di Michele Giacomantonio
I novant’anni di Mons. Adornato 26 febbraio 1927 – 26 febbraio 2017
Padre Alfredo immagine della Chiesa liparese
Col passare degli anni padre Alfredo mi appare sempre più immagine della Chiesa liparese: antica e forte di una sua aristocratica dignità legata alla sua vita ed alla sua storia caratterizzate da fedeltà e coerenza e soprattutto dalla fede nel suo Signore. Questo mi sembra di potere cogliere nella scadenza del suo 90° genetliaco augurandomi che rimanga, ancora per molti anni, resistente come una quercia, esposto alla nostra ammirazione, acciaccato sì ma non piegato, col suo carrello che ormai lo accompagna all’altare e lo sostiene dalla macchina al portone di casa.
Padre Alfredo Adornato, oggi monsignore, nasce a Lipari il 26 febbraio del 1927 da una onesta e modesta famiglia del popolo e compie gli studi grazie anche al sostegno del suo padrino il canonico Caravella, curato della Chiesetta del S. Rosario al Pozzo.
E’ ordinato sacerdote il 14 agosto del 1949 dal Vescovo di Lipari Mons. Salvatore Bernardino Re al quale è particolarmente vicino tanto che, appena sedicenne e ancora seminarista, lo aveva voluto al suo fianco nella missione del 23 agosto 1943 a Milazzo per sollecitare dal Colonnello Ieo, comandante delle truppe Alleate che qualche giorno prima erano sbarcate a Lipari, viveri per una popolazione ridotta allo stremo. A Milazzo ci andarono con un bastimento, il glorioso Rolando, con la bandiera pontificia issata sul pennone e sulla tolda disegnato il simbolo della Croce Rossa. A bordo oltre al Vescovo Re e al giovane don Alfredo c’erano tutte le autorità dell’arcipelago.
Di Mons. Re, padre Alfredo fu stretto collaboratore e gli rimase accanto fino alla sua morte che giunse il 15 gennaio 1963.
Svolge le funzioni di segretario vescovile, di Cancelliere della Curia, di Bibliotecario e Archivista e quindi di Vicario Generale della Diocesi di Lipari fino al 30 settembre 1986 quando Lipari cessa di essere Diocesi autonoma e viene unificata all’Arcidiocesi di Messina ed alla Prelatura di S.Lucia del Mela e padre Alfredo diventa Vicario generale per il Territorio delle Isole Eolie.
Il suo servizio nella Chiesa di Lipari non si limita però a ruoli curiali ma ha anche una significativa rilevanza pastorale. Così é parroco della Cattedrale, di San Pietro e di San Giuseppe, é Arcidiacono del Capitolo della Cattedrale e inoltre per molti anni va la mattina della domenica a celebrare messa a Vulcano e non manca mai alla Serra alla Messa dell’Assunta ed alla processione. Comunque è sempre a disposizione delle parrocchie che quando hanno bisogno non fa mancare mai il suo apporto.
Alla Chiesa di Lipari non ha mai smesso di dedicarsi, malgrado l’età e gli acciacchi, con generosità ed impegno presiedendo le funzioni religiose a cominciare dalla Messa del mattino presso la Chiesetta delle Suore e non facendo mancare il suo apporto alle grandi celebrazioni - Natale, Pasqua, festività del Santo Patrono -, curando in modo particolare la predicazione con omelie e contributi che raccoglie poi in volumi (come i quattro intitolati “Florilegio” dal 1999 al 2009, “Rimembranze, Avvenimento, Riflessioni” del 2004, Incontri del 2013 per citarne alcuni) e pubblica sui network on line o sulle televisioni locali ( per almeno 30 anni, puntualmente ogni settimana ha curato la rubrica religiosa sul commento al Vangelo della domenica, prima su Teleisole e poi sul Notiziario delle Eolie on line).
“Camminare con Cristo – ha scritto in “Rimembranze, Avvenimenti, Riflessioni” – è l’impresa più bella. Non si può vivere al buio. Non si può lasciare senza risposta l’interrogativo che ci assilla da quando abbiamo l’uso di ragione. E’ impresa difficile: fede è arrendersi a Dio; fede è vivere di amore , ricambiando l’amore di Dio. Viaggio difficile, perché di ‘revisione’, di ‘ricerca’. Siamo forse abituati ad attendere sempre un’altra occasione; rimandiamo immancabilmente alla prossima volta: per convertirci aspettiamo un momento più opportuno; per fare una scelta aspettiamo la prossima proposta; per badare alla voce della coscienza, aspettiamo un altro affare; per riflettere sulla morte aspettiamo il prossimo funerale di un amico; per troncare quell’abitudine pericolosa, aspettiamo l’eventualità di una terapia indolore. Ma Cristo ci viene incontro rivelandoci il volto del Padre”.
