Stromboli non è una isola come le altre, ma è la parte emersa di un vulcano che da centinaia di migliaia di anni non smette di eruttare. Per secoli i marinai che solcavano il Tirreno lo chiamavano il faro del Mediterraneo, perché le fiamme lassù in cima all’isola servivano a dar la rotta nelle notti senza stelle.
Molti artisti, scrittori e filosofi sono stati colpiti da questo luogo eccezionale. Qui finisce il viaggio al centro della terra di Jules Verne, Nietzsche la descrisse come un masso di roccia davanti alla porta degli Inferi, poco lontano poco dalla beata isola di Zarathustra. Per Rossellini Stromboli era la Terra di Dio, per Vittorio De Seta l’Isola di fuoco. Per chi oggi vive alle sue pendici è una fonte inesauribile di energia, una bolla fuori dal tempo appoggiata su un Vulcano che non smette mai di dire la sua.