Con l’arrivo della bella stagione, come ogni anno, si ripropone il dilemma: benefici e danni dell’esposizione al sole. Tintarella si, tintarella no? Il sole fa bene, il sole fa male? Proviamo a fare chiarezza con un esperto, il dottor Fabio Ginoprelli, dermatologo, nel suo studio di Milazzo in provincia di Messina.
Dottor Ginoprelli, può aiutarci a dipanare i tanti dubbi ed i tanti luoghi comuni che ruotano sul tema: danni e benefici dell’esposizione al sole?
Come in tutte le cose è fondamentale l’equilibrio, una eccessiva esposizione al sole, a determinate condizioni, può arrecare danni alla pelle, non solo estetici; ma è altrettanto vero che privare il ns corpo degli effetti benefici della luce solare, puoi arrecare altrettanti danni. Quindi il problema nasce quando si verificano condizioni estreme nei sensi opposti.
Andiamo con ordine, quali sono i benefici della esposizione ai raggi solari ?
L'esposizione alla luce solare negli esseri umani stimola la produzione di vitamina D. Vitamina con molteplici proprietà in vari organi e tessuti, e il cui apporto con la dieta è talvolta insufficiente.
È stato inoltre dimostrato che l'esposizione ai raggi solari ha anche un effetto benefico sull'umore, soprattutto in chi soffre di un disturbo affettivo stagionale, una forma di depressione innescata dai cambi di stagione. In dermatologia alcune malattie come la psoriasi si curano anche con l’esposizione solare.
Quali possono essere invece i danni di una prolungata esposizione al sole?
L’irradiazione solare è costituita da uno spettro di emissioni elettromagnetiche diverse. Quella che vediamo è la luce visibile, a frequenza ed energia intermedia, ma nei raggi del sole sono comprese anche radiazioni infrarosse e ultraviolette, ed ognuno di questi componenti produce effetti diversi sulla pelle.
I Raggi ultravioletti UV-B ad esempio: catalizzano la produzione di vitamina D nella pelle ed hanno un effetto benefico/curativo sui pazienti psoriasici , ma sono anche causa delle scottature solari. Un'eccessiva esposizione a questi raggi è associata a diverse patologie sia estetiche come macchie, o più nefaste, come i tumori; e non solo sulla pelle.
Raggi ultravioletti UV-A: rappresentano il 99 per cento circa delle radiazioni ultraviolette che raggiungono la superficie terrestre. Penetrano in profondità nella pelle, stimolando un'abbronzatura lenta e duratura, ma danneggiando le sue fibre elastiche: sono quindi i principali responsabili dell'invecchiamento cutaneo e della formazione di rughe.
Un'eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti quindi favorisce a breve termine l'insorgenza di scottature e a lungo andare la formazione di rughe e cheratosi, malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali o tumorali. Dai melanociti, le cellule che producono il pigmento melanina che conferisce il colore alla pelle, può avere origine il melanoma, il più pericoloso dei tumori cutanei. La sua insorgenza può dipendere da esposizioni al sole intense e occasionali, che provocano scottature, soprattutto nell'infanzia. Diversamente dagli altri tipi di tumori della pelle, provocati quasi esclusivamente da una prolungata esposizione ai raggi solari, il melanoma dipende anche da altri fattori, prevalentemente genetici, come la predisposizione familiare, la pelle chiara o la presenza di molti nei.
Anche fattori sociali influenzano l’incidenza dei tumori della pelle. Infatti uno studio pubblicato su Medical Journals, ad esempio, sostiene che la più alta incidenza nelle donne di melanomi, può essere, in parte, dovuto al maggiore uso di lettini e lampade abbronzanti, nonché all'esposizione intenzionale al sole tra le ragazze e, in generale, a comportamenti rischiosi nel cercare di abbronzarsi, a causa quindi di esigenze estetiche determinanti socialmente.
Oltre ai fenomeni sociali, ci sono anche quelli professionali. contadini e pescatori ad esempio, vivendo gran parte del tempo all'aria aperta ed esposti quindi in maniera continuativa all'azione dei raggi solari; sono soggetti, più degli altri, a tumori cutanei, in particolari gli epiteliomi : basocellulari o spinocellulari . Questi sono i più frequenti tumori della pelle, rappresentandone circa l'80 per cento dei casi, ma hanno una crescita lenta, localizzata e visibile, per cui è molto difficile che possano mettere in pericolo la vita, prima di essere individuati e asportati.
Dott. Ginoprelli, un altro dilemma nasce sull’utilizzo delle lampade e lettini solari. Sono pericolosi ?
