di Saverio Merlino
Lipari - Nella Chiesa dell'Immacolata al Castello convegno "Un Parco Marino per le Eolie del mito". E' un'iniziativa promossa dal Partito Democratico della Sezione di Lipari-Isole Eolie, Presente anche il sottosegretario dell'ambiente Silvia Velo.
APPUNTI.
Apre i lavori il Sindaco Marco Giorgianni e subito dopo l'organizzatore del convegno e segretario del PD, Saverio Merlino, relaziona sulle motivazioni che lo hanno spinto a perorare la causa di un'Area marina Protetta nelle isole Eolie: tutelare l'ambiente e creare opportunità di lavoro e di promozione economica, nonché sfatare l'idea che un vincolo paesaggistico sia di ostacolo allo sviluppo del territorio. Il pescatore deve essere veicolo di trasmissione tra ambiente marino e terra, custode dell'archeologia del mare, dei diritti umani e della dignità del lavoro, senza consumare risorse. (Nel frattempo passano slides su vari siti eoliani).
Riccardo Gullo, moderatore, presenta l'intervento di Dibenedetto (Università di Messina) che dà un taglio tecnico e presenta delle tabelle del comparto pesca e del diporto nautico; accenna a vari decreti legge e all'AMP di Ustica.
Massimo Lo Schiavo, sindaco di Santa Marina, sottolinea che, pur nella libera dialettica del pro e del contro all'AMP, dovrebbero comunque essere la sensibilità e la civiltà degli abitanti a proteggere l'ambiente, la cui salvaguardia dovrebbe essere un bisogno dei cittadini. Si dichiara sfavorevole all'ingresso nelle grotte delle barche.
Il Dirigente dell'ISPE mostra delle slides interessanti sugli habitat marini e su alcune specie da proteggere; aggiunge che anche i pescatori sono una specie da proteggere e fa un breve escursus storico del mestiere della pesca.
Il prof. Giovanni Ruggeri, docente di turismo all'Univiversità di Palermo, solleva subito il problema "se l'istituzione di una riserva può danneggiare l'economia di un territorio. Pprotezione diventa valorizzazione solo se vi è una buona gestione delle risorse, solo se vi è un buon piano di gestione, e che spesso si fallisce perché la risorsa che manca è il fattore umano, cioè gente capace di trasformare le risorse in un bene". Gullo invita gli astanti a qualche breve intervento. Nuccio Spinella "la riforma della pesca deve partire dal basso, cioè dall'esperienza dei pescatori".
Francesco D'ambra (Figlio d'oro) "contrario alla riserva solo se vi sono vincoli eccessivi, per esempio non poter andare in alcuni siti neanche a remi".
Il sindaco Giorgianni chiede di rispettare le varie opinioni in quanto l'ambiente non è il toccasana che tutto risolve. Bisogna discutere le varie proposte e capire bene se l'AMP è una vera opportunità per il nostro territorio, opportunità che deve essere condivisa, denza divisioni e paure. Dice poi che la paura nasce da situazioni pregresse in cui il vincolo ha ostacolato lo sviluppo e porta l'esempio del piano paesistico che ha ostacolato l'impianto di pannelli solari. Quindi l'AMP è un'opportunità solo a patto che i contenuti siano adatti al nostro territorio e alle nostre esigenze.
Enrico Ceccotti affronta il lato più propriamente economico, nel senso che bisogna valutare gli sbocchi economici del progetto.
Il responsabile dell'ambiente Magna Grecia traccia un parallelo tra le realtà calabro-lucane e pugliesi da un lato e la realtà eoliana dall'altro, il cui denominatore comune è il Mediterraneo. Parla dell'esperienza del nascituro parco della magna Grecia e di un Turismo che valorizzi le risorse territoriali e umane e che crei civilta', turismo dei luoghi e dell'identità. Cultura del viaggio come conoscenza, che inizi dalla scuola. Necessità di formazione.
Adolfo Sabatini si dichiara contrario all'AMP perchè dice che l'unica cosa che occorre è la presenza dello Stato e delle istituzioni; Michele Giacomantonio interviene per dire tutto il contrario e che non bisogna più perdere tempo, che le competenze umane ci sono e che bisogna istituire l'AMP.
La Prof Ajovalasit, Università di Pa e assessore di Ustica, parla dell'esperienza di Ustica, la cui crisi economica ha coinciso con la cattiva gestione dell'AMP, quindi che le due cose sono interdipendenti: se la gestione è buona anche l'economia va bene.
