Panarea - Si è conclusa oggi la tre giorni organizzata alle Eolie dell'Aeolian Islands Preservation Fund (AIPF) sull'isola di Panarea e che su invito del Chairman del Fondo Luca Del Bono ha coinvolto il Ministro dell'Ambiente e della Tutela e del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, della Dottoressa Giarratano, Direzione Protezione Natura. Presenti anche Franco Andaloro - ISPRA, Aurelio Angelini - Unesco Fondazione Sicilia, Sebastiano Tusa e La Rocca - Sovrintendenza del Mare, il Comando della Guardia Costiera di Lipari, Salina e Milazzo, i Sindaci dei Comuni di Lipari, Marco Giorgianni, del Comune di Leni Riccardo Gullo e del Comune di Santa Marina, Massimo Lo Schiavo, che in questa occasione rappresentava anche il Comune di Malfa.
Ad accompagnare il Ministro, c'era anche la straordinaria motovedetta CP322 degli "Angeli del mare", il cui equipaggio è stato ufficialmente ringraziato dal Ministro e acclamato dai partecipanti per aver salvato migliaia di vite umane.
Il Senatore Pier Ferdinando Casini, cittadino onorario di Lipari Isole Eolie ha coinvolto per fede nei confronti delle Eolie le autorità necessarie per portare avanti questa importantissima riunione.
Le decisioni che verranno prese nei prossimi dieci anni avranno un effetto sul pianeta per i prossimi diecimila anni.
Oltre ad un breve excursus sulla natura del Fondo, la sua struttura e i progetti supportati e da e da sviluppare in futuro, la Coordinatrice del Fondo, Federica Tesoriero, ("splendida creatura delle Eolie" cit. Myriam Beltrami) ha introdotto in questa occasione il tema della protezione del mare, spiegando "che le Isole Eolie non sono solo un arcipelago da proteggere e unico arcipelago in Italia senza aree marine protette, sono isole che si amano nel profondo, dove la natura è più forte dell'uomo e comunica attraverso il respiro dei vulcani emersi e sommersi un messaggio al mondo", sottolineando la necessità di avviare un piano attraverso il proprio Network realizzato dalla comunità eoliana, per la salvaguardia del nostro polmone blu. Non al fine di vietare o chiudere aree di interesse ittico e turistico, principali risorse economiche per queste isole. Lo scopo è coinvolgere attivamente nel processo di zonizzazione e creazione delle aree tutta la popolazione, i pescatori in primis, il mondo della nautica e tutti gli stakeholder legati al mare per valorizzare le zone identificate dagli esperti marini.
Maria Sole Bianco, President Worldrise | Co-Vice Chair, IUCN WCPA-Marine Young Professionals Task Force ha incantato il pubblico spiegando in maniera molto trasparente il significato dei benefici sociali, economici di cui le isole potranno trarre benefici e anche per la nostra stessa salute. L'istituzione di un'Area Marina Protetta e quanto, per le Isole Eolie, posizionate al centro del Mediterraneo, potrebbe in brevissimo tempo favorire la riproduzione della fauna ittica, e la salute del mare e incrementando notevolmente il beneficio economico dei pescatori eoliani, che sarebbero di fatto gli unici autorizzati a pescare nel proprio mare.
A seguire, Vienna Eleuteri VSY yachts and Eulabor Institute ha fatto riflettere su come
inserire le buone pratiche di sostenibilità e rispetto per l'ambiente sui super yachts sia assolutamente vincente, così come lavorare a stretto contatto con il mondo corporate, per la gestione delle risorse naturali.
Si sono poi succeduti gli interventi di Marevivo con la passionaria Rosalba Giugni e il progetto I Delfini Guardiani Del Mare; Rory Moore - BLUE Marine Foundation e Margherita Pieraccini Senior lecturer in law in Bristol University hanno evidenziato la necessità di partire proprio dal coinvolgimento degli stakeholders; Giulia Bernardi, PHD Candidate, e Monica Blasi dell'associazione Filicudi Wildlife Conservation ci hanno raccontato cosa troviamo nel mare delle Eolie e come l'aumento di tartarughe marine caretta caretta degli ultimi hanno necessiti della creazione di un vero e proprio turtle point.
L'intervento del Direttore Area Marina Protetta delle Isole Egadi Stefano Donati ha rafforzato ulteriormente quanto esposto, fornendo dati attuali e visibili di come, dopo un grande sforzo inizale di concertazione fra gli attori da coinvolgere, con l'istituzione dell'Area Marina Protetta, non solo la fauna ittica è aumentata in maniera esponenziale, ma la biodiversità marina è stata ristabilita, tanto da vedere il ritorno della foca monaca, considerata ormai estinta. Soprattutto, ha evidenziato come i Comuni coinvolti e le imprese turistiche delle Egadi stiano beneficiando incredibilmente a livello economico. L'AIPF ha invitato i pescatori
