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Lipari - Per l'avvocato Salvatore Leone nuova affermazione in Cassazione. Stavolta con la Commissione Territoriale Regionale del Piemonte, avverso un accertamento dell'Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Torino-Ufficio Territoriale Torino e Agenzia delle Entrate Direzione Centrale.

La suprema Corte di Cassazione, Sezione Tributaria Civile con sentenza n.34567 del 30 dicembre 2019 ha accolto il ricorso proposto dall'avv.Salvatore Leone avverso la decisione della CTR di Torino che aveva rigettato l'appello proposto dalla contribuente C.D. avverso la decisione di prime cure.

La Corte di Cassazione accogliendo i tre motivi del ricorso ha statuito che in tema di accertamento sintetico, ove il contribuente deduca che la spesa effettuata deriva dalla percezione di ulteriori redditi di cui ha goduo il proprio nucleo familiare, ai sensi dell'art 38, comma 6, del d.p.r. n.600 del 1973 (applicabile "ratione temporis"), è onerato della prova contraria sia della disponibilità di detti redditi che all'entità degli stessi ed alla durata del possesso, sicchè sebbene non debba dimostrare l'utilizzo, è tenuto a produrre i relativi documenti dai quali emergano elementi sintomatici del fatto che ciò sia accaduto o sia potuto accadere (Sez.5,n.1510 del 20/01/2017,RV.646904-01).

Affermando che l'operazione divisoria adottata dalla sentenza impugnata, finisce per negare in radice ogni rilievo al "riferimento alla complessiva posizione reddituale dell'intero nucleo familiare" costituito dai coniugi conviventi e dai figli, atteso che "la presunzione del loro concorso alla produzione del reddito trova fondamento, ai fini dell'accertameno suddetto, nel vincolo che li lega, e non già nel mero fatto della convivenza".

La Corte di Cassazione cassando la sentenza impugnata ha rinviato alla CTR del Piemonte, in diversa composizione anche per provvedere sulla liquidazione delle spese del presente giudizio.

I COMMENTI

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di Michele Sequenzia

Caro Direttore,
Quanti sono i bravi Avvocati che vincono le cause in Cassazione?
Mi ha particolarmente colpito un interessante articolo sul delicato rapporto tra “Legge e Giustizia”,, a commento dell’ultimo libro di Massimo Cacciari e Natalino Irti, “ Elogio del Diritto, con un saggio di Werner Jager”.

Come si comporta il giudice con l’avvocato? Spesso ci si trova in bilico tra le tensioni tra “ kratos ed “ethos”, tra cio che è “f orza, vigore, robustezza, potenza", e cio’ che significa "apparire", "disposizione" "carattere" o "temperamento.. tensione che ha attraversato tutta la nostra civiltà, diviso opinioni, creato Poteri, distrutto Fedi, torturato gli uomini, esiliato, condannato a morte, reso spesso arduo il giudizio finale. Arrivare ad una sentenza definitiva, mantenendo l’equilibrio ” giuridico”, è un percorso assai delicato. Ci sono casi assai controversi.

Spesso si deve arrivare alla Cassazione. Non tutti sanno che , per patrocinare una causa davanti ad una magistratura superiore, come la Cassazione, il Consiglio di Stato, bisogna essere iscritti ad un apposito albo, detto dei «cassazionisti». E non è semplice, ci vuole molta professionalità. . Il giudizio per la cassazione può concludersi con le sentenze di: inammissibilità, rigetto, rettificazione, annullamento, con o senza rinvio.

Colgo oggi, proprio su questo argomento, un commento sul Notiziario delle Isole Eolie, di una sentenza, particolarmente complessa emessa della Cassazione, vinta dall’avvocato Salvatore Leone. Leggo spesso i commenti dell’Avvocato Leone. Scopro che ha fiuto da vendere, sa cogliere importanti vantaggi di fronte agli “ ermellini”, intuisce i punti a suo vantaggio, li sa piazzare bene, sapendo destreggiarsi nel labirinto tra “ lacci e lacciuoli”, muovendo le sue pedine, nel mondo del diritto, tra le cui fitte reti, spesso ad ostacoli, non tutti sanno uscirne illesi.

Ci vuole molta prudenza. Mi sono chiesto: perché molto spesso le stesse Amministrazioni di Lipari, ogni giorno impegnate alla soluzione di delicate problematiche, oggi in crescita esponenziale, a tutti i livelli, di controversie, nuove crisi ambientali, di lavoro, rifacimenti stradali , e nuovi piani regolatori, impianti, strutture, trasporti, si affidano a legali che risiedono a Messina, o a Catania e talvolta a Palermo, invece di promuovere avvocati, validi professionisti, ad “alto livello” di preparazione giuridica ”che vivono ed operano nelle Isole Eolie?
Perché non creare un apposito Albo a Lipari, dare spazio ai giovani?

Perché non uscire dalle tortuose logiche di “Palazzo”, degli oscuri accordi, una mano lava l’altra, io sono l’amico dell’amico, ti faccio fare bella figura, dove gli intrallazzi sono particolarmente vivaci, dove si spendono milioni di euro senza combinare nulla? Perché non creare un Albo di seri professionisti che fanno vincere le cause alle Amministrazioni locali, invece di conferire mandati ad avvocati della periferia che magari le perdono le cause. E chi paga alla fine?

Ogni sconfitta è un debito che viene accollato al cittadino. Piu’ cause perse, piu debiti. Con rilevanti danni all’erario. Lipari come sta il suo bilancio finanziario? Non lo vedo bene. Anche il dottor Sidoti, con i suoi pressanti inviti, mi sembra assai avvilito. Quanto spende e quanto incassa Lipari?

Senza una nuova politica, si creano solo nuovi debiti. Ne soffre l’intera comunità, la scuola, la sanità, i trasporti, la sicurezza. Non si crea futuro. Tutto cio’ penalizza lo sviluppo di una buona, rapida, efficiente magistratura.

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di Angelo Pajno

<p>Ancora una volta la classe forense eoliana ha dimostrato la propria preparazione. Leggo con piacere del recente successo del collega Salvatore Leone presso la Corte di Cassazione.

Auspico pertanto che gli sforzi della classe forense eoliana, che ha perseguito e persegue con sempre maggiore impegno e determinazione il cammino verso la definitiva stabilizzazione del Tribunale di Lipari,  trovino  finalmente positivo riscontro agevolando pertanto la crescita professionale dei giovani colleghi e stimolando la fiducia degli eoliani nei confronti dei professionisti locali che certamente nulla hanno di meno, quanto a serietà e preparazione, rispetto ai colleghi forestieri.

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