“Arrivanu, arrivanu i bieddi nostri”. Sempre così, anni dopo anni, si presentano felici nelle loro isole. Con questo urlo festoso il Notiziario delle Eolie online ha annunciato la terza Edizione del Festival degli Emigranti che si è tenuto a Lipari nella Piazza di Marina Corta gremita da isolani, eoliani sparsi nel mondo e turisti. La manifestazione è stata organizzata dal Notiziario in collaborazione con il Comune di Lipari, Assessorati alla Cultura e allo Spettacolo diretti da Tiziana De Luca e Massimo Taranto.
Nel corso della serata sono state assegnate le targhe alla signora Teresa Imbruglia, cugina della pop-star "eolian-australiana" Natalie con l'impegno che la cantante dovrà organizzare un mini-concerto nella piazza tanto cara a papà Elliot, nativo di Lipari e diventare ambasciatrice delle Eolie nel mondo; all'ing. Bartolo Natoli, nativo di Canneto che vive a Torino tra i piu' autorevoli esperti di sistemi gestionali per società aerospaziali; Bernard Mandile, originario di Canneto che vive a Melbourne, vice presidente dell'associazione Isole Eolie e Pino Quadara, originario di Pianoconte che vive a Melbourne, già campione australiano di boxe e trainer di Rocky Mattioli, già campione del mondo di pugilato.
VIDEO
Bartolino Leone era in diretta
Si sono esibiti Mattia Mollica, la band di Nicola Merlo con Francesco D'Ambra, Pino Di Giovanni e Frank Taormina, Giovanni Tiralongo con video musicale e saluto, Gianluca Veneroso, i poeti Italo Toni e Giovanni Saltalamacchia, Diana Ziino, Natalie Imbruglia con video musicale, Liza Lipari e la serata è stata caratterizzata da un documentario in bianco e nero sulla Emigrazione Eoliana, dai 3 fischi dal vivo della nave della Caronte&Tourist in transito da Milazzo e dallo sventolio finale dei fazzoletti bianchi dal palco da parte degli organizzatori.
Un ringraziamento particolare va a tutti gli artisti che si sono esibiti, al pubblico intervenuto in massa che è rimasto entusiasta della toccante manifestazione e allo squadrone del Notiziario che ha schierato: il Cavalier Felice D'Ambra Direttore Artistico, Massimo Pagliaro Webmaster, Bartolino Costa Regista, Giovanni Mollica direttore tecnico, Nicola Merlo direttore musicale, Tiziana Russo, Federico Lo Schiavo, presentatori, Martina Costa, Sabrina Mirabito, veline, Mario Marturano paparazzo e alla dottoressa Sarah Tomasello, in veste di interprete.
NOTIZIARIOEOLIE.IT 17 AGOSTO 2019
IL PUNTO E VIRGOLA
Gente vera al 3° Festival degli Emigranti Eoliani. Un popolo con la valigia sempre in mano e sempre nel cuore. I figli del lavoro cercato fuori dalla terra natia. Per necessità, per sfida e spesso anche per amore. Epoche che hanno accarezzato le lacrime, spesso amare ed altre volte bagnate di libertà. Emigranti oggi é un pezzo di modernità.
Ma è anche l'origine eoliana che trascina la vita seminandola nei lunghi viaggi fra la partenze e gli arrivi. Per ricordare, sperando di non dimenticare. Mai! Non uno spettacolo, ma solo amore vero!
foto del paparazzo Mario Marturano
I COMMENTI
di Angelo Sidoti
Caro Bartolino, mi ha fatto molto piacere vedere la mia foto tra i ricordi della festa degli emigranti, una festa che con successo e amore organizzi da anni. Devo confessarti che anche se ormai da diversi anni vivo lontano da Lipari non mi sono sentito mai solo. A Torino sono stato accolto da tanti amici eoliani, dalla famiglia di Bartolo Natoli, da tuo fratello Gennaro e dalla moglie Carla e da alcuni miei amici di infanzia. Noi eoliani siamo ovunque e ogni qual volta abbandoniamo l’isola cerchiamo sempre in ogni modo di ritrovarci. Questo è il nostro punto di forza, l’amicizia, il rispetto, direi anche uno spirito di fratellanza. Infatti, negli ultimi anni con un gruppo di coetanei, per il piacere di stare insieme, ci incontriamo per una cena a Piacenza al Ristorante di Demetrio. Sulla vita degli emigranti voglio solo ricordare un racconto di mio papà venuto a mancare all’età di 91 anni lo scorso anno. Il mio papà era stato tentato di abbandonare la sua Canneto per andare in Australia nella speranza di “fare tanti soldi” perché erano tempi difficili. Ma giunto a Messina con in tasca quanto bastava per il viaggio di sola andata incontrò il suo caro amico di infanzia Raul Di Perre, che lo pregò di restare con la sua famiglia e spendere invece il denaro necessario per il viaggio per comprarsi una Fiat Topolino; l'auto poteva rappresentare per Lui anche una forma di guadagno con l’attività di autista. Mio papà Vincenzino raccontava spesso questo momento della sua vita. Che dire… diversamente da altri papà è stato fortunato, lungo il suo cammino ha incontrato un vero amico, ha seguito i suoi consigli, ha creato una sua opportunità di lavoro e infine ha formato una bella famiglia. Direi che Noi Eoliani non siamo mai partiti. Laddove non arrivano più i nostri occhi, arrivano i nostri ricordi.