Il sottosegretario Silvia Velo dice che è venuta per ascoltare, vedere, capire. Parla della sua esperienza decennale di sindaco in un paese vicino Piombino, portando esempi sull'attività estrattiva del suo territorio che doveva sottostare a precisi vincoli della regione toscana, proprio per non incidere negativamente sull'Ambiente. Aggiunge poi di essere al corrente della possibilità che l'Unesco tagli fuori le isole Eolie e che ci sono ritardi dovuti alla Regione Sicilia su alcune schede di valutazione mai pervenute all'Unesco. Promette il suo interessamento e evidenzia che se a ottobre riaprirà il tribunale di Lipari, è merito suo e di Alessandra Siracusa. Terminato il convegno, Riccardo Gullo si offre per un breve giro culturale dei reperti archeologici del Castello.
LE REAZIONI.
di Christian Del Bono*
Area Marina Protetta delle isole Eolie: ennesimo convegno a perdere o punto di partenza per la sua reale istituzione?
Apparentemente, il convegno tenutosi ieri a Lipari si è limitato a rilanciare l'annoso e ricorrente tema dell'Area Marina Protetta delle Isole Eolie. Nei fatti, a mio modo di vedere, ha messo il coltello nella piaga dell'incapacità pubblico-privata di pianificare la gestione dello sviluppo di queste isole. Ecco che diventa fondamentale prendere delle posizioni nette ed inequivocabili sulla gestione del sito UNESCO, sul Parco nazionale e sulla pianificazione turistica del nostro arcipelago. A quattro anni di distanza dall'ultimo convegno sulla costituenda AMP delle Eolie, al quale anche allora avevamo dato il nostro contributo, sui temi della gestione del territorio nulla è cambiato. I convegni sono importanti – e va dato merito al PD e al suo segretario locale, Saverio Merlino, di essere stati nell'occasione i positivi promotori di questa importante iniziativa - ma adesso si passi alle fasi successive, dimostrando attraverso la presenza in giunta dell'assessore al ramo e del vicesindaco di voler andar sino in fondo. Il tema non è se vogliamo o meno un parco o un'area marina protetta o continuare ad essere inseriti nella World Heritage List. Il tema è: come possiamo sfruttare al meglio i preziosi strumenti di programmazione e gestione territoriale che ci vengono messi a disposizione? Siamo in grado di farlo? Oppure, vinti dalla paura, preferiamo continuare a non prendere decisioni nette e credibili rispetto al nostro futuro? È del tutto evidente che gli strumenti in se non offrano alcuna garanzia di sviluppo – la mancata gestione del nostro sito UNESCO ne è l'emblema - ma che solo attraverso una gestione condivisa e competente degli strumenti potrà esserci uno sviluppo sostenibile dei nostri territori: unica strada per poter assicurare un decoroso futuro in loco alle generazioni future. Il non decidere degli ultimi anni – complice la crisi economica e l'aver sfruttato i patti territoriali quasi esclusivamente per arricchire la dotazione di posti letto alle Eolie – ci ha cacciati in una pericolosa fase di stagnazione economica che rischia di essere il preludio di un inesorabile declino. Non lasciamo che l'incapacità e la paura abbiano il sopravvento sul buon senso e sulla ricerca disinteressata delle competenze necessarie per utilizzare al meglio gli strumenti di gestione attivabili. Per un patrimonio come quello delle Isole Eolie non sarebbe perdonabile. Continuare a non riuscire a trasformare l'immenso patrimonio culturale e naturalistico di queste isole in risorse ed attrazioni turistiche in grado di creare valore e garantire uno sviluppo sostenibile per le popolazioni che le abitano sarebbe davvero diabolico, anche alla luce delle dichiarazioni del Sottosegretario Silvia Velo, presente ieri al convegno: esistono dei fondi già stanziati per il parco nazionale delle isole Eolie. Spetta alle amministrazioni locali avviare i tavoli di confronto per decidere che tipo di sviluppo vogliamo e come pensiamo di poterne gestire i processi. Noi, come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte e a garantire il nostro contributo.
