Lipari - Le scuole eoliane (Lipari 1, Lipari e Conti-Vainecher) sono state individuate come rete territoriale destinataria per una proposta legata alla promozione dell’esperienza filmico-cinematografica nella scuola. Si tratta del Concorso ‘CiakScuolaFilmFest’ giunto ormai alla VII edizione e rivolto a tutte le scuola di ogni ordine e grado.
Allo scopo di illustrare i caratteri salienti dell’iniziativa e al fine di promuovere percorsi di partecipazione e condivisione nel contesto delle scuole del territorio eoliano che saranno coinvolte, è stato previsto un incontro di presentazione che si è tenuto presso il PalaCongressi del comune di Lipari (via Falcone e Borsellino).
All’incontro sono intervenuti il dott. Sergio Bonomo, presidente di "CiakScuolaFilmFest", il dott. Gustavo Ricevuto (già Provveditore agli Studi di Messina), presidente della commissione ed il professore Renato Candia, dirigente Scolastico I.C. Lipari. Massiccia la partecipazione di alunni dell'elementare e delle medie di Lipari e delle borgate di Canneto, Pianoconte e Quattropani accompagnati dai rispettivi docenti.
Le interviste al professore Candia ed ai dottori Bonomo e Ricevuto.
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Lipari, da Maisano fiori e piante ogni 15 giorni di fronte al megaparcheggio
Dal prossimo anno un "Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti"
Si informa la comunità eoliana che con Decreto Assessoriale della Regione Sicilia n. 921, del 15.02.2017, avente per oggetto ‘Piano dimensionamento rete scolastica’ viene istituito presso l’I.C. ‘Lipari S.Lucia’ un punto di erogazione di servizio del C.P.I.A. (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti), a partire dal prossimo anno scolastico 2017/18.
Il nuovo punto di erogazione del CPIA provinciale che si aprirà a Lipari a partire dal prossimo anno scolastico, riguarderà le seguenti attività didattiche:
- Arricchire e rafforzare le competenze di base, alfabetizzazione funzionale e corsi di italiano L2;
- Recuperare le competenze di base della scuola secondaria di I grado: percorsi di primo livello-primo periodo didattico;
- Acquisire le competenze di base connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico: percorsi di primo livello-secondo periodo didattico,
- Sviluppare l’integrazione, con la formazione professionale e la partecipazione ai corsi serali superiori: percorsi di secondo livello-primo, secondo, terzo periodo didattico;
- Favorire l’acquisizione di nuove conoscenze culturali volte all’istruzione permanente, richieste dalla società contemporanea.
L’attività del punto di erogazione interesserà perciò tutti coloro che a vario titolo necessitano di completare e perfezionare il proprio percorso di studi di base.
Il punto di erogazione avrà sede presso la scuola S. Lucia, pur facendo capo amministrativamente alla direzione provinciale di Messina (via Università n. 2), avrà personale docente e collaboratore scolastico esclusivamente dedicato, e le lezioni si svolgeranno in orario pomeridiano, a partire dalle 15.00.
A breve saranno pubblicate informazioni più dettagliate in merito alle iscrizioni e alle composizioni dei corsi (che si prevedono essere in numero di quattro).
Questo risultato, che ha le caratteristiche di una importante e storica risorsa per la comunità eoliana, è il frutto di una serie di volontà che hanno immaginato questo territorio come sede ideale e necessaria per questa tipologia di servizi: la Dirigenza del CPIA della provincia di Messina, in grado di definire concretamente la mappa delle esigenze locali in rapporto all’esistente, l’Amministrazione Comunale, che ha appoggiato l’iniziativa fin dalle prime battute per tutte le parti di sua esclusiva competenza e non solo, e infine questa Istituzione scolastica che già nel recente passato aveva stipulato convenzioni di durata annuale con l’allora CTP di Milazzo (oggi confluito, come tutti i CTP della provincia, nel CPIA di Messina) organizzando corsi di alfabetizzazione e di preparazione agli esami di licenza, auspicando sempre con forza una dimensione più stabile e progettuale nei confronti dell’educazione per gli adulti, nel contesto di questa comunità.
Lipari, alunni in visita ai carri allegorici di Carnevale
Conoscere il proprio territorio, le proprie tradizioni, i mestieri e le arti che li sanno (da sempre) valorizzare e, soprattutto, operare in sinergia con chi, queste stesse tradizioni, le mantengono, le promuovono e le sanno valorizzare.
