di Luca Caruso
Il racconto fotografico della XXVIII edizione della Festa del Cappero.
Vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno partecipato a questa serata speciale.
Un ringraziamento di cuore va alla comunità di Pollara, vera anima della festa e splendidi padroni di casa.
Vogliamo ringraziare inoltre i preziosi sponsor della manifestazione: l'associazione Salina Isola Verde, il Comune di Malfa e Gerardo di Nola.
Uno speciale ringraziamento va ancora a tutte le attività dell'isola che attraverso il loro contributo hanno messo in tavola la convivialità e l'eccellenza isolana.
Foto di Stefano Butturini.
Salina - Tradizionale Festa del Cappero nella seconda isola delle Eolie.
La manifestazione si svolge ogni anno la prima domenica di giugno, nell’incantevole piazzetta di Sant'Onofrio a Pollara, nel Comune di Malfa, di fronte ad un panorama mozzafiato.
Per l’occasione tanti volontari del luogo cucinano pietanze a base di capperi da offrire ai numerosi visitatori che ogni anno prendono parte alla sagra, è un’occasione particolare per gustare i buonissimi capperi di Salina, ma anche per assaporare l’atmosfera particolare di questo paradiso e per gustare anche altri prodotti tipici di Salina quali: malvasia, vino e conserve. Trionfo di specialità eno-gastronimiche, preparate sia dai volontari che da professionisti del settore, a base di cappero usato in tantissimi pietanze, in mezzo a tanta tradizione non poteva mancare una cornice musicale per creare ancora di più un’atmosfera di festa.
Il Cappero (Capparis Spinosa, arbusto sempreverde), re dei muri scoscesi e delle zone impervie è protagonista della macchia mediterranea delle Isole Eolie. Della pianta si consumano i boccioli, detti capperi e i frutti, noti come cucunci. Entrambi si conservano sott'olio, sotto aceto o sotto sale. Nelle Isole Eolie vi sono due varietà di piante di cappero, la "nocella" e la "nocellara", i cui frutti da tempo immemore vengono messi sotto sale per conferire loro un gusto particolare. La cultivar più diffusa è la Tondina (o Nocellara), preferita alla Spinosa perché produce capperi più sodi e pesanti. La raccolta si effettua da fine maggio a tutto agosto, ogni 8, 10 giorni. I raccoglitori iniziano prestissimo, verso le 5 del mattino, per evitare il solleone. I capperi sono stesi ad asciugare su teli di juta, al fresco, per impedire loro di sbocciare. Dopo qualche ora si separano i capperi dai capperoni, i bottoni più grandi sul punto di sbocciare. Quindi si procede alla salatura (alternando uno strato di capperi a uno strato di sale marino grosso) che avviene, solitamente, in fusti (cugniettu), utilizzati anche per le acciughe, o in tinedde, ricavate da botti vecchie tagliate a metà. Nei quattro, cinque giorni seguenti i capperi devono essere “curati”, cioè travasati da una tinedda all'altra, per evitare che l'azione combinata di sale e calore, dovuto alle fermentazioni, li rovini. Dopo circa un mese sono pronti per il consumo.
A tavola - I capperi di Salina si caratterizzano per compattezza, profumo e uniformità. Particolarmente importante il primo di tali fattori: un bocciolo compatto, infatti, è una garanzia di durata nel tempo (il cappero delle isole sotto sale si conserva fino a due-tre anni). Da sottolineare anche la quasi totale assenza di trattamenti con antiparassitari o concimi chimici di sintesi, garanzia di assoluta salubrità del prodotto. Utilizzati nella cucina siciliana in diverse preparazioni, per “dare mordente” e carattere al piatto, i capperi si sposano ottimamente a un semplice sugo di pomodoro e basilico, alla classica caponata, ai piatti di pesce.
VIDEO
SERVIZIO DEL TG3 SICILIA del 1° giugno delle ore 14
VIDEO DEI SERVIZI DEL TG3 SICILIA DELLE 14 ANCHE SULL'ISOLA PILOTA A LIVELLO ENERGETICO