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Tra dieci giorni si festeggia la Giornata di autunno del Fai, con l'apertura straordinaria di oltre 600 luoghi con 170 itinerari tematici. Ma la storia del Fondo Ambiente Italiano affonda le sue radici nel 28 aprile 1975, con Giulia Maria Mozzoni Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli che firmarono l'atto costitutivo dell'associazione.

L'obiettivo? Contribuire alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio d'arte, natura e paesaggio italiano. Nel 1976 arriva la prima donazione da parte dell'avvocato Piero di Blasi: mille metri quadrati a Panarea, nell'arcipelago delle Eolie. Per arrivare alle ultime importanti acquisizioni come il Bosco di San Francesco ad Assisi, il Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia e Villa Fogazzaro Roi a Oria di Valsolda (CO).

Oggi il Fai ha al suo attivo 57 beni, di cui 35 regolarmente aperti al pubblico. Le iniziative hanno visto l'adesione di 8 milioni di visitatori (750mila nel 2016)). Gli iscritti all'associazione sono 150mila, con oltre 95 milioni di euro raccolti e investiti in restauri a servizio della collettività; la Fondazione impiega 216 persone (full time equivalenti) di cui il 46% ha meno di 40 anni ed è presente capillarmente sul territorio con 117 delegazioni, 82 Gruppi Fai e 76 Gruppi Fai Giovani in 20 regioni italiane con oltre 7mila volontari.

Importante il rapporto con la scuola: il Fai ha visto il coinvolgimento di quasi 2 milioni di studenti: 240mila hanno partecipato a esperienze di cittadinanza attiva nel ruolo di apprendisti ciceroni, 870mila hanno visitato i Beni del Fai, 620mila hanno partecipato a progetti di studio e scoperta del patrimonio artistico e paesaggistico italiano. Bene anche l'aspetto del bilancio: nel 2016 i proventi della gestione economica hanno raggiunto 23.431.726, 2.052.485,14 (9,5%) in più del bilancio 2015, portando a un risultato positivo di oltre 738mila euro.(lapresse.it)

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