ULTIME NOTIZIE. Il sindaco Marco Giorgianni dopo la videoconferenza di oggi "non sono soddisfatto.
Lunedì andrò a Palermo con i colleghi delle isole mniri siciliane e resterò fin quando non sarò ricevuto e soprattutto non avrò risposte sui problemi della sanità. Invito i negozianti ad attuare una serrata nella stessa mattinata di lunedì per dare sostegno all'azione dell'amministrazione comunale"
di Sandro Biviano
Si è svolto in mattinata il tavolo tecnico regionale sulla sanità per discutere dell’ospedale che vogliamo.
Siamo stati decisi e determinati nel manifestare tutto il nostro dissenso rispetto a quanto è stato fatto dalla Regione fino ad oggi per le strutture sanitarie delle isole minori.
Noi non siamo carne da macello e pretendiamo di essere considerati con più rispetto considerando il rischio di vivere in un territorio che per legge è definito “disagiato”.
La nostra azione forte di protesta è servita a tutte le amministrazioni locali per prendere coscienza che il bicchiere è pieno ed indietro non si torna.
Anche il sindaco Giorgianni ha usato parole forti che ci fanno ben sperare in una azione comune volta a risolvere definitivamente il problema nel nostro ospedale.
Senza mezze misure serve modificare la pianta organica in tempi celeri perché,tra gli altri,servono con estrema urgenza i cardiologi,gli anestesisti ed i medici necessari per garantire il funzionamento di due posti di terapia intensiva.
Il tempo è scaduto! Allineati.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
Videoconferenza sulla sanità. A Palermo non c'è l'assessore regionale della salute Ruggero Razza e neppure il direttore generale dell'Asp Paolo La paglia.
Razza è stato rappresentato da Ferdinando Croce, capo della segreteria tecnica.
In pratica, la runione è servita per far ribadire ai sindaci eoliani ed anche ai comitati isolani le criticità che vi sono soprattutto all'ospedale di Lipari.
Un aspetto importante che è emerso, la piena sintonia tra i sindaci di tutte le isole sicilane sulle questioni legate alla sanità.
Prossima riunione da convocare.
Si rende noto che la seduta in videoconferenza del Tavolo Tecnico Permanente per le Problematiche Sanitarie delle Isole Minori non si terrà, come precedentemente comunicato, domani 21 ottobre ma, anche a seguito di richiesta di chiarimento da parte del Sindaco, l’Assessorato Regionale alla Salute ha specificato che la riunione non è stata annullata bensì rimandata a domani alle ore 12 per motivi di ordine tecnico.
Di questo sono stati prontamente informati anche i Comitati cittadini, con i cui rappresentanti il Sindaco e l’Assessore alla Sanità Tiziana De Luca hanno tenuto ieri pomeriggio una riunione di aggiornamento e confronto.
---Continua l'attività di screening, anche oggi a Stromboli effettuati 160 test risultati tutti negativi.
Domani si comunicheranno le date previste per Panarea Ginostra e Alicudi.
L’Amministrazione Comunale
BINETTI (UDC), 'GOVERNO INTERVENGA SU OSPEDALE LIPARI'
"La ripresa della pandemia sta suscitando gravissime ripercussioni nello stato di salute e malattia di tutti coloro che non sono affetti da Covid-19. A cominciare da quanti vivono, ad esempio, nelle piccole isole dell'arcipelago delle Isole Eolie. Il maltempo rende sempre più problematici i trasporti i tra le isole e la terraferma. Ma soprattutto risulta drammatica la chiusura nell'ospedale di molte aree di servizio, per cui sono stati lasciati soli molti malati, che si sentono abbandonati". Lo afferma la senatrice UDC Paola Binetti. "Dai malati oncologici che non riescono a fare la chemio così come vorrebbero sull'isola; ai malati diabetici che durante il lockdown hanno sperimentato la mancanza di farmaci; per non dimenticare i malati rari, come l'intera famiglia Biviano - prosegue - in cui i 4 figli hanno una Distrofia muscolare di tipo facio-scapolo-omerale che compromette le loro capacità respiratorie e che durante l'inverno tende ad aggravarsi per ragioni facilmente intuibili".