Recenti studi hanno anzi dimostrato come un maggior rischio di tumori cutanei sia legato all'abuso di lampade e lettini solari, e l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), un organismo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato come cancerogeno l'utilizzo di queste apparecchiature.
In Italia, un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (n.110 del 12 maggio 2011), ha regolamentato la materia. Nel decreto sono state normate le apparecchiature di tipo estetico, e tra queste anche quelle abbronzanti, sono state introdotte alcune limitazioni, quali il divieto d’uso di queste apparecchiature per i minori di 18 anni, le donne in gravidanza, soggetti che soffrono o hanno sofferto di tumore della cute e quelli che si abbronzano con difficoltà o che si scottano con facilità.
Quindi, in conclusione, quali sono i consigli per una corretta esposizione al sole?
Innanzitutto occorre ricordare che Il melanoma, per la sua alta invasività e la scarsissima sensibilità terapeutica, vede nella prevenzione l’unica arma valida ovvero la chiave per la sopravvivenza.
Per evitare scottature e danni più gravi, ognuno di noi deve proteggersi in modo diverso. Colore degli occhi, dei capelli e tipologia d’ incarnato sono le variabili che determinano il nostro fototipo. Esistono sei diversi fototipi: dal tipo 1 al tipo 6. Tanto più il fototipo è alto, maggiore sarà il tempo di esposizione solare consentita prima che possano insorgere effetti indesiderati come eritemi ed ustioni. Tuttavia anche chi non si scotta facilmente è bene che eviti una prolungata esposizione al sole, in quanto non solo contribuisce al precoce invecchiamento della pelle, ma aumenta anche il rischio di sviluppare tumori.
È importante osservare pochi e semplici comportamenti, così da evitare l’insorgenza del melanoma. Come prima cosa non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata (dalle 11 alle 15). Quando ci si espone al sole è necessario proteggere la pelle con creme schermanti, con fattore di protezione adeguato al proprio fototipo quindi ripetere l’applicazione ogni 2-3 ore e dopo il bagno in mare. Nei primi giorni di esposizione si consigliano creme con massima protezione (50+) e a farlo devono essere tutti, anche i soggetti con carnagione scura. Esporsi in maniera graduale. Massima attenzione per i bambini che devono utilizzare sempre la massima fotoprotezione, indossare indumenti chiari, larghi, cappello e occhiali da sole contro i raggi UV . Le creme antisolari non possono fare miracoli. Non esistono solari in grado di garantire una protezione totale, ma la loro costante e sapiente applicazione, insieme a una prudente esposizione, possono ridurre i danni causati dal sole e rallentare l’insorgenza del tumore della pelle.(ANSA)
Con l’arrivo della bella stagione la cellulite torna ad essere la preoccupazione costante, un vero e proprio incubo, per le donne di tutte le età e di tutte le taglie. Difatti è stato ormai ampiamente appurato (con grande soddisfazione da parte della comunità di donne sovrappeso) che non si tratta di un problema causato esclusivamente da una quantità eccessiva di grasso nel corpo, in quanto affligge anche donne magrissime. Sul tema, il punto di vista del Dottor Fabio Ginoprelli, Dermatologo a Milazzo.
Dott Ginoprelli cos’è la cellulite?
Comunemente indicata con il nome improprio di cellulite, la liposclerosi è dal punto di vista medico una panniculopatia edematofibrosclerotica, ovvero una sindrome che si forma nel pannicolo di grasso sotto la pelle, tra la cute e la fascia muscolare, a carattere evolutivo poiché si sviluppa attraverso tre fasi (edematosa, fibrosa, sclerotica) coinvolgendo dapprima solo il tessuto adiposo ipodermico, per interessare successivamente il derma e l’epidermide. l’inestetismo si manifesta con la formazione della cosiddetta pelle “a buccia d’arancia” degenerando fino ad assumere il classico aspetto “a materasso”, con evidenti avvallamenti. Non si tratta, tuttavia, esclusivamente di un problema estetico, di un cruccio di vanità, ma di una vera e propria malattia da non sottovalutare. La cellulite, infatti, è causata da un malfunzionamento della microcircolazione del tessuto adiposo. Non a caso le pazienti affette denunciano senso di parestesie e di pesantezza alle gambe, crampi, intorpidimento e tensione agli arti inferiori.
Quali sono le cause che generano la cellulite?
