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di Michele Giacomantonio

Portosalvo 2015 è stato un buon successo. Certo ci sono migliorie da apportare nell'organizzazione ma, tutto sommato, si può essere soddisfatti e lo può essere prima di tutti Raffaele China su cui è pesata gran parte dell'organizzazione ed a cui va dato merito,insieme a tanti, del risultato. Quest'anno non c'è stata la confusione degli altri anni. Le bancarelle sono state per la gran parte disciplinate grazie al lavoro della polizia municipale e dei carabinieri. Tutte hanno dovuto certificare che avevano un alloggio e così non avrebbero bivaccato sulla strada (poi però è difficile controllare durante la notte).

Sono mancati ancora una volta i wc chimici autopulenti perché non c'era tempo per farli arrivare visto la normativa complicata per il loro utilizzo, ma i wc della chiesa di Portosalvo sono stati costantemente aperti ed a disposizione anche di notte come certificato dal Parroco alla Polizia Municipale. Forse non si sono evitati del tutto i problemi igienici sanitari degli altri anni perché c'è sempre qualcuno "a cui gli scappa" e non può fare i cento metri sino alla chiesa o al bar più vicino, ma sicuramente il problema è stato molto contenuto. Non c'è stato il frastuono assordante degli altoparlanti delle varie bancarelle come gli altri anni. Le bancarelle sono state posizionate lato mare e solo pochi spazi sono stati occupati lato monte e dove non c'erano abitazioni o dove si era avuta l'autorizzazione degli abitanti. Comunque ben 2/3 del prospetto lato monte è risultato libero dalle bancarelle. Questo ha influito anche sull'ordinato svolgimento della processione nella parte via terra ed anche del passeggio che è durato fino a notte tarda. Bellissima come al solito la processione a mare e questa volta rispettando tutte le regole di sicurezza grazie all'impegno eccezionale del Comandante di porto e dei suoi uomini. Purtroppo questo ha comportato che molta gente rimanesse sulla banchina e quindi per il prossimo anno andranno previsti altri due barconi  per la gente comune. Riuscitissima poi la serata finale e la gente ha ballato fino a mezzanotte ed oltre. Ed anche qui forse andrà previsto per il futuro che si metta in programma non una ma tre serate danzanti.

Malgrado questi risultati che non erano scontati già da lunedì mattina sui blog e su facebook impazzavano le critiche e le proteste. In primo piano quattro contenitori traboccanti di spazzatura e con spazzatura anche per terra ( ripresi alle 6 del mattino perchè alle 9 tutto era pulito) e il conduttore di un giornale on line si chiede "A chi giova tutto questo ? Ancora non l’abbiamo capito…".

Dovrebbe chiederlo alle centinaia e forse migliaia di eoliani e turisti che hanno voluto assistere alla manifestazione da terra e seguendo la Madonna sul mare... Ma ciò che ci fa interrogare è come mai queste domande ce le si pone solo per le feste popolari che hanno un'anima religiosa: Madonna di Portosalvo, San Cristoforo, persino San Bartolo... e non invece, ad esempio per il Carnevale. Il disagio per il Carnevale non è indifferente, si blocca il traffico per ore, l'immondizia rimane per i corso anche per alcuni giorni.. Ma lì tutto va bene. Ci viene un sospetto che ciò che rimane sullo stomaco non sono le bancarelle, il chiasso e l'immondizia ma la Madonna e i Santi in processione. E lo si dica chiaramente.....

IL COMMENTO

di Salvatore Leone

Alle Eolie, le bancarelle sono l'anticamera delle feste importanti. I bancarellieri fanno parte dei ringraziamenti nel riconoscere l'esistenza dei Santi e da sempre si muovono accanto o davanti alla processione. Dipende dal prodotto che vendono con preghiera di guadagno. Sono sempre in agguato, anche per la scelta del posto, indipendentemente da come si trova a come si lascia. Il giro economico fiscale delle bancarelle é ancora nascosto nelle pieghe di una legge che si contorce nel lasciar fare e non guardare. Il resto sono semplici foto del dopo festa per far capire che durante la festa tutto é permesso. Lo sporco del dopo festa dimostra il successo dell'avvenimento. Più sporco si lascia più ci sono possibilità di ripetere la bancarellopoli magari esportandola in altre isole dove é permesso di tutto e di più. I vari test di Marina Lunga dimostrano che dopo lo smantellamento delle bancarelle, sulla spiaggia (se ancora si può chiamare così), resta il peggio. Resta la trasformazione e l'assorbimento del demanio in privato che almeno le bancarelle nascondevano. Ma finita la festa é sempre festa con preghiera di lasciar fare. L'obolo magari per gli operatori ecologici per una pulizia extra senza prendere altre strade comprese quelle del mare con le bancarelle galleggianti.

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di Lina Paola Costa

Leggere e pensare.

Fra tante news di questi giorni colpiscono le lettere, i comunicati e le precisazioni che riguardano la modalità di svolgimento e le implicazioni generali delle feste sacro-profane.

Tali feste ci sono da sempre e non credo si smetterà di organizzarle, sebbene il loro corso di svolgimento sia "perfettibile".

Ci conosciamo tutti, siamo tutti "amici" pronti a collaborare per fare cose belle, pronti –almeno per quanto mi riguarda– a riconoscere il merito di chi si spende per la comunità civica a vario titolo con mille idee originali, con vari ruoli e parecchie fatiche ...ma a leggere alcuni comunicati sembra che avere un'opinione sia un delitto, fare una foto sia un'offesa, sembra che a Lipari ci siano a scoppio ritardato i Guelfi e i Ghibellini, i clericali e i laici, i festaioli e i casalinghi...

