Assolto il fatto non sussiste. L'ex sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo e il tecnico comunale Giuseppe Caravaglio sono stati difesi dagli avvocati Giovanni Villari, Carmelo Scillia e Claudio Rugolo. La sentenza è stata emessa al tribunale di Barcellona. Erano accusati di abuso d'ufficio a falso in atti pubblici. Per quest'ultimo reato è scattata la prescrizione. La vicenda riguardava la costruzione di una cappella cimiteriale che interessava l'ex sindaco Umberto Pergola. La vicenda risale al 2010.
Revocati i domiciliari a Massimo Lo Schiavo che ha guidato il Comune di Santa Marina fino al 30 marzo scorso quando ha avuto un'ordinanza di custodia cautelare. Il provvedimento è stato emesso al tribunale di Barcellona. Per Lo Schiavo vi è l'obbligo della firma due volte la settimana nella stazione dei carabinieri di Santa Marina. Secondo i giudici barcellonesi che hanno nominato un perito di Milazzo per valutare le intercettazioni telefoniche, dopo sei mesi di "domiciliari" si è attenuata l'esigenza cautelare.
Su facebook ha commentato "rieccomi".
Era stato sospeso dalla carica di capo dell'amministrazione comunale dal prefetto Stefano Trotta. La procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato che, di fronte ad un quadro probatorio fondato su elementi di prova tali da condurre ad un processo, consente di evitare la fase preliminare. Le udienze sono state fissate dal presidente Maria Celi: 15 gennaio con l'escussione di tutti i testi della pubblica accusa e il 27 gennaio saranno interrogati i testimoni citati dalla difesa. Lo Schiavo è accusato di peculato per la scomparsa di 37 mila euro in contanti che doveva detenere in custodia perché risparmi di due sorelle defunte.
Sia il gip di Barcellona Danilo Maffa che il tribunale del riesame di Messina hanno rigetttato la richiesta degli avvocati Alberto Gullino e Giovanni Villino di una misura cautelare "non affittiva".