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Pnrr, dal museo al teatro sperimentale. A Lipari le maschere teatrali greche tornano in scena per la tragedia classica “Prometeo incatenato” di Eschilo (3 maggio)
Un caso di best practice: dalle copie tattili destinate ai non vedenti un contributo al teatro di ricerca che può sperimentare la recitazione con le maschere, come nell’antica Grecia
di Bartolino Leone
Dal prossimo mese di maggio 2025 il Museo archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari - che fa parte del Parco archeologico delle Isole Eolie della Regione Siciliana, ente diretto dall’architetto Rosario Vilardo – “parlerà” in Braille e in LIS (Lingua Italiana dei Segni) e sarà fruibile quindi da non vedenti e non udenti grazie a una serie di innovazioni tecnologiche realizzate con i fondi del PNRR per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive.
“Vietato non toccare”, recita infatti un pannello: in arrivo copie tattili delle maschere della tragedia antica (come Paride e Filottete, IV a.C. figure riconducibili alla perduta tragedia di Sofocle “Filottete a Troia”) e della commedia nuova (come Pseudokore e l’Etera, prima metà III a.C.); statuette comiche (come il Satiro sconcertato, dalla pancia gonfia e l’inequivocabile citazione fallica, tipica della satira del IV a.C.); vasi delle culture preistoriche e un cratere attico a figure rosse (V a.C).

In tutto 35 reperti tattili, perfettamente uguali agli originali e realizzati in PLA (bioplastica ricavata da zuccheri vegetali) con tecnologie digitali e rilievi con laser scanner, che potranno essere toccati dai visitatori non vedenti (e non solo) restituendo loro la reale percezione della ricca collezione archeologica del Museo di Lipari, istituzione di altissimo valore storico e identitario che proprio lo scorso anno ha compiuto i suoi primi 70 anni di vita. Per i visitatori un’app, video descrizioni a tema e raccontate in LIS, didascalie e segnaletica in Braille (oltre a italiano e inglese) dentro e fuori il museo.
Le novità saranno presentate al Parco delle Eolie il 2 e il 3 di maggio nel corso di una due giorni che, oltre a un convegno e a un workshop con gli attori istituzionali coinvolti nel progetto – e fra questi gli interventi dell’Assessore regionale dei BBCC Francesco Paolo Scarpinato e del Direttore generale del dipartimento, Mario La Rocca - prevede sabato sera 3 maggio, ore 21, il debutto di uno spettacolo straordinario allestito nel teatro di pietra della rocca di Lipari, realizzato nel 1978 su modello di quelli greci e che guarda il mare.

Si tratta della tragedia greca “Il Prometeo incatenato” di Eschilo. La sua unicità sta nel fatto che gli attori sulla scena indosseranno maschere teatrali perfettamente riprodotte dai rilievi digitali sui reperti archeologici originali, miniature provenienti dai corredi funerari di Lipari ed esposti al Museo. Nel ruolo di Prometeo l’attore Christian Poggioni, regista dello spettacolo.
“Rendere i luoghi della cultura quanto più accessibili possibile è tra le nostre mission - ha detto l’Assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato - Grazie alle moderne tecnologie e ai sistemi più avanzati, la disabilità non può e non deve costituire un limite alla fruizione di Parchi archeologici, musei e gallerie. Stiamo lavorando alacremente in questa direzione affinché un numero sempre maggiore di siti sia accessibile a tutti”.
Il progetto, finanziato dal PNRR con circa 500mila euro, è redatto dal Parco delle Isole Eolie ed è stato messo a punto in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano; l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la società Naos Lab (azienda che opera tra Salerno, Catanzaro e Roma) che ha curato tutta l’elaborazione digitale. Il coordinamento scientifico del progetto è di Maria Clara Martinelli archeologa del Parco Eolie, Francesca Fatta, Docente di Disegno dell’architettura (UniRC) e Elisabetta Matelli, Docente di Storia del Teatro Greco (UniCatt).
“Con questo progetto – commenta il Direttore del Parco delle Eolie, Rosario Vilardo - il Museo Luigi Bernabò Brea diventa inclusivo, parla il Braille e la LIS, si apre a quote di visitatori che sinora non potevano fruire e apprezzare il grande patrimonio archeologico e la storia delle Eolie che qui sono custoditi. Siamo sinceramente orgogliosi delle innovazioni introdotte, frutto del grande lavoro di squadra di un team interdisciplinare con il coordinamento scientifico e gestionale del Parco”.