Il Ministro dell'Ambiente e per la Protezione del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti si è reso disponibile sia ad iniziare l'iter per l'avvio di un'area marina protetta, attivando il team di lavoro identificato dall'AIPF, sia a valutare nuovi modelli di collaborazione fra il settore pubblico e quello privato, partendo proprio dalle comunità insulari, convocando il prossimo settembre al Ministero i quattro Sindaci dell'arcipelago per avviare il progetto.
Galletti, inoltre, ha offerto piena disponibilità ai Sindaci e ai Dirigenti Regionali che vogliono risolvere problematiche inevitabilmente connesse col mare, in particolare la necessità di avviare un percorso virtuoso verso la raccolta differenziata sulle Isole Eolie, dando permessi straordinari ed eliminando eventuali impedimenti burocratici per il bene delle isole.
Tale richiesta, sarà accolta dall'AIPF che vuole supportare i Comuni Eoliani durante questo periodo particolare e risolvere tale problematica, identificando i luoghi scientificamente più adatti per la creazione di impianti di compostaggio e per la raccolta differenziata al fine di rendere sostenibili e autonome le isole nella gestione dei rifiuti. Il dialogo è stato aperto, dunque, dal Ministero e a settembre saranno proposti progetti innovativi.
La riunione si è conclusa con un impegno verbale dei Sindaci delle Isole Eolie, dell'Assessore Regionale per l'Ambiente e per il Territorio, Maurizio Croce e del Ministro Galletti, a cui è stata consegnata la Carta delle Eolie, un documento che racchiude gli obiettivi da realizzare per rendere le Isole Eolie più sostenibili e valorizzarle.
Alla fine, Myriam Beltrami, presidente della Fondazione Raya Beltrambi Tilche che ha ospitato l'evento presso l'Hotel Raya, da sempre attenta e combattente per il bene comune delle Eolie, ha lanciato un appello importante alla popolazione di Panarea e alla comunità eoliana, comprendente anche i turisti "residenti": "Per favore, diamo tutti una mano a questo bellissimo progetto, sforziamoci davvero di capire cosa significa Area Marina Protetta: le Egadi sono l'esempio da seguire e, avendo girato tanto il mondo, posso dire che di posti come le Eolie, così belli, pieni storia, importanti sotto tutti I punti di vista, non ce ne sono tanti. Dovete davvero prendervi cura di questo arcipelago, che deve a tutti i costi essere tutelato per le future generazioni. E' l'amore per il bene comune e per la natura che deve prevalere."
La splendida sorpresa è stata che la cantante Natalie Imbruglia, originaria di Lipari, ha deciso di far parte della Committee dell'Aeolian Islands Preservation Fund e di promuovere il Fondo e le Isole Eolie. Già nei giorni scorsi Natalie ha partecipato al programma organizzato dall'AIPF e ha visitato insieme agli altri supporters aree di mare strategiche, sotto la guida di esperti e grazie alla preziosa collaborazione di Alexanna Ambrosetti, alla scoperta del mare incantato delle isole, da Basiluzzo fino a Stromboli.
In serata, il Ministro Galletti, insieme alla Dottoressa Giarratano e a Luca Del Bono ha incontrato l'imprenditore di successo e finanziatore di numerosi progetti mondiali legati alla salvaguardia dell'ambiente, Ernesto Bertarelli, con cui si è parlato di sistemi innovativi e rispettosi della natura per incrementare l'economia delle Isole Eolie, seguendo l'esempio di altri arcipelaghi sparsi nell'oceano: "L'unico modo – ha detto Bertarelli – perchè le aree marine possano davvero funzionare e diventare fonte di guadagno è che siano create insiemepescatori, gestite dai pescatori e protette dai pescatori"
Si è svolto oggi presso l'Hotel Quartara (Panarea) un tavolo tecnico di lavoro al fine di identificare i prossimi steps, l'AIPF ha lanciato l'idea di creare un'associazione locale per la salvaguardia del mare, invitando tutte le persone, attività commerciali, diving, associazioni, cooperative dei pescatori e gli stakeholders legati al mare a farsi avanti, per decidere insieme le strategie per proteggere il mare, "dai fondali fino alla superficie", che il Fondo potrà supportare in vari modi. Si è deciso anche di promuovere a brevissimo una rete con le Isole Egadi e le altre aree marine protette siciliane.
Dopo il mare, i prossimi appuntamenti del Fondo riguarderanno l'agricoltura eoliana e già si stanno valutando progetti legati all'energia rinnovabili e ai rifiuti.
Il Fondo ringrazia tutte le persone che hanno supportato la riuscita di questa 3 giorni, le strutture alberghiere, i privati che hanno offerto ospitalità agli esperti e le attività commerciali e turistiche dell'Isola di Panarea, in particolare Raya, Tasca, Oasi, Bridge, gli Hotel dell'isola, Foti noleggio, il Sigismondo e Capitan Felice, il Comando dei Carabinieri di Lipari e Panarea, la Circoscrizione e il Comune di Lipari e tutte le persone che volontariamente ci hanno aiutato
Il network e il coinvolgimento della comunità sono la chiave del successo: come diceva Margaret Mead "Non dubitate mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è sempre così che è andata."

