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I CARABINIERI CONTROLLANO UN CANTIERE EDILE ALLESTITO A S. TERESA DI RIVA. DENUNCIATO IL TITOLARE DI UNA DITTA E CONTESTATE SANZIONI E AMMENDE PER OLTRE 17.000 EURO.

Nell’ambito delle iniziative finalizzate alla prevenzione e alla repressione dei reati inerenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro e l’emersione del lavoro nero, proseguono i controlli disposti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, d’intesa con il Dirigente del locale Ispettorato Territoriale del Lavoro Architetto Enrico Zaccone. Nei giorni scorsi, i militari della Compagnia di Taormina, supportati dai colleghi del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno sottoposto a verifica un cantiere edile allestito in Santa Teresa di Riva.

Dopo l’accesso, i Carabinieri hanno effettuato una verifica in tutti gli ambiti ove potevano emergere eventuali situazioni tali da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori. All’esito degli accertamenti, i militari dell’Arma hanno rilevato diverse irregolarità, in particolare, la mancanza di misure di protezione dai rischi elettrici, l’omessa visita medica preventiva per alcuni lavoratori e l’omesso rispetto delle norme in materia di ponteggi e piattaforme. A seguito delle violazioni accertate, i Carabinieri hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il titolare della ditta edile, impegnata nei lavori di ristrutturazione, a carico del quale sono state contestate ammende per oltre 17.000 euro.

La campagna dei controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, nel settore edile, proseguirà nei prossimi mesi in tutta la provincia, con l’obiettivo di continuare nell’incisiva azione di prevenzione e contrasto alle gravi violazioni, che danneggiano fortemente i diritti dei lavoratori e mettono a serio rischio la loro incolumità.

Mafia, omicidio Perdichizzi a Barcellona Pozzo di Gotto: due arresti dopo 12 anni

Due persone arrestate in un blitz antimafia dei carabinieri del Ros a Barcellona Pozzo di Gotto e in provincia di Siena, coordinato dalla procura di Messina. Le indagini hanno consentito di fare luce su un agguato avvenuto la sera dell’1 gennaio 2013, in cui fu ucciso Giovanni Perdichizzi, della famiglia mafiosa dei barcellonesi, referente del gruppo nel quartiere San Giovanni, incaricato di tenere la cassa dell’associazione e della raccolta dei proventi derivanti dalle estorsioni.

In base alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, è emerso come l’omicidio fosse stato deciso poichè la vittima tratteneva per sè parte dei proventi delle estorsioni. Il gip, su richiesta della Dda ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere per omicidio premeditato e di concorso nel porto illegale in luogo pubblico di un’arma comune da sparo, aggravati dall’agevolazione dell’associazione mafiosa attiva sulla fascia tirrenica della provincia di Messina.

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