Cari amici lontani e vicini,
in questo mio lungo viaggio in Russia dopo aver circumnavigato per Mosca e San Pietroburgo, ieri pomeriggio, dopo meno di 3 ore con l'aereo, sono giunto a Sinferopoli, capitale della Crimea, la penisola che si affaccia sul Mar Nero.
4 ore di auto circa e in serata abbiamo raggiunto Kerch, la città di mia moglie Lyudmyla, dove vivono i suoi familiari.
Giunti a casa, la Tv Russa parla della strage di studenti che all'ora di pranzo vi era stata in un college in città. Inutile dire che la notizia - come era prevedibile - mi era stata nascosta per non turbare l'arrivo in città...
Terrorismo, politica, l'annessione della Crimea alla Russia che ha fatto esplodere i rapporti con l'Ucraina? Per ora il mistero è fitto.
Stamane ci siamo recati nel luogo della strage.
L'INTERVENTO, LA TESTIMONIANZA DI UNO STUDENTE, I VIDEO E LE FOTO
Bartolino Leone
LA CRONACA. Strage di adolescenti in un college a Kerch, in Crimea: uno studente di 18 anni ha ucciso 20 persone e ne ha ferite almeno 50, 8 delle quali in modo gravissimo, facendo esplodere una bomba e sparando all'impazzata con un fucile, prima di togliersi la vita. La penisola, la cui annessione alla Russia scatenò il conflitto nelle regioni separatiste ucraine e la crisi politica tra Mosca e l'Occidente, è piombata nell'incubo terrorismo. Le autorità russe hanno prima parlato di attentato causato dall'esplosione di una bomba, ma poi hanno repentinamente cambiato versione, in meno di un'ora e mezzo, comunicando che il caso non più considerato un atto terroristico, mentre è stata aperta una indagine per strage.
Nel suo sito web, il college scrive che accetta studenti negli ultimi tre anni di scuola, a partire dai 14 anni. Secondo quanto riferito dagli investigatori ai media locali, l'ordigno, di fabbricazione rudimentale, è stato fatto esplodere dall'aggressore nella mensa dell'istituto, ma non ha causato vittime. Sui cadaveri, in gran parte di adolescenti, sono stati riscontrati solo segni di colpi d'arma da fuoco, nessuno quindi attribuibile all'esplosione.
Ma a insinuare dubbi sono testimonianze che parlano di "ragazzi senza braccia e senza gambe". L'autore della strage è stato identificato come Vladislav Roslyakov, 18 anni. Da qualche giorno il giovane aveva ottenuto il porto d'armi da caccia. Una telecamera di sorveglianza ha catturato una sua immagine, in cui appare armato. Due testimoni hanno riferito ai media locali che l'esplosione è stata preceduta e seguita da una serie di spari, circostanza inizialmente smentita dal governo locale. Sul posto sono stati inviati artificieri, mentre da Mosca il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, ha dato ordine di inviare forze di sicurezza russe per aiutare i feriti.
"Correvamo tutti nel corridoio, c'erano ragazzi che urlavano dicendo che un tizio con una mitragliatrice sparava su chiunque avesse intorno, poi c'è stata una forte esplosione, ma grazie a Dio ero già uscito dall'edificio e ho visto altri ragazzi essere scaraventati fuori dall'onda d'urto", ha raccontato uno studente, aggiungendo che "una parte dell'edificio è crollata". Un altro testimone, che aveva la maglietta sporca di sangue, ha riferito di aver sentito "un botto e colpi" e ha assicurato di aver visto "persone senza gambe e senza braccia".
In un commento televisivo da Sochi, il presidente Vladimir Putin ha parlato di "tragico evento".
"È già chiaro - ha aggiunto - che questo è un crimine, il cui motivo sarà valutato con attenzione". Poco prima di un mese dall'inizio dei Mondiali in Russia, Putin, aveva inaugurato un ponte che oggi collega la Crimea alla Russia evitando l'Ucraina, a rimarcare che Mosca non ha nessuna intenzione di rinunciare alla riannessione della penisola. Il governo locale ha annunciato tre giorni di lutto nazionale "per questa terribile tragedia".
Da Mosca dove partecipa all'Assemblea generale di Confindustria Russia, il vicepremier, Matteo Salvini, ha espresso "cordoglio, anche come padre e non solo come ministro, per le vittime della follia umana". Dopo la strage l'Ucraina ha rafforzato la sicurezza al confine con la Crimea.