La foresta delle scimmie di Ubud ha anche un significato sacro. Il sito è infatti un importante luogo di culto per l'induismo balinese. Tuttavia, la sua numerosa popolazione di scimmie e le 115 diverse specie vegetali ne fanno un significativo centro di ricerca zoologico e botanico.
Questa località da secoli è considerata sacra. Le pagode, i padiglioni, i templi e i santuari risalirebbero alla metà del XIV secolo, anche se alcune delle parti usurate sono state reintegrate in tempi più recenti. Il tempio principale, il Dalem Agung, è la struttura più grande, ospita i rituali quotidiani e sorge vicino al tempio utilizzato in occasione delle cremazioni, il Prajapati.
La popolazione più numerosa della foresta è costituita da oltre 600 macachi, suddivisi in quattro gruppi diversi. L'induismo balinese, che ha assimilato elementi di animismo, buddhismo e culto degli antenati, attribuisce alle scimmie una grande sacralità. Questi simpatici animaletti sanno essere molto sfrontati, perciò non tenete in vista oggetti che potrebbero afferrare e strapparvi via. Ad un turista napoletano addirittura ha messo le mani in tasca e rubato i soldini... Per un napoletano è proprio il colmo. Occhi dunque sempre aperti!!!
Vi capiterà anche di vedere alcuni abitanti che recano offerte ai templi. Per loro gli alberi hanno un importante carattere sacro. Per esempio, le foglie del baniano sono utilizzate durante le cerimonie di cremazione, mentre il legno del pule bandak, che incarna lo spirito della foresta, serve per fabbricare maschere rituali.
La Foresta delle scimmie di Ubud è aperta tutti i giorni. La manutenzione del sito è finanziata dal costo del biglietto.
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Bartolino Leone