L'INTERVENTO
di Sandro Biviano
Io e mio fratello Marco, siamo partiti nel 2013 da Lipari Isole Eolie, dopo essere giunti a una soglia di disperazione talmente grande che nessuna persona sulla faccia della terra dovrebbe mai provare.
Eravamo distrutti, le condizioni di tutti noi fratelli tutti affetti da distrofia muscolare tipo facio scapolo-omerale- sono precipitate in tempi e modi drastici; la malattia non si è limitata solo ad attaccare la deambulazione, ci siamo resi conto col passare del tempo che le nostre condizioni di salute peggioravano sempre di più, arrivando a colpire anche la respirazione, la deglutizione, l’udito e il cuore.
Le notti erano diventate un vero e proprio incubo, ci sentivamo affogare nel sonno; la mattina al risveglio era anche peggio, forti mal di testa, dolori atroci, tanta stanchezza e secrezioni di muco.
I muchi si accumulavano a causa della debolezza dei muscoli del diaframma creando serie infezioni polmonari.
Siamo diventati medici di noi stessi, pagando questo a un caro prezzo, sulla nostra pelle, con la perdita di nostre padre.
Il dolore di vederci peggiorare reciprocamente ogni giorno sempre di più è una coltellata in pieno petto, uno squarcio al cuore. Ti senti impotente, un bambino di fronte ad un leone .
Tuttavia non è solo la malattia che ci sta uccidendo, ma l’assenza delle istituzioni, che crea attorno a noi un muro fatto di silenzi. Un silenzio assordante che ci da, come unica certezza, solo quella di avere un letto dove fare le piaghe e morire in silenzio e nei dolori più atroci, perché andare in un ospedale non attrezzato per l’emergenza – per noi – significa morire visto che – purtroppo- non possiamo essere trasportati.
Noi non ci siamo mai arresi; la disperazione è diventata il nostro punto di forza, trasformandola in determinazione.
Siamo partiti da Lipari con 5 kg di catena sotto al sedere, spaesati ma determinati, abbiamo lottato come ogni giorno fosse l’ultimo, ci siamo incatenati davanti alle porte del potere, in piazza Montecitorio, per far sentire il nostro grido di dolore e far comprendere alle istituzioni l’importanza della vita e quanto sia preziosa.
Abbiamo lottato contro una delle malattie più devastanti della terra, l’indifferenza.
Indifferenza, una serpe silenziosa che ti ignora, non ti guarda mai in faccia, ti critica, ti umilia dentro e lentamente ti uccide, ti toglie la salute, ti demoralizza, ti fa vedere tutto buio come se fossi dentro un tunnel senza uscita, ma noi non ci siamo mai arresi. Abbiamo combattuto l’indifferenza con il sorriso sulle labbra e il cuore in mille pezzi.
Siamo rimasti in piazza Montecitorio per due lunghi anni, soffrendo ogni sorta di umiliazione: la fame e il freddo che hanno lasciato cicatrici che mai più andranno via.
Abbiamo lasciato a piazza Montecitorio anche quel po’ di salute che c’era rimasta per il bene comune, mentre centinaia di politici- in giacca e cravatta- ci passavano davanti, come fossimo invisibili .
Si proprio così, una tenda montata in una delle piazze più importanti d’Italia completamente invisibile.
Due corpi malati ma sempre a testa alta, col sorriso sulle labbra e un dolore lancinante al cuore, passavano tutti con la testa bassa eppure non chiedevamo né soldi né una casa, ma solamente i nostri diritti, quello alla salute alla vita e alla dignità.