Dopo la fede le altre “passioni” di padre Alfredo sono state la scuola e la storia locale.
La Scuola. Comincia ad insegnare Religione presso la Scuola Statale di Lipari nel 1952 al tempo della Preside Isabella Vainicher Conti che aveva conosciuto proprio nel viaggio di ritorno da Milazzo sul Rolando nel 1943 e subito era rimasto affascinato dalla sua energia e capacità di lavoro.
“Inenarrabili le avventure di quegli anni per ottenere il riconoscimento legale da parte del Governo Italiano al nuovo Istituto. …Con zaino in spalla e mezzi di fortuna – ricorda padre Alfredo nel libro “Scritti e discorsi di Mons. Alfredo Adornato” pubblicato proprio dall’Istituto tecnico nel marzo del 1997 come “omaggio ad un educatore”- , traversava il tratto di mare Lipari-Milazzo con barche a remi per 18 ore e per 13-14 volte. Utilizzando i permessi AMGOT faceva anche da corriere ai carabinieri e riusciva ad unirsi anche ai carabinieri per traversare lo stretto di Messina e raggiungere Salerno, sede del Governo provvisorio, quando ancora si combatteva a Cassino”. Viaggiava in terza classe, dormiva su una panchina di legno nelle stazioni, mangiava un panino nelle sale d'aspetto delle stazioni.
E trascinato dall’esempio della Preside Conti padre Alfredo rimarrà all’Istituto fino al 1995 non occupandosi solo dei ragionieri e dei geometri ma anche delle medie e, quando arriverà, anche dello scientifico.
Oltre al “Tecnico”, quando a Lipari si avvierà l’esperienza dell’Istituto Magistrale Parificato che durerà per diversi anni padre Alfredo vi insegnerà Italiano e Latino. Ancora, insegnerà Storia locale e materie giuridiche nel Corso di Teologia per Laici che la Diocesi promuoverà per alcuni anni.
“Fare scuola – ha detto padre Alfredo nel suo saluto per l’inaugurazione dell’anno scolastico 1990/91 (in “Scritti e discorsi di Mons. Alfredo Adornato”) – non vuol dire vendere nozioni, fornire ricette belle e pronte: siamo convinti che insegnare significa trasmettere vita, vita umana ricca, piena, perfetta. Perché fare scuola è fare uomini. Ora, fare uomini significa insegnare a pensare, a criticare, a riflettere su quegli interrogativi capitali che assillano l’animo giovanile. Infatti la grandezza di un uomo si può misurare dalla grandezza dei problemi che si pone. Rinunziare a pensare equivale a rinunziare alla nostra forza ed alla nostra dignità. Senza ragioni non si vive. Uomo è solo chi sa perchè vive: sapere tutto il resto è utile non necessario. L’obiettivo del pensiero è uno solo: la scoperta della verità. La verità va guadagnata, va cercata, va invocata. Ora il guadagno della verità si chiama studio. Ecco la brutta parola. Eppure prima di essere un diritto, giustamente proclamato dall’illuminismo, lo studio è un dovere. L’ignoranza volontaria è un peccato contro se stessi, contro l’umanità e contro Dio, perché è rinuncia al nostro primo compito: farci uomini per non imbestialirci. Ed esige l’impegno della volontà. La volontà è la nostra più alta dignità”.
Terza passione di Padre Alfredo la storia locale. Su di essa terrà una rubrica sul mensile “Arcipelago in” e , negli anni pubblicherà diversi volumi ricchi di notizie ed informazioni molte delle quali inedite e sconosciute ai più.
Ricordiamo da “Due millenni di Storia Eoliana- Sintesi cronologica comparata” del 2000, a “100 anni di Eolie nel mondo- I Protagonisti di un secolo” del 2004, a “Breviario storico eoliano (Spigolature dall’antichità al III Millennio) del 2007, a “Stralci storici del secolo XX (I protagonisti della Diocesi di Lipari) del 2009, a “Per un pugno di ceci” nel 2011 nel 300 anniversario della Controversia Liparitana.
La storia locale come attenzione agli uomini che ci vivono a fianco, ai loro problemi, alle loro radici. Un approccio a quella che oggi si chiama “ecologia umana” ciò lo studio dell’iterazione dell’uomo col suo ambiente. Non meraviglia quindi nel trovare nel curriculum di padre Alfredo la sua collaborazione nel 1976 col prof. Moroni dell’Università di Parma per la pubblicazione della monografia “Ricerche di ecologia umana nelle Isole Eolie”.
