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di Mirko Saltalamacchia

Diario di Bordo. Storie, dati e meccanismi delle proiezioni criminali nei porti italiani”, un'analisi dettagliata delle infiltrazioni mafiose nelle infrastrutture portuali italiane. 
 
Il documento, ricco di dati e testimonianze, dipinge un quadro preoccupante, ma lascia anche un retrogusto di perplessità. La mole di informazioni raccolte è impressionante: dettagliate mappe delle rotte del traffico illegale, analisi finanziarie complesse, e profili di personaggi chiave coinvolti in attività criminali. Si parla di estorsioni, riciclaggio di denaro sporco, contrabbando, e persino traffici di esseri umani.
 
La ricerca evidenzia la capacità delle organizzazioni criminali di infiltrarsi a diversi livelli, dal personale portuale agli appalti, sfruttando le falle di un sistema spesso complesso e opaco. Eppure, nonostante la valenza del report, certe affermazioni lasciano un po’ interdetti. L’analisi, per quanto dettagliata, sembra focalizzarsi su casi già noti, riproponendo in parte dati già emersi da precedenti inchieste giudiziarie.
 
Questo lascia intendere un certo grado di ridondanza, e pone il dubbio sulla reale novità e sull'apporto innovativo dello studio. Un altro punto critico riguarda la metodologia utilizzata. Sebbene il report menzioni le fonti, manca una specifica analisi critica delle stesse. La provenienza dei dati, la loro attendibilità e le possibili distorsioni non sono esplicitamente affrontate, lasciando spazio a legittime domande sulla loro oggettività.
 
Ci si chiede, quindi, se il "Diario di Bordo" rappresenti un'analisi completa e oggettiva del problema, o se sia solo una rivisitazione di informazioni già note, presentate con un taglio suggestivo. Il rischio, insomma, è che un'opera così ambiziosa, potenzialmente capace di illuminare un settore complesso e spesso oscuro, si perda in un mare di dati senza fornire una vera e propria bussola per la navigazione.
 
Serve un'analisi più incisiva, che vada oltre la mera elencazione dei fatti, e offra soluzioni concrete per contrastare le infiltrazioni mafiose nei porti italiani. Il "Diario di Bordo", per quanto ricco di informazioni, sembra ancora incompleto, un viaggio iniziato ma non ancora concluso. La speranza è che le istituzioni sappiano sfruttare al meglio questo lavoro, andando oltre le perplessità che inevitabilmente emergono da una lettura attenta del rapporto.
 
Leggi report: 
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"Codice Rosso" di Milena Galbanelli è un'opera che scuote profondamente il lettore, offrendo un'analisi lucida e spietata delle criticità del sistema sanitario italiano.

Le autrici non si limitano a denunciare le problematiche, ma le evidenziano con rigore e competenza, mostrando come le falle strutturali e organizzative minino il sistema dall'interno, rendendolo fragile e inefficiente.

Leggere "Codice Rosso" è un'esperienza che lascia il segno.
La narrazione, sorprendentemente scorrevole e coinvolgente, cattura l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine.

Ci si ritrova immersi in una realtà complessa, dove dati e testimonianze si intrecciano per restituire un quadro completo e realistico della sanità italiana, troppo spesso oggetto di una narrazione frammentata e superficiale.

Il libro non è un'opera di semplice denuncia, ma un potente strumento di riflessione. Ci invita a guardare oltre le apparenze, a comprendere le cause profonde del malessere del sistema sanitario e a interrogarci sulle soluzioni possibili.

È un invito a prendersi cura del nostro sistema sanitario, a sostenerlo e a difenderlo, perché la salute è un bene prezioso da tutelare, non solo per noi stessi, ma per tutta la società. "Codice Rosso" è un libro che merita di essere letto, non solo dai professionisti del settore, ma da chiunque desideri comprendere le sfide presenti e future del nostro sistema sanitario.

 

"Inseminazione delle nuvole", "semina delle nuvole", "cloud seeding"... nomi quasi innocui per una pratica che suscita inquietudine. Cosa stiamo realmente facendo quando interferiamo con il ciclo naturale delle precipitazioni? Immaginate di manipolare il cielo, di spargere sostanze chimiche nelle nubi, cercando di "costringerle" a rilasciare la pioggia a nostro piacimento.

Sembra un'azione dirompente, un'ingerenza audace e potenzialmente pericolosa nel delicato equilibrio della natura. E se questa tecnica, pensata per aumentare la piovosità in zone aride, avesse conseguenze imprevedibili?

