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Giro di Sicilia annullato. Una occasione persa per un evento unico

In seguito all’emergenza Covid-19, la Rcs Sport ha deciso di annullare tutte le competizioni ciclistiche primaverili: la Tirreno-Adriatico (prevista dal 11-17 marzo), la Milano-Sanremo (21 marzo) e il Giro di Sicilia (1-4 aprile). La speranza è che le gare si possano ricollocare nel calendario ciclistico internazionale e per questo una trattativa tra FCI e UCI è in corso.

L’edizione 2020 del Giro di Sicilia, la venticinquesima della sua storia, prevede quattro tappe per un totale di 700 km. La prima tappa sarà Siracusa-Licata (194km), la seconda sarà Selinunte-Mondello (141km), si procederà con la Termini Imerese-Caronia (178km) per poi terminare con una tappa di montagna da S.Agata di Militello, passando per Piano Provenzana, con arrivo vicino al mare a Mascali. Una corsa dal percorso molto interessante che, qualora dovesse essere annullata del tutto, rappresenterebbe un’occasione persa per la nostra Regione che ha fortemente voluto il ritorno di questa classica competizione che ha riscosso un grande successo nel 2019.

Il blocco delle attività sportive è attivo in tutto il paese per qualsiasi disciplina e sembra proprio che gli appassionati di sport di tutta Italia si dovranno consolare con le coppe europee calcistiche, unici eventi sportivi a cui possono partecipare delle squadre italiane. Soprattutto in Champions League, dove la lotta è serrata con alcuni risultati inediti che hanno sorpreso anche gli esperti di Oddschecker, lo spettacolo sarà garantito. Le prime sorprese sono già arrivate con la storica qualificazione ai quarti dell’Atalanta e l’eliminazione del Tottenham, finalista della scorsa edizione, per mano del Lipsia.

Il passato - Fondato nel 1907, il Giro di Sicilia è la seconda gara ciclistica a tappe della storia dopo il Tour de France. Vincenzo Florio, due anni prima della nascita del Giro d’Italia, decise di organizzare questa competizione per far conoscere al mondo le bellezze della Sicilia. La gara non ha avuto mai una continuità organizzativa e vi sono stati intervalli considerevoli tra le varie edizioni e dopo quella del 1977, vinta da un giovane Beppe Saronni, non fu più organizzata. 42 anni dopo, nel 2019, la Regione Siciliana ha deciso riprendere questa tradizione investendo ingenti capitali per organizzare una nuova edizione, il ventiquattresimo Giro di Sicilia.

Il presente - La nuova edizione ha ridato vigore a un’appassionata tifoseria. Il vincitore è stato Brandon McNulty, giovane americano di talento, che dopo 708 km è riuscito a mantenere la maglia giallorossa fino al traguardo di Nicolosi. Però, a vincere davvero sono stati in molti: innanzitutto gli organizzatori, i primi a crederci, e poi tutte le squadre che hanno deciso di adattare il loro programma stagionale per partecipare a questa corsa. La risposta dei tifosi non è mancata, nonostante le tappe infrasettimanali, con tanti giovani e nonni presenti sulle strade come non accadeva da 42 anni ormai.

Tra i momenti più toccanti le lacrime di chi ha prodotto le maglie ufficiali, realizzate ispirandosi alla Trinacria, alle arance e al pistacchio. Lei, nata al nord si è ricordata del mare e del sole di Sicilia, terra della madre che sull’isola la portava in vacanza.

Il futuro - Il movimento ciclistico siciliano sembra prospettare un futuro roseo, e sarà proprio la “corsa rosa” a rilanciare questa terra, sperando che il 103esimo Giro d’Italia non venga annullato. Quest’anno si partirà con tre tappe in Ungheria per poi atterrare in Sicilia il 12 maggio per la Monreale-Agrigento di 136 km, poi la Enna-Etna (Piano Provenzana), 150 km con il primo arrivo in quota sul vulcano, a seguire la Catania-Villafranca Tirrena di 138 km. Non solo, il Presidente Musumeci ha già da mesi annunciato che la Sicilia ospiterà il Big Start dell’edizione 2021 del Giro d’Italia, non si sanno ancora le città coinvolte e quante tappe toccheranno il nostro territorio ma, di certo, è un ottimo segnale per tutti gli sportivi siciliani.

La Sicilia può offrire dei percorsi stimolanti che mettono alla prova le capacità ciclistiche degli atleti, senza dare per scontato lo scenario mozzafiato che la natura, con il mare, i Nebrodi e l’Etna sanno dare. Non dimenticando le saline, i templi, il barocco e il calore dei siciliani per una competizione da cartolina che, nei prossimi anni, sarà capace di attrarre anche i campioni e i grandi team del ciclismo.

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