*Presidente federalberghi
di Aldo Natoli
Dal Convegno sull'Area Marina Protetta, organizzato dal locale PD, fortemente rappresentato nell'Amministratzione del Paese, è emerso quanto più volte mi sono permesso di rabadire dalle pagine di questo giornale e che non mi stanco di ripetere. Ovvero che lo sviluppo della nostra economia è basato sul turismo e che pertanto dobbiamo ritenere capitale d'investimento il mare, il territorio, l'ambiente e l'originalità locale. Oggi che questi concetti sono stati espressi in maniera più eloquenti, incisivi ed autorevoli dal Prof. Giovanni Ruggeri, Docente di turismo all'Università di Palermo, spero che ne abbiano fatto tesoro in nostri Amministratori per mettere ordine sul caos che regna su tutto il territorio, ed in particolare nel nostro centro storico, dove succede di tutto, penalizzando così il corretto sviluppo turistico. Condivido quindi quanto evidenziato dal Sig. Francesco Bertè sulla non opportunità di far effettuare, addirittura con il consenso e contributo del Comune, uno spettacolo di discoteca in Piazza Marina Corta. La Piazza, per la sua particolare e suggestiva bellezza è fatta per ospitare spettacoli di altro genere, con tutto il rispetto di quello che si è appena svolto. Ho sempre sostenuto che i concertini musicali nei vari locali debbono svolgersi senza amplificazione, come avviene a Capri, e fino alle ore 12,30. Ma naturalmente l'Amministrazione comunale è di tutt'altro avviso sul tipo di turismo che si deve assegnare alle nostre isole, e quindi che ben venga il caos veicolare mentre migliaia di turisti girano per le strade dell'isola; che ben venga il frastuono musicale notturno. Mi sorprende il silenzio degli operatori turistici, ed in particolare degli albergatori, su questa problematica.
di Maurizio Pagliaro
A proposito del Convegno per le aree marine protette. Che si facciano dei convegni a Lipari è positivo, perchè anche loro portano turisti e movimento. Quello che mi sembra strano è che si debbano organizzare dei convegni per far capire a chi ci amministra che fare turismo significa far sentire a loro agio i nostri ospiti. Fare musica nei locali è bello se si fa individualmente locale per locale, senza cercare di coprire a via di decibel la musica del vicino e senza fare odiare la musica in generale per gli orari prolungati fino a tarda notte, ci sono anche dei turisti e dei residenti "normali" che vorrebbero dormire,senza l'accompagnamento di musica, purtroppo sempre piu' spesso, solo rumorosa. In queste isole, ci si sta orientando per promuovere ed accogliere un turismo di bassa qualita' ( tavernello e barconi di sedicenti mini crociere). A questo punto mi sorge un dubbio: si vuole un turismo di qualita' scadente o chi è preposto alla gestione del turismo è di QUALITA' SCADENTE ? Noi imprenditori turistici, facciamo di tutto per avere e fare ritornare il turista, ma alla luce di quello che è successo ieri a Napoli, penso che qualcuno agisce per non fare arrivare turisti.
di Salvatore Agrip
Proprio questa intervista del Sottosegretario Velo del Ministero dell'ambiente ci da la misura di quanto sia importante e necessaria una politica locale per il nostro sviluppo. Sovente si dice che lo Stato "non ci aiuta", "non ci da niente", "che chiede soltanto", ma non è cosi, gli enti locali (i comuni) sono quelli che fanno la fortuna dei sui cittadini tutti, non di pochi privilegiati. Personalmente sono stato sempre convinto che per l'80% tutto dipende da chi ci amministra e se siamo ridotti come lo siamo non c'è proprio da ricercare tanto fuori dal nostro territorio. Proprio ieri io ero presente a questo convegno che è stato veramente importante, l'assessore dell'isola di Ustica ha dato una vera lezione di come si amministra un territorio importante e delicato come le nostre isole.
di Patrizia Biagi*
AL PRESIDENTE DELLA IV COMMISSIONE AMBIENTE DELL'ARS, Al VICE PRESIDENTE DELLA IV COMMISSIONE AMBIENTE DELL'ARS, ALLA IV COMMISSIONE AMBIENTE DELL'ARS, Ai sindaci delle Isole Eolie, Ai Consigli Comunali delle Eolie.
RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE ALL'AUDIZIONE LEGGE SUI PARCHI UNESCO EOLIE – RISCHIO CANCELLAZIONE LISTA WHL UNESCO – PETIZIONE SUPERATE LE 5880 SOTTOSCRIZIONI.
