ASP MESSINA: SIT IN DEI LAVORATORI ASP DAVANTI LA SEDE DI VIA LA FARINA. DIVERSI I NODI DA SCIOGLIERE. BICCHIERI “SITUAZIONE NON PIU’ TOLLERABILE”.
Si è concluso con il sit in di questa mattina davanti alla sede dell’Asp di via La Farina il percorso di assemblee sul territorio avviato lo scorso maggio dalla Cisl Fp. Una serie di assemblee con all'ordine del giorno la votazione dello stato di agitazione del personale presso il prefetto e le criticità che ormai da tempo il sindacato si trova costretto a denunciare dal mancato rispetto del protocollo regionale siglato dalla Cisl Fp Sicilia e dall’assessore Volo, alla mancata o tardiva stabilizzazione dei precari, ai trasferimenti, alla mobilità e ai comandi senza informazione e confronto con i sindacati, dalle gravi carenze organiche di tutti i profili professionali del comparto e della dirigenza, sino al mancato riconoscimento di importanti istituti contrattuali previsti nel nuovo sistema classificatorio e alla mancata sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Tutti motivi – ha spiegato il segretario generale della CISL Fp Giovanna Bicchieri – che ci hanno spinto ad avviare le assemblee propedeutiche allo stato di agitazione del personale e ci hanno condotto al sit in di oggi. I lavoratori – spiega la Bicchieri - sono stanchi. Abbiamo raccolto centinaia di firme. E’ giunto il momento adesso di dare concretezza alle loro istanze e dare finalmente applicazione ai principi del diritto.”
Tante le criticità denunciate dal sindacato, a partire per esempio dalla pianta organica. “Dopo anni di attesa – spiega la Bicchieri - è stata partorita una dotazione organica che invece di incrementare il personale sanitario, professionale ed amministrativo negli ospedali, distretti, dipartimento e servizi territoriali è stata sottodimensionata anche rispetto ai livelli minimi previsti dai decreti ministeriali per numero di abitanti. Basti pensare agli infermieri circa 54 in meno nella salute mentale, circa 25 in meno a Taormina. Nei pronto soccorsi generali si bloccano le ferie dei dipendenti dopo che questi ultimi durante il periodo del CoVid avrebbero dovuto finalmente disintossicarsi da possibili conseguenze del bornout. I lavoratori precari scappano in cerca di una stabilizzazione che per il personale del ruolo sanitario e sociosanitario arriva a spizzichi e bocconi, in netta difformità rispetto alla volontà del legislatore.
Una politica – conclude la Bicchieri – che a nostro giudizio asfalta il lavoro svolto dal sindacato, il nostro, più rappresentativo che non viene coinvolto nei tavoli aziendali sindacali per il confronto circa le assunzioni e le stabilizzazioni. Tutte motivazioni che ci hanno spinto a chiedere l’avvio di una indagine ispettiva all’Ars per il possibile danno erariale prodotto e a tutela dei cittadini e dei lavoratori e di essere auditi in commissione sanità e che non venga rinnovato il contratto di lavoro al commissario straordinario e ai suoi stretti collaboratori.”
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