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di Tommaso Tetro

Non tanto buone pratiche, almeno per ora. Ma la prospettiva è quella di trasformare le Isole minori in modelli innovativi da replicare. E di farlo con un abbattimento dei costi attraverso progetti legati all’energia pulita, a una gestione virtuosa dei rifiuti e dell'acqua, alla mobilità a emissioni zero.

Sono queste le sfide, intrecciate tra clima e ambiente, che dovranno affrontare le Isole e che trovano spazio nella fotografia, sull’incidenza delle politiche ambientali, scattata da Legambiente e dal Cnr con il primo rapporto dell'Osservatorio sulle Isole minori.

Le potenzialità
Si tratta di zone che hanno delle grandi potenzialità, anche se ancora sono inesplorate. Tanto che per esempio la media del contributo delle fonti rinnovabili rispetto ai fabbisogni non supera il 6%, a fronte di una media nel resto d'Italia che è del 32%. Stesso discorso sul fronte della raccolta differenziata: la media è del 28%. E la situazione non migliora neanche quando si parla di depurazione delle acque reflue: in tre quarti delle Isole minori non esiste alcun sistema di trattamento e dove invece è presente la gestione non è ottimale.

Gli obiettivi
Per arrivare ad avere delle eco-Isole si deve lavorare molto. Possono divenire un laboratorio ideale per affrontare le sfide ambientali più urgenti e importanti, dove applicare proprio i modelli migliori da replicare.

Energia
Tra gli obiettivi dei prossimi anni c’è la crescita della produzione di energia rinnovabile. La copertura dei fabbisogni di energia elettrica è garantita ancora da centrali termoelettriche a gasolio, con società che controllano sia la produzione che la distribuzione. Un sistema poco efficiente che arriva a costare anche sei volte in più rispetto a quello nazionale.

Diffusione Eolico nelle isole minori italiane

La situazione attuale vede il solare fotovoltaico come fonte rinnovabile più diffusa sulle Isole mentre l'eolico, nonostante le condizioni favorevoli, è presente soltanto a Pantelleria e Ventotene. In termini assoluti Pantelleria è l’isola campionessa con le maggiori installazioni: 281,89 metri quadrati di solare termico; 647,5 kW di solare fotovoltaico e 32 kW di eolico. 

A Ventotene la copertura massima del fabbisogno elettrico da fonti rinnovabili è del 5,11%, seguita da Ustica con il 4,46% (uniche due Isole con una quota superiore al 4%, mentre nelle altre la media è inferiore al 2%).

Acqua e depurazione
Nelle Isole italiane i problemi da affrontare riguardano la scarsità delle risorse idriche presenti e l’assenza o inadeguatezza dei sistemi di depurazione delle acque reflue. In 12 Isole su 20 si fa ancora totalmente o parzialmente affidamento alle navi cisterna per il rifornimento di acqua potabile. 

Nelle Isole della Sicilia il 50% della fornitura di acqua avviene ancora con navi cisterna. Soltanto Capri si rifornisce interamente con un acquedotto sottomarino, complice la poca distanza dalla terraferma. Anche i ritardi che riguardano la depurazione sono evidenti: dall’ultima indagine dell'Agenzia europea dell’ambiente risulta che 15 Isole minori su 20 (il 75%) non hanno alcun sistema di trattamento delle acque reflue urbane. Nessuna isola è conforme a quanto prescritto dalla direttiva europea.

Rifiuti
Occorre poi puntare alla chiusura del ciclo dei materiali, promuovendo la raccolta differenziata, il recupero e il riutilizzo dei materiali e la valorizzazione della frazione organica per la produzione di compost oppure di biocarburanti, in particolare di biometano e biogas.

I numeri dei rifiuti in molte Isole italiane sono infatti uno dei nodi ambientali: sono ancora troppo bassi e tra l’altro l’unica soluzione adottata per la gestione è quella del trasferimento via nave anche se nell'insieme, la capacità di differenziare è cresciuta tra il 2010 e il 2017 un po’ dappertutto. Due isole, Pantelleria e Capri, superano la media nazionale del 55%, e arrivando oltre il 68%.