Scrivere troppo inflaziona l'attenzione. Ma fermiamoci a riflettere.

È necessario chiarire una confusione di idee, mistificata ad arte: si confonde il significato di TRADIZIONI (antiche, radicate, con un loro perché antropologico) con le USANZE, ovvero con azioni pratiche non così di antica data, spesso derivanti da scopi lontani dal tema che le dovrebbe giustificare.

È una tradizione fare il presepe; è un'usanza vestirsi da zucca.

È una tradizione fare la processione, è un'usanza sventolare i kleenex per salutare le varie statue mariane...

La cosa che mi sembra sia sfuggita di mano è una sola: senza nulla togliere al merito di chi organizza le feste, di chi le predispone istituzionalmente in modo ponderato, non si può accettare nel terzo millennio che una spiaggia diventi un gabinetto a cielo aperto, in piena estate con il caldo che fa e le temperature che abbiamo.

Non si può giustificare nulla, a fronte di questa situazione, nulla.

Non ci vogliono apologie, prima durante e dopo gli eventi o gli interventi delle Autorità costituite. Ci vuole buon senso.

Negli anni passati le lamentele per lo sporco "et alia" le ho sentite personalmente da persone di specchiata fedeltà alla chiesa, ora quindi non si può affrontare questo tema a suon di anatemi.

Trovo deplorevole a questo punto che si mandino prima i volontari a pulire le spiagge, i ragazzi tredici anni a giocare alle giovani marmotte... E poi che le stesse spiagge venti giorni dopo diventino una latrina con il consenso di chi a turno ha tuonato contro l'immobilismo di Lipari.
È una mancanza i rispetto verso gli altri, non verso i Santi che secondo me sorridono alquanto delle nostre miserie terrene.
Grazie per l'attenzione.

di Alessandro La Cava*

Se le bancarelle rappresentano il nostro patrimonio culturale e sono parte integrante delle nostre tradizioni popolari, l'assessore sardella non sa quello che dice ed è il motivo per il quale sosteniamo da tempo che il suo operato e quello dei suoi colleghi è totalmente e politicamente inadeguato.
Oggi non vogliamo fare polemica e non ci interessa entrare nel merito della gestione dell'evento,non ci interessa sapere se le "BANCARELLE " hanno avuto un regolare permesso per l'occupazione del suolo pubblico e non ci interessa conoscere se,come pare da alcune dichiarazioni apparse sui social da un esperto di questa amministrazione, il contributo per tale autorizzazione,se mai esista, è stato incassato dall'ufficio preposto o dal comitato organizzatore.
Certamente ci attendiamo che l'assessore Sardella ed il primo cittadino chiariscano la posizione ed il ruolo di tutti i comitati organizzatori e ci spieghino ufficialmente se tali comitati gestiscono introiti derivanti dal l'occupazione suolo degli ambulanti e sopratutto come vengono utilizzate queste risorse.
Noi,nel frattempo,immaginiamo convintamente che le tradizioni popolari siano altre e che si possa "utilizzare" un evento religioso così bello e particolare per promuovere la nostra storia,i nostri costumi,i nostri prodotti,gli antichi mestieri,il tutto in una cornice che certamente non può essere identificata nella bancarellipoli che anche quest'anno l'amministrazione Giorgianni ci ha proposto e certamente ci proporrà per la festa di s. Cristoforo e seguenti.
Noi immaginiamo una cornice fatta di strutture amovibili che riprendano e ripercorrano la storia e le tradizioni del territorio e non possiamo consentire ad un assessore di affermare che la bellezza di quella storia da portare alla conoscenza dei turisti sia rappresentata dalla presenza nel tempo delle cosiddette "bancarelle".

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giovannisardellafoto di Badirtolo Ballato

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Lipari - La processione della Madonna di Porto Salvo.

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I VIDEO.

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Lipari - La festa per la Madonna di Porto Salvo. Il clou la processione a mare.

IL VIDEO DELLA PROCESSIONE A MARE

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di Michele Giacomantonio

Diciamolo chiaramente. Questa festa di Portosalvo quest'anno non suscita solo pensieri ed attenzioni religiosi, culturali o anche turisrtici. In questa realtà strana e particolare che è la comunità liparese c'è molto di più. C'è soprattutto l'impegno del Comitato organizzatore a dimostrare che è possibile dare vita ad una manifestazione civile, decorosa, ordinata superando i limiti degli anni scorsi e permettendo a fedeli, cirttadini  e turisti di viverla con fervore religioso e serenità. C'è un impegno speciale del Comune e dell'Amministrazione che hanno garantito il pieno sostegno. Particolare attenzione è stata dedicata all'autorizzazione delle bancarelle consentendo i permessi solo a quelle che offrono garanzie e rispettano le condizioni. Ma c'è anche chi scommette e spera in un insuccesso, nel caos, nella confusione per poter dire "l'avevo detto io,che una festa popolare in città non si può fare". Mettere le bancarelle a Lipari vuol dire realizzare una "bancarellopoli". Si può fare in tanti paesi della Sicilia e dell'Italia, si può fare a Milano ( la fiera degli obei obei è antichissima), si può fare a Roma a Trastevere (la fiera di Noantri), si può fare da pertutto ma a Lipari no. Perché no? Che cosa hanno di particolare i liparesi? Non si riesce a capire. Non ha organizzatori competenti? Ma gli organizzatori possono arrivare fino ad un certo punto e possono fare ben poco se non hanno la piena collaborazione delle autorità, forze dell'ordine come avviene in tutt'Italia. Vigili Urbani innanzitutto ma poi certamente i Carabinieri, la Capitaneria di Porto, la Guardia di finanza, i Vigili del fuoco, ecc. Le forze dell'ordine non sono quelle che stanno alla finestra per dare i punti ed i giudizi, per punire e sanzionare a fatti avvenuti. Le forze dell'ordine stanno dentro al meccanismo per farlo funzionare nel modo migliere e operando perché la festa riesca. Prevenendo quando è possibile prevenire, affiancandosi agli organizzatori e sostenendoli quando è necessario. La sanzione è l'ultima arma e deve avere sempre una funzione correttiva non punitiva. Cose vecchie che tutti sanno ma che ogni tanto è bene ricordarle. Se la festa avrà successo sarà merito dell'organizzazione ma anche delle forze dell'ordine. Così se non avrà successo, se nasceranno problemi. Nessuno potrà tirarsene fuori.