---Alle Eolie è in arrivo il parco nazionale e la riserva marina? Del progetto si è anche discusso nella splendida terrazza del "Raya" nel convegno organizzato dall’Aeolian Islands Preservation Fund diretta da Luca Del Bono e Federica Tesoriero, alla presenza del ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti.

Le interviste al ministro Galletti,

galletti

all'assessore regionale del territorio e dell'ambiente Maurizio Croce,

croce maurizio

agli organizzatori Del Bono, Tesoriero,

delbono

ai sindaci Marco Giorgianni e Riccardo Gullo

giorgianni

gullo

ed al leader dell'Udc Pierferdinando Casini.

casini

 

 

I COMMENTI.

di Angelo Pajno*

ADDENDA

Egregio Direttore, se avrà la bontà e la pazienza di consultare gli archivi video del Suo giornale potrà portare all'attenzione dei suoi lettori una intervista  di qualche anno fa all'On.le  Casini (allora orgogliosamente presidente dell' UDC) nel corso della quale l'attuale presidente delle Commissione Esteri della Camera, paciosamente accomodato sulla poltroncina di un bar eoliano e di verde Lacoste vestito, esprimeva - se la memoria non  mi è fallace - la propria viva preoccupazione per la ventilata istituzione  di un parco marino alle isole Eolie.