Egr. Signor Presidente, On.li Autorità, leggiamo dei media di una prossima convocazione, pare per mercoledì 4, presso la IV Commissione Ambiente per trattare l'argomento della Riforma della legislazione in materia di parchi e riserve, riunione a cui sarebbero invitati le "associazioni ambientali, i presidente dei parchi e i soggetti che vivono queste importanti realtà"; a questi ultimi riteniamo di appartenere senza tema di smentita e quindi nel pieno diritto di poter partecipare.
Ci consenta, senza alcuna vena polemica ma con il rammarico di chi guarda con interesse i cambiamenti che avvengono dentro i Palazzi, di rilevare che Ella, Presidente On. Trizzino, non ha mai risposto alle nostre innumerevoli richieste di audizione sull'argomento e ci dispiace venire a sapere dai giornali che 6000 cittadini che hanno sottoscritto una petizione on line non siano presi nella giusta considerazione. Come Ella e Loro sanno, le Eolie sono caratterizzate dalla presenza di Riserve Naturali e interessate dall'istituzione del Parco Nazionale delle Eolie con la legge Finanziaria Nazionale del 2007 e, al di là di qualche sporadica riunione di partito in prossimità di impegni elettorali, nulla sanno le popolazioni locali di ciò che stia realmente accadendo sulla questione del Parco delle Eolie, UNESCO, ecc..
La nostra preoccupazione è che, nel più totale silenzio sul territorio, si stia tentando un colpo di mano per espropriare i cittadini delle Eolie di poter decidere il loro futuro. Già qualche anno fa l'operazione, a cui ci opponemmo a ragion veduta, venne portata avanti dall'Arta e dalle altre Istituzioni preposte in barba a qualsiasi principio di trasparenza e libera partecipazione democratica in quelle che sono le scelte di governo e futura gestione del nostro territorio. Oggi, mentre scriviamo la petizione avviata il 6 aprile per salvare le isole EOLIE dal rischio cancellazione dalla World Heritage List, UNESCO, e che abbiamo promosso on line al link http://firmiamo.it/unesco-eolie-rischio-cancellazione , cresce esponenzialmente e sono già state superate le 5880 sottoscrizioni e tende a crescere ad ogni minuto.
Il 17 aprile, avevamo superato appena le 200 firme che ci hanno consentito di chiedere la convocazione di un Consiglio Comunale e l'avvio di una Consultazione Popolare ai sensi dello STATUTO comunale di Lipari ma, ancora oggi, nessuna risposta giunge dal palazzo comunale di Lipari.
Oggi, alla luce delle migliaia di firme, quella iniziale nostra quasi timida richiesta diventa un DOVERE a cui, chi è preposto al governo e gestione della cosa pubblica nella massima trasparenza e partecipazione, deve adempiere.
Quella che poteva sembrare una difficile battaglia per la tutela, la salvaguardia, la valorizzazione delle Eolie si sta dimostrando, con nostra grande emozione e felicità, una strada già tracciata verso quello che deve essere anche il riconoscimento del diritto alla tutela dell'ambiente.
Per anni abbiamo anche sostenuto, insieme ai tanti amici, donne e uomini, delle Eolie e non solo, la necessità della individuazione di un ente gestore e quindi referente per l'UNESCO di questo meraviglioso, fantastico Patrimonio Mondiale che sono le isole Eolie alla cui difesa, oggi, stanno rispondendo da tutto il mondo proprio perché le Eolie SONO PATRIMONIO DI TUTTI, confermando l'opportunità di individuare nel in una associazione riconosciuta, di cui fanno già parte tutti i comuni delle isole minori della Sicilia, l'ente di riferimento.