di Anna Paternò da Parigi
Purtroppo non sono potuta venire ma grazie per le continue dirette video
di Lucio Mollica da Venaria Reale (Torino)
Grazie siete stati bravi e un complimento all'organizzazione
di Mario Trimboli da Stromboli
Complimenti, volevo essere a Lipari e partecipare da eoliano vero con voi e con tutta l'emozione che avete dato a chi si trova lontano
di Cettina Perna (Liza Lipari)
Grazie Bartolino Leone per avermi invitata come Ospite d'Onore nel palco di Marina Corta a Lipari. Orgogliosa dopo tanti anni di esserci salita! Bellissima serata, brava anche la presentatrice Tiziana Russo che ho avuto il piacere di rivedere dopo tantissimi anni (ero grande amica della sua dolcissima mamma Olga!), grazie a Giuseppe Portelli (Pino) per i brani registrati per me e per il pezzo arrangiato "Che Sara'), grazie a Nicola Merlo e a tutti gli altri.
Cristina Marra da Reggio Calabria
Bravo direttore
Pino Di Giovanni
Durante il video sull'emigrazione che è stato trasmesso ieri in occasione del Festival dell'Emigrante ho visto per un paio di secondi questa foto... Ma quello sono io piccolino fra mia mamma e mio padre! Ma io non mi faccio capace! Da destra: il Comandante De Luca, mio padre, io piccolino col dito in bocca, mia madre, mia zia Lina (mamma del Dott. Paino ), il dott. Liotta, il Vescovo Mons. Re, il Sindaco Vitale, la Signora Vitale, Mons. Adornato, Padre Agostino, il Professore Leonida Bongiorno, il Preside Megna, il Professore Cangemi, poi riconosco mio cugino Giovanni Paino che guarda verso sinistra quella bambina sulla sedia...
di Giovanni Bartolino Butera Ligruti da La Spezia
Sicuramente sarà un bellissimo avvenimento. Mi ha commosso la foto (storica): vale più di mille parole. Gli astanti che salutano e in fondo l'Eolo che trasporta tanti cuori spezzati!
di Marcello D'Amico da Melbourne
Tantissimi auguri e congratulazioni per questa Terza Edizione del "Festival dell'Emigrante". Vorrei essere presente con voi, chissa' il prossimo anno. Caro Bartolino, grazie per non averci dimenticato e per aver ricordato l'emigrante umile come me, e non solo gli "intellettuali". Un sincero abbraccio eoliano.
di Salvatore Iacono
Caro signor Marcello, credo che tra noi non ci sono né intellettuali né umili, né ricchi né poveri ma solo persone che amano le nostre dolci Isole.
di Robertino China da Mantova
Buongiorno Bartolino, innanzitutto voglio precisare che io arrivo a Lipari il giorno 18 agosto come ogni anno per vedere la mia terra. Mi sarebbe piaciuto partecipare a questo Festival dell'Emigrazione insieme a mia zia. Ho lasciato Lipari nell'anno 86 quando ho preso aliscafo mi sono rivolto verso l'isola piangendo, ho pensato che a fianco a me non ero solo perché portavo con me tutti i miei paesani, amici d'infanzia, compagni di scuola, il mio Santo Protettore San Bartolomeo e il mio mestiere (stagnino: quando ero bambino mi chiamavano "Robertino U Stagninu Nico") che ho sempre fatto insieme a mio nonno Filippo China. Così ho capito che nel mio cuore c'é una isola intera che vuol dire non essere mai da soli, ma sapere che anche nella gente e nella tua isola c’è sempre qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta sempre ad aspettarti.. Ciao a tutti i paesani.
Eolie, "Omaggio agli Emigranti" di Antonio Famularo
di Antonio Famularo
L'orizzonte cattura lo sguardo e nella vastità dell'azzurro
si percepisce intimamente anche un senso di vuoto.
La nave che arriva invade l'intimità di un mondo
racchiuso nell'Isola,
porta via sentimenti e affetti molto cari.
Lo sguardo assorto e pensieroso va oltre l'orizzonte,
verso altri possibili luoghi, verso nuovi differenti destini.