Ma certamente il contributo più prezioso che Padre Alfredo ha donato alla nostra cultura è la trascrizione ed il commento alla “Pyrologia Topostorigrafica dell’Isole di Lipari seu Lipari Sacra” un manoscritto del 1783 di Giuseppe La Rosa che è uno dei testi fondamentali della cultura eoliana pubblicato dal Centro Studi Eoliano nel 1997 con presentazione di Giuliano Vassalli.
Nella Presentazione del suo “Due Millenni di Storia Eoliana. Sintesi cronologica comparata” che è del luglio 2000, padre Alfredo lancia una sorta di provocazione: “Particolarmente, nelle Eolie, tutto è collegato nella vita della Chiesa, attraverso le età, e, se si vuole scoprire il senso profondo, si deve cercare di afferrare il vincolo che esiste, in ogni tempo, fra le idee dogmatiche e le prescrizioni canoniche, da un lato, e la realtà sociale, politica, ed economica, dall’altro”.
La sollecitazione è intrigante. Sicuramente c’è un forte intreccio fra la storia civile e quella religiosa di queste isole a cominciare dalla figura del Santo Patrono e dal ruolo simbolico della rocca luogo di difesa e di speranza. Così le pagine più intense della storia di queste isole hanno un volto con contaminazioni ad un tempo umane e religiose. Si pensi alla tradizione dell’arrivo del corpo del Santo, alle incursioni dei saraceni, alle contese per le spoglie di San Bartolomeo, ai vulcani come bocche degli inferi, alla nascita del culto dei morti, alla storia dei terremoti compreso quello emblematico del 1693 dove “Chi non vidde Ninive penitente poteva quella mattina raffigurarla in Lipari!”, fino via via alla Controversia che è dell’inizio del ‘700 dove per un pugno di ceci si mette praticamente sotto scacco il sistema politico europeo. E forse l’intreccio va anche oltre fino a sfiorare questo nostro mondo smaliziato e secolarizzato.
Infine, in una vita così intensa e ricca, quale è indubbiamente quella di padre Adornato, dedicata alla Chiesa ed alla Cultura, non potevano mancare le onorificenze ed i riconoscimenti. Fra questi la nomina a Cappellano del Papa del 3 ottobre 1973 e il riconoscimento di Prelato d’Onore si Sua Santità dell’8 gennaio 1998.
L'ultima nostra intervista a Mons. Alfredo Adornato
Lipari - I quasi 70 anni dedicati alla chiesa Eoliana.
L'intervista a monsignor Alfredo Adornato: si parla anche del viaggio in Australia, del museo diocesano, di alcune chiese in rovina, di scuola e delle 11 pubblicazioni.
GLI AUGURI
Mons. Gaetano Sardella anche a nome dei gruppi e dei fedeli delle Parrocchie della Cattedrale, San Pietro e Portosalvo condividendo la riflessione dell’autore sul significato della figura e della testimonianza di Padre Alfredo si uniscono agli auguri per il suo 90° compleanno.
Oggi le Eolie festeggiano i 90 di padre Alfredo Adornato. Oggi ancora di più abbiamo tutti più voglia di pregare con lui e accanto a lui per tutto il tragitto di fede cristiana che questo discepolo di Dio ha fatto accanto a noi, eoliani e turisti. Sempre, nel silenzio parlante di quelle mani congiunte che come frecce indicative partono sempre dal cuore e vanno verso il cielo, c’é anche il Signore che ascolta. Tutto quello che don padre Alfredo pronuncia nelle sue orazioni é accompagnato da quel sorriso senza tramonto. Per Monsignor Alfredo Adornato, fra i primi collaboratori del Notiziario, tanti auguri per una lunga vita accanto a questa comunità.(bl)
di Aldo Natoli
Oggi Mons. Alfredo Adornato, già Parroco della Chiesa di San Pietro, ha compiuto 90 anni. Per l'occasione Mons. Gaetano Sardella ha invitato Mons. Adornato a celebrare la S.Messa e subito dopo, coaudiuvato dal sacrista Francesco Ziino, lo ha festeggiato assieme ai numerosissimi fedeli presenti con il taglio della torta e l'assaggio di prelibate pietanze.
Carissimo Don Alfredo, Le giungano da parte del sottoscritto, suo alunno e componente dell'Associazione Cattolica, tantissimi auguri!
