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Lipari - Dopo sette anni finisce l’angoscia di una professionista che ha gridato dal primo momento avanti al gup di Barcellona la sua assoluta estraneità dei fatti, tenuto conto della tipologia di esercizio professionale svolto che esclude alla radice l’imputazione in questi casi.

La vicenda. In data 30.11.2013 il signor Massimo Peluso, 51 anni, di Lipari è stato coinvolto in un grave incidente nella propria abitazione di Canneto .

L'isolano esponeva denunzia ai carabinieri per eventuali responsabilità dei soccorsi da parte del Seus, società che gestisce il servizio autoambulanza sull'isola.

La procura di Barcellona P.G. avvia un procedimento penale a carico dei due operanti Ivana Foti, 44 anni, di Milazzo, e Antonino Benenati, 55 anni, di Barcellona, difesi dagli avvocati Filippo Barbera, Gaetano Pino e Rita Rosaria Alosi,  i quali sottoponendosi a visita medica presso la guardia medica si sono fatti refertare la patologia di cui soffrivano e che gli avrebbe consentito di astenersi dal lavoro, così determinando il ritardo nel soccorso in quanto si è dovuta avviare una diversa procedura .

La dottoressa Angelica Sequenza, 64 anni, di Altavilla Irpina (Av), al tempo svolgeva la funzione di guardia medica. Visitando i due operatori ha rilasciato loro la certificazione medica di lombosciatalgia alla Foti e gastrointerite al Beninati con prognosi di vari giorni, dopo accurata visita.

Vengono, pertanto, imputati per omissione i due operatori e di falso ed in concorso la dottoressa Sequenza per aver rilasciato certificazione medica asseritamente falsa .

Avanti il Tribunale di Barcellona P.G., Presidente Antonino Orifici, il processo dopo numerose udienze e con la costituzione di parte civile del Peluso, si è discusso. La dottoressa Sequenza, difesa dall’avvocato Saro Venuto, ha espressamente rinunziato alla prescrizione dei reati facendo rilevare, nel corso dell’istruttoria dibattimentale, che la sua condotta non costituiva alcun reato tenuto conto della tipologia di certificazione che non costituente atto pubblico in ragione del tipo di esercizio medico dalla stessa esercitato .

All’esito della camera di consiglio il tribunale ha condannato gli operatori Beninati e Foti a mesi 8 di reclusione e al pagamento delle spese processuali e li ha assolti per altro capo di imputazione. In pratica il reato è stato riqualificato da omissione in falsa dichiarazione. Massimo Peluso, parte civile, rappresentatoi dall'avvocato Elena Montalbano, ha ricevuto un risarcimento di euro 10 mila dalla Seus.

La dottoressa Sequenza è stata assolta perchè il fatto non costituisce reato. 

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