L'illustre ospite accoglieva con evidente contrarietà tale ipotesi vaticinando ulteriori pregiudizi per le comunità locali da egli stesso ritenute come già afflitte da numerosi vincoli in materia ambientale da non meritarne altri.
Certo, mi si dirà, solo gli stolti non cambiano idea nella vita, ed in tale ottica più che legittimo appare il  giravolta dell'Onorevole sul tema specifico, ma un dubbio mi si insinua assillante: se, come affermato nella recente intervista, il Nostro è stato folgorato sulla via di Damasco dalle spiegazioni e dai chiarimenti (unilateralmente) ricevuti non avrebbe fatto meglio a tacere in precedenza su un argomento che, pare, non conosceva alla perfezione?
O forse: non potrebbe essere che, ospite di riguardo alla Kermesse "panareddese", egli abbia, da buon politico di razza, evitato con garbo di urtare la suscettibilità dei padroni del vapore (per tale intendo,ovviamente e con il dovuto rispetto, gli organizzatori dell'evento) ?
Ai posteri l'ardua.....risposta.

 

----Egregio Direttore, periodicamente si torna a parlare di Aree Marine Protette e Parchi Terrestri di varia natura e fattura.

Naturalmente l’argomento viene trattato solo da chi ha un interesse diretto alla questione perchè vi intravede possibilità di ritorni di varia natura ( e non mi dilungo oltre sul punto).
Si badi bene: ho ripetuto sino alla noia che l’ambiente delle nostre isole è prezioso oltre ogni misura e va adeguatamente tutelato e protetto ma ho altresì,  e con pari fermezza, esposto la mia contrarietà a semplicistici provvedimenti di limitazione  incondizionata al godimento di un tale patrimonio.
Già in un recente passato la popolazione del nostro Comune ha manifestato in maniera inequivocabile la netta contrarietà alla mummificazione del territorio con una imponente raccolta di firme che, in pochi giorni ( e solo perchè interrotta) ha superato le quattromila adesioni.
Purtroppo assistiamo ancora una volta alla iniziativa – di per se lodevole ma assolutamente abominevole nelle proposte attuative – di soggetti estranei alla nostra comunità che hanno la pretesa di sostituirsi manu militari ( in senso figurato) alle popolazioni locali ergendosi a materna mano protettiva di quelli che, evidentemente, sono ritenuti un branco di  idioti incapaci  di tutelare il proprio habitat.
In questa ottica ci soccorre quindi la caritatevole mano degli “amanti delle Eolie”, sotto qualsiasi forma o sigla identificati.
Certamente agli occhi di costoro apparirò quale soggetto stolto , gretto ed ignorante ma di tale definizione mi pregio farne una bandiera in quanto credo che pochi come il sottoscritto abbiano a cuore il futuro di queste isole che non passa certamente per parchi e riserve  - che non tengono assolutamente in conto  l’antropizzazione dei luoghi -  ma che deve anzitutto partire da  ben altri presupposti  quali, a solo titolo di esempio e limitatamente al mare: dalla creazione di adeguati sistemi di smaltimento dei reflui fognari (che senso ha scaricare m..a in mare e poi volerlo proteggere? Si pensi che molte delle nostre isole  sono prive  di adeguata rete fognaria e/o di un depuratore ) , dalla dotazione di impianti di aspirazione delle acque nere dalle vasche delle imbarcazioni ormeggiate ai (quasi artigianali) pontili che, in atto, costituiscono l’ossatura nella nostra accoglienza nautica (e, se non vado errato, di tali accorgimenti non mi pare sia dotato  nemmeno l’unico porto turistico delle Eolie, a Santa Marina), dalla creazione di adeguati campi boa  - con catenarie ancorate a “cavatappo” - nelle aree a più alta densità di posidonia oceanica (cosa fattibile con il semplice intervento della Autorità marittima) e quant’altro sarò lieto di esporre a coloro i quali fossero effettivamente interessati all’argomento senza preconcetti da ambientalismo integrale.
Già in un mio precedente intervento avevo evidenziato, con dati di fatto e documentazione, come, per restare in Sicilia, alle isole Egadi la creazione dell’Area Marina Protetta abbia creato più danni che vantaggi per cui mi par fuori luogo riferirsi al presidente di quella sciagurata realtà nel corso del recente “summit” tenutosi a Panarea nei giorni scorsi.
E stendiamo un velo pietoso sulla  gestione, nel recente passato, del parco delle Cinque Terre, portata a fulgido esempio dalla Amministrazione Bruno in occasione di altro incontro pubblico sul tema.
Alla luce di tali argomentazioni, cui rimando la pazienza del lettore,  mi suona stonato assai  il riferimento alla possibilità per i pescatori eoliani di avere l’esclusiva della attività di pesca nei propri territori marittimi.
Vorrei solo richiamare alla memoria la “zonizzazione” a suo tempo proposta alla allora Amministrazione Giacomantonio da un illustre cattedratico catanese cui tale studio venne commissionato. Andatela a leggere e....rabbrividite.
Cosa sarebbe Panarea senza i suoi isolotti (Zona A, riserva integrale, non si potrebbe nemmeno fare il bagno), Filicudi senza la Canna o la famosa grotta, Salina senza la baia di Pollara, Vulcano senza buona parte della spiaggia di levante (diamine: ci sono le fumarole, bisogna studiarle! E che i bagnanti vadano a bagnarsi  i panni...in Arno). E mi fermo quì.
Certo, oggi la cose potrebbero essere differenti ma consentitemi di non essere ottimista al riguardo e di considerare solo dei “pannicelli caldi” le aperture timidamente offerte (rectius: solo ipotizzate) alle comunità locali circa una loro compartecipazione (che bontà d’animo!) alla perimetrazione ed alla zonizzazione. Lasciatemi il beneficio del dubbio nel ritenere per tali soggetti la sola funzione di semplici comparsanti.
Ma come mai, Ministro Galletti, non una parola ella ha inteso spendere sul dissesto economico che attanaglia  la gran parte di Parchi e Riserve terrestri e marine?
Perchè non ha riferito dei tagli consistenti da parte del suo Ministero al sostentamento di tanti “carrozzoni” (ovviamente con le dovute eccezioni)?
Perchè ha sottaciuto sulle sempre più numerose istanze di quelle amministrazioni comunali che, avendo sperimentato “l’ abbraccio” di un parco  hanno attivato tutte le possibili iniziative (pare anche giudiziarie) per liberarsi di tale morsa mortale per la loro economia (Da ultimo: Comune di Ottati per uscire dal parco nazionale  del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. “Economia in ginocchio, il parco che doveva essere una opportunità per tutti  è finito per essere un cappio al collo per tutti i residenti con poche possibilità per il futuro” il Sindaco Eduardo Doddato).
E mi sia consentita una domanda a dir poco banale: ma se abbiamo tanto bisogno di tutela perchè il nostro mare è oramai da anni meritevole della bandiera blu, è sempre più imponente la presenza delle stenelle, è ricomparsa in massa la caretta caretta?
Siamo proprio convinti che sia necessaria quella cura d’urto inevitabile conseguenza della mummificazione del territorio?
Aspetto ancora di avere un confronto franco e sereno sull’argomento ma, evidentemente quale essere stolto, gretto ed ignorante, non merito considerazione.
Ma attenzione, non mi pare di essere solo. E la storia insegna che le più grandi rivoluzioni (anche culturali) hanno preso avvio dai...pauci sed electi.
 