Questo il significato dell’iniziativa che nella giornata di oggi, venerdì 17 febbraio, ha visto protagonisti gli alunni delle classi prime e seconde dell’Istituto comprensivo Lipari (S.Lucia, Canneto, Quattropani e Vulcano), ospitati dai maestri artigiani che stanno ultimando i carri mascherati che allieteranno il carnevale eoliano di quest’anno, accompagnati dai loro insegnanti e sapientemente supportati dal personale della Protezione Civile che ha garantito la massima sicurezza nel contesto del cantiere di lavoro dei carri.
I maestri artigiani hanno illustrato ai ragazzi il lungo e delicato lavoro che sottende il fascino e la meraviglia di queste vere e proprie opere d’arte, che durano, pur nella loro spettacolare bellezza, il breve spazio del carnevale.
Nell’occasione sono stati anche affettuosamente accolti dall’Amministrazione nella persona dell’assessore al turismo e spettacolo dott.ssa Ersilia Paino, che si è fatta attivo promotore dell’intera iniziativa.
La scuola ringrazia di cuore tutti, maestri artigiani, Protezione Civile, Assessore (il Dirigente aggiunge anche insegnanti e genitori, disponibili seppure nei tempi strettissimi di allestimento dell’attività), immaginando (e auspicando) che almeno qualcuno degli alunni presenti possa, domani, raccogliere il testimone e continuare con passione questo mestiere, per la felicità, la meraviglia e lo stupore dei grandi e dei piccoli della Lipari dei prossimi anni.
LA BUONA SCUOLA
Cari genitori, care famiglie e cara comunità scolastica tutta, pur con un po’ di ritardo dovuto a quanto dirò tra poco, vorrei porgere anch’io, in qualità di Dirigente scolastico dell’I.C. ‘Lipari’, e dopo quanto le mie gentili colleghe delle altre scuole eoliane hanno già fatto per tempo, una piccola nota di buon augurio su quest’anno scolastico, foriero di molte novità ma caratterizzato anche da un inizio incerto e già affaticato.
Sento intanto l’obbligo di informarvi come la scuola, in generale, sia oggi a un punto di svolta importante. Tralascio gli aspetti amministrativi, a voi nascosti nella loro variegata mole di impegni per l’Istituzione, ma questo è stato l’anno de ‘La Buona Scuola’, ovvero della famosa Legge 107/2015, che ha appassionato prima di tutto per i suoi slogan.
Certamente affascinante e abusato quello del nuovo ‘preside-sceriffo’, che ha fatto immaginare le scuole come potenziali luoghi di caporalato, di nepotismi e di prepotenze di ogni tipo. Presidi (Dirigenti scolastici) e sceriffi, tuttavia, nel bene e nel male sono entrambe figure preposte ad applicare regole e criteri di scelta, e di ciò ne portano oneri, onori e responsabilità: per tutti gli aspetti che vi riguarderanno direttamente, regole e criteri potrete trovarli sul sito web della scuola, potrete confrontarli e comprenderne le logiche di funzionamento. Nel caso vi venissero dubbi, potrete parlarne con gli insegnanti che operano direttamente nelle classi, a contatto quotidiano con gli alunni. Nel caso invece vi inquietasse invece il ‘potere di scelta’ del Preside sceriffo in relazione ai principi del bene e del male, ricordo che comunque la Legge resta sempre uguale per tutti e posso rassicurare in merito che sotto la giacca non porto e mai porterò, né revolver né stelle di latta: basterà che, in caso di necessità, richiediate come al solito agli uffici di segreteria un appuntamento e potrete incontrare il sottoscritto (assolutamente disarmato!) per qualunque vostra (reale) necessità.