 Contrordine: la festa di Portosalvo con la processione a mare della Madonna si farà.

Non è vero che Lipari è diventata una realtà indifferente dove la gente non si muove e non si indigna più per niente. La notizia che il Parroco di Portosalvo, per le difficoltà incontrate dal Comitato organizzatore che avevano prodotto le dimissioni del suo presidente sig. Raffaele China, aveva deciso di annullare processione a mare, luminarie e fuochi d’artificio limitando la celebrazione della festa della Madonna di Portosalvo solo alle funzioni religiose ed alla processione via terra dalla Chiesa a Sottomonastero, ha creato molte reazioni. Diversi hanno telefonato al Parroco ed al Sindaco sostenendo che la tradizione andava rispettata e questa festa, che tradizionalmente inaugura la stagione turistica, non poteva essere cancellata. E così nella giornata di ieri, sabato, il Sindaco ha convocato Raffaele China e gli assicurato pieno sostegno ed appoggio che metterà per iscritto in un documento che conferisce al Comitato ed al suo Presidente responsabilità ed autorità. Dinnanzi a tanta determinazione China ha fatto un passo indietro ed ha ritirato le dimissioni. A, sua volta, il Parroco mons. Gaetano Sardella è stato ben felice di potere tornare sui propri passi ripristinando la festa del 19 luglio nel suo significato tradizionale con la suggestione della processione a mare.

Una vittoria del buonsenso ma anche e soprattutto una vittoria della informazione . Grazie soprattutto ai giornali on line a cominciare da “farecomunione.it”, il sito della Parrocchia di San Pietro, Portosalvo e Cattedrale, la gente è stata informata tempestivamente ed ha potuto far valere il peso dell’opinione pubblica.

LE REAZIONI.

di Pietro Lo Cascio*

Alcune considerazioni (preventive) sulla festa di Marina Lunga.

Dai lanci di stampa di Michele Giacomantonio apprendo che la festa rionale di Marina Lunga – che in un primo tempo pareva essere sostanzialmente ridimensionata – si farà anche quest'anno secondo il solito copione. Ovviamente, in attesa di una conferma ufficiale, quanto segue ha il valore di una semplice considerazione, che tuttavia ritengo opportuno esprimere alla luce delle precedenti esperienze.Indipendentemente dal valore attribuito a tali iniziative in termini di promozione turistica, credo sia necessario – per non dire indispensabile – evitare di incorrere negli stessi errori che hanno procurato numerosi disagi e lamentele: dare vita, anche per pochi giorni, a una sorta di caravanserraglio in spregio al buonsenso e alle più elementari regole di igiene, sicurezza, decoro e civile convivenza.Non nascondiamoci il fatto che in occasione di questa festa rionale, negli ultimi anni, le bancarelle siano state ripetutamente e fortemente contestate – credo con buone ragioni – da parte di residenti e di titolari di esercizi commerciali della zona, che hanno più volte lamentato la presenza di veri e propri accampamenti improvvisati a ridosso di queste strutture, soprattutto in assoluta assenza di servizi igienici.Inoltre non possiamo ignorare che, sempre negli ultimi anni, Marina Lunga sia diventata una sorta di "biglietto da visita" dell'isola per quanti sbarcano dalle unità da diporto ormeggiate presso i quattro pontili galleggianti presenti nella zona; è evidente come la situazione sopra richiamata possa produrre una sgradevole percezione del luogo che si sta visitando, con gravi ripercussioni in termini di immagine per un'isola dove il decoro deve necessariamente stare a cuore di chi l'amministra e vige addirittura un'ordinanza che vieta di girare a torso nudo nel centro storico.Non nascondiamoci, infine, il fatto che il Comune di Lipari non sia assolutamente in grado di garantire la vigilanza e la repressione di simili comportamenti e abusi, dato che le forze della polizia municipale sono in condizione di fare fronte alle esigenze ordinarie già con notevoli sforzi.Pertanto, sarebbe opportuno chiarire fin da subito quali saranno i limiti entro cui l'organizzazione dovrà agire e quali provvedimenti debbano accompagnare l'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico da parte delle bancarelle, tra i quali sarebbe auspicabile l'obbligo di dimostrare presso quale struttura o alloggio dimorano gli ambulanti.Un'ultima riflessione, infine, riguarda l'identificazione della festa come "inizio" della stagione turistica. Questa, in realtà, è già cominciata da un pezzo, ma chissà perché fatichiamo ad accorgercene. È anche comprensibile, se nonostante i proclami a favore della destagionalizzazione, a fine maggio ci ritroviamo ancora senza un'isola pedonale che possa definirsi tale.