*Avvocato
 
di Salvatore Leone*

 

Eolie in riserva

Ogni ministro che arriva alle Eolie porta un carico misto di grande saggezza e del buon parlare. La corte degli ascoltatori dimostra l’interesse degli isolani e dei forestieri, (più i secondi che i primi) che apprezza, inghiotte e tace dopo l’appaluso comandato dai passaggi giustamente espressivi e privi di materialità nostrana. Sicuramente le Eolie possono già sentirsi in riserva. Bisognerà scoprire cosa vuol dire questo puntino rosso che si accende e lampeggia in ogni mente. In questo momento di pieno turistico si segnala solo la presenza dei riservisti-diportisti, con abbigliamenti turistici che si differenziano arrivando dal mare eoliano in modo indifferente. Se la vera ricchezza sono i rifiuti bisogna ringraziare anche i diportisti che partecipano attivamente al benvenuto. Certamente si avverte la mancanza del consulente ai rifiuti. Nell’attesa del Parco, della Riserva e quanto altro, si continua a dire e far credere che dovrà essere la gente del territorio a scegliere e decidere. Ma se ci sono sempre i politici di mezzo come si farà? Il piano spiaggia é l’esempio più caratteristico e pratico. E’ la carta di riserva per una titolarietà a norma di legge per chi legge.

