Vulcano - Strani fenomeni nell'isola delle Eolie a distanza di qualche giorno. Sono accaduti nel borgo di Gelso dove qualche settimana fa si sono registrati due incendi anche di grande dimensioni.
Sono stati segnalati dall'isolano Fausto Mandarano, ingegnere, che ha ripreso le immagini dal suo potente gommone: "Piccolo tornado o dust devil da giorni si forma nella località di Vulcano Gelso e sempre con maggior intensità. I dust devil, la cui formazione è dovuta ad un eccessivo surriscaldamento del suolo secco e caldo, il quale, in presenza di una leggera depressione negli strati superiori, genera un mulinello d'aria, hanno una dimensione molto ridotta rispetto alle trombe d'aria, con il vortice che normalmente ha un'altezza inferiore ai 500 metri. Sono di solito presenti nel destro del Sahara o negli Stati Uniti e di rado in Italia".
A svelare per certi versi il mistero, ci pensa Giorgio Sarro, di origini liparote, metereologo negli Usa, con progetto già finanziato dalla Nasa: "È un semplice vorticino che si forma quando la terra è più calda dell’aria e c’è della rotazione nel background, come il vento che va attorno ad una montagna. Si sembra un dust devil. Se la terra brucia, sicuramente aiuta a riscaldare il suolo. Basta che ci sia vento, un ostacolo come la montagna e il suolo caldo si forma. Non è così difficile. Si, perché il suolo è scuro, quindi si riscalda più facilmente dei dintorni e l’aria sale. Poi se non ci sono più piante c’è anche meno resistenza per il vortice".
Il Dust Devil o “mulinello di polvere” è un fenomeno meteorologico non molto comune in Italia. Si presenta sotto forma di vortice ciclonico ma la sua formazione è del tutto diversa da quella di una tromba d’aria.È un fenomeno di micro meteorologia.
Non c’è bisogno, infatti, di una perturbazione temporalesca affinché questo avvenga, bensì di estrema stabilità dell’atmosfera. Elemento indispensabile per la formazione del cono del Dust Devil è la polvere (dust), pertanto andrà a svilupparsi maggiormente nelle zone desertiche ed estremamente aride.
L’altezza del cono di sabbia e di polvere non si eleva mai al di sopra dei 300-500 metri. La sua energia non è paragonabile a quella di un tornado, dunque saranno limitati i danni ad edifici e persone.
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L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dall'analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, si è osservato che durante la notte il trabocco lavico, descritto nel comunicato precedente, è gradualmente regredito e, dalle prime ore del mattino, si presenta in raffreddamento. Continua l'ordinaria attività stromboliana sia dall'area craterica Nord sia da quella Centro-Sud.
Dal punto di vista sismico, i parametri monitorati non mostrano variazioni significative rispetto a quanto riportato nel precedente comunicato. L’ampiezza media del tremore vulcanico, pur mostrando deboli oscillazioni dei suoi valori, si mantiene nell'intervallo dei valori medi. Non si segnalano variazioni significative nel tasso di occorrenza e nell'ampiezza degli explosion-quakes.
Le deformazioni misurate dalla rete GNSS ad alta frequenza continuano a non mostrare variazioni significative.
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Al largo dell'isola di Alicudi l'Ingv di Roma ha registrato uno sciame sismico. La prima scossa di magnitudo 2.7 è stata alle 04:00, poi di magnitudo 2.4 alle 04:07, magnitudo 2.7 alle 04:12, magnitudo 3.1 alle 04:15, magnitudo 2.6 alle 04:25, magnitudo 2.2 alle 04:35, e magnitudo 2.2 alle 05:09.
L’ipocentro è stato localizzato ad una profondità compresa tra 6 e 12 km di profondità.
Le scosse non sono state avvertite da isolani e vacanzieri e non si registrano danni