Lo spettacolo teatrale del “Prometeo incatenato”, realizzato con i fondi PNRR del Parco delle Eolie e i fondi PRIN (Progetti di Ricerca di Rilevante interesse nazionale) assegnati all’Università Cattolica di Milano, è prodotto dalla compagnia teatrale dell’associazione “Kerkís. Teatro Antico In Scena” che a fine marzo ne ha portato al Teatro Pime di Milano una primissima recita sperimentale, necessaria agli attori per testare col pubblico in sala gli effetti della recitazione con le maschere, come nell’antichità.

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di Marco Mayer*

Qualche settimana fa ho incontrato al MIT il professore emerito Bruno Coppi, uno dei maggiori scienziati di fisica nucleare e di energia al mondo. Coppi vive da oltre sessanta anni negli Stati Uniti, al MIT è stato nominato professore ordinario nel 1968. 

Caro professore, noi ci siamo conosciuti all’Ambasciata italiana di Washington quasi venti anni fa, nel 2006. Era un’epoca completamente diversa?

Assolutamente sì. Su impulso dell’allora ambasciatore Italiano a Washington, Giulio Terzi, e insieme alla Casa Bianca e al dipartimento dell’Energia si era arrivati a concludere un accordo e a ottenere i necessari finanziamenti che impegnavano l’Italia, gli Stati Uniti e la Russia a sviluppare una linea di ricerca nel campo della fusione nucleare che è tuttora la più promettente. Questa linea era stata aperta al MIT con il progetto Alcator e poi progredita sia al MIT che in Italia.

Attualmente le tecnologie avanzate introdotte nel campo della fusione con questa linea (e la ricerca di fisica su cui è basata) sono adottate nei maggiori progetti avviati negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Cina. Non abbiamo, invece, notizie recenti dalla Russia su questo tema. A questo proposito, desidero ricordare la lunga e fruttuosa cooperazione scientifica con il grande fisico russo Eugeny Velikov, già vice presidente dell’Accademia delle Scienze dell’URSS scomparso il 5 dicembre dell’anno scorso, con cui abbiamo tante volte discusso e trattato anche di disarmo nucleare. Purtroppo l’involuzione del Cremlino – per non parlare dell’invasione dell’Ucraina – hanno interrotto completamente i rapporti tra scienziati russi e americani: un dialogo fondamentale per il mantenimento della pace. Sarebbe interessante capire come riprendere il filo tra scienziati in un mondo lacerato da tante guerre come é quello in cui stiamo vivendo.

Sul piano della fusione nucleare ci sono stati progressi da allora?

Ho fatto il punto sul “futuro dell’energia e sull’energia del futuro” con il prof. Mario Baldassarri, illustre economista, ad Ancona l’autunno scorso quando sono stato invitato a tenere una Lectio Magistralis per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto Adriano Olivetti.

Secondo la documentazione raccolta per la presentazione di Ancona, nel 2050 non saremo preparati a produrre l’energia elettrica necessaria evitando i pericolosi livelli di emissione associati ai combustibili fossili. Occorre quindi accelerare la ricerca e la sperimentazione sulla fusione nucleare perché ci aspettiamo che essa offra nuove prospettive e nuove linee di azione.

I progetti di fusione per uso civile hanno avuto sin dall’inizio molti nemici perché toccano interessi molto forti sul piano dell’ industria energetica. Questo non è stato il caso per la ricerca sulla fusione nucleare con fondi “protetti” da una gestione militare. Infatti, grazie a questa gestione, il progetto National Ignition Facilty ha avuto successo, avendo raggiunto in laboratorio il traguardo dell’accensione per reazioni di fusione. L’obiettivo dell’accensione da provare in laboratorio è stato elaborato ben prima (a partire dagli anni Settanta) con il programma Ignitor sulla base dei successi dei programmi Alcator al MIT negli USA e il successivo Torus in Italia a Frascati.