*Avvocato

 ---L’Aeolian Islands Preservation Fund è un’organizzazione non governativa indipendente nata a Londra lo scorso anno grazie all’azione dei fondatori - Luca Del Bono e Ben Goldsmith - ed alla coordinatrice del Fondo Federica Tesoriero, che ha coinvolto i molti amici italiani ed internazionali delle Isole Eolie a partecipare, attraverso donazioni o tempo attivo, alle attività ed i programmi che contribuiscono a preservare l’eccezionale unicità e la naturale bellezza delle Isole Eolie.

Il fondo agisce come soggetto neutrale, apolitico ed apartitico, promuovendo e supportando iniziative sostenibili sul territorio Eoliano, legate all’ Educazione, all’Ambiente, alla Cultura ed all’Artigianato locali. Nel suo primo anno di vita il Fondo ha già supportato due progetti legati all’educazione dei bambini: i Delfini Guardiani di Marevivo e gli Orti Scolastici della condotta di Slow Food, oltre ad aver patrocinato numerose iniziative alle Eolie e a Londra.

Il mare delle Eolie racchiude tesori incommensurabili, sia dal punto della biodiversità, sia sul fronte della archeologia, per non parlare dei geo-siti e dei vulcani attivi e sommersi. Questa unicità delle Eolie, posizionate al centro del Mediterraneo porta ad una riflessione importante circa il loro futuro e la loro conservazione. Per questo motivo, l’AIPF, ospitato dalla Fondazione Raya, sta organizzando un evento importante a Panarea, a cui parteciperà il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti insieme a una delegazione ministeriale e regionale.

L’AIPF insieme a BLUE, all’ISPRA, alla Sovrintendenza del Mare, a biologi internazionali e al network degli stakeholder creato, promuove un incontro per parlare di natura e di come iniziare a tutelare tutti insieme queste splendide isole.

Le priorità del Fondo per il 2016 sono la protezione e la salvaguardia del mare Eoliano. Già da un anno infatti, la squadra dell’AIPF ha iniziato a collaborare con il Comune di Lipari, la Guardia Costiera e le associazioni locali presenti sul territorio; grazie al supporto della Fondazione BLUE Marine avvierà a breve una mappatura dei fondali e delle coste delle isole ed un progetto finanziato dall’AIPF e da Marks&Spencer, il british department store per eccellenza, così da avviare i primi passi verso la creazione di moderne aree marine protette e sostenibili, ispirandosi a modelli virtuosi già presenti in molte altre aree del Mediterraneo che hanno contribuito ad aumentare il benessere locale attraverso un bilanciato equilibrio tra economia turistica ed attività locale.

PER GLI EX PUMEX SI MUOVE IL SINDACATO.

Lunedi' alle Eolie arriva il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti e gli ex Pumex hanno richiesto di incontrarlo. La nota è stata inviata dai rappresentanti provinciali della Fp Cgil Francesco Fucile e Clara Crocè. Gli ex Pumex che dopo che le Eolie sono divenute "Patrimonio dell'Umanità" dell'Unesco hanno perso il lavoro (vanno avanti al Comune come lsu) cntinuano ad essere in agitazione. "Avremmo gradito - dicono i sindacalisti - che il ministro e le altre figure istituzionali che saranno presenti, dall'assessore regionale al territorio ed ambiente ai vertici del Comune, avessero ritenuto importante incontrare, tra tutte le visite programmate, i lavoratori della ex Pumex. La vertenza è divenuta a dir poco vergognosa. Vogliamo ricordare al ministro Galletti le dichiarazioni dei suoi predecessori, Pecoraro Scanio, artefice della chiusura delle cave di pomice e Rutelli che in più dichiarazioni pubbliche ed in sede Unesco hanno dato certezza e garanzia che i lavoratori della ex Pumex sarebbero stati ricollocati. A tutt'oggi niente di tutto ciò è avvenuto. Da anni i lavoratori della ex Pumex prestano servizio in una condizione di assoluta precarietà e senza che nessuna istituzione ne riconosca la qualificazione. Per l'Inps sono dei disoccupati. Basta con le parole e le rassicurazioni. Vogliamo risposte certe. Il ministro del governo nazionale ed un assessore regionale non possono non incontrare i lavoratori che sono le vittime sacrificali della dichiarazione Unesco delle Eolie Patrimonio dell'Umanità".

