(ANSA) - LIPARI I carabinieri hanno arrestato a Lipari (Me) Carlo Valentino Gerosa, 71 anni, latitante svizzero per cui era stato emesso un mandato d'arresto internazionale dal Tribunale di New Delhi in India, per riciclaggio. Il provvedimento riguarda l'inchiesta "Agustawestland": Gerosa avrebbe incassato una tangente di 28 milioni di euro, versata allo scopo di favorire l'aggiudicazione di un appalto per una fornitura di elicotteri prodotti dalla società. L'uomo, fino ad oggi aveva potuto eludere i controlli grazie all'utilizzo di documenti che riportavano luoghi di nascita diversi ma gli accertamenti hanno consentito di identificarlo e arrestarlo.
I carabinieri di Lipari al comando del luogotenente Francesco Villari hanno arrestato, all'interno di un rinomato hotel dell'isola, il 71enne latitante Carlo Valentino Gerosa, cittadino Italo-Svizzero, ricercato dal 2015 poiché colpito da mandato d'arresto internazionale, emesso dal Tribunale di New Delhi (India) per riciclaggio. Il provvedimento attiene alla nota inchiesta Augustawestland, in relazione alla quale, il citato Gerosa, avrebbe incassato una tangente di 28 milioni di euro, versata allo scopo di favorire l'aggiudicazione di un appalto per una fornitura di elicotteri prodotti dalla citata società.
L'uomo, fino ad oggi aveva potuto eludere i controlli grazie all'utilizzo di documenti che riportavano luoghi di nascita diversi ma gli accertamenti approfonditi scattati ad opera dei segugi dell'arma di LIpari, questa volta hanno consentito di identificarlo e trarlo in arresto.
Al luogotenente Francesco Villari e a tutti i suoi uomini i complimenti del Notiziario per la brillante operazione "internazionale".
di Aldo Natoli
Mi associo ai complimenti del Notiziario delle Isole Eolie per la brillante operazione investigativa compiuta dal Comandante della Stazione dei Carabinieri Francesco Villari e dai suoi uomini.
LA STORIA
E' la storia dei 12 elicotteri finiti all'India. Carlo Valentino Gerosa, socio e titolare delle società Gadits Sa di Lugano (Svizzera) e Gordian Services Sarl con sede a Tunisi. Tutto si riferisce all'appalto di 550 milioni di euro firmato da Augusta col governo indiano nel febbraio 2010. Si parlò di una presunta tangente di 41 milioni. Somma servita per la corruzione dei pubblici ufficiali indiani, per la percentuale agli intermediari della Augusta Westland e per la Finmeccanica. Mazzette che presero il volo con sovraffatturazioni. Agli accertamenti partecipò anche il colonnello "Ultimo. Gerosa era in ottimi rapporti con la famiglia indiana Tyagi il cui cugino primo dei Tyagi era diventato capo di Stato maggiore dell'Aeronatica indiana. La storia dei 2 marò soffrì anche per questa situazione.
19 ottobre 2012
ilsecoloxix.it
Roma - Guido Ralph Haschke, 61 anni, l'intermediario italo-svizzero-americano di Finmeccanica che si sarebbe spartito una torta di 51 milioni di euro per gli elicotteri venduti da Agusta Westland al governo indiano, è stato arrestato a Lugano - dove risiede - dalla magistratura svizzera. Riciclaggio e corruzione, le accuse.
Haschke sarebbe stato uno dei due mediatori (l'altro è il britannico Michel Christian) della vendita dei 12 elicotteri all'India, un Paese che vieta l'intermediazione, nel senso che la legge indiana non consente compensi per chi svolge questo ruolo.
Una vicenda complessa, finita all'inizio nel mirino della procura di Napoli e poi trasferita, su decisione della Cassazione, a quella di Busto Arsizio. Nel registro degli indagati - oltre a Christian, Haschke e al socio di questi, Carlo Gerosa - sono iscritte diverse persone, tra cui Giuseppe Orsi, attuale presidente e ad di Finmeccanica e, all'epoca, amministratore delegato di Augusta Westland.
È indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Indagati anche il successore di Orsi in Agusta Westland, Bruno Spagnolini e due consulenti di Finmeccanica sospettati di aver effettuato materialmente il pagamento delle tangenti a pubblici ufficiali indiani: Attilio Garavaglia e Luciano Fava.
