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Al cinema Massimo di Torino vi è stata l’anteprima torinese di “Stromboli: fuoco e terra tra mare e vento”, un documentario realizzato dai giovani registi Elis Karakaci e Alessandro Genitori.

Protagonista è l’isola siciliana, un racconto tra suggestive immagini e intense testimonianze dei suoi abitanti. “Il rapporto profondo con questi elementi ha segnato la vita degli isolani - spiegano i registi - la paura nei confronti del vulcano si fa rispetto, comprensione e raggiungimento di un vero ordine interiore, scandito dai ritmi del tempo, segnati non dall’orologio ma del cammino del sole all’orizzonte. È questo che ci ha spinti a volere indagare su questa terra meravigliosa e su chi decide di viverla intensamente, tutti i giorni”. Il documentario è un caleidoscopio di immagini e testimonianze, che indagano le mille ragioni di un’attrazione fatale a cui pochi sono in grado di sottrarsi. Un dialogo costante che si perde in un tempo rarefatto e quasi magico, che segue i ritmi della natura, lontani dalla frenesia che caratterizza le nostre città..(torinoggi.it)

L'INTERVENTO

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di Chiara De Luca

Ringrazio in primis gli autori, per la passione e l’onere del voler narrare la presenza di questa terra.
Parlo da isolana nata e cresciuta in queste isole ma da un paio di anni, dalla parte di quelli nostalgici, dei tanti, che decidono, per necessità di lavoro o di studio di dover andare via. 

Stromboli é un’ isola molto diversa dalle altre: quando metti piede sul suo suolo senti subito quel calore, quella forza atavica e voce primordiale che proviene dal centro vulcano. 

Stromboli é l’isola dal mare blu scurissimo, sempre agitato: lo percepisci ad ogni soffio di vento, che scollegandoti dal tempo dell’orologio ti ricollega agli elementi che la dominano; acqua, fuoco, vento,terra.
“Iddu”, maestoso, te lo trovi sempre davanti per ricordarti la tua mortalità e il tuo essere finito e infinitesimale puntino in mezzo al Tirreno; perché “iddu é il tramite, cono vulcanico fra il cielo ed il centro della terra”.

Ma a Stromboli esiste un’altra faccia della storia.
Stromboli ed il suo ecosistema é anche realtà fragile e, come tale, la sua vertiginosa bellezza va protetta.
Dal 1999 le Eolie sono il primo territorio italiano ad entrare a far parte dei siti Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”, non per il valore strorico e culturale (che anche posseggono), ma in qualità di bellezza naturalistica e particolarità di ecosistema.

Oggi Stromboli e le altre Eolie sono forse le uniche isole italiane che non hanno ancora un’ area marina protetta: “non c’è più pesce dicono i pescatori....”
Queste isole da quasi vent’anni non percepiscono fondi dall’ente Unesco per una incapacità/volontà politica di nominare un ente gestore a loro tutela.

Gli amici e le persone apparse in questo documentario (che ringrazio e mi hanno fatto sorridere), rappresentano sacche di resistenza importantissima, sacche di cultura costruita dal basso in un luogo dove:
- di cultura non si parla,
- dove le scuole sono a rischio,
- dove di sanità si muore,
- dove l’acqua e i generi di prima necessità scarseggiano sempre e dove
- la raccolta differenziata rappresenta ancora per qualcuno, un’utopia- feticcio di qualche sprovveduto ambientalista/fricchettone.
Stromboli allora ci dimostra che già l’autodeterminazione e la volontà dei pochi che decidono di restare creando una comunità aperta e solidale può, nell’ autogestione, fare già una piccola ma fondamentale differenza.

Questa terra va rispettata e difesa.
Queste iniziative vanno promosse e sostenute politicamente e materialmente.

Perché Stromboli “terra di dio” può decidere di farci saltare in area quando vuole, perché noi siamo solo di passaggio...  e come tali, dobbiamo passare leggeri su queste terre, senza rischiare di comprometterle per sempre”.

Spero che queste riflessioni arrivino a chi di dovere.

Da Torino, Saluti e baci e abbracci!

VIDEO

Chiara De Luca

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