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Per Sicilia e Sardegna e isole minori il principio di insularità
Sarà utilizzato per superare le difficoltà legate al sistema dei trasporti e poi le diseconomie provocate dall'essere isola
di Davide Madeddu
Una questione di “pari opportunità”: dai trasporti alle infrastrutture continuando con l'energia. Il principio di insularità viene inserito nella Costituzione e per le isole, dalla Sardegna alla Sicilia, passando per le altre si delineano nuovi percorsi per superare le difficoltà e le diseconomie con cui devono fare i conti da anni.
La quarta votazione - prevista per il 28 luglio alla Camera dei deputati - chiude un percorso avviato alcuni anni fa, con la raccolta di 200mila firme cui sono seguiti tutti i passaggi approvati in maniera unanime, per compensare le difficoltà cui vanno incontro le isole rispetto agli altri territori del Paese.
La modifica dell'articolo 119
Con la riforma, nell'articolo 119 della Costituzione, dopo il quinto comma, si inserisce la previsione: «la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità». Ossia un elemento che, riconoscendo le peculiarità insulari derivanti dalla condizione geografica ha l'obiettivo di portare le regioni a un punto di partenza “il più possibile paritario”.
Proposta trasversale
Un'iniziativa trasversale, lanciata dall'avvocato Roberto Frongia, presidente dei Riformatori sardi scomparso nel dicembre del 2020, con l'obiettivo di «restituire pari opportunità alle isole» svantaggiate rispetto alle altre Regioni. Attorno alla proposta si è costituito un vero e proprio asse trasversale cui hanno aderito sia i vari schieramenti politici (dal centro sinistra al centro destra), sia il mondo degli intellettuali, dei giuristi e delle imprese.
Il mare come un costo
Per Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi si sta «scrivendo una cosa che non ha precedenti, ossia quella di una proposta di legge che entra in Costituzione», e con cui «viene introdotto un principio fondamentale: la Repubblica prende atto che le isole hanno un problema ineliminabile che è rappresentato dalla discontinuità territoriale». Che non è una questione di distanza ma di discontinuità dovuta alla presenza del mare. Una condizione che ha una ripercussione sull'intero sistema produttivo che riguarda sia il mondo delle attività produttive, sia quello energetico.
Trasporti, infrastrutture ed energia
Tre gli ambiti che potranno giovarsi dell'applicazione del principio di insularità: si tratta del sistema dei trasporti, di quello delle infrastrutture e quello dell'energia.
Un elemento che, come chiarisce Cossa, potrebbe andare a supportare gli interventi per la cosiddetta continuità territoriale che ora deve sempre passare al vaglio dell'Europa per evitare che le misure compensavite possano essere considerate aiuti di Stato.
Non si parte subito
Il principio di insularità non sarà comunque immediatamente applicabile ma dovrà essere tradotto in pratica con procedimenti attuativi.«Con l'inserimento del principio di insularità in Costituzione non risolveremo tutti i problemi relativi alla condizione geografica di insularità e non libereremo le potenzialità dell'essere noi isola al centro del Mediterraneo - dice Romina Mura, presidente della Commissione lavoro alla Camera dei deputati -. Però introdurremo nel dibattito politico su regionalismo differenziato e specialità autonomistica che oramai va avanti da decenni, in modo particolare dalla riforma costituzionale del 2001, un importante elemento di chiarezza. Non è pensabile sdoganare una competizione alla pari fra Regioni che pari non sono».
Ciascuna Regione dovrà poi giocare la propria partita. «Nel nostro caso (Sardegna, nda) - conclude Mura - si dovrà, vista la nostra particolare condizione di autonomia, giocare questa carta e coniugarla con le nostre prerogative, già riconosciute in sede statutaria. Sia nel rapporto con lo Stato, sia nella riorganizzazione territoriale interna. E sarà nel contempo un ulteriore strumento con cui come Governo nazionale potremo incidere nella modifica della normativa europea in materia di aiuti di stato e concorrenza».(ilsole24.com)
Del Deo (Presidente nazionale Ancim) "Giornata storica..."
"Oggi è una giornata storica. - ha commentato Francesco Del Deo, presidente dell'Associazione nazionale Comuni Isole Minori (Ancim) - Come Presidente dell’ANCIM, posso dire di essere soddisfatto, anzi soddisfattissimo perché si è riusciti a concludere, con la quarta lettura alla Camera, la riforma dell’art. 119 della Costituzione Italiana. Pertanto, ringrazio le forze politiche che hanno deciso di portare avanti il provvedimento nonostante le Camere sciolte: il risultato ottenuto, davvero incredibile, premia la perseveranza dell'Ancim che, fortemente, ha chiesto a gran voce di concludere l'iter legislativo in tempi rapidissimi. E così è stato".
"Dalla sanità alla scuola, dal lavoro ai trasporti, le isole scontano una forte sperequazione rispetto alla terraferma che va assolutamente colmata quanto prima. - ha aggiunto Del Deo - Penso, ad esempio, alla questione 'giustizia', che tocca da vicino gli abitanti delle isole d'Ischia, Lipari e dell'Elba che potrebbero vedere a breve la chiusura delle proprie sedi distaccate del Tribunale (a seguito di alcune scelte governative), mentre altri Comuni italiani molto più piccoli (come Larino o Lanusei e Isernia, che contano rispettivamente 6000 e 5000 residenti) sono addirittura sede di Procura. E come non citare il costo maggiorato delle materie prime, a partire dai carburanti, che incide pesantemente sulle tasche degli isolani?"
"Pertanto, - ha evidenziato Del Deo - la riforma approvata oggi riconosce alle isole minori peculiarità, disagi e esigenze diverse rispetto alla terraferma. Da oggi in avanti credo che inizia un nuovo percorso dove le isole minori e maggiori (sono comprese anche Sicilia e Sardegna) possono sperare in un miglioramento dei nostri territori, ma principalmente un miglioramento della qualità di vita in quanto, nel momento in cui ci vengono riconosciuti i disagi e le esigenze che, ripeto, sono diverse rispetto al cittadino della terraferma, qualcosa già si sta cominciando a muovere.
Noi abbiamo sempre detto che non chiediamo assistenzialismo, ma agevolazioni che ci possano equiparare ai cittadini della terraferma. L'auspicio è che quanto prima si possa dar seguito, concretamente, alla legge appena approvata, con misure ad hoc per le isole minori".
"L'Ancim continuerà a compulsare le forze parlamentari, chiedendo - già nei prossimi provvedimenti - il rispetto di questa prima pietra miliare collocata quest'oggi a Montecitorio", ha concluso il presidente Ancim.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
8 GENNAIO 2021