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Tejasprasad72, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>,

via Wikimedia Commons

Dal nord del Belpaese fino alla Sicilia, pare che le tendenze verso l’e-commerce e i servizi di intrattenimento digitale siano, specialmente nell’ultimo anno che sta volgendo al termine, in netto aumento. Secondo le statistiche nazionali, nel comparto online, a dominare la scena sono, in particolare, il settore “food & grocery” e quello del divertimento via web.

Nel caso della compravendita di prodotti alimentari tramite Internet - vista anche la tradizione italiana della buona tavola e delle materie prime di qualità -, il rapporto diffuso dall’Osservatorio B2c (stilato da Netcomm insieme alla “School of Management” del Politecnico di Milano) parla di una spesa nel settore in aumento di oltre 55 punti percentuali rispetto al 2019, alla quale concorrono il “delivery food”, i tipici beni da supermarket e le specificità gastronomiche locali.

Una delle conferme di questa tendenza viene da una proposta, tutta siciliana, lanciata dal deputato Antonio Catalfamo, il quale, proprio a fronte dell’impennata del commercio telematico, ha proposto l’idea di una piattaforma di compravendita virtuale in stile “Amazon”, ma tutta regionale, con una gestione dei costi e del marketing a carico della Regione stessa, tale da ridurre i guadagni dei grandi distributori, a tutto vantaggio della filiera locale.

In ambito nazionale, invece, arriva, il progetto “Made in Italy Pavilion”, che, per mezzo dell’agenzia ICE e della piattaforma Alibaba.com, consentirà alle piccole e medie imprese italiane una nuova opportunità commerciale in versione B2B, con tanto del benestare da parte del ministero degli Affari Esteri.

A emergere, però, tra le spese virtuali degli italiani negli ultimi anni, sono anche altri settori, che spaziano dall’arredamento all’abbigliamento, e dal comparto editoriale fino a quello dei prodotti elettronici.

Senza dimenticare l’accesso ai servizi dell’entertainment online, che, secondo lo studio “Global E&M Outlook 2020-2024” di PwC, vedono già la crescita sostanziale della realtà virtuale - dai videogames agli Esports -, con ulteriori prospettive di successo stimate entro i prossimi 3 anni.

Stando poi al “Rapporto Coop 2020”, anche i dati connessi al gaming online sono in sostanziale crescita e non è possibile, attualmente, tirare somme statistiche o capire l’origine di questo “boom”. Non si sa, dunque, quanto abbiano giocato in tal senso le restrizioni post-emergenza e la relativa chiusura delle sale fisiche, o quanto sia dovuto invece all’attività - già in fermento - degli operatori legali in Italia, come quelli, ad esempio, delle sale da gioco virtuali certificate dall’ADM, che, tra bonus casinò e altre forme di promozioni, erano già operative nel Belpaese, come del resto attestato dai dati della stessa Agenzia, contenuti nel “Libro Blu”, le cui stime parlano di una raccolta in aumento dell’11 per cento soltanto tra il 2016 e il 2019.

Tutto questo, va detto, con tutte le dovute differenze regionali, che non permettono ancora un’analisi precisa del fenomeno.

La Sicilia, ad esempio, secondo i dati diffusi nel 2019, era già sul podio delle regioni più attive nell’ambito dei casinò virtuali, con un’incidenza di 11 punti percentuali sul settore, soltanto dopo la Campania e la Lombardia.

Tale specifico risultato, dunque, chiama in causa anche la posizione geografica di quelle regioni più isolate, per ovvi motivi, dal punto di vista territoriale che, come la Sicilia, hanno fatto e stanno facendo passi avanti verso una prospettiva generale di collegamento digitale.

Ne sono un esempio iniziative, nate a livello locale ma votate al multimediale, come gli eventi dell’associazione “We Start”, in programma su Zoom fino al 19 dicembre, tutte incentrate sulla valorizzazione delle risorse locali siciliane in un’ottica più che mai digitale.

Intanto il sito Orizzontescuola.it ha diffuso una notizia interessante in questo senso, seguendo un articolo de “Il Fatto Quotidiano”: ad Alicudi (Eolie) la didattica a distanza era già realtà prima della tanto discussa DAD, visto che un’insegnante della piccola scuola aveva già attivato delle lezioni telematiche tramite lavagna multimediale, permettendo, anche in caso di meteo avverso, ad alunni e maestri di fare scuola, grazie al supporto di tablet e cellulari.

 

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