*Consigliere comunale de La Sinistra

di Raffaele China*

In merito al Comunicato del Consigliere Comunale Pietro lo Cascio vorrei fare alcune considerazioni come cittadino e come Presidente del comitato organizzatore della festa. Intanto vorrei partire da alcune precisazioni in premesse. Che io sappia non c'è mai stata una ipotesi di sostanziale ridimensionamento della festa ma solo quella di un suo annullamento limitando le celebrazioni a quelle puramente religiose e cioè niente luci, niente addobbi, niente fuochi d'artificio e, quello che è più importante, niente processione a mare che è la manifestazione che da un tono speciale alla festa con il barcone con la Madonna in testa e decine e decine di barche che lo affiancano e lo seguono da Sottomonastero a Punta San Francesco e quindi, di ritorno, fino a Pignastaro e di nuovo Sottomonastero mentre cala lentamente la sera e il mare si riempie di luci e di fiaccolate. Inoltre il problema che ho avuto fin dall'inizio e che mi ha portato prima a tentennare nell'accettare l'incarico e poi a dare le dimissioni è stato proprio quello di non seguire il "solito copione" come pure è accaduto lo scorso anno, mio malgrado, quando, dopo un decennio, sono tornato ad organizzare la manifestazione. E' stato proprio quello di evitare il "caravanserraglio in spregio al buonsenso e alle più elementari regole di igiene, sicurezza, decoro e civile convivenza" e di lasciare via libera a tutte le bancarelle senza limiti e condizioni col rischio di dare vita a "veri e propri accampamenti improvvisati a ridosso di queste strutture, soprattutto in assoluta assenza di servizi igienici", la ragione unica delle mie riserve prima e delle dimissioni poi da Presidente del Comitato. Il sostegno dalle autorità pubbliche che ho avuto lo scorso anno è stato inesistente e quest'anno mi è parso che ci si muovesse nella stessa direzione con indecisione, perdita di tempo, conflitti di competenze. Poi sabato scorso sono stato convocato dal Sindaco e mi ha garantito pieno appoggio e sostegno per fare della Festa di Portosalvo un modello di festa popolare da proporre anche alle altre delle nostre isole. Certo partiamo un po' in ritardo, non si farà a tempo quest'anno ad organizzare una struttura per l'igiene pubblica anche se mobile  (una struttura che non si può improvvisare pena beccarsi qualche denunzia come è accaduto a me nel 2001), abbiamo piena coscienza delle difficoltà con cui la polizia municipale fa fronte alle esigenze ordinarie. Eppure mi sono lasciato convincere. Perché? Perché sono cresciuto nel rispetto delle tradizioni e le feste popolari e quella di Portosalvo in maniera particolare fra parte di queste; perché ho imparato dalla vita che quando una cosa è buona e bella non bisogna farci abbattere dalle difficoltà ma bisogna trovare il modo di superarle; perché conosco il mio paese ed i suoi abitanti e so che abbiamo tanti difetti ma anche una grande capacità di gettare il cuore oltre l'ostacolo e di rimboccarci le maniche per vincere la sfida. Sono convinto che se sapremo dare una disciplina alle bancarelle limitando la presenza a Marina lunga su un solo lato, moderando altoparlanti e musiche, e garantendoci che i gestori abbiano un alloggio e non bivacchino sulla strada o, peggio, sulla spiaggia avremo vinto gran parte della scommessa e avremmo arricchito il nostro "biglietto da visita" offrendo a "quanti sbarcano dalle unità da diporto ormeggiate presso i quattro pontili galleggianti presenti nella zona" uno spettacolo di folklore e di grande tradizione locale degno di una terra che ha alle spalle una civiltà millenaria. Quanto al significato per la stagione turistica della festa di Portosalvo non sta a me rispondere. Voglio solo ricordare, proprio per il ruolo che ricopro, che ho potuto constatare come molti degli eoliani che vivono in giro per l'Italia ed il mondo ed hanno l'abitudine di tornare a Lipari d'estate per trascorrervi alcune settimane, spesso, fanno combaciare il loro arrivo proprio con la festa della Madonna di Portosalvo. Certo non sarà il grosso del turismo – come non lo sono le centinaia di tedeschi che vengono in maggio e giugno per fare trekking - ma è comunque una fetta significativa da non trascurare. Ringrazio dell'ospitalità e porto cordiali saluti.

