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Preso atto dei black out elettrici verificatisi nei giorni scorsi a Lipari che hanno interessato anche l'Ospedale con vari malfunzionamenti di apparecchiature soprattutto telefoniche e telematiche, ai fini aumentare tutti i livelli di sicurezza l'ASP di Messina, in collaborazione con Engie, società che cura il servizio energetico nei Presidi Ospedalieri, porterà a compimento uno studio approfondito, in tutti gli ospedali aziendali, finalizzato a migliorare la sicurezza elettrica con verifiche approfondite dei gruppi di continuità e delle cabine di tensione.
"Ho disposto che le verifiche necessarie ed urgenti abbiano inizio oggi - dice il direttore generale Paolo La Paglia - e in particolare, tra venerdì e domenica p.v. si svolgeranno a cominciare dal P.O. di Lipari, estendendosi successivamente in tutti i Presidi Ospedalieri Aziendali."
Il Direttore Generale Paolo La Paglia, dopo la conferenza dei Sindaci del distretto di S.Agata M.llo tenutasi mercoledì 2 ottobre e relativa alla temporanea sospensione dell'evento nascita presso la divisione di Ostetricia, disposto dal direttore sanitario di Presidio Dott.ssa Paolina Reitano, il giorno dopo giovedì 3 ottobre, ai fini esperire ogni utile tentativo, ha inviato una nota ai direttori generali delle altre tre aziende dell'area metropolitana di Messina per chiedere medici; "non mi arrendo e voglio superare la temporanea sospensione prima possibile- dice La Paglia - e non avendo risorse interne ho chiesto aiuto alle altre tre aziende di Messina per avere in prestito (prestazioni aggiuntive) medici Anestesisti e Pediatri da impiegare presso il punto nascita di S.Agata, per permettere al comprensorio dei Nebrodi di avere un punto nascita in piena sicurezza."

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Lipari - Operazione in emergenza per un anziano isolano di 94 anni all'ospedale. E' stata eseguita dal dottor Enzo Compagno, primario del reparto di chirurgia. Per la gravità della situazione - vecchietto perforato - si era atteso l'arrivo del secondo anestesista, ma a Milazzo non è riuscito a trovare posto sull'aliscafo per raggiungere Lipari. Il chirurgo Compagno ha dovuto anche operare sensa consulenza cardiologica perché la dottoressa era andata via. All'ospedale ormai è agonia assoluta...

LE REAZIONI

La Liberty Lines comunica che l'anestesista è' arrivato in biglietteria ben oltre l'orario di partenza, con il mezzo già in manovra di uscita.

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di Nino Indaimo*

Non è esatto quanto detto dalla Liberty. Sono arrivato di corsa a Milazzo chiamato da Lipari per una imprevista urgenza. In un primo momento mi avevano detto di fare presto e salire a bordo quando mi sono precipitato per fare il biglietto c'è stato il contrordine che non potevo salire perché l'aliscafo era al completo. Nonostante gridavo che ero un medico e dovevo andare in ospedale per una urgenza il comandante dava l'ordine di salpare. Rimane il rammarico che tra pubblici ufficiali che lavorano in ambienti difficili e disagiati ci vorrebbe un po' di elasticità mentale e buon senso invece di rigidi protocolli. Il problema di operatori sanitari che lavorano in ospedale a Lipari e non troveranno posto sugli aliscafi si proporrà ancora sicuramente in questo periodo di maggiore afflusso turistico e si dovrà trovare giocoforza una soluzione per evitare spiacevoli disservizi. Siamo tutti sulla stessa barca. In ospedale quando si verificano incidenti ed emergenze sanitarie andiamo oltre gli orari di lavoro e protocolli vari che se vanno bene in realtà a pieno organico con organizzazioni ottimali non funzionano in posti disagiati e difficili come i nostri.

*Anestesista Ospedale di Lipari

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di Lina Paola Costa

Gentile Direttore,
in merito al suo ultimo articolo su un'ultima emergenza sanitaria, brillantemente affrontata dal chirurgo dell'ospedale di Lipari, desidero riportare quanto segue per avvalorare la riflessione che i medici in viaggio per Lipari devono essere assolutamente garantiti e "riprotetti" ad ogni ora, a bordo di navi e aliscafi.
Lo scorso giovedì 5 aprile assistevo alla biglietteria di Milazzo ad una "discussione" fra un medico cardiologo che, giunto con buon margine orario, pacatamente chiedeva un biglietto per l'aliscafo prossimo alla partenza e una dipendente Liberty (di solito gentile con altri passeggeri) che sgarbatamente gli diceva che non c'erano posti.
Il cardiologo si qualificava come medico che doveva prendere servizio all'ospedale di Lipari e gli veniva risposto "come lei ce ne sono altri cento!". Lui faceva appello alla emergenza, all'assunzione di responsabilità se il turno medico fosse stato lasciato scoperto anche solo per un'ora, se fosse successo qualcosa... ma niente.
Mi sono poi dovuta allontanare e non ho saputo com'è andata a finire.
Ma quello a cui ho assistito e che qui racconto basta da solo a stigmatizzare il comportamento di chi rappresenta la Liberty Lines e l'inefficiente riserva di posti per chi – come il cardiologo di cui sopra – deve raggiungere il posto di lavoro in qualità di medico specialista in un ospedale pubblico.
Ci vuole rispetto per i passeggeri.
Ci vuole rispetto per un medico di turno che non è affatto "come gli altri cento" in attesa, in certe circostanze.
Ci vuole rispetto per chi parte e arriva, e in questo sistema di monopolio si vede denigrato, mortificato, o altre volte preso in giro per il solo fatto di non avere alternative a mare.
Grazie per l'attenzione.

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di Aldo Natoli

Ritengo, che a parte il "buon senso" dei Comandanti degli aliscafi in caso di emergenza, e quanto evidenziato è un caso di emergenza perchè il medico doveva recarsi in ospedale per collaborare in un intervento chirurgico, dovrebbe essere la Società della Liberty Lines a dare disposizione ai Comandanti, ed alle rispettive agenzie, di consentire l'imbarco sia al personale medico-ospedaliero sia a quanti hanno subito terapie o interventi chirurgici! Se è un problema di orario ricordo che spesso siamo costretti a subire notevoli ritardi sia in partenza che in arrivo! Se è un problema di peso meglio scendere a terra qualche "pacco" , che non imbarcare un medico chiamato per collaborare a salvare la vita ad un uomo!!!

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di Francesco Malfitano

Gentile dott. Indaimo, se le informazioni da lei riportate rappresentano quanto realmente accaduto
al porto di Milazzo, la prego di dirigersi, e con urgenza, alla Procura della Repubblica competente o ad una stazione dei Carabinieri e denunciare comandante aliscafo e intera compagnia di navigazione. Quanto accaduto non può rimanere impunito. Soprattutto al fine di evitare che ciò possa riaccadere. Un'omissione di soccorso del genere va assolutamente punita.

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