I CARABINIERI CONTROLLANO UN CANTIERE EDILE ALLESTITO A TAORMINA. DENUNCIATO IL TITOLARE E CONTESTATE SANZIONI E AMMENDE PER OLTRE 50.000 EURO.
Nell’ambito delle iniziative finalizzate alla prevenzione e alla repressione dei reati inerenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro e l’emersione del lavoro nero, proseguono i controlli disposti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, d’intesa con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Nei giorni scorsi, a Taormina, i militari della locale Compagnia, supportati dai colleghi del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno sottoposto a verifica un cantiere della zona.
Dopo l’accesso, i Carabinieri hanno effettuato un’approfondita verifica in tutti gli ambiti ove potevano emergere eventuali situazioni tali da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori. All’esito delle verifiche, i militari dell’Arma hanno accertato irregolarità alla normativa di settore, in particolare sono state contestate violazioni che mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori, come l’assenza di idonee misure atti a prevenire il potenziale pericolo di caduta, la mancata dotazione agli operai dei dispositivi per la protezione individuale, l’omessa predisposizione di misure necessarie ad eliminare il rischio elettrico ed altro ancora.
A seguito delle violazioni accertate, i Carabinieri hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il titolare a carico del quale sono state anche contestate ammende e sanzioni per oltre 50.000 euro, con la contestuale sospensione dell’attività, scaturita per motivi di sicurezza, a seguito delle gravi violazioni accertate.
Occorre tuttavia precisare che tutti i lavoratori controllati sul posto dai Carabinieri, impegnati nelle attività di cantiere, sono risultati in regola.
La campagna dei controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, nel settore edile, proseguiranno mesi in tutta la provincia, con l’obiettivo di continuare nell’incisiva azione di prevenzione e contrasto alle gravi violazioni, che danneggiano fortemente i diritti dei lavoratori e mettono a serio rischio la loro incolumità.
Messina e Provincia: tra i raggiri messi in atto la “truffa del finto Carabiniere” o del “finto avvocato” risulta tra i più diffusi...
Sul territorio della provincia, si continuano a registrare episodi di truffa ai danni di anziani. Tra i raggiri messi in atto, la “truffa del finto Carabiniere” o del “finto avvocato”, risulta tra i più diffusi. Nella maggior parte dei casi, i malviventi, spacciandosi al telefono per Carabinieri o avvocati, prospettano alla vittima - principalmente all’utenza fissa e in alcuni episodi al cellulare - il falso coinvolgimento di un parente come responsabile di un incidente stradale o in una vicenda giudiziaria, per cui occorre il pagamento urgente di una cospicua somma di denaro o la consegna di oggetti preziosi per il risarcimento o addirittura per cauzioni o di spese di giustizia. Dopo la chiamata, si presenta poi nella casa della vittima un complice, che, presentandosi come collega del finto Carabiniere o avvocato con cui la persona aveva parlato al telefono, si fa consegnare soldi o gioielli.
A questa modalità, si è recentemente aggiunta un’altra, quella in cui i finti Carabinieri chiamano al telefono le vittime invitandole a effettuare bonifici bancari prospettando falsamente l’hackeraggio dei loro conti correnti o la possibilità che il loro denaro in banca, a seguito di finte indagini svolte, possa essere prelevato in modo fraudolento. In questi casi, le vittime, impaurite dai toni allarmanti del finto Carabiniere, prese dal panico, provvedono subito a effettuare i bonifici, anche per decine di migliaia di euro, indirizzandoli ai codici IBAN indicati dai truffatori.
Per rendere più reale l’inganno architettato, i truffatori spesso utilizzano anche applicazioni che consentono di cambiare il numero di telefono chiamante, facendo apparire i numeri di Stazioni dei Carabinieri o di banche. Occorre precisare che le truffe hanno interessato sia la città di Messina che i centri abitati, anche quelli di piccole dimensioni, della parte ionica e tirrenica della provincia, coinvolgendo per la gran parte dei casi persone over 70, anche se in alcune situazioni sono state colpite fasce d’età più giovani, addirittura 30enni.
Ora, occorre precisare che i Carabinieri e tutte le Forze dell’Ordine non si rivolgono assolutamente ai cittadini chiedendo denaro, preziosi o addirittura l’effettuazione di bonifici bancari. Per cui, in caso di richieste di questo genere, occorre diffidare, agganciare la telefonata e chiamare immediatamente il 112, rappresentando quanto accaduto. Anche nel caso in cui, malauguratamente, ci si accorge di essere stati vittima di un inganno e di aver già consegnato soldi o gioielli a persone presentatesi come Carabinieri, occorre necessariamente chiamare subito il numero di emergenza 112, fornendo dati sulla descrizione delle persone, eventuali auto da queste utilizzate, per consentire alle Forze di Polizia di intervenire nell’immediatezza. Quest’anno infatti, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, grazie alla chiamata immediata al 112, hanno arrestato in flagranza di reato 6 persone, bloccate dalle pattuglie dell’Arma intervenute subito dopo che i malviventi avevano commesso la truffa.
Per contrastare le truffe, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina, oltre alla conduzione di indagini finalizzate a individuare i responsabili e a intensificare le pattuglie sul territorio per intervenire nell’immediatezza, da tempo conducono, attraverso i Comandanti di Compagnia e delle Stazioni dei vari comuni del territorio, incontri presso luoghi di ritrovo di persone anziane nell’ambito di una campagna di informazione dell’Arma, o, tramite le pattuglie presenti nei punti delle città o dei paesi che solitamente sono frequentati da anziani, distribuendo volantini informativi e illustrando le modalità con cui i truffatori operano, con lo scopo di fornire indicazioni per impedire il raggiro, suggerendo la necessità di ricorrere, quanto prima, in caso di truffa tentata o perpetrata, alla segnalazione al 112.