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di Geri Palamara

"LES URNES D'ARGILE" Il CULTO degli ANTENATI, il CRATERE dell'ISOLA DI VULCANO continuamente attivo, viene considerato, dagli abitanti dell'antica LIPARI, il CONDOTTO per il MONDO SOTTERRANEO....

URNE D'ARGILLA volano verso l'ALTROREALE....
"Denominata "sacra" tanto dai greci che dai romani, secondo lo studioso VITTORIO GIUSTOLISI, l'isola ricevette tale attributo non solo per lo stretto riferimento al dio Efesto che in essa aveva le sue fucine, ma anche per il carattere di isola "funebre" che avrebbe assunto nella tradizione indigena, visto che le grotte artificiali erano sepolture preistoriche, seppure in gran parte riutilizzate posteriormente sia come tombe che come rudimentali abitazioni.

La scelta di seppellire i propri morti a Vulcano agli abitanti dell'antica Lipari deve essere stata ispirata verosimilmente dalla numinosa immagine del cratere costantemente attivo, il quale rappresentava anche un condotto per il mondo sotterraneo dei morti, visione questa che si accentuò nei secoli del\' Alto Medioevo quando le anime di famosi personaggi. come ad esempio quella di Teodorico, furono viste mentre entravano nella sua bocca sospinte dalle loro gravi colpe. Tale orientamento fu però anche dettato dalla massiccia presenza di tufi e depositi piroclastici che consentivano una facile escavazione di tombe in grotta, così come era generale costume durante tutta la preistoria mediterranea.

Influì anche l'intensa attività fumarolica che sempre secondo Giustolisi, deve essere stata strettamente legata al culto di divinità ctonie, in particolare con quello dei Palici. Fu quindi tale connotazione il presupposto ideologico che in età cristiana portò a localizzare in Vulcano l'accesso per l'inferno, ma anche la sede del purgatorio, visto che santi eremiti testimoniarono la presenza in essa di anime purganti che le preghiere dei vivi potevano ancora salvare. In tali tradizioni Giustolisi riconosce un vero e proprio culto degli antenati che si collegava con quello di una divinità dei morti, la quale in origine sarebbe stata una dea di stampo neolitico e successivamente, con l'arrivo di stirpi protogreche dall'Oriente, un dio, verosimilmente la figura stessa del sovrano eroizzato, cioè l'Eolo-Efesto della tradizione omerica,"
(Vittorio Giustolisi )

Informazioni tecniche : Dettaglio Codice personale:ALTROREALISMO Misure:150 cm x 120 cm x 3 cm Tecnica:pittura acrilica Stile:altrorealista Supporto:tela

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