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Google celebra il padre del bypass aorto-coronarico, un intervento chirurgico che salva letteralmente la vita a decine di migliaia di persone nel mondo ogni anno.

Argentino ma di origini italiane – i nonni erano di Valdichiesa, nelle Isole Eolie –, René Favaloro nel 1967 rivoluzionò la cardiochirurgia portando a termine con successo quello che allora nessuno era stato in grado di fare: bypassare un’occlusione delle coronarie (i vasi che portano il sangue al cuore) con un innesto venoso.

Favoloro René

Nato esattamente 96 anni fa, il 12 luglio 1923 a La Plata in Argentina, René Favaloro era figlio di un carpentiere e di una sarta. La sua era una famiglia di emigrati. I nonni erano viticoltori italiani, originari di Valdichiesa, una piccolissima località dell’Isola di Salina nell’arcipelago delle Eolie. Costretti a lasciare la patria per la perdita dell’attività, si stabilirono Oltreoceano, in Sua America. Fu la nonna materna a spingere il giovane René verso gli studi scientifici, che lo portarono nel 1949 a laurearsi in medicina e poi a specializzarsi in quella che all’epoca era una branca ancora agli inizi, la chirurgia toracica e cardio-vascolare.

Negli anni Sessanta cominciò la sua carriera al Cleveland Clinic negli Stati Uniti, dove portò avanti la sua ricerca realizzando nel 1967 il primo intervento di bypass aorto-coronarico, il suo  più importante contributo alla scienza medica.

Negli anni Settanta tornò in Argentina e nel 1975 creò la Fondazione Favaloro per la formazione di studenti internazionali. Già stimato professionista apprezzato a livello internazionale, René Favaloro divenne una specie di star, tant’è che le città di Leni, di Malfa e di Santa Marina Salina gli conferirono la cittadinanza onoraria e proprio a Leni si trova anche un busto marmoreo che lo raffigura. Nel 1991 l’allora presidente della Repubblica italiana Francesco Cossiga lo insignì del titolo di Grande ufficiale dell’Ordine al merito.

René Favaloro morì suicida il 29 luglio 2000 nella sua casa di Buenos Aires. Si sparò un colpo al cuore, forse per via dei debiti che la sua fondazione aveva accumulato a seguito della crisi economica argentina, con il governo che aveva bloccato i finanziamenti promessi.

Un intervento salvavita

Il bypass aorto-coronarico è un intervento chirurgico ormai entrato nella routine quotidiana. Si effettua quando i vasi che portano il sangue al cuore, nutrendo i suoi tessuti, vengono occlusi parzialmente o totalmente, e non è possibile attuare una angioplastica (un intervento chirurgico meno invasivo che consente di sturare e dilatare l’arteria occlusa con un palloncino e di mantenerla pervia grazie all’inserimento di uno stent). Ovviamente dal 1967 la tecnica si è affinata ma la sostanza è la stessa: utilizzare un pezzo di vena (safena o mammaria) del paziente per creare – a torace aperto – un ponte tra l’aorta e l’arteria occlusa, cioè a monte e a valle dell’ostacolo. In questo modo è possibile ripristinare il flusso sanguigno verso il cuore risolvendo l’infarto.

 

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