Ci sono diversi fattori che influiscono sulla formazione della cellulite, fattori primari e fattori secondari. Tra i fattori classificati come primari, l’azione degli ormoni femminili (progestinici ed estrogeni) che favoriscono l’accumulo di grasso e il ristagno di liquidi, ostacolando una sana circolazione; in secondo luogo, un’insufficiente elasticità venosa spesso ereditaria (la predisposizione alla cellulite si può trasmettere, infatti, di madre in figlia).
Fattori secondari possono essere un eccesso di ormoni femminili nell’organismo causato da un uso prolungato della pillola anticoncezionale, gravidanze e allattamenti, un malfunzionamento della ghiandola tiroidea o eccesso di insulina (ormone che regola la quantità di zuccheri nel sangue), un alterato appoggio plantare. Infine, segnalati come fattori terziari o aggravanti, sono una scorretta alimentazione, l’uso di abiti troppo stretti, calzature scomode o tacchi alti, un’insufficiente attività fisica, posture sbagliate, vita sregolata, eccessivo stress fisico e psicologico.
Cosce e glutei sono le zone maggiormente interessate, ma la cellulite può comparire in altre sedi quali addome, ginocchia, pancia e fianchi, parte interna delle braccia, schiena (sotto le scapole o nella parte più bassa), nuca, unica zona in cui può manifestarsi anche negli uomini.
Dott Ginoprelli come si cura la cellulite ?
Innanzitutto bisognerebbe fare prevenzione, curando lo stile di vita e l’alimentazione. Piccoli accorgimenti nella vita quotidiana, soprattutto nelle abitudini alimentari, possono senz’altro aiutare a prevenirla. Prestare attenzione nell’uso di condimenti (è opportuno optare per un olio extra vergine d’oliva ed eliminare il sale) e cibi (privilegiare pietanze leggere, facilmente digeribili e bere molta acqua). In secondo luogo, fondamentale è l’esercizio fisico: anche una semplice passeggiata mattutina della durata di almeno trenta minuti contribuisce perché stimola la circolazione.
Esistono diversi rimedi per intervenire sulla cellulite. Alcuni confinabili nell’ambito dei trattamenti estetici, come ad esempio l’uso di creme anticellulite, massaggi, l’utilizzo di apparecchi domestici, saune, vasche idromassaggio ecc ecc. Tuttavia, i trattamenti estetici costituiscono solo un supporto ad altri tipi di trattamento che agiscono più in profondità garantendo ottimi risultati, e sono di competenza esclusiva del medico estetico, a cui è consigliato rivolgersi soprattutto nei casi più gravi.
Diverse sono i metodi utilizzati in campo medico per combattere la cellulite.
La mesoterapia, che consiste in una serie di piccole iniezioni di farmaci (anche omeopatici) ad azione lipolitica, drenante e vasoprotettrice, a seconda del problema;
La carbossiterapia, che consiste nell’utilizzo di anidride carbonica ad uso terapeutico, somministrata allo stato gassoso sia per via percutanea che per via sottocutanea come trattamento ambulatoriale in medicina funzionale e soprattutto in medicina estetica.
La criolipolisi, metodo che permette di eliminare il grasso in eccesso senza ricorrere alla chirurgia.
Un altro metodo è costituito dall’uso di ultrasuoni cavitazionali che vengono adoperati in campo medico per la loro azione diatermica.
L’elettrolipolisi sfrutta, invece, una corrente elettrica a bassa frequenza, veicolata nei tessuti mediante l'applicazione sottocutanea di coppie di aghi sottili, da cui deriva la formazione di una rete di campi magnetici in grado di sciogliere i depositi di grasso.
Un altro tipo di trattamento è la cosiddetta ossigeno-ozono terapia, una miscela di ossigeno e ozono, iniettata sotto cute mediante microiniezioni nelle parti desiderate. La duplice azione di questi gas ha effetto lipolitico e drenante, riduce le circonferenze e rivitalizza i tessuti circostanti.
Nei casi più difficili si può fare ricorso anche alla chirurgia estetica. In questo campo la tecnica più nota è la lipoaspirazione o liposuzione, un intervento chirurgico, generalmente realizzato in regime di day-hospital, che consiste nell’effettuare piccole incisioni in prossimità degli accumuli di cellulite, in cui vengono inserite cannule sottili collegate ad un aspiratore esterno che risucchia le cellule di grasso.
Tecniche più sofisticate sono la liposcultura e la liposcultura ultrasonica. Una tecnica più recente è la laserlipolisi interstiziale, il cui successo si basa sull’utilizzo della luce emessa dal laser, che, generando calore, danneggia la membrana delle cellule adipose fino a provocarne la distruzione.(ANSA)
LIPARI - VIA F.CRISPI 69 (MARINA LUNGA) TEL 3381061149