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E' morto Ennio Doris. Aveva 81 anni. Era anche un habituè delle Eolie e alla Chiesa di San Pietro di Lipari aveva donato il simulatore di campane.

Ai familiari le condoglianze del Notiziario

IL CORDOGLIO

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di Gaetano Sardella

Apprendo della dipartita del dott.Ennio Doris.Uomo umile e grande.Amico mio caarissimo e benefattore della mia Cominita'. Lipari si unisce al dolore della Signora Lina e dei carissimi figli e familiari. Giorno 8 dicembre inaugureremo il campanile che aveva donato in memoria dei suoi genitori Alberto e Agnese. Chiedo a voi familiari se mi permettete di aggiungere Ennio nella targa.

Signora Lina vi avevo incontrato a Lipari e siete rimasti nel mio cuore.
Buon vento Ennio Gesu' di cui tante volte mi parlavi oggi ti abbracci e trasformi le nostre lacrime in gocce di speranza.

Riposa in pace Dott.Doris ci ritroveremo in Dio dove l'amore non muore.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

Buon Giorno con le note del nuovo simulatore di Campane donato alla Parrocchia di San Pietro dal dott.Ennio Doris.

Da tutta la Comunita' un grazie sincero nei 100 anni di elevazione del Tempio a Parrocchia.
Festeggeremo l'8 Dicembre 2021.Alleluia.

VIDEO

 

 

Lipari, a Marina Lunga c'è "Seven" di 60 metri tra i velieri piu' grandi al  mondo. A bordo Ennio Doris "patron" di Banca Mediolanum VIDEO

(ANSA) Ennio Doris dona a chiesa Lipari simulatore di campane
LIPARI - Ennio Doris, “patron” di Mediolanum ha donato il nuovo simulatore di campane alla Chiesa di San Pietro, situata sul corso Vittorio Emanuele di Lipari.

La notizia è stata comunicata dal parroco Gaetano Sardella “Buon Giorno con le note del nuovo simulatore di Campane donato alla Parrocchia di San Pietro dal dottor Ennio Doris. Da tutta la Comunita' un grazie sincero nei 100 anni di elevazione del Tempio a Parrocchia. Festeggeremo l'8 Dicembre 2021. Alleluia”.

Ennio Doris è un fedelissimo habituè delle Eolie. Quasi tutte le estati arriva con il suo veliero Perini, ex “Principessa Vai Via”, di 60 metri, ex di Silvio Berlusconi, poi ceduto all’amico “patron” di Mediolanum e battezzato “Seven”.

La chiesa venne ricostruita dopo il saccheggio del pirata Ariadeno Barbarossa nel 1544. Nel 1922 il tempio è elevato a parrocchia, lo stesso fu demolito nel 1929 allo scopo di edificare una costruzione più grande, completata nel 1933. Il campanile fu eretto nel dopoguerra e inaugurato il 7 luglio 1950. Recentemente è stata restaurata la facciata con il campanile, grazie anche alle offerte degli eoliani sparsi nel mondo.

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16 GIUGNO 2018

Lipari, a Marina Lunga c'è "Seven" di 60 metri tra i velieri piu' grandi al mondo. A bordo Ennio Doris "patron" di Banca Mediolanum VIDEO

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel seno materno.

È un dono, è un regalo entrare in un nuovo anno. Un regalo immeritato il tempo che ci è offerto da vivere. Siamo qui per dire per l’anno trascorso ‘grazie’; per l’anno che si apre ‘sì, come tu vorrai’.

Signore, nell’anno trascorso abbiamo incontrato persone, per ogni relazione sbagliata o fallita, perdono, ma per ogni amicizia che è iniziata ti diciamo grazie
-ti ringraziamo Signore.
Ogni giorno sono nati in noi pensieri, per quelli negativi e ostili, perdono, per quelli invece luminosi e affettuosi, ti diciamo grazie, Signore abbiamo detto un mucchio di parole, per quelle cattive, che hanno fato soffrire, perdono, per quelle che forse hanno fatto bene a
qualcuno, grazie.
All’inizio dell’anno, la prima parola che Dio ci rivolge è un augurio, bello come pochi: Il Signore parlò a Mosè, ad Aronne, ai suoi figli e disse: Voi benedirete i vostri fratelli.
Voi benedirete… è un ordine, è per tutti: in principio, per prima cosa, tu benedirai. Che lo meritino o no, quelli buoni e anche i meno buoni, prima di ogni altra cosa ‘tu benedirai i tuoi fratelli’. Lo farai subito, come primo gesto. Se non impariamo a benedire non saremo mai felici.
Cosa vuol dire benedire? Per capirlo dobbiamo risalire alla prima, alla madre di tutte le benedizioni, nella Genesi: “Dio benedisse l’uomo e la donna dicendo: crescete e moltiplicatevi!” La benedizione è una energia che scende da Dio, una forza che proviene dall’alto, entra in me e si esprime in due azioni: crescete e moltiplicatevi – perché io cresca in umanità, sia sempre più umano e sensibile e sognatore, accrescimento di umanità, incremento d’umano; – per una forza di nascite, l’uomo e la donna non sono esseri mortali, ma esseri natali, che non finiscono mai di nascere del tutto e di far nascere cose belle; siamo moltiplicatori di vita E come si fa a benedire? Dio stesso insegna le parole, e sono quelle e non altre, e sono bellissime. Le seguiamo ad una ad una, dalla prima lettura:

Ti benedica il Signore e ti custodisca.

Ti benedica, venga in te, su di te portando energia di vita e di nascite.
Ti custodisca, sia con te in ogni passo che farai. In ogni strada che prenderai. Dio per te, come canta il salmo, sarà roccia e nido, castello sicuro e strada nel cuore. Non sarai mai solo.
Faccia risplendere per te il suo volto E ti faccia grazia.
Un Dio che ha il volto luminoso. Non il Dio degli effetti speciali, non il Signore che dà le leggi e ed emana sentenze, ma colui che regala luce.
Luce interiore, per vedere dove andare, per non cadere;
luce che non fa violenza mai alle cose, si posa come una carezza, risveglia i colori e fa godere la bellezza; luce per conoscere, per incontrare gli altri senza più paura.
Dio ha un volto di luce, perché ha un cuore di luce.
Il Signore ti faccia grazia. Vuol dire: si rivolgerà verso di me, si chinerà su di me, mi farà grazia di tutti gli sbagli, di tutti gli abbandoni, mi farà ripartire da ogni stanchezza. Non
pretende che io non cada mai,ma che mi rialzi sempre. Buon Anno

 

 

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