L'APPELLO. ANGELINI, FONDAZIONE UNESCO SICILIA OGGI A PANAREA SI RIVOLGE AL MINISTRO GALLETTI: ISTITUIRE IL PARCO NAZIONALE E AVVIARE LA GESTIONE DEL SITO UNESCO.

On. Ministro Galletti,

le isole Eolie sono state incluse nel dicembre del 2000 nella World Heritage List, la lista dei Siti riconosciuti e dichiarati dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità, in ragione del loro valore universale. Nel nostro Paese, ricchissimo di storia, cultura e monumenti, le isole Eolie insieme al Parco del Cilento, Monte San Giorgio, le Dolomiti e le Cinque Terre sono gli unici esempi di patrimonio naturale dichiarato bene dell'Umanità, su 51 siti riconosciuti.

Le bellezze naturali e i vari aspetti geologici e vulcanologici, assieme ai settemila anni di storia testimoniati dalle citazioni di poeti e scrittori dell'antichità, impongono un coerente e impegnato lavoro di salvaguardia e conservazione del patrimonio, ma anche e soprattutto l'individuazione di quegli indirizzi di governo dello sviluppo socio-economico e di quelle trasformazioni territoriali capaci di mantenere nel tempo l'integrità dei valori che hanno consentito il riconoscimento del sito come Patrimonio dell'Umanità.

Il "disapplicato" Piano di Gestione UNESCO delle EOLIE offre una puntuale disamina non soltanto di ciò che effettivamente rende l'arcipelago una perla naturale e culturale da preservare per le generazioni future, ma anche dei programmi di azione volti soprattutto a far sì che ciò che oggi costituisce la fonte primaria di ricchezza per le isole Eolie e per il Paese, ovvero il flusso turistico - forte e all'apparenza inesauribile soprattutto, se non esclusivamente, nel tradizionale periodo estivo - non finisca per imporsi paradossalmente come una "forza" in grado di intaccare ed erodere le risorse naturali del territorio.

Si deve puntare ad uno sviluppo socio-economico, ad una valorizzazione del territorio e delle comunità locali attraverso l'attuazione di processi di sviluppo locale sostenibile rendendo possibili e concrete le azioni di sostegno volte ad un migliore utilizzo del bene caratterizzante l'eccezionalità a livello mondiale del sito UNESCO isole Eolie, a partire dal turismo e le attività ad esso connesse per tutto l'anno.

L'istituzione del "Parco Nazionale Isole Eolie" risponde alla necessità affrontare seriamente queste criticità, alla necessità di fare un salto di qualità dal punto di vista dell'utilizzo della "risorsa turismo" e della crescita socio-culturale di tutta la comunità eoliana, intendendo con ciò la capacità della comunità di guardare a se stessa e alla sua terra come fonte di ricchezza da preservare e nello stesso tempo ad utilizzare e spalmare l'utilizzo di questa risorsa nel solo nella stagione estiva.

E' necessaria la riqualificazione delle isole, cercando di far fronte alle sue necessità di uno sviluppo sostenibile, attraverso piani di intervento innovativi e qualificanti – nelle metodologie - da quei progetti che coinvolgono negativamente porzioni importanti ed espressive di un sito e che potrebbero alterarne le caratteristiche geo-vulcanologiche, ambientali e paesaggistiche.