I RINGRAZIAMENTI
di Alfredo Adornato
Al carissimo Dott. Bartolino Leone, Direttore del Notiziario delle Isole Eolie, e a quanti hanno dimostrato il loro affetto in occasione del mio 90° genetliaco. In comunione di preghiera:
26 Febbraio 1927- 2017 – 90 anni|!
E' il cuore che presta le parole alla bocca. Per dire:Grazie – perdonami – aiutami!- Anzitutto grazie! -Grazie a Te, Signore, per avermi voluto tuo sacerdote. Grazie per avermi vocato fin dall'età di 10 anni, quando vivacissimo e irrequieto, scorrazzavo per le strade di Lipari, a capo dei miei coetanei, per godermi i frutti del brillante risultato delle elementari. -Grazie, per avermi sorretto, sostenuto, guidato, incoraggiato nei lunghi 12 anni di soda preparazione spirituale e culturale nel Seminario, mentre attraversavamo un periodo di tristezza e di tremenda ristrettezza per l'imperversare della crudelissima guerra. Grazie, per avermi assistito con superiori e professori, che mi premiavano al di là delle mie normali capacità e dei miei meriti.
-Grazie, per avermi donato come Padre e Maestro l'indimenticabile Mons. Re, che mi volle con sé fin dagli stessi anni del Seminario per affidarmi, appena Prete, gli Uffici della Curia.
Grazie, o Signore, per avermi dato genitori saggi, sapienti e oltremodo amorosi che, superando ostacoli di ogni ordine, fra tutti il principale, quello affettivo, assecondarono con sacrifici non comuni la Tua volontà.
- Grazie, ai 10 Vescovi, che nel corso del mio ministero mi hanno offerto guida e amore, affidandomi incarichi di suprema delicatezza, molto al di sopra delle mie povere forze. Grazie, ai cari Confratelli, compagni di apostolato, di sacrifici e di offerta
- Grazie, a quanti , ecclesiastici e laici, hanno condiviso con me lavoro e impegno, gioia e sofferenza nell'Ufficio di Curia, nelle Parrocchie della Cattedrale, di S. Pietro e di S. Giuseppe, di Rinella, di Vulcano, nell'Azione Cattolica, e, professori e alunni, nei 42 anni di insegnamento. Il "Grazie" diventa una fervida preghiera di suffragio per quelli che, compagni di viaggio, ci hanno preceduti nell'ingresso della Casa del Padre.
La seconda parola che il cuore offre alla bocca è "perdono".
E' vero, non sono mancate le piccole zone d'ombra. Ma ho sempre percepito chiara e confortante la parola di Gesù:"Io sono con te". L'ho percepito presente e glorioso nei momenti positivi e consolanti del nostro cammino pastorale, e l'ho sentito presente e sofferente nei momenti problematici di prova e gli ho costantemente ripetuto qualche volta con lacrime ma sempre serenamente: "Signore, tu sei la mia forza, la roccia della mia salvezza".
Perdono, chiedo anzitutto al Signore per le inadempienze, per i cattivi esempi, per non aver trafficato al meglio i talenti che mi erano stati consegnati. Perdono, a quanti in questi anni di Ministero non ho offerto la sodezza di dottrina, l'amore di una carità veramente apostolica, deludendo le loro attese e le loro speranze, ed ho dato motivo di sofferenza.. -Una terza parola, infine, il cuore offre alla bocca, in questa circostanza: "Aiutami!"Aiutami, Signore!
E' ormai tempo di ammainare le vele del percorso terreno e spiegare le vele per l'incontro con Te. Aiutami e dammi il vento favorevole perché la navicella della mia vita raggiunga felicemente l'approdo della Patria. E voi tutti, che mi avete voluto e mi volete bene, soffiate con le vostre preghiere perché questo vento favorevole ottenga lo scopo voluto dal Signore. Tutto ad esempio di Maria, Madre del sacerdote.
A sinistra Padre Alfredo e Padre Divola a Canneto alla prima comunione di un giovanissimo Giuseppe Mirabito ora parroco di San Giuseppe.
Visita “ad limina” del Vescovo Re a Papa Giovanni XXIII a cui prendono parte Padre Alfredo e Padre Agostino da Giardini.
Padre Alfredo a Lami col parroco don Gino ed i parroci di Pianoconte e Canneto don Lio e don Lillo.
Padre Alfredo a Five Dock un paese nelle vicinanze di Sydney dove è presente una forte comunità eoliana con le sue tradizioni fra cui la devozione a San Bartolomeo.
Padre Alfredo ( in piedi) e la preside Conti (seduta) con altri insegnanti.
Padre Alfredo con don Giuseppe ( a sinistra) e don Gaetano (a destra) durante la processione della mattina di Pasqua, sulla via del ritorno, con alle spalle le statue del Risorto e della Madonna non più addolorata.
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