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ansa2LIPARI - Grande afflusso di turisti alle isole  Eolie: secondo le ultime stime sono centomila i visitatori sbarcati nell'arcipelago Eolinao. Così distribuiti: 50 mila a Lipari, 15 mila a Salina, 20 mila a Vulcano ed a Stromboli, 12 mila 500 a Panarea e Filicudi, 2500 ad Alicudi e mille ad Ginostra. In mare ben 5 mila barche, tra yacht, barche a vela, motoscafi, gommoni. Tutto esaurito anche dalle cave di pomice a Gelso, da Basiluzzo a Pollara, fino a Ficogrande e Strobolicchio. (ANSA)

I VIDEO.

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EOLIE, IN CENTOMILA .

Le Eolie ripropongono lo sbarco dei centomila. Tanti sono i turisti sbarcati in questo caldo ferragosto. Come ai tempi d'oro, quando Eolie voleva dire bontà di prodotto selezionato e non arruffato. I conti li cominciano  a fare albergatori, operatori turistici e armatori di traghetti, aliscafi e vaperotti di escursionisti. Cosi' ripartitti: 50 mila a Lipari, 15 mila a Salina, 20 mila a Vulcano ed a Stromboli, 12 mila 500 a Panarea e Filicudi, 2500 ad Alicudi e mille ad Ginostra. In mare "pullulano" ben 5 mila barche, tra yacht, barche a vela, motoscafi e gommoni. Roba da "tutto esaurito".  Dalle cave di pomice a Gelso, da Basiluzzo a Pollara, fino a Ficogrande e Strombolicchio. Ma i tempi cambiano e anche il modo di fare turismo. Però fra chi cerca in mezzo agli scogli un angolo solitario per un pisolino o altro si vede solcare come in un sogno barche da oltre 100 metri con il lusso che trasuda dagli elicotteri di bordo o dagli stessi tender con lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti nonché emiro di Dubai, con un patrimonio di 16 miliardi di dollari (che alle "Macine" ha gustato di tutto e di piu': gambero di nassa marinato, tortino di alici, caponata di spada e caponata di melenzane. E ancora: risotto con fichi e gamberi di nassa, un giro di pizza, e poi gamberoni al pistacchio di Bronte cotti nel forno a legna. Niente vino. Il tutto in due ore e mezza). e il magnate russo Roman Abramovich, presidente del Cheelsea, con un patrimonio di 13,5 miliardi di dollari, che ha messo gli occhi sull'Hotel "Carasco" che già la scorsa estate aveva interessato un altro miliardario russo. Magari fra chi guarda questa ricchezza e chi é guardato dal popolo normale c'é in comune un pezzo di pane e formaggio genuino o pane "cunzatu" che da queste parti é il piatto del giorno. Ricchi e poveri messi insieme dalle Eolie. Dove c'é la vacanza per tutti. Anche la musica a base di tarantelle popolari offre spezzoni di genuinità antica. Di questo turismo all'eoliana si può dire che é composto al 50% da Italiani e la restante parte proveniente da quasi tutti i paesi del Mondo. Fa fede cosa riporta il "Notiziario delle isole Eolie online"  (viene letto in ben 85 del mondo) e riesce a monitorare alcuni numeri importanti anche sui flussi turistici. Oggi le Eolie sono un punto fermo nel firmamento mondiale del turismo. Ci sono i numeri per comandare e per ottenere anche il massimo dei servizi partendo dall'ospedale e arrivando ai porti o alle elipiste sia per l'aspetto commerciale che sanitario.
Intanto l'ammucchiata avanza e non accenna a diminuire, strade e negozi presi d'assalto. Si compra di tutto, soprattutto nessuno rinuncia alle sculture d'ossidiana o alle maschere che riproducono fedelmente quelle esposte al museo di Lipari. tutti souvenir che vengono portati via per ricordo insieme ai tradizionali barilotti di malvasia e i vasi di capperi sotto sale.

LE OPINIONI.

di Luca Chiofalo

In merito alla stagione turistica in corso, leggo euforiciarticoli su un ipotetico "boom" di turisti alle Eolie e ciò non può farmi che piacere... Ma siamo sicuri che sia un "boom" vero e, soprattutto, che porti benefici? Oppure, stiamo soltanto assistendo ad un piccolo incremento di (scadenti) arrivi di giornata ed al dilagare del "turismo da sballo" che si concretizza in inutile e molesta "caciara" di ragazzini alticci che bivaccano ad oltranza nei bar...? A fine estate faremo i conti, ma ritengo sarebbe molto più proficuo e consono alle peculiarità delle nostre isole avere meno ospiti magari più educati, interessati alla natura "nobile" di questa terra e con maggiore capacità di spesa...

di Aldo Natoli

EOLIE : TUTTO ESAURITO!