Oggi come allora ci sentiamo abbandonati, le nostre condizioni di salute si sono aggravate e in caso di crisi respiratorie non possiamo essere intubati per essere trasportati in elicottero o nella prima sala di rianimazione perché rischiamo di morire prima di partire. Noi siamo “vite a tempo” e in questi casi il tempo -per noi e per tante persone come noi -si può rivelare fatale.
Noi abitanti delle isole minori viviamo una situazione assistenziale di marginalità e di isolamento, come se fossimo figli di un Dio minore
La nostra vita è sempre appesa a un filo e non solo la mia e quella dei mie fratelli che viviamo questa grave forma di disabilità, ma anche quella di tutti i cittadini isolani. Ho voluto parlare di noi perché con i nostri problemi rappresentiamo…
Molti sono i malati nel totale abbandono, tra questi: i malati oncologici, costretti a lasciare l’isola per fare le chemioterapie a spese loro, affrontando viaggi della speranza nel dolore e nella debolezza dei loro corpi stremati , nel più totale abbandono, economico e assistenziale, mettendo a serio pericolo la propria nei vita nei viaggi a causa di un sistema immunitario altamente basso. Non comprendo come sia possibile che oggi si possano trasportare organi umani in tutto il mondo e non sia possibile per tutte queste persone poter fare la chemioterapia sul posto, senza recare danni e umiliazioni alla persona.
Qualora questo fosse impossibile è vostro dovere garantire a queste persone una vita dignitosa e offrirgli quanto meno un trasporto sicuro che li accompagni e riporti a casa nei loro viaggi per potersi curare.
Giovani coppie privati dal diritto di crearsi una famiglia perché non tutti hanno la possibilità economica di portare avanti una gravidanza, dovendo fare avanti e indietro dall’isola, pagarsi un affitto e le tante visite lontano dalla loro casa; famiglie che vivono con 50 euro al giorno non possono affrontare le spese dei viaggi né possono permettersi di lasciare la propria isola perché non tutti hanno la fortuna di avere i propri familiari accanto.
I diabetici sono stati lasciati per 9 mesi senza un diabetologo, costretti a fare da autodidatta per sopravvivere elemosinando anche i farmaci.
Madri che andavano alla farmacia dell’ospedale sfornita, da mesi, di farmaci vitali per i propri figli
Noi isolani avevamo un ospedale dove potevamo nascere, vivere e morire con dignità, oggi invece possiamo solo morire.
Voi rappresentanti istituzionali, avete il dovere di sostenere la salute globale, nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e dovete contrastare le diseguaglianze nell’accesso alle cure, come quelle che abbiamo noi che abbiamo avuto solo la disgrazia di nascere sulla nostra amata isola piuttosto che sulla terra ferma.
Io e i miei fratelli rappresentiamo il problema dell’assistenza sanitaria a 360 gradi.
Noi, come tutti gli abitanti delle isole, abbiamo la necessità di avere un ospedale funzionante ed efficiente, che dia risposte concrete alla domanda di salute e che ci eviti lunghi e costosi viaggi della speranza, con gravi disagi socio familiari, anche per piccole banalità, ma soprattutto vogliamo qui e oggi che venga risolto il problema esistenziale nelle piccole isole, soprattutto per garantire le cure in caso di emergenza.
Abbiamo la necessità assoluta di un ospedale dove si possa NASCERE, ESSERE CURATI E MORIRE CON DIGNITÀ’.
Un Ospedale dove siano presenti e funzionanti i reparti di prima necessità: La Terapia Intensiva, La Chirurgia con l’Ortopedia, La Medicina con la Cardiologia, La Lungodegenza
L’Ostetricia, La Pediatria, L’oncologia. Un ospedale dove ci siano tutte le figure professionali necessarie a garantire il diritto fondamentale alle cure.
Sono qui come rappresentante di tutti i comitati per la salute uniti delle isole eolie a gridarvi che vogliamo risposte a tempi certi, oggi stesso. Abbiamo atteso i tempi promessi dall’Assessore Razza in silenzio e fiduciosi ma ad oggi ancora molte cose vitali per noi mancano e non possiamo permetterci più di aspettare.
Soprattutto per quanto riguarda i malati oncologici che non hanno nessun medico di riferimento sull’isola e sono tantissimi; lo chiediamo a gran voce come la possibilità di effettuare chemio nel nostro ospedale o di essere trasportati e riportati a casa con assistenza e con dignità in questi viaggi della speranza per fare le chemio.
Chiediamo oggi risposte certe perché in caso di emergenza vogliamo disponibili h 24 tutti i medici necessari per salvare una vita sopratutto CARDIOLOGI e rianimatori con almeno due posti di terapia intensiva.
Stiamo parlando di un ospedale punto di riferimento di 6 isole e di migliaia di turisti che ogni hanno vengono a vedere la nostra amata terra, credo sia il minimo per l’arcipelago eoliano.
Se tutto questo non avverrà, sono pronto a staccare la spina di tutti i macchinari vitali che mi servono per vivere e venirveli a consegnare a Palermo dove resterò, con accanto tutti i cittadini stanchi di morire come è morta la nostra povera Lorenza, che forse, con le giuste misure di cura, alla tenera età di 22 anni oggi poteva non essere in cielo ma qui tra noi.
Se devo morire e veder morire i tutti gli isolani nel totale abbandono istituzionale, preferisco morire lottando e lo farò con tutte le mie forze come ho fatto a Montecitorio per lasciare una speranza a chi rimarrà.
So che questa malattia mi sta uccidendo però voglio morire da UOMO LIBERO.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati criticati, inascoltati e derisi dai loro stessi colleghi ma non si sono mai fermati, hanno lottato fino all’ultimo giorno della loro vita da grandi eroi lasciando una speranza a tutti noi. Ed è quello che faremo noi, io personalmente se non verrò ascoltato.
Lotterò fino all’ultimo giorno della mia vita, con la speranza nel cuore di dare al nostro volto solcato da lacrime di abbandono una speranza.
Perché nessuno merita di morire nell’indifferenza e nell’abbandono come stiamo morendo noi cittadini isolani colpevoli solo di non essere nati sulla terra ferma.
Propongo infine di costituire un ASP per le piccole isole perché credo che, una realtà molto complessa come quella delle isole minori meriti un sistema totalmente a se.
COMUNE DI SANTA MARINA SALINA - CAMPAGNA DI SCREENING MEDIANTE TAMPONE RAPIDO COVID-19
SI INFORMANO GLI UTENTI INTERESSATI CHE HANNO FATTO PERVENIRE LA PROPRIA ADESIONE ALLA CAMPAGNA DI SCREENING MEDIANTE TAMPONE RAPIDO COVID-19, CHE LE OPERAZIONI DI SCREENING AVVERRANNO PRESSO LA SALA CONVEGNI DI VIA RISORGIMENTO (ACCANTO PTE 118). LE OPERAZIONI AVVERRANNO IN ORDINE ALFABETICO (COGNOME) COME DI SEGUITO RIPORTATO:
GRUPPO A-F DALLE 14.00 ALLE 15.00
GRUPPO G-O DALLE 15.00 ALLE 16.00
GRUPPO P-Z DALLE 16.00 ALLE 17.00
SI RAMMENTA L’OBBLIGO DI INDOSSARE LA MASCHERINA NONCHÈ DI DISTANZIAMENTO INTERPESONALE.
Lipari, Giusi Lorizio si è laureata in Management delle organizzazioni sanitarie
Giusi Lorizio si è laureata in Management delle organizzaizoni sanitarie all'Università di Roma discutendo la tesi su "Quarant’anni dall’istituzione del SSN: evoluzioni, pianificazione strategica e criticità nella realtà sanitaria Eoliana”
Alla neo dottoressa Giusi Lorizio auguri e complimenti dal Notiziario