invitarlo tra le mura domestiche come un membro gradito della famiglia.
E su queste note intense e sognanti, Blu Mediterraneo ci invita a scoprire la prossima tappa di questo viaggio tutto italiano.(grazia.it)