*Presidente Comitato festeggiamenti Madonna di Portosalvo

di Danilo Conti

Lungi dal voler mettere in discussione la Festa di Portosalvo per quel che riguarda l'aspetto religioso e tradizionale, che sarebbero assolutamente sufficienti e da tutelare. Trovo però difficile pensare che si possa considerare la "Festa di Marinalunga", così come la ricordiamo negli ultimi anni, un modello da esportare.
Esportare dove? Trattandosi della "Festa dell'illegalità e dell'approssimazione" mi guarderei bene dal proporlo nelle altre Isole Eolie. Non facciamoci ulteriormente del male.
Apprezzo, con stima, gli sforzi e patemi d'animo per l'onorevole funzione svolta dal Presidente del Comitato Organizzatore, ma credo siate stati e continuiate ad esserlo, sulla "strada" sbagliata.
Inizio a pensare che nel perpetrarsi di questo sfregio all'Isola di Lipari, non ci sia altro che un interesse economico nell'incassare i soldi degli ambulanti che vengono ad esporre le pregiate e rare mercanzie. Un solo nome: suolo pubblico, non riesco ad immaginare altre ragioni. Non vi sarebbe altro motivo per ridurre la Via Francesco Crispi nelle condizioni che tutti conosciamo, per circa una settimana.
Strano che non si trovi il tempo ed i mezzi per effettuare banali controlli durante lo svolgimento dell'immancabile evento, visto che noi comuni abitanti, indigeni e stanziali, subiamo controlli ripetuti per qualsivoglia occupazione del suolo pubblico.
Ricordo di aver da non molto tempo subito "attenti" controlli da parte di Polizia Municipale e Carabinieri, in merito alle "pericolose fioriere" ubicate nel frontespizio della mia attività commerciale, guarda caso proprio a Marinalunga di Lipari.
Grazie al cielo il buon senso del Giudice di Pace, ha voluto che venisse accolto il mio ricorso per un verbale (definitivamente annullato) elevatomi e redatto dalla Polizia Municipale in collaborazione con i Carabinieri, per le fioriere posizionate nel frontespizio della mia attività commerciale, da decenni. Quindi ho avuto ragione ed ho dovuto difendere la presenza di "fiori" difronte alla legge nel tentativo di abbellire e migliorare il verde pubblico e il decoro urbano, mentre tutto può accadere in sette giorni di pura vergogna, illegalità e indecenza, sotto gli occhi meno "Vigili" delle forze dell'ordine.
Le anticipo che mi sento leso e non sono il solo, dallo svolgimento di tale evento, se gestito e promosso come negli anni scorsi, che poco ha di religioso e tradizionale, nelle attività collaterali di mero commercio. Vane le promesse sui controlli e gestione più oculata e dignitosa della festa. Quindi Le anticipo che farò una denuncia cautelativa/preventiva, se possibile legalmente, a tutti gli enti preposti al controllo igienico sanitario, fiscale, di ordine pubblico e della sicurezza sul lavoro. Si accerteranno le responsabilità di un evento promosso e gestito abbondantemente fuori dai limiti della legalità e sicurezza. Gruppi elettrogeni senza messa a terra, escrezioni corporee in luogo pubblico per mancanza di servizi igienici, bivacco a cielo aperto, mancata emissione di scontrini fiscali, non possono essere più tollerati. L'impossibilità d'accesso ai mezzi di emergenza, autoambulanze, vigili del fuoco, rende a mio avviso non idoneo il sito, per tale evento. La centrale elettrica con migliaia di litri di carburante all'interno dei serbatoi, rimane praticamente inaccessibile ai mezzi di soccorso.
Il tempo (anni) per pensare ad una Festa ben organizzata, c'è stato. Per quel che mi riguarda, tolleranza zero.

Madonna di Portosalvo: solo le funzioni religiose e la processione da Marina Lunga a Sottomonastero

Quanto si temeva si è verificato. Quest'anno la festa della Madonna di Portosalvo si limiterà alle sole funzioni religiose ed alla processione da Marina Lunga a Sottomonastero con la banda ma senza luminarie e fuochi d'artificio. La decisione del Parroco mons.Gaetano Sardella è del 21 maggio e giunge dopo le dimissioni irrevocabili del Presidente del Comitato per i festeggiamenti sig. Raffaele China. Il motivo? E' lo stesso Parroco a sottolinearlo: non si è riusciti ad appianare le difficoltà che si sono manifestate.

Con la cancellazione della Festa di Portosalvo scompare dalle manifestazioni estive la festa popolare a carattere religioso forse più suggestiva e quella comunque che dava il via alla stagione turistica. E' un brutto segnale cominciare non con l'annunzio di un nuovo importante evento che possa sostenere il nostro turismo in questa fase non certo brillante della nostra economia ma con quello di una soppressione.

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LE REAZIONI

di Felice Merlino

Sono dispiaciuto che quest'anno con il mio "Sigismondo" non potrò partecipare alla processione a mare. Purtroppo sono stato invitato dagli organizzatori solamente questa mattina e il mio storico veliero è già impegnato in una mini-crociera con dei turisti nell'Arcipelago. Comunque ho dato la mia disponibilità a far partecipare l'altro mio veliero il "Panaria", prontamente intervenuto per trasportare il simulacro della Madonna di Porto salvo. Il prossimo anno però si ricordino prima... Buona festa a tutti da "Capitan Felice".

di Christian Corrieri

ambulanti2Incredibile rimango sempre più sbalordito, di solito scuoto la testa e sto zitto ma oggi non ambulanti3riesco a far finta di niente e girarmi dall'altra parte, ben venuti al festival dell'indecenza e del cattivo gusto che purtroppo va in scena in contemporanea con la Bellissima festa di Porto Salvo. Sono ormai poche le cose carine di quest'isola, una volta c'era Piazza Mazzini lontano ricordo, adesso abbiamo la passeggiata di Marina Lunga dove negli anni sono fioriti tanti localini che hanno sicuramente dato un valore aggiunto organizzando splendide terrazze sul mare dove puoi cenare, prendere un aperitivo guardando il mare e ammirando bellissimi yacht ormeggiati nei pontili della baia, ricordando a tutti che il turismo "nautico" in quanto turismo d'elite è sicuramente un tipo di turismo di nicchia da incrementare, ma purtroppo...appena sbarcati, guardate lo spettacolo, che tutti noi: Sindaco ,Assessori, Consiglieri, Forze dell' Ordine, cittadini, turisti TUTTI (!) siamo costretti a vedere. Ma vi chiedo siete sicuri che dobbiamo anche sopportare...?