E inoltre, devo dire, come leggo, che se l'impressione generale di un convegno sull'AMP celebratosi a Lipari nei giorni scorsi sia stata quella di essersi "limitato a rilanciare l'annoso e ricorrente tema dell'Area Marina Protetta delle Isole Eolie, mettendo il coltello nella piaga dell'incapacità pubblico-privata di pianificare la gestione dello sviluppo di queste isole" e, ancora e peggio, che il "non decidere degli ultimi anni – complice la crisi economica e l'aver sfruttato i patti territoriali quasi esclusivamente per arricchire la dotazione di posti letto alle Eolie, ci ha cacciati in una pericolosa fase di stagnazione economica che rischia di essere il preludio di un inesorabile declino" o, ancora, che le dichiarazioni del sottosegretario On. Sonia Velo, cozzano, stridono fortemente con quanto ha dichiarato il prof. Aurelio Angelini sulle modalità di intervento sui territori, allora a maggior ragione valgono le nostre 6000 firme. E proprio per questi motivi, CHIEDIAMO Il prima istanza, il differimento della prevista audizione della IV Commissione Ambiente e la sua convocazione a Lipari per il 21 giugno prossimo al fine di portare a conoscenza le popolazioni locali di ciò che sta realmente accadendo sul Parco delle Eolie, sulla gestione del sito UNESCO, sulle modifiche alle leggi e cosa queste comporteranno in termini di sostenibilità locale; in seconda istanza, di poter partecipare alla audizione della IV Commissione Ambiente e a tutti i tavoli di lavoro attivati sull'argomento Parchi, Riserve, siti UNESCO, ecc.. Infine, rinnoviamo la nostra richiesta di una CONSULTAZIONE POPOLARE (che rialleghiamo) allargata a tutti coloro che amano le Eolie, che amano il Patrimonio Mondiale, che amano il Mondo. In attesa di un gradito e auspicato riscontro, porgo cordiali saluti Per i 5880 sottoscrittori
*Portavoce
di Luca Chiofalo
Senza farla troppo lunga, sull'Area Marina Protetta si è consumato pubblicamente lo scontro tra le due "anime" della popolazione eoliana.
Quella che vorrebbe tutelare e valorizzare il nostro patrimonio paesaggistico e culturale, anche accettando qualche inevitabile vincolo, e l'altra che non vorrebbe lacci e lacciuoli, che non vede di buon occhio neppure l'inclusione nella lista UNESCO e, forse, pensa che un ritorno alla "cementificazione facile" sia la soluzione per il futuro delle Eolie.
Bene, io penso che vada riconosciuto ad ognuno il diritto di esprimere la propria idea in merito, ma non è possibile tergiversare ulteriormente: è il momento di decidere, senza ambiguità, su quali linee guida devono poggiare il futuro e lo sviluppo dell'arcipelago.
Dipendesse da me non avrei dubbi.
Pur non possedendo particolare sensibilità "ambientalista", mi sembra evidente che le caratteristiche del nostro territorio impongono (se si vogliono scongiurare una irrimediabile alterazione delle peculiarità che lo rendono unico al mondo e, conseguentemente, un permanente declino) di puntare sul patrimonio "naturale", preservandolo e facendone il volano del nostro sviluppo socio-economico. Comprendo le resistenze e i dubbi dei poco informati e di chi teme, erroneamente ed in maniera preconcetta, di vedere limitate e penalizzate le proprie attività, ma sono certo che, con una "gentile" opera di sensibilizzazione culturale, si potranno convincere anche gli Eoliani più restii che le straordinarie bellezze naturali donateci vanno, nell'interesse comune, tutelate e valorizzate.
Ci renderemo conto, come avvenuto in altre località, che da esse si può trarre sostentamento: per essere chiari, ci faranno fare pure i "piccioli"...!
di Aldo Natoli
Un convegno normalmente si celebra per mettere a confronto idee, studi ed esperienze, per giungere ad una sintesi sul tema dell'incontro. Quello che si è tenuto a Lipari sul "Parco Marino", che ha messo in evidenza delle posizioni discordanti tra la stessa Amministrazione Comunale, si è concluso con tanti buoni propositi ma sostanzialmente con un nulla di fatto. Abbiamo ascoltato autorevoli interventi che sono stati giudicati avulsi dalla realtà locale. Lo stesso Sottosegretario, on. Silvia Velo, giunta a Lipari in rappresentanza del Governo Nazionale, ha concluso i lavori con il classico "vedremo", "faremo", "sentiremo". In poche parole: "aria fritta". La riserva marina, se governata con regole modellate alle varie esigenze dei locali, e con uomini "illuminati", costituisce senz'altro un "motore" per lo sviluppo della nostra economia turistica. Bene ha fatto il Segretario del locale PD, Saverio Merlino, a richiamare l'attenzione sulla necessità dell'istituzione del parco. Naturalmente è molto preoccupante l'affermazione che abbiamo letto sui giornali fatta dal Sottosegretario Velo "che il depuratore ai piedi del vulcano lo vuole l'UNESCO". