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“Questo ministero sta facendo un grande investimento sulla Sicilia e su Palermo, perché ne riconosciamo le grandi potenzialità e il ruolo al centro del Mediterraneo.

Cito tre cose: le gare partite sull’alta velocità Palermo-Catania e Messina con un piano d’investimento di 8,574 miliardi; l’attività sul porto di Palermo, dove abbiamo investito molte risorse anche sul Recovery fund; un grandissimo investimento sulle strade, dopo una lunghissima istruttoria con la Regione siciliana: abbiamo inviato alle Camera la richiesta di potere commissariare le strade provinciali mettendo soldi anche come ministero nonostante siano strade provinciali”. Lo ha detto la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, nel corso del webinar sul tram di Palermo, assieme al sindaco Leoluca Orlando e all’assessore alla mobilità Giusto Catania.

E a proposito del Ponte sullo Stretto, ha ammesso: “la decisione spetta alla politica che si assumerà le proprie responsabilità, ma ovviamente va presa su dati oggettivi. Ecco perché al ministero abbiamo insediato una commissione che come prima attività sta facendo le valutazioni sui bisogni di trasporto in Sicilia e nel Continente sia sul fronte passeggeri sia merci. A breve sarò audita dalle commissioni Trasporti di Camera e Senato proprio su questo. Poi ci si concentrerà sull’eventuale tipologia di collegamento stabile nello Stretto. La decisione finale non verrà presa dalla commissione tecnica, l’analisi sarà offerta alla valutazione del governo e del Parlamento”.

La nuova fermata di Fontanarossa è quasi realtà

“Va a concretizzarsi finalmente l’intermodalità per lo scalo aeroportuale più grande della Sicilia. I passeggeri arriveranno col treno e in un minuto saranno all’interno dell’aeroporto di Catania”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Nello Musumeci, durante la visita al cantiere della fermata ferroviaria Catania aeroporto-Fontanarossa, alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, del sindaco Salvo Pogliese, dell’ad di Sac, Nico Torrisi, e di Salvatore Leocata della Direzione investimenti area sud di Rete ferroviaria italiana.

“Per la prima volta, dopo decenni d’attesa – ha aggiunto l’assessore Falcone – anche a Catania e in Sicilia orientale si potrà andare a prendere l’aereo usando il treno. Tutto ciò grazie a un investimento da cinque milioni di euro del governo Musumeci. La fermata Fontanarossa è ormai definita e sarà fruibile non appena sarà pronta la strada di collegamento fino all’aeroporto, opera di competenza della Sac. Confidiamo nella fine della pandemia affinché questo momento, cioè il mese di febbraio, possa coincidere con la ripresa della mobilità e del trasporto aereo”.

“Catania si avvia ad avere una stazione treni a poche centinaia di metri dell’aeroporto agevolmente raggiungibile con navette di bus, così da intercettare volumi di traffico automobilistico che inquinano e ingolfano la nostra area urbana e soprattutto trasforma il sistema di trasporto da ordinario a intermodale, una mancanza che finora ha bloccato lo sviluppo dell’aeroporto tanto da escluderlo dalla categoria comunitaria Ten-T”, ha aggiunto il sindaco Pogliese.

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