di Stefano Imbruglia

Non sappiamo se per strafottenza, incapacità o altro, ma l'amministrazione e la sua maggioranza continuano a fottersene di quello che succede nelle isole . Anzi, nella loro ottusa ostinazione penalizzano coloro che producono ricchezza e , come faceva notare Danilo Conti, pagano i loro stipendi, e pure gli straordinari , pur di sfilare nelle processioni con il vestito della festa , impomatati e profumati . Facendo pagare agli imprenditori locali il conto dell' appagamento della loro vanità.
Nessuno , neppure il pittoresco consigliere Fonti, sempre attento alle spese di autobus del figlio,si è mai preoccupato di sapere quanto costano alle casse pubbliche, anche in termini di straordinari del personale comunale, queste feste rionali e quanto incassa l'Ente in queste occasioni da occupazione di suolo pubblico e smaltimento dei rifiuti. I nostri eroi e i loro accoliti, pensando maldestramente di racimolare qualche consenso e credendo di vivere negli anni 60 del secolo scorso, ogni anno, per rendere la vita difficile ai turisti e alle attività imprenditoriali, ci propinano questo genere di feste rionali che negli anni si sono allungati a dismisura.
Feste rionali che hanno perso negli anni il loro senso religioso per trasformarsi in un gran casino. Bordelli nei quali vengono ignorate impunemente le più elementari norme igienico sanitarie ( dove si lavano e che standard di pulizia offrono quelli che vendono prodotti alimentari?) , che non hanno nulla di caratteristico e sono pure brutti e volgari . Provate ad immaginare l'effetto che fa ad un ignaro turista sbarcare a Lipari e trovarsi immerso in mezzo a bancarelle, sporcizia, confusione ed afrori vari. E meno male che i gestori dei pontili adibiti all'accoglienza dei yacht hanno avuto l'accortezza di mettere le passerelle per raggiungere la strada, sennò ai malcapitati diportisti potrebbe pure accadere di inciampare in qualche escremento umano appena sfornato. Quando la ragione fatica a spiegare gli eventi ci si affida alla religione; ma visto che non possiamo permetterci di aspettare il giorno del giudizio, mi rivolgo ai parroci delle Eolie affinché si adoperino nei limiti delle loro possibilità a fermare questa decadenza del buon gusto.

Gent. Direttore Questa mattina, leggendo il Suo giornale on line ho avuto modo di prendere visione di un commento del Sig. Stefano Imbruglia al Suo articolo dal titolo "Lipari, la festa per la Madonna di Porto Salvo. Tra polemiche e...anomalie. Il video" nel quale vengo citato. Ora, premesso che nell'accezione del temine "pittoresco" riferito alla mia persona, non riesco a comprendere a cosa si riferisse il Signor Imbruglia, d'altronde, riconosco i miei limiti, non posso esimermi dal replicare quando afferma "sempre attento alle spese di autobus del figlio, si è mai preoccupato di sapere quanto costano alle casse pubbliche, anche in termini di straordinari del personale comunale, queste feste rionali e quanto incassa l'Ente in queste occasioni da occupazione di suolo pubblico e smaltimento dei rifiuti." Veda Sig. Imbruglia, la informo, visto che sembrerebbe non saperlo, che, quest'anno i miei figli sono andati a scuola con un vecchio motorino e non in pullman, e anche quì, mi riesce difficile comprendere a cosa si riferisse quando afferma " sempre attento alle spese di autobus del figlio" ...! Nel caso specifico, festa della Madonna di Porto Salvo, nel premettere che da Cristiano Cattolico tengo molto più all'aspetto religioso della festa e non a quello folcloristico, la posso assicurare che nella giornata di giovedì 17 luglio u.s., ho girato le rimostranze di alcune attività e abitanti di Marina Lunga ad un rappresentante dell'Amministrazione, senza avvertire l'esigenza di doverlo scrivere, o tantomeno, di doverlo pubblicare sui giornali on line, non dovendo come Lei afferma, " racimolare qualche consenso e credendo di vivere negli anni 60 del secolo scorso" avendo maturato giorno dopo giorno la decisione di chiudere con questa legislatura, se non prima, la mia modesta esperienza politica, e pertanto, anche qui La debbo assicurare che non sono in cerca di consensi.

Gesuele Fonti

---Scattano i controlli. Sopralluogo dell'assessore Giovanni Sardella, con il segretario particolare Alessandro Errico e gli ispettori della polizia municipale Guido Natoli, Piero Palazzotto e Gaetano D'Ambra.

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Gentile direttore,

a Marina Lunga la strada si chiude un giorno prima. orario1

Buona Festa a tutti.

Lettera firmata

Carissimo Direttore, fa veramente male pensare che forse dovrò subire un procedimento penale per le fioriere collocate difronte la mia attività commerciale a Marina Lunga, mentre rimane sempre più attuale il mio articolo da Lei gentilmente pubblicato lo scorso anno e che Le chiedo di riproporre a dimostrazione che nulla è cambiato.

Mi sento deluso, stanco, provato nell'animo, per aver subito ben due volte, dal 3 di Luglio, l'incursione di Polizia Municipale, Carabinieri, tecnici dell'ufficio illeciti del Comune di Lipari per aver tentato d'abbellire il frontespizio della mia

Enoteca con 3 fioriere, mentre dovrei essere concentrato sul lavoro, quel poco lavoro, che ci permette di vivere e dare lavoro i restanti mesi dell'anno. Io rischio di non poter accedere un giorno a finanziamenti pubblici, viaggi all'estero per essermi macchiato la fedina penale per 3 fioriere?