Parliamo di offerta formativa. La scuola di oggi fonda la propria offerta su un documento entrato in vigore nel 2012, che si chiama “Indicazioni Nazionali”. Questo documento ha sostituito integralmente i vecchi Programmi e non faccia assolutamente sentire invecchiati quei genitori (mamme e papà) che spesso, con qualche ansia per le apparenti difficoltà dei loro figli, esclamano ‘ma ai miei tempi non era così!’. Io, tendenzialmente, rispondo di solito con un bel ‘meno male!’, che non vuole essere irrispettoso, ma che al contrario, vuole evidenziare che i tempi cambiano, le condizioni evolvono e la scuola fa la sua parte, con la giusta consapevolezza. Le Indicazioni Nazionali ci dicono che oggi, agli alunni, non si chiedono più le somme mnemoniche dei contenuti che dovrebbero avere imparato nelle varie discipline (che possiamo comunque continuare a chiamare ‘materie’). Non soltanto almeno. La scuola, oggi, esercita gli alunni a saper usare quei contenuti, a farli propri, a metterli in relazione tra loro, a farne strumento delle proprie attitudini e del proprio progetto di vita. È su questo che oggi essi vengono valutati. Ed è questo che si intende oggi con l’espressione ‘apprendimento per competenze’. Mi auguro risulti evidente come il lavoro didattico sia ben più complesso rispetto alla scuola dei Programmi. Alla domanda “Ma allora non si insegna più a leggere, scrivere e far di conto?” si risponde allora “non solo, si insegna anche cosa farne di quel leggere scrivere e far di conto”.
La scuola di oggi disegna percorsi educativi sull’Inclusione, e possiede un Piano per l’Accoglienza di Istituto, pubblicato sul nostro sito web. L’Accoglienza è il progetto inclusivo della scuola, e comprende i percorsi personalizzati per tutti quegli alunni che manifestano qualche forma di svantaggio o di disagio, siano questi di natura fisica, psichiatrica, psicologica, sociale, caratteriale, emotiva, etc. Comprende anche istruzioni per i genitori, poiché il processo di inclusione (ma in genere quasi tutto l’insieme delle azioni didattico-educative) deve prevedere e realizzare la sintonia e la condivisione tra la famiglia e la scuola, superando i pregiudizi ma rispettando i ruoli. Il personale scolastico esercita una professione per la quale ha studiato ed ha acquisito titolo ed esperienza: quando capita di dover gestire rapporti conflittuali con le famiglie, il processo educativo si complica, la macchina formativa rallenta a tutto danno della vera unica e sola priorità del sistema istruzione, che è dato dagli alunni, figli di queste stesse famiglie.
Una sfiducia pregiudiziale della famiglia verso la scuola è come la tela che Penelope faceva di giorno, mentre attendeva il ritorno di Ulisse, e disfaceva di notte, mentre con le sue sole forze combatteva i Proci, pretendenti usurpatori. La famiglia che sfiducia pregiudizialmente la scuola, magari coinvolgendo direttamente i propri figli, non fa che disfare la tramatura del processo educativo, e ciò crea negli alunni un profondo disorientamento poiché li priva della coscienza del sociale, della consapevolezza che in ogni comunità esistono ruoli e funzioni da rispettare poiché ciascuno di essi possiede (e deve possedere) precise ragioni d’essere. È un grave errore quello del genitore che si approccia alla scuola con le sole emozioni, così come lo è quello del genitore convinto che non vi siano ‘discorsi da grandi’, e magari quando deve parlare con un insegnante, o con il Dirigente scolastico, pretende di ‘accontentare’ il figlio o la figlia, rendendoli partecipi delle discussioni che li riguardano, quando ciò non sarebbe opportuno. La famiglia e la scuola che fanno Braccio di Ferro sono la messa in scena di un fallimento: finisce sempre che vince Poldo, quello che mangia i panini, immagine-metafora buffa per rappresentare affettuosamente quel tipo di alunno che, preso tra il genitore che lo difende e una scuola che lo maltratta, finisce per crogiolarsi impunito nel proprio limbo di disimpegno e di incosciente auto-referenzialità. Poche settimane fa, su un noto e diffuso quotidiano nazionale, il sociologo Ilvo Diamanti commentava un’indagine Ipsos che riguardava la percezione della considerazione che gli italiani hanno delle Istituzioni pubbliche nel nostro Paese: ebbene la scuola, nel cuore e nella mente degli italiani, viene al terzo posto, solo dopo Papa Francesco e le Forze dell’Ordine, manifestando, comunque, negli ultimi anni una costante tendenza alla crescita. Ciò non significa che la scuola non possa commettere errori di valutazione, ma non significa nemmeno che pure il genitore non li possa commettere: coltivare la fiducia reciproca significa coltivare il dialogo senza pugni sul tavolo, chiedere ed avere risposte, ma soprattutto, saperle ascoltare (sia le domande che le risposte). Questa è la natura specifica del nostro mestiere di insegnanti, lo facciamo tutti i giorni, in un rapporto reciproco insegnante-classe: a voi genitori chiediamo proprio questo, allargare questo modo di relazione e fare comunità educante, ciascuno nel proprio ruolo e nel rispetto del ruolo dell’altro, senza pregiudizi ma con una sana e vicendevole curiosità.