Mobilità
Il tema della mobilità presenta una duplice criticità: da un lato il collegamento con la terraferma e dall’altro gli spostamenti locali, con tutti i problemi legati al turismo estivo. La sfida è immaginare una profonda innovazione della mobilità, che da un lato punti a dare un’alternativa al mezzo privato attraverso un trasporto pubblico locale efficiente, dall’altro incentivi le forme a impatto ambientale zero come i veicoli elettrici, i percorsi pedonali e ciclabili più sicuri.

Incentivare la mobilità elettrica sulle isole

Plastic free
Buone notizie arrivano invece dalle Isole italiane che hanno scelto di diventare “plastic free”. Le amministrazioni che hanno scelto di mettere al bando i prodotti in plastica usa e getta sono dieci: Anacapri, Capri, Favignana, Lampedusa e Linosa, Lipari, Malfa, Pantelleria, Tremiti, Ustica, Ventotene.

Il mare nella morsa della criminalità
Non bisogna poi dimenticare che le Isole, se da un lato possono diventare delle eccellenze ambientali dall’altro sono ancora nella morsa della criminalità ambientale proprio perché “lontane” dalla terraferma.

Il mare, e in generale le coste italiane – spiega Legambiente nell’ultimo rapporto ad hoc - subiscono 56 reati ambientali al giorno, più di 2 ogni ora, quasi 3 per ogni chilometro di litorale. La tendenza è sempre la stessa da dieci anni a questa parte: nel 2018 sono state 20.437 le infrazioni accertate, il 20% in più rispetto all'anno prima; sono salite a 23.554 le persone denunciate e arrestate (con un aumento del 20%) e a 5.834 i sequestri (più 22%) per un valore di 1,5 miliardi di euro considerando i sequestri e il valore delle sanzioni penali e amministrative delle forze dell’ordine.

Le minacce più diffuse sono l’illegalità legata al ciclo del cemento (34% dei reati); l’inquinamento delle acque (33,1%); la pesca di frodo (23,1%); le infrazioni al codice della navigazione (9,8%). Il 52,7% degli illeciti accertati si concentra nelle quattro Regioni del Sud: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria; la Campania ha il primato assoluto con 3.483 infrazioni (il 17%). Le infrazioni legate al ciclo dei rifiuti, in particolare scarichi inquinanti e depurazione scadente: 6.763 infrazioni accertate, in aumento dell’11,2% rispetto al 2017; 8.560 (+2,7%) tra denunce e arresti e 2.447 sequestri (+12,1%).

Gli operatori: il Cnr, il Gse, e Terna
“Le isole minori italiane si possono trasformare da modelli inefficienti dipendenti dai flussi di energia e materia dalla terraferma a un modello innovativo nell'adozione di sistemi sostenibili per l'approvvigionamento di energia pulita e acqua, per la gestione dei rifiuti e per una mobilità a emissioni zero -dice Francesco Petracchini del Cnr - nelle isole proprio per il loro peculiare isolamento è possibile sviluppare progetti di ricerca innovativi e misurare i benefici della transizione verso modelli più sostenibili. Tale trasformazione è anche di tipo non tecnologico; in quanto deve fondarsi sul coinvolgimento delle comunità locali e sull'integrazione degli impianti rinnovabili nel paesaggio dell’Isola”.

“Il Gse sta avviando l’incentivazione prevista - osserva Matteo Giannì della direzione e studi monitoraggio di sistema del Gse - che offre possibilità importanti per le rinnovabili elettriche e per le rinnovabili termiche. Il Gse sarà il soggetto che qualificherà gli impianti ed erogherà anche gli incentivi”.

“Terna è impegnata da alcuni anni nelle isole non interconnesse,abbiamo sottoscritto due protocolli di intesa, una con Giannutri e una con Pantelleria - rileva Luca Piemonti di Terna Energy solution - nell'isola di Giannutri abbiamo riqualificato una discarica realizzando una pensilina fotovoltaica sotto la quale vengono depositati i rifiuti, integrando anche un sistema di storage. Ciò ha consentito all'isola, che prima era 100% dipendente da energia da fonti fossili, di raggiungere subito il 30% di produzione di energia da fonti rinnovabili”.(infobuildenergia.it)

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