Il tutto mentre difronte a me in questi giorni si commettono gravi reati fiscali, igienico-sanitari e di sicurezza sul lavoro, mentre ogni giorno da anni sulla via principale di Lipari al calar del sole, affiorano come funghi: tavolini, cartelloni, panchine, sedie, stendini di ogni genere e totalmente abusivi. Mentre io mi sento di essere un pezzo di turismo, come ogni persona che offre un servizio competente e professionale sull'Isola, mi domando perché avere un attività commerciale venga qui considerata una colpa.

Mi chiedo perché le forze dell'ordine non possano assumere un atteggiamento educativo, diffidando le persone che commettono o stanno per commettere reati, piuttosto che subito cinicamente sanzionarle.

Sono arrivato alla conclusione ed ho capito che fermenta una sorta di malevola frustrazione ed invidia nel chi vive di uno stipendio fisso, ha un ruolo negli organi di controllo o porta il distintivo e fa i conti in tasca a chi decide, come me, di lavorare 18 ore al dì, domeniche comprese e rischiare ogni giorno il fallimento imprenditoriale per colpa di uno stato che ci strangola lentamente e sempre di più.

Agli occhi di queste persone, che rappresentano le istituzioni, sono un imprenditore, un nemico che si arricchisce. Quindi lavorare e saperlo fare bene diviene una colpa, non un orgoglio, un piccolo ingranaggio che funzionando bene insieme agli altri rende questo paese migliore.

Nasce quindi la sadica emozione di provare a rovinare chi fa girare l'economia di quest'Italia, di chi da lavoro mantenendo delle famiglie (oltre la propria) e si mette la carbonella sotto al fondo schiena giocandosi tutto quotidianamente. Non abbiamo, noi imprenditori, neanche il diritto di ammalarci, chiaro? Loro, "gli stipendiati", non rischiano nulla e scrivono, scrivono, multe, chiudono attività commerciali, sequestrano tavolini, vasi e tutto quanto già sappiamo, senza neanche prima accertare la verità e come se fossimo dei terroristi.

Ma quando io andrò via e così anche gli altri getteranno la spugna, con quali soldi lo Stato o il Comune pagherà i loro stipendi? Oggi a Marina Lunga di Lipari i controlli dove sono? Baciamo le mani, sempre!

Danilo Conti

Lipari. Kabul? No Marina Lunga. Le reazioni

 

dconti.jpgemail8.jpgEgr. Direttore,

La presenza delle bancarelle nella ricorrenza delle nostre feste paesane fa parte della nostra cultura e della nostra tradizione, alla quale, la comunità non intende rinunciare. Per consentire il rispetto della tradizione e per non incorrere in una eccessiva ed incontrollata presenza, considerato che le ricorrenze delle feste sono note e ripetitive, occorre predisporre gli opportuni provvedimenti al fine di garantirne la presenza ed il rispetto della legalità, in particolare dell’uso del suolo pubblico e della presenza di servizi igienici mobili a disposizione dei bancarellari. Non è certamente compito del Sindaco e/o dei sui delegati, bensì del Dirigente e/o del Responsabile del Servizio, compito attribuito dall’art. 191 del D.Lg.vo 18 agosto 2000 n. 267, (Ordinamento degli EE.LL.) predisporre, con apposita ordinanze:

- le date delle celebrazioni delle festività;

- i luoghi dove allocare la presenza delle bancarelle;

- stabilire la selezione delle bancarelle in: giocattoli – abbigliamento, bigiotteria, dolciumi, ecc……..

-  i termini entro i quali deve pervenire al Comune di Lipari la richiesta dello stallo e la risposta di accettazione della richiesta;

-   i tempi di arrivo e partenza, con permesso di imbarco e controllo allo sbarco;

-  le modalità di pagamento del suolo pubblico

-  la messa in opera di servizi igienici mobili

-la notifica dell’ordinanza alle Associazioni di categoria ed altre forme che diano la più ampia informazione.

Dato per scontato che l’Amministrazione è favorevole alle celebrazioni delle feste tradizionali nel proprio Comune, spetta, quindi, al Dirigente e/o Responsabile del Servizio, dimostrare la propria professionalità e competenza nella continuità della gestione del Territorio. Cordiali saluti lettera firmata