Le Isole Eolie stanno vivendo un momento magico. Lo dimostra l'alto numero di presenze registrate a Luglio ed Agosto. E' giusto enfatizzare questa realtà, ma occorre stare con i piedi per terra. Quanto sta succedendo nel Mondo obbliga italiani e non, a cercare luoghi vicini e sicuri per trascorrere le proprie vacanze. Le Eolie con il loro fascino e il loro mare attraggono senza ombra di dubbio. Ma questa particolare situazione che non si sa quanto durerà potrebbe, se opportunamente sfruttata, consentirci di riconquistare i vari mercati, soprattutto quelli tradizionali (francese, tedesco, svizzero, austriaco) ed ovviamente quello italiano, e quindi di consolidare in modo duraturo le presenze. Occorre rilanciare le Eolie con una azione di promozione mirata nelle varie località, evidenziando le nostre peculiarità: mare, territorio, ambiente, storia, archeologia, tradizioni, cucina e prodotti tipici (quest'ultimi hanno ottenuto un significativo apprezzamento all'Expo di Milano), convinti che queste spese sono da considerarsi un sicuro investimento. Bisogna rispolverare i nostri valori culturali ed il rito dell'accoglienza, ed in particolare a Lipari, il cui centro storico non può essere tenuto come una Kasba dove vige l'anarchia totale! Una particolare attenzione merita il fenomeno dilagante del turismo definito "mordi e fuggi". Oggi assistiamo in città rivierasche della Sicilia, che non hanno molto da far vedere, alla realizzazione di porti attrezzati per offrire ai loro ospiti una "gita all'Eolie"! Se riteniamo che il turismo dei barconi possa apportare un beneficio di presenze ed economico alle isole, allora dobbiamo attrezzare il territorio anche per questi arrivi. Non è concepibile che allo sbarco di migliaia di visitatori non via sia un punto di accoglienza, un adeguato numero di servizi igienici, una opportuna segnaletica informativa, un calendario delle manifestazioni che invogli qualche gitante a pernottare o a tornare. Occorre intensificare la raccolta dei rifiuti dopo la partenza dei "barconi" per consegnare le isole pulite a quanto vi soggiornano, e possibilmente evitare il transito dei mezzi, almeno in tutto il centro storico di Lipari, compresi quelli addetti alla raccolta dei rifiuti ed alle consegne, in coincidenza con "gli sbarchi", per evitare il caos che il Regista Moretti ci mostra nel suo film "Caro Diario". Tra l'altro le strade del nostro centro storico non consentono il transito di mezzi pesanti ed i fabbricati che vi prospettano cominciano a mostrare preoccupanti lesioni. Bisogna rendere fruibili i vecchi sentieri e mettere ordine sulle strade che gli autobus da turismo percorrono giornalmente, anche se provinciali. Insomma pulizia, ordine e quiete sono poche cose, ma necessarie, se vogliamo ancora investire nel settore turistico ed in modo duraturo. E, se siamo convinti di ciò, dobbiamo istituire in fretta una sezione della Scuola Alberghiera per qualificare i nostri giovani in modo da consentire loro di restare.

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"LA FESTA DI FERRAGOSTO:

Il nome della festa di Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti (riposo di Augusto), in onore di Ottaviano Augusto, primo imperatore romano, da cui prende il nome il mese di agosto.

Era un periodo di riposo e di festeggiamenti istituito dall’imperatore stesso nel 18 a. C., che traeva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso che, nella religione romana, era il dio della terra e della fertilità.

In tutto l’Impero si organizzavano feste e corse di cavalli, e gli animali da tiro, inutilizzati per i lavori nei campi, venivano adornati di fiori. Inoltre, era usanza che, in questi giorni, i contadini facessero gli auguri ai proprietari dei terreni, ricevendo in cambio una mancia.

Anticamente, come festa pagana, era celebrata il 1 agosto. Ma i giorni di riposo (e di festa) erano in effetti molti di più: anche tutto il mese, con il giorno 13, in particolare, dedicato alla dea Diana.

Da festa pagana a festa cattolica. La ricorrenza fu assimilata dalla Chiesa cattolica: intorno al VII secolo, si iniziò a celebrare l’Assunzione di Maria, festività che fu fissata il 15 agosto. Il dogma dell’Assunzione (riconosciuto come tale solo nel 1950) stabilisce che la Vergine Maria sia stata assunta, cioè accolta, in cielo sia con l’anima che con il corpo.(Focus.it)

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