Caro direttore,

ore 8,05 martello pneumaticotranquillamente in funzione sotto le finestre delle classi del plesso di Lipari. Strada quasi intransitabile, pericolo per chi accompagna i bambini a scuola. Mi risulta che hanno anche preso i tubui dell'acqua due volte. Ma chi controlla? Chi è il responsbaile per la sicurezza del cantiere?

Grazie

Lettera firmata

LA NOTA DEL CONSIGLIERE BIVIANO

di Giacomo Biviano*

Al dirigente del III Settore Arch. Mirko Ficarra, All'Assessore alla viabilità Giovanni Sardella

Oggetto:Recenti lavori di taglio del manto stradale in alcune zone del centro Lipari.

Da qualche settimana si stanno eseguendo dei lavori di taglio del manto stradale per il posizionamento di cavi sotterranei in diverse zone del centro liparese, tra queste la strada adiacente l'istituto comprensivo Lipari 1 (scuola elementare). Oltre alle numerose lamentele giunte al sottoscritto per i fastidiosi rumori che la scuola è costretta a sopportare impedendo di fatto il normale e sereno svolgimento delle lezioni vi è la preoccupazione di come verrà lasciata la strada alla fine dei lavori. Alcuni tratti, infatti, sono stati lasciati ancora incompleti, almeno si spera, e non segnalati. Alla luce di quanto sopra si chiede Di autorizzare i lavori accanto alla scuola solo in orari in cui non vi è lo svolgimento delle lezioni, o almeno quelli che comportano particolari rumori; Di sorvegliare e controllare i lavori di rinterro a regola d'arte in corrispondenza degli scavi effettuati e di ripristino definitivo del manto stradale attraverso un tappetino d'asfalto.

*Consigliere Comunale

---di Lina Paola Costa

La scuola vale per chi si compenetra e ha i figli “dentro”.

Erano come gli atleti ai posti di partenza, stamane gli operai con il gilet poco dopo le otto, quando sono arrivata in aula.

Al suono della campana delle prime e seconde, ore 8.20, sono partiti i motori con una sincronia che sa di beffa o di sfida. Perché al sud una donna che si espone va punita. Soprattutto se, invece di urlare, sa scrivere.

Ieri ho scritto anche al Gabinetto del Sindaco.

Stamane hanno ripreso i lavori, il supervisore attento non c’era, e giù con rumore e tutto il resto per ore… alle 11 parte il sibilo della sirena della betoniera. Tutte le classi erano in sofferenza, giù e su chiusi con più di venti alunni per aula, le prime più che mai in scatola. Avete idea di un sirena che sta lì davanti per interi minuti e si aziona ad ogni manovra del mezzo?

Magari ci sono alunni Bes che impazziscono per un decibel di troppo… ma chi non fa scuola non può immaginare.

L’ufficio a scuola è stato avvisato alle 8.20 di nuovo da me personalmente, ma non c’è stato riscontro in alcuna forma.

Un grazie a chi si è mosso da fuori, perché ha capito che non si poteva resistere e a chi nelle prime ore ha fatto foto e video per documentare quello che sembra impossibile possa accadere.

Alle 11 e qualcosa hanno sospeso tutto, così che fino alle 13.20/13.30 si è potuto ragionare. Grazie ancora a chi si è mosso da fuori.

Ora stanno lavorando al pomeriggio: fascia oraria ideale.

A Milano ci si muoveva in squadra e per minori emergenze eravamo presi in considerazione con serietà e rispetto. Trent’anni non si cancellano.

Appena posso invierò le foto. So su chi potrò contare nei miei prossimi “ultimi dieci anni di scuola” a Lipari.

----La scuola vale poco nell'immaginario collettivo. Meno di molte altre voci e servizi di cui una società si dota. Vale poco chi la frequenta, perché non vota.
Vale poco chi la fa, perché non produce un reddito cumulabile e monetizzato. Vale meno dei corsi privati e dei laboratori fantasiosi, dove qualsiasi individuo/imprenditore detta legge.
Meno delle sagre di contrada, della "cerca" per le novene periodiche, dei fuochi d'artificio che si sparano ad ogni sposalizio.

Se valesse la scuola, chi la fa e chi la frequenta, non accadrebbero nemmeno per sbaglio vicende come quella di oggi, quando dopo le otto in via Stradale si inizia a trivellare la strada per dei lavori di rete, in barba al fatto che la aule del plesso scolastico vengono inondate di rumore, di terra, puzza di gasolio...

All'altezza dello slargo del palazzetto dello sport, la ruspa e altri motori diesel sono allo stesso livello delle narici e delle orecchie di noi che siamo dentro, adulti e bambini, a fare il nostro dovere con une dose di gioia di vivere che si alimenta a prescindere da tutto.

Vengono in mente le giornate in cui la sega elettrica potava gli eucalipti: sempre in orario scolastico, sempre appena iniziate le lezioni, mai un giorno o una settimana prima, mai dopo le tre del pomeriggio, che magari sarebbe un orario più ragionevole a lezioni finite...
Fa caldo, ma chiudiamo i vetri. Il rumore frastorna, ma si studia lo stesso, alleggerendo la consegna di lavoro. Si alza la terra accanto alla ringhiera, allora abbassiamo a metà le tapparelle e coloriamo un disegno in penombra.

Ci vorrebbero due foto per documentare quanto sta succedendo. Ma non uso l'I-phone in classe e i giornalisti chissà dove sono...
Alle dieci il tormento è finito. Come pubblico ufficiale e dipendente Miur ho segnalato il disagio alla mia segreteria prima delle nove, secondo quanto mi compete.
Come cittadina, persona pensante, adulta, lavoratrice ed elettrice sono indignata: perché l'assessore ai lavori pubblici non coordina queste opere con la pubblica istruzione, preventivamente?

Perché non si esige il rispetto degli orari di attività didattica quando si opera a ridosso dei plessi scolastici? Perché gli operai in strada indossano mascherina e gilet previsto dalla normativa sulla sicurezza e noi che lavoriamo dentro dobbiamo subire questa mancanza di rispetto di norme sull’igiene, il rumore e la polvere?

Ci sono alunni e docenti affetti da tosse asmatica, tanto per portare un esempio. Il supervisore della ditta sul posto, di Pace del Mela, ha avuto l’accortezza di diradare il disagio e muoversi con gentilezza proprio sotto le finestre delle classi prime, ma il lavoro doveva concludersi…

Chi lo ha autorizzato dovrebbe invece domandarsi se ha svolto bene il proprio dovere. E che idea ha della scuola e di chi vi sta dentro.

L'EMAIL.

Caro direttore,
come madre di famiglia con i figli che vanno in quella scuola sono vicina al lamento dell’insegnate Lina Paola Costa che insieme ai suoi alunni continua ad essere tempestata dai fastidi e dalla mancanza di rispetto da parte delle maestranze dedite alla manutenzione di alberi e strade. Qui non si tratta di avere il telefonino per le foto per documentare, si tratta di telefonare alle forze dell’ordine e ai sanitari per il rispetto civile su quei decibel e altro che colpiscono i bar ma non gli altri settori. I giornali hanno un percorso a parte ma bisogna anche avvisarli.
Tutti dobbiamo avere il coraggio di dire che le Eolie sono posti dove la società deve essere civilmente rispettata.
Grazie per lo spazio e speriamo che questo allarme porti a vigilare di più.
Distinti saluti.
Lettera firmata
 
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