di Filomena Fotia
Conferenze, escursioni didattiche e dibattiti scientifici al Workshop 25 years advancing volcano seismology in a wider volcanological context, dell'European Seismological Commission Working Group on Volcano Seismology (ESC) che si è tenuto a Stromboli. Al centro dell'incontro, organizzato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) in collaborazione con International Association of Seismology and Physics of the Earth's Interior (IASPEI) e International Association of Volcanology and Chemistry of the Earth's Interior (IAVCEI), la sismologia vulcanica e i metodi di monitoraggio. A coordinare i lavori, il team di ricercatori dell'INGV in collaborazione con l'University of Leeds e il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell'Università di Udine (DPIA).
La vulcano-sismologia – spiega Francesca Pezzella nella newsletter INGV – nasce circa 150 anni fa grazie ai due scienziati italiani Luigi Palmieri e Giuseppe Mercalli.
Palmieri costruì un sismografo elettromagnetico, il primo a registrare tremore continuo prima dell'eruzione del Vesuvio nel 1861. Successivamente, nel 1907, Mercalli osservò delle increspature sulla superficie di un recipiente di Mercurio alcuni secondi prima di un'esplosione tipica a Stromboli. Da qui la nuova scoperta: il segnale sismico registrato su un vulcano è spesso precursore di un'eruzione. Gli sviluppi in sismometria e l'applicazione di metodi sismologici su vulcani, ispirarono i ricercatori a installare la loro strumentazione sui vulcani attivi del mondo. La sensibilità e l'easy handling del sismometro lo rendono strumento ideale per il monitoraggio dell'attività vulcanica.
"Una sette giorni", spiega Thomas Braun, ricercatore dell'INGV e coordinatore insieme a Marisa Carapezza e Alessandro Gattuso, "dedicata alla sismologia vulcanica e ai metodi di monitoraggio, modellazione, classificazione e previsione basati su sismicità, deformazioni del suolo ed emissioni di gas. I lavori, a cui hanno preso parte 33 ricercatori provenienti da 14 paesi, sono stati scanditi da sessioni di approfondimento dedicate ai segnali sismici registrati sui vulcani non-europei di Cile, Giappone e West-Indies, ai sistemi di monitoraggio sismico a larga banda dei vulcani, e alla correlazione tra l'attività eruttiva e l'attività sismica dell'Islanda".
Anche noto come il faro del Mediterraneo, lo Stromboli è uno dei vulcani più attivi al mondo. Attraverso le sue eruzioni stromboliane già i marinai greci si orientavano nella navigazione e, nel corso degli ultimi decenni innumerevoli progetti scientifici sono stati realizzati in questo laboratorio vulcanico naturale. "Per questa edizione che celebra il 25esimo anniversario del Working Group" prosegue Braun, "è stato scelto Stromboli perché da qui sono partite le radici del progetto. In occasione del convegno della European Seismological Commission (ESC) a Copenhagen, nel 1990, si creò un gruppo di ricercatori dedicato alla vulcano-sismologia, chiamato "Seismic phenomena associated with volcanic activity". Grazie al salto tecnologico della strumentazione sismica di quel periodo, la nuova disponibilità dei primi sismometri portatili a larga banda (STS-2 e Guralp) con l'acquisizione digitale ad altissima dinamica (24 bit) si rendeva finalmente possibile la realizzazione di array sismici a larga banda per studiare la sorgente sismica dei vulcani. La persistente attività e la buona accessibilità di Stromboli lo rendeva il vulcano predestinato per qualsiasi progetto pilota. Per questo motivo uno dei primi convegni fu tenuto a Stromboli nel 1992, in concomitanza con vari esperimenti scientifici internazionali".
Il Workshop, nasce per favorire lo sviluppo di discussioni produttive finalizzate alla realizzazione di progetti e pubblicazioni comuni. "La realizzazione dell'edizione giubileo del meeting annuale del gruppo ESC- Working Group on Volcano Seismology, conclude il ricercatore, "è stato un grande successo per vari motivi. A 25 anni dalla fondazione del gruppo, guardando sull'attività di ricerca dell'ultimo quarto secolo, si è potuto costatare che i progressi della vulcano-sismologia sono stati notevoli. Progetti sismologici in combinazione con misure multi-parametriche sono spesso stati sperimentati prima al field-laboratory Stromboli per poi essere estesi su altri vulcani. Seguendo la filosofia di alternare ogni anno le mete degli incontri tra un luogo europeo e un sito oltremare, le proposte per il meeting del 2017 sono La Réunion o le isole Vanuatu".