Di "mazzette" milionarie pagate per concludere l'affare indiano aveva parlato Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica all'epoca di Pierfrancesco Guarguaglini. L'accusa è condensata in una recente informativa dei carabinieri del Noe, secondo cui Agusta Westland Ltd «avrebbe riconosciuto» ad Haschke e Christian «un compenso complessivo di 41 milioni di euro, diventati poi 51».
Una somma lievitata, secondo quanto scrivono i carabinieri, per il rifiuto opposto da Haschke «di sottrarre alla sua parte di compenso 10 milioni di euro da dare a Michel Christian, "uomo di Orsi", che li avrebbe poi consegnati allo stesso Orsi».
Al rifiuto di Haschke, dunque, «si pattuiva di aumentare il compenso dei due intermediari di altri 10 milioni di euro. Denaro, come detto - si legge sempre nell'informativa del Noe - che sarebbe comunque "tornato" ad Orsi per soddisfare le richieste di alcuni partiti politici italiani, la Lega Nord e CL (Comunione e Liberazione), ed in particolar modo la Lega Nord, che lo avrebbero "appoggiato" per la sua nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica avvenuta poi effettivamente il 4 maggio 2011».
Sull'arresto di Haschke il riserbo delle autorità elvetiche è pressoché totale. In serata, il Ministero pubblico federale svizzero si è limitato a confermare di aver chiesto al Giudice dei provvedimenti coercitivi «la carcerazione preventiva di un cittadino italo-americano residente in Ticino gravemente indiziato di riciclaggio di denaro aggravato e corruzione di pubblici funzionari stranieri nell'ambito della fornitura di elicotteri alla Repubblica dell'India da parte di un'azienda a partecipazione pubblica italiana».
«Gravi indizi» che i magistrati svizzeri hanno raccolto anche sulla base della rogatoria eseguita nella Confederazione elvetica dai pm di Napoli, durante la quale è stata perquisita anche l'abitazione della madre di Haschke. Qui è stato trovato un memorandum considerato dagli inquirenti la prova delle tangenti. Circostanza smentita dal legale di Orsi, che ha parlato di un «clamoroso abbaglio» poiché quel documento non si riferirebbe all'oggetto dell'inchiesta.
Molte le intercettazioni telefoniche e ambientali contenute nei faldoni, tra cui «rilevante valenza investigativa» viene attribuita quella effettuata il 3 marzo 2012 all'interno di una Audi A6 tra i due soci Haschke e Gerosa. Secondo quanto scrivono gli investigatori dal colloquio «si comprende chiaramente che i due stanno percependo le "loro spettanze", cioè i venti milioni di euro (così come riferito da Borgogni in sede di interrogatorio) pagati da Agustawestland, con operazioni fittizie che "transitano" dalla Tunisia e poi il denaro finisce alle isole Mauritius, dopo operazioni di riciclaggio. E che Orsi, Spagnolini e ed altri dirigenti, hanno la piena responsabilità e complicità nell'operazione». Ma i due ostentano sicurezza perché, «quand'anche l'inchiesta andasse avanti, prima che troveranno i soldi alle Mauritius passeranno almeno altri 10 anni».
3 febbario 2015
Repubblica.it
Tangenti Finmeccanica, l'India interrogherà Gerosa e Haschke
NEW DELHI - La polizia finanziaria indiana (Ed) ha annunciato di avere intenzione, nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti pagate per la fornitura all'India di 12 elicotteri AgustaWestland da adibire al trasporto di VIP, di citare per un interrogatorio a New Delhi due cittadini italiani, Carlo Gerosa e Guido Haschke. Lo scrive l'agenzia di stampa Pti.
Le relative citazioni per una udienza da celebrarsi il 25 Maggio 2015 saranno presto consegnate al ministero dell'Interno indiano che le farà pervenire all'autorità giudiziaria italiana.
Nel 2009 l'India ordinò ad AgustaWestland (Gruppo Finmeccanica) 12 elicotteri AW101 per il transporto del presidente e del primo ministro nell'ambito di una commessa del valore di 460 milioni di euro.
Ma dopo la consegna dei primi tre velivoli l'India ha prima sospeso, poi cancellato, la commessa aprendo una indagine all'inizio del 2013 su presente tangenti per 70 milioni di euro che sarebbero state pagate dall'impresa costruttrice, una accusa sempre però respinta dai responsabili di Finmeccanica.
Haschke (cittadino italiano e americano) e Gerosa (cittadino italiano e svizzero) sono considerati dagli investigatori indiani gli intermediatori materiali del pagamento delle presunte tangenti.