Potrei continuare a lungo (non escludo di farlo in qualche prossimo intervento): valutazione, orientamento, prevenzione, sicurezza, scuola digitale… tutti argomenti sui quali desidererei fare sempre più comunità con voi genitori. Un po’ di cose alla volta però, come ogni buon pranzo, sono più ‘digeribili’. Mi preme tuttavia evidenziare infine come la messa a regime di questa scuola riformata abbia prodotto all’inizio di quest’anno ritardi considerevoli nelle assegnazioni dei docenti alle scuole, che si sono a loro volta riverberati in continui riaggiustamenti dei tempi e delle modalità di svolgimento delle lezioni. Di ciò, come responsabile dell’intera ‘macchina-scuola’, desidero scusarmi, ma anche ringraziare sentitamente le famiglie per la pazienza e la comprensione dimostrate nell’affrontare con senso di comunanza le involontarie difficoltà, segnali questi che si interpretano positivamente come la volontà di continuare e consolidare una fattiva e reciproca collaborazione, per il bene di tutta la comunità scolastica.
A voi famiglie perciò, anche a nome di tutti gli insegnanti, di tutto il personale amministrativo e di tutti i collaboratori scolastici di questa Istituzione Scolastica, un felice, buono e proficuo anno scolastico 2016-17.
*Dirigente Scolastico
L'INTERVENTO
di Lina Paola Costa"Una diapositiva per la scuola"
---Questa Istituzione scolastica, facendo propria una proposta dell'associazione 'Sorridiamo', ha ospitato nella giornata di ieri martedì 20 settembre, uno spettacolo di animazione sul tema delle emozioni mediante l'utilizzo dell'Animazione Educativa e con l'impiego di tecniche ludico-espressive, rivolto prevalentemente agli alunni della scuola primaria, ma aperto anche agli altri ordini di scuola, compatibilmente con la capienza degli spazi disponibili al plesso.
La proposta era stata vagliata dallo scrivente, dopo aver acquisito la scheda dello spettacolo stesso e aver informato l'associazione proponente dei vincoli a cui l'Istituzione scolastica è sottoposta in materia di tutela verso ogni forma di propaganda politica, religiosa e/o commerciale. La proposta è stata portata in collegio dei docenti (09.09 u.s.), comunicata ai fiduciari di plesso della scuola primaria e pubblicizzata con una locandina esposta all'esterno dei plessi.
Lo scrivente stesso è venuto a conoscenza nella serata di ieri di un dissenso espresso da un gruppo di genitori attraverso i canali di un noto social network, che avrebbero ritenuto di individuare nello spettacolo una qualche forma di propaganda religiosa da parte dell'associazione proponente.
Quindi in data odierna, dopo aver sentito alcuni dei docenti presenti alla rappresentazione di ieri a Canneto, ha temporaneamente sospeso la replica di oggi a Pianoconte e riconvocato, assieme al Presidente del consiglio di istituto e al proprio docente collaboratore, l'associazione proponente per confrontarsi sulle ragioni del dissenso.
Contestualmente, appurato che i contenuti dello spettacolo erano realmente quelli dichiarati dalla compagnia e non, come presupposto dal gruppo di dissenso dei genitori che parlano ormai prevalentemente attraverso il web, dispone, con la presente la replica dello spettacolo di animazione secondo il seguente calendario:
• GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE p.v., h. 9.00: PLESSO DI PIANOCONTE; h. 11.00: PLESSO DI QUATTROPANI
Il sottoscritto ringrazia coloro i quali (genitori e docenti) si sono adoperati per portare serenamente a chiarimento i toni della discussione attorno alla presupposta ambiguità dei messaggi di cui questo spettacolo sarebbe stato portatore. Per il resto, si ricorda quanto il compianto filosofo Umberto Eco, nel ricevere la laurea honoris causa all'Università di Torino, ebbe modo di dichiarare: "I social permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel".
*Dirigente scolastico
L'INTERVENTO
di Francesco Coscione