Si impone oggi la necessità di porre in essere le strategie socio-economico-culturale contenute nel Piano di gestione del sito UNESCO Isole Eolie". A confermare la strategia di sviluppo sostenibile contenuta nel "Piano" le segnalo che in occasione delle candidature del "Premio Europeo del Paesaggio del Consiglio d'Europa" questo è stato dichiarato "meritevole di menzione speciale, in quanto le misure in esso contenute finalizzate a tutelare le qualità naturali, paesaggistiche e identitarie delle comunità locali sono riuscite a contrastare operazioni speculative di consumo del suolo [...] un riconoscimento dei valori contenuti e promossi dal Piano e un segno di incoraggiamento per una gestione corretta del territorio in termini di sviluppo sostenibile".

On. Ministro Galletti ci rivolgiamo a Lei per il ruolo cruciale che esercita e per la determinazione che ha dimostrato con l'istituzione del Parco di Pantelleria, all'indomani degli incendi dolosi e criminali. Non dobbiamo aspettare che accadano eventi drammatici nelle Eolie per procedere all'avvio della gestione del sito UNESCO, all'istituzione della riserva naturale di Lipari, dell'istituzione dell'Area Marina Protetta e del Parco nazionale delle Eolie.

Infine, le colpevoli omissione e le mancate istituzione degli strumenti previsti, rappresentano un vulnus per l'economia delle Eolie e di tutti i loro cittadini, in balia oggi di un manipolo di speculatori che impediscono che gli isolani TUTTI beneficino dell'istituzione del Parco e dell'appartenere al patrimonio UNESCO.

L'Aeolian Islands Preservation Fund (AIPF) è un'organizzazione non governativa indipendente nata a Londra lo scorso anno che contribuisce a preservare l'eccezionale valore e la naturale bellezza delle Isole Eolie, promuovendo e supportando iniziative sostenibili sul territorio Eoliano, legate all'ambiente, alla cultura, all'artigianato locali e alla promozione di una agricoltura tradizionale e naturale.razie ai fondatori Luca Del Bono e Ben Goldsmith, alla coordinatrice Federica Tesoriero e ai molti amanti delle Isole Eolie che hanno deciso di donare, il Fondo nel suo primo anno di vita ha già supportato due progetti legati all'educazione dei bambini: i Delfini Guardiani di Marevivo e gli orti scolastici della condotta di Slow Food, oltre ad aver patrocinato numerose iniziative alle Eolie e a Londra. La priorità per il 2016 è la protezione e salvaguardia del mare Eoliano. Già da un anno infatti, la squadra dell'AIPF ha iniziato a collaborare con il Comune di Lipari, la Guardia Costiera e le associazioni locali presenti sul territorio; grazie al supporto della Fondazione BLUE Marine avvierà in autunno un progetto finanziato da Marks & Spencer e un altro per la necessaria mappatura dei fondali e delle coste delle isole, al fine di mettere i primi passi verso la creazione di aree protette a mare, ispirandosi a modelli virtuosi in tutto il mondo.
Il mare delle Eolie racchiude tesori incommensurabili, sia dal punto della biodiversità, sia sul fronte della archeologia, per non parlare dei geo-siti e dei vulcani attivi e sommersi. Questa unicità delle Eolie, posizionate al centro del Mediterraneo porta ad una riflessione importante circa il loro futuro e la loro conservazione. Per questo motivo, l'AIPF, ospitato dalla Fondazione Raya, sta organizzando un evento importante a Panarea, a cui parteciperà il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti insieme a una delegazione ministeriale e regionale per aprire un dibattito su questo tema.
L'AIPF insieme a BLUE, all'ISPRA, alla Sovrintendenza del Mare, a biologi internazionali e al network degli Stakeholder creatosi, promuove un incontro per parlare di natura e di come iniziare a tutelare tutti insieme queste splendide isole.
L'appuntamento è per il prossimo 1 agosto a Panarea, nella splendida cornice dell'Hotel Raya.

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