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Si è tenuto oggi l'incontro tra il Comandate Capitano di Vascello (CP) Alfio Distefano e il Direttore della Sezione dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) di Catania, Eugenio Privitera, per discutere della programmazione delle attività di sorveglianza vulcanica, nell'ambito della collaborazione tra le due amministrazioni. Etna e Stromboli sono vulcani della Sicilia la cui attività eruttiva è costantemente monitorata dall'Ingv, mediante una fitta e diffusa rete di stazioni che misurano parametri geofisici e geochimici, elaborazioni di dati satellitari, analisi di laboratorio e sopralluoghi sul posto. Attività di sorveglianza che si intensifica al verificarsi di eruzioni, soprattutto quando coinvolgono le popolazioni residenti. In questi ultimi mesi, a seguito dell'attività eruttiva di Etna e Stromboli, a supportare l'Ingv nelle operazioni di sorveglianza, è intervenuta la Base Aeromobili della Guardia Costiera di Catania. In particolare, nell'ambito delle attività addestrative proprie degli equipaggi di volo, sono stati programmati una serie di voli con elicotteri assegnati al dipendente 2° Nucleo Aereo G.C., imbarcando personale della sezione Ingv di Catania. I ricercatori così hanno potuto effettuare non solo rilievi termici, mediante telecamera portatile a infrarosso, ma anche rilievi fotografici dell'attività eruttiva in corso. Inoltre i dati acquisiti durante i rilievi in elicottero, integrati con le misure effettuate su terreno e opportunamente elaborati, sono fondamentali per realizzare mappature e stime del volume del materiale emesso durante l'eruzione. Il Reparto di Volo di Catania, su richiesta specifica dell'Istituto, fornisce anche immagini telerilevate dei siti di interesse geofisico e ambientale delle aree vulcaniche costiere e insulari, grazie a sofisticate apparecchiature di bordo degli aeromobili della Guardia Costiera. L'Ingv, nello svolgimento della sorveglianza sismica e vulcanica del territorio nazionale, opera in regime di Convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile, fornendo supporto e consulenza a tutte le Amministrazioni componenti il Servizio Nazionale della Protezione Civile, a cui partecipa attivamente anche la Guardia Costiera italiana.
---Prosegue senza sosta l'eruzione del vulcano pliu' esplosivo delle Eolie. L'attività dello Stromboli, iniziata il 29 giugno scorso continua a regalare spettacolo per la gioa dei turisti accorsi in mare sia a terra che in mare, vicino la sciara del fuoco dove il magma finsice a mare. Dinfatti si è intensificata con boati, esplosioni e fontane di lava particolarmente alte. Dal vulcano si anche alzata un'altissima colonna di cenere ben visibile dalle altre altre isole Eolie e financo dalla Calabria centro-meridionale. Nei giorni scorsi si è anche verificato il rotolamento di materiale roccioso lungo la Sciara del Fuoco. Il centro funzionale centrale per il rischio vulcanico del dipartimento della Protezione Civile ha emesso un bollettino di vigilanza con "criticità elevata".(*BL*)
---Lo Stromboli è in piena attività esplosiva. I sistemi di monitoraggio e sorveglianza dei centri di competenza del dipartimento dell'Ingv e della Protezione civile hanno registrato un incremento dell'attività eruttiva del vulcano. In particolare, l'intensa attività esplosiva è stata accompagnata da un trabocco lavico che si è riversato lungo la sciara del fuoco finendo a mare.
La vigilanza è attiva attraverso i centri di competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani, Ingv e Università di Firenze. La ripresa dell'attività dello Stromboli ha richiamato sull'isola numerosi turisti soprattutto stranieri, anche se la scalata si può effettuare con le guide al seguito, fino a un limite di sicurezza di 400 metri di altezza, invece dei soliti 900 metri. La rada limitrofa alla sciara del fuoco, continua ad essere battuta dai traghetti carichi di turisti che soprattutto nelle ore notturne ammirano lo spettacolo. Il limite di sicurezza è di 300 metri dalla battigia.
---I sistemi di monitoraggio e sorveglianza dei centri di competenza del dipartimento dell'Ingv e della Protezione civile hanno registrato un incremento dell'attività eruttiva del vulcano. In particolare, l'intensa attività esplosiva è stata accompagnata da un trabocco lavico che si è riversato lungo la sciara del fuoco finendo a mare. La vigilanza è attiva attraverso i centri di competenza preposti al monitoraggio e alla sorveglianza dei vulcani italiani, Ingv e Università di Firenze. La ripresa dell'attività dello Stromboli ha richiamato sull'isola una marea di turisti soprattutto stranieri, anche se la scalata si può effettuare con le guide al seguito, fino a 400 metri di altezza, limite di sicurezza - invece - dei soliti 900 metri sul livello del mare. La rada limitrofa alla sciara del fuoco, continua ad essere battuta dai vaporetti carichi di turisti che soprattutto nelle ore notturne ammirano uno spettacolo "mozzafiato". Il limite di sicurezza è di 300 metri dalla battigia.