- di Danilo Conti

Come ogni anno Marina Lunga di Lipari in occasione della “Festa della Madonna cabul1.JPGdi Porto Salvo”, diventa scenario del più violento “stupro” turistico delle Isole Eolie. Le spiagge si trasformano in latrine a cielo aperto, l’acqua di mare e la baia vengono utilizzate per farsi la doccia, il bidet, per lavare i piatti con lo “Svelto”. Si cucina su bisuoli di pietra della passeggiata che vengono macchiati a morte. Talvolta, quando non orinano in spiaggia, preferiscono andare per vicoli e nelle degradate strade laterali del Lungo Mare (altro scenario raccapricciante per l’immondizia ed i motorini abbandonati che s’incontrano ormai da anni). Mi figlia con le infradito, è finita in una di queste pozzanghere ed è forse ciò che più mi ha spinto a cabul2.JPGscrivere questa mia. Dall’agenzia aliscafi al distributore di benzina Agip, sembra di entrare nella Kasbah di Marrakech, passando per Chinatown arrivando nel peggiore Bronx. Risse, immondizia, bivacco a cielo aperto accolgono i turisti che scendono dai super Yacht che ogni operatore vorrebbe avere per clienti e che sempre meno, a ragione, frequentano l’arcipelago. Per arrivare in centro storico, i turisti, devo scavalcare gli espositori sdraiati a terra che tentano di dormire qualche ora al riparo dal sole (vedi foto). Il risultato: il giorno dopo i porti sono vuoti! Ma i nostri assessori e chi ci rappresenta, sono orgogliosi di questo orrore che si ripete ogni “santo” cabul3.JPGanno? Si sono mai fatti la domanda: dove vanno a defecare e orinare i personaggi folcloristici che popolano le bancarelle? E’ legale far dormire la gente per strada, organizzare una “festa” ,che a breve sfregerà anche Canneto, solo per incassare il contributo del suolo pubblico senza creare i servizi? Vediamo gli ambulanti vendere in barba a qualunque norma igienica e fiscale. Soldi che volano via davanti a noi che facciamo il sacrificio tutto l’anno di vivere su questo scoglio, pagare le tasse ed i servizi tra i più alti d’Italia. Io non posso sostare presso la mia attività perchè vengo multato dai “Chips di Lipari” che con fare sempre molto cordiale ed educativo mi intimano di “smammare” e sono costretto a trasportare la merce a mano (non vendo notoriamente cotone). Quando si decide di aprire un’attività commerciale, il Comune ti obbliga ad un bagno per il personale, cabul4.JPGbagno disabili, impianto elettrico a norma, Haccp, allaccio idrico e fognario, agibilità, destinazione d’uso e chi più ne ha più ne metta. Marina Lunga invece vive 3 giorni di totale illegalità igienica e fiscale. Io devo pagare le tasse, fare scontrini, controllare tutte le mattine la temperatura dei frigoriferi, gli estintori, progetto per la tenda parasole, contributi Imps etc. Potevo fare l’ambulante o l’abusivo! Con una parte dei soldi incassati dalle bancarelle non avrebbero potuto affittare un bagno chimico, realizzare una doccia anche temporanea? Credono sia lecito che gli esercizi pubblici e/o le  spiagge di Marina Lunga vengano utilizzati a mo di “cesso” dell’Isola per tre giorni? Io giro per lavoro e per piacere molti paesi del mondo e non mi è mai capitato di vedere una “festa” così squallida, sporca, inutile e vergognosa, senza entrare chiaramente nel merito dell’aspetto religioso, che non si tocca. Senza andare lontano, avete letto e visto cosa organizzano gli amici di Salina?cabul5.JPG Solo alcuni esempi:

1) Il Malvasia Day 2) La regata della Malvasia (90 barche a vela da tutta Europa) 3) Salina Isola Slow, dove si esaltano le produzioni e la ristorazione locali, 4) Salina Doc Fest presentazione di tutti i cortometraggi più importanti d’Europa 5) La Festa di Pollara con la Sagra del Cappero, evento che richiama visitatori da tutte le Isole, fosse solo per assaggiare le ghiottonerie dell’Isola. Suonano un pò diverse, non è vero? Ed invece i nostri “amati” politici nel pieno della stagione turistica? La festa di Marina Lunga! Sono dei grandi! Sembra quasi un urlo disperato per dire ai pochi impavidi turisti: “non venite più alle Isole Eolie, isole in implosione economica ed abbandono socio-culturale totale”. Avevamo pensato di chiudere per tre giorni le attività commerciali di tutta la via per protesta. Ma poi abbiamo pensato che non se ne sarebbe accorto nessuno, della sommossa, visto che nessun politico  viene a godere della “festa”. Hanno ragione, perchè rischiare qualche infezione? Loro, i politici, preferiscono le vie del centro… Ho scattato qualche foto per dare l’idea di cosa accade a Kabul di Lipari a chi non avesse avuto la cabul6.JPGpossibilità di godere dal vivo dello spettacolo e per i nostri amministratori che non sono venuti a
comprare, perchè hanno già tanti souvenir del tipico artigianato cinese e marocchino (sempre in fotografia). Fare solo critica senza proposte è una cosa odiosa quindi mi sento di suggerire una soluzione in 6 mosse, mettendomi a disposizione per procurare i contati:

1) un’esposizione di artigianato siciliano (che si sta perdendo), venditori di piantine grasse, produttori di ceramica ed antiquari, produttori vinicoli e di alimentari da tutta la regione (formaggi, salumi, miele etc.), uno o due venditori di “Calie” e zucchero a velo e mille altre idee da sviluppare. 2) Gli ambulanti di questi giorni potrebbero sostare al Mega-parcheggio, se ne avranno voglia. 3) Realizzare degli stands d’affittare agli espositori uguali per tutti, costruiti in economia, da sfruttare per diversi anni ed in stile eoliano (tettoia di canne su foglio di policarbonato, pulera bianche realizzate con tubi di plastica verniciati etc.). 4) Una convenzione per gli espositori presso le strutture alberghiere ed i residance dell’Isola in modo da non farli dormire per strada e/o in tenda. 5) Noleggio di due-tre bagni chimici, una doccia a gettoni, un servizio di sicurezza notturno, per permettere il riposo degli espositori. 6) Viabilità libera durante il giorno con isola pedonale dalle 18 in poi. Troppo complicato? Ma mi faccia il piacere! Da Kabul di Marina Lunga è tutto.

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