In Europa e in Italia non hanno giovato gli errori del passato, come quelli di non aver valutato correttamente i limiti del progetto internazionale ITER in Francia, sostenuto dalla Commissione europea. La missione della macchina IGNITOR, la prima del suo genere ad essere completamente progettata per dimostrare la fattibilità scientifica di un reattore a fusione capace di produrre energia utilizzabile resta valida e necessaria: spero che al più presto si avvii la sperimentazione, che purtroppo l’Italia in passato non è stata in grado di implementare.

Ci sono altri paesi interessanti, oltre agli Usa e alla Francia?

La Cina, la Germania e il Regno Unito stanno facendo dei passi avanti significativi con i loro nuovi progetti.

Un altro aspetto che desidero segnalare è che oggi si sta lavorando alla linea dei reattori ibridi (che uniscono processi di fissione e fusione) dopo che nel 2019 E. Velikov ed il sottoscritto ne avevamo indicato la fattibilità basata per la parte fusione sui risultati della macchina Alcator. È molto recente la notizia che la Cina ha stanziato fondi per finanziare il primo reattore ibrido.

Sono invece piuttosto scettico sulle non realistiche caratteristiche attribuite a tutti i cosiddetti “mini reattori” a fissione, a partire dai costi. Ma sono invece decisamente favorevole alla realizzazione di quelli costruibili con caratteristiche prevedibili e promettenti.

E in questo scenario quale potrebbe essere il ruolo dell’Italia?

Le ricerche sulla fusione in Italia sono state all’avanguardia grazie alla efficace collaborazione internazionale (con il MIT in particolare) e all’alto livello dell’industria elettromeccanica italiana. Tuttavia, nel 2017 sono iniziate azioni distruttive con il sostegno dell’allora direttore francese di ITER e le seguenti decisioni del MIUR.

A livello internazionale si è sviluppata recentemente una molteplicità di iniziative indipendenti con lo scopo di produrre reattori a fusione in tempi molto più rapidi di quelli previsti in particolare rispetto alla linea di ricerca sostenuta da Bruxelles o da altri enti governativi che operano nella stessa direzione. In questo nuovo contesto, una iniziativa importante è quella promossa dal gennaio scorso in Lombardia. Agli incontri partecipano i migliori esperti del settore e il presidente Fontana ha avuto anche l’incoraggiamento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Certo, le difficoltà in Italia non nascono oggi. La ricerca scientifica non è mai stata al centro della politica italiana, come ho anche avuto modo dire durante miei incontri con Silvio Berlusconi, Romano Prodi, Giuliano Amato e Mario Draghi. Oggi lo sviluppo scientifico e tecnologico è il fattore fondamentale per il futuro di una nazione. Nei panni del presidente del Consiglio, formerei un comitato ristretto di scienziati (i migliori talenti sia italiani che a livello mondiale) che aiuti il governo a disegnare l’Italia del futuro. Senza un quadro di riferimento per i prossimi 10- 15 anni non si può governare perché manca la bussola. (Startmag)

*Docente alla LUISS e al Master Analisti per la Difesa e Sicurezza dell'Università di Palermo, Consigliere del Ministro della Difesa 1917-18 

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di Pippo Perrone

Anni 80: Allargamento banchina del porto...

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Quattropani

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Quattropani si distingue: cassonetti puliti... 

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di Fabio Cicero*

ho avuto modo di incontrare il sindaco al quale abbiamo assicurato piena collaborazione per gli aspetti di competenza dell’Autorità Marittima.
Tuttavia la competenza sulla raccolta ed in generale sulla gestione del rifiuto, ancorché presente nelle aree portuali, non è attribuita alla Guardia Costiera.

Come Autorità Marittima, si era già provveduto a redigere e trasmettere alla regione il Piano di raccolta e gestione dei rifiuti previsto dal decreto legislativo 197/2021 ed emanare apposite ordinanze atte a introdurre, con l’eccezione di limitatissime unità che conferiscono in accordo ai regolamenti Comunali o a ditte autorizzate per la gestione dei rifiuti speciali, l’obbligo di mantenere i rifiuti a bordo.

*Tenente di vascello dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari 

NOTIZIARIOEOLIE.IT

23 SETTEMBRE 2024

C'è posta per "Il Notiziario". Lipari, che biglietto da visita per i turisti a Pignataro..."

Rassegna Stampa GDS.IT

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I rifiuti nel demanio marittimo a Lipari, il comandante Cicero: «Abbiamo trasmesso alla Regione un piano di raccolta»

Lipari, abbandono di rifiuti: ingaggiate dal Comune le guardie ambientali

Isole di Sicilia, primo sciopero dei marittimi: non si placa il contenzioso sindacati-Caronte & Tourist Siremar

Lipari, strade a pezzi: donna inciampa e finisce in ospedale con fratture

A Milazzo avvisati tre cigni reali in spiaggia, raramente arrivano in Sicilia in inverno

Lipari, vandalizzato il tappeto elastico al parco giochi

Ginostra, il branco delle capre selvagge invade anche il cimitero dopo il centro abitato

Sicilia, sciopero delle navi traghetto l'8 gennaio: garantiti i servizi minimi per le isole

Vulcano, chiusi da cinque anni i fanghi termali: protestano le strutture ricettive

Stromboli, il nuovo anno inizia con i turisti stranieri che scalano il cratere e fanno il bagno in mare

Lipari, Hotel Aktea via Paolo Borsellino e Giovanni Falcone 98055 - 090 981 4234 

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Dopo tanti rinvii, finalmente l'esordio in trasferta dei pulcini del Lipari di Mister A. Maio nel campionato categoria "Pulcini misti" 7 vs 7.
Piacevole giornata caratterizzata da una calorosa accoglienza da parte del San Pier Niceto e del suo direttore tecnico Franco Filorimo.
I rossoblu hanno giocato i previsti tre tempi da 15 minuti contro i loro pari età con i seguenti risultati:
S. Pier Niceto - Lipari 1t . O - 2 - 2t. 1 -.1 - 3t. 0 -.2
Ma non ancora soddisfatti, i bambini di entrambe le squadre hanno voluto disputare ancora un "quarto tempo" che li ha visti esprimere tutta la loro voglia di giocare e divertirsi. Tutti contenti!

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Il pontile di Ginostra torna operabile.
L’ordinanza di temporanea inagibilità, disposta in seguito ai danni causati dalle forti mareggiate del 19 e 20 dicembre, è stata revocata oggi. Le condizioni di sicurezza sono state ripristinate con i lavori di Somma Urgenza disposti nell’immediatezza dell’evento.
La forte mareggiata aveva gravemente danneggiato il muro paraonde a ovest della testata del molo di Ginostra, e una sua porzione era stata trascinata in parte in mare e in parte sulla piattaforma di accosto degli aliscafi rendendola impraticabile.

I lavori per la rimozione dei blocchi sono stati subito affidati all’unica impresa presente sull’isola in quel momento (la Fra.E.Ma S.r.l. di Barcellona P.G.), ma l’inadeguatezza dei mezzi e delle attrezzature disponibili ha determinato l’interruzione dell’intervento mentre, a partire dal 23, una perturbazione ha interrotto i collegamenti tra le isole fino al 26.

I lavori sono ripresi il 27 dicembre, primo giorno utile dopo la perturbazione, con il trasporto nella frazione dell’isola di Stromboli del personale e dei mezzi meccanici necessari al ripristino dell’attracco degli aliscafi. Al fine di coordinare l’intervento dell’Impresa e verificare la presenza di eventuali danni subiti dall’impalcato metallico, il Responsabile dell’Ufficio di Protezione Civile Comunale, avvalendosi del supporto dell’OdV di Protezione Civile – Guardia Costiera Ausiliaria delle Isole Eolie, si è recato sul posto e ha coordinato i successivi lavori che si sono conclusi con successo nel primo pomeriggio di oggi.

Così, dopo le opportune verifiche (inclusa l'ispezione subacquea che ha evidenziato la non pericolosità dei massi caduti in mare) il pontile di Ginostra torna ufficialmente agibile, con Ordinanza sindacale n. 73 appena emessa. Si attende adesso la conseguente Ordinanza della Capitaneria di Porto che consentirà la ripresa delle normali operazioni di imbarco e sbarco.

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