E se, nel tentativo di prevenire la grandine, alterassimo in modo permanente il clima, con conseguenze che non possiamo nemmeno immaginare? La dispersione di sostanze chimiche da aerei, da terra, o tramite razzi e cannoni antiaerei, ci ricorda una sorta di battaglia contro le forze della natura, un tentativo di sottometterla alla nostra volontà. Ma chi ci assicura che questa guerra non si ritorcerà contro di noi?

Chi ci garantisce che non stiamo aprendo una porta a conseguenze imprevedibili e potenzialmente disastrose? È lecito interrogarsi: fino a che punto possiamo spingerci nell'intervenire sul clima, senza rischiare di danneggiare irreparabilmente il nostro pianeta? È davvero necessario "la semina delle nuvole", o stiamo giocando con un fuoco che non possiamo controllare?

APPROFONDIMENTO:

La tecnica del cloud seeding, o "semina delle nuvole", è un tentativo di modificare artificialmente le precipitazioni atmosferiche. L'idea di base è quella di aumentare la quantità di precipitazioni, sia per contrastare la siccità sia per prevenire eventi dannosi come grandinate o nevicate abbondanti.

Come funziona il cloud seeding:

1. Nuclei di condensazione: L'atmosfera contiene minuscole particelle (aerosol) che servono come nuclei di condensazione per il vapore acqueo. Quando il vapore acqueo si condensa su questi nuclei, si formano goccioline d'acqua o cristalli di ghiaccio, che costituiscono le nuvole.

2. Aumento dei nuclei di condensazione: Il cloud seeding introduce artificialmente dei nuclei di condensazione aggiuntivi nelle nuvole. Questi nuclei possono essere composti da diversi materiali, tra cui: * Ioduro d'argento: Viene utilizzato per indurre la formazione di cristalli di ghiaccio a temperature sotto lo zero. * Sale: Viene impiegato per indurre la formazione di goccioline d'acqua a temperature più elevate. * Ghiaccio secco: Viene utilizzato per raffreddare le nuvole e favorire la formazione di cristalli di ghiaccio.

3. Modifica del processo di formazione delle precipitazioni: L'aumento dei nuclei di condensazione può influenzare il processo di formazione delle precipitazioni in diversi modi: * Aumento della quantità di precipitazioni: L'introduzione di più nuclei di condensazione può portare alla formazione di un maggior numero di goccioline d'acqua o cristalli di ghiaccio, che a loro volta possono fondersi e precipitare come pioggia o neve. * Promozione della formazione di grandine: In alcune condizioni, il cloud seeding può favorire la formazione di grandine più grande, che potrebbe essere utile per prevenire danni alle colture. * Modifica della forma delle precipitazioni: Il cloud seeding può influenzare il tipo di precipitazione, ad esempio, inducendo la neve invece della pioggia.

Metodi di applicazione:

Aerei: Gli aerei sono il metodo più comune per distribuire le sostanze chimiche nelle nuvole.

Dispositivi a terra: I generatori di fumo, i cannoni antiaerei e i razzi possono essere utilizzati per rilasciare le sostanze chimiche nell'atmosfera.

Efficacia del cloud seeding

L'efficacia del cloud seeding è ancora oggetto di dibattito scientifico. Alcune ricerche suggeriscono che la tecnica può aumentare le precipitazioni in alcune condizioni, mentre altre studi dimostrano che il suo impatto è minimo o nullo.

Pro e contro del cloud seeding:

Pro: * Potenziale aumento delle precipitazioni nelle zone aride. * Possibilità di mitigare la formazione di grandine. * Può essere un'opzione per la gestione delle risorse idriche.

Contro: * L'efficacia non è ancora completamente dimostrata. * Possibili impatti ambientali non completamente compresi. * Potenziali rischi per la salute umana, ad esempio, l'esposizione a sostanze chimiche. * Questioni etiche relative alla manipolazione del clima.

Conclusioni:
Il cloud seeding è una tecnica complessa e controversa. Mentre potrebbe offrire potenziali benefici, è importante considerare gli aspetti etici, ambientali e sanitari prima di implementarla su larga scala. Sono necessari ulteriori studi scientifici per valutare l'efficacia e i rischi del cloud seeding.

Buongiorno, 

Volevo segnalare questo “manuale operativo
Per l’attivazione e la gestione dei servizi di accoglienza” del ministero dell’interno. 
È la versione 2018, non risultano aggiornamenti. 
Scaricalo gratuitamente!

 

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