Insieme alla salsedine resta l'amaro di chi parte
e la dignitosa malinconia di chi rimane;
forse ci si chiede perchè dover partire,
o se vi sarà mai un ritorno.
Più in là tace l'onda sciaguattante del mare.
La partenza coinvolge e porta via qualcosa
che appartiene un po' a tutti,
lascia sempre qualcosa negli occhi e nel cuore di ognuno.
Si cerca pure di sorridere e di non cedere alle lacrime.
Anche le piccole case, come scrigni di memorie,
partecipano all'evento e con silenziosa discrezione salutano.
Alcuni son saliti sulla nave: i primi passi timidi su di essa
sono come quelli che faranno nei luoghi dove andranno.
La nave è il primo anello di una lunghissima catena
che continuerà a unire i cuori.
Nella mente s'increspano i pensieri, fluttuano i sentimenti
e le emozioni del cuore lambiscono gli occhi.
Altri ancora aspettano, restano pochi scampoli di tempo
per scambiarsi le ultime parole prima del distacco:
"Ti raccomando!... Ricordati di"... Alcuni istanti ancora
per confortare e incoraggiare coloro che rimangono,
per salutarsi in lontananza.
I bambini assistono e partecipano incuriositi,
C'è tempo ancora per una foto ricordo,
per sottolineare e racchiudere lo spirito di gruppo,
l'intima vera gioia di stare ancora insieme,
di fermare il tempo, di cogliere l'attimo
e un giorno forse poter dire, riguardando il passato,
"Guarda come eravamo!"
La tristezza dell'addio è mitigata dai tenaci
sentimenti del cuore, dalla spontaneità degli affetti,
dal guardarsi negli occhi e incrociando uno sguardo
pulito e onesto, dalla delicatezza di un abbraccio sincero.
E' venuto il tempo di dirsi "Arrivederci!"
e l'attesa di potersi rivedere,
di custodire l'amore nel cuore come un figlio stretto sul petto:
anche così i bambini imparano a diventare uomini.
"Via, molla gli ormeggi!" Si sistemano i remi negli scalmi,
ma la nave può aspettare. Si avverte il senso del distacco,
ci s'interroga con gli sguardi e ci si cerca con l'animo combattuto.
Ancora un'immagine per portarsi dietro
un lembo della terra in cui si è cresciuti,
dei sassi di mare levigati
sui quali scalzi si è camminato,
del profilo della collina con gli ulivi abbarbicati.
La passerella della nave scende fino a lambire il mare,
ondeggia lentamente, si tendono le corde e le catene,
l'onda e la corrente discostano la barca;
mani che sanno di salsedine si protendono con sicurezza
e afferrano le valigie, invitano e aiutano a salire;
la presenza degli ufficiali infonde fiducia e sicurezza.
La concitazione del momento distrae e aiuta a non pensare.
Vortica l'elica di colpo e il mare si fa schiuma,
insieme al "Vapore" sussulta anche il cuore;
si fanno più piccole le case, sfumano anche i loro colori.
Lo sguardo è un po' commosso
ed è come un lasciarsi dietro le spalle:
tutto è cominciato a divenire "ieri".
Il cuore si avvolge di un alone grigio cupo,
come la scia del fumo lasciata dalla nave
che svanisce all'orizzonte. L'isola è lontana;
il punto di riunione per la grande avventura
è un po' affollato; ci si mantiene vicini.
L'Isola è già memoria.
Se mi avessero detto che un giorno avrei lasciato la mia Isola,
gli scogli imparruccati d'alghe, le albe trascorse in riva al mare,
gli ulivi, i capperi e le vigne; che non avrei più sentito
il canto della cicala di giorno, durante l'afa estiva,
o quello dei grilli di notte, né udito più il calabrone
rompere la quiete e aggirarsi tra i pàmpini della pèrgola
e posarsi sulle rugose viti, la lucertola
sui sentieri acciottolati, o persino il geco nascosto
nelle fenditure dei muri; che non avrei più visto
il giallo intenso delle ginestre, né il ficodindia o i gelsi,
i pruni e gli albicocchi, il mandorlo, le ériche e le felci,
non ci avrei mai creduto!
Mi son portato dietro tantissime cose;
ma le più belle, quelle più care, le più durevoli,
quelle più preziose, le ho lasciate lì, in quella mia Isola
che appare sempre nei miei pensieri,
quando si dirada la foschia della memoria.
Piantati nelle Isole, abbiamo sradicato i nostri figli
per ripiantarli e farli crescere altrove.
Verrà il tempo in cui s'estinguerà il cappero e pure nella vigna, al posto delle viti,
verrà su la gramigna!
(Nota dell'Autore: Omaggio agli Emigranti. Da: "IL SALE DI DIDYME", di A. Famularo)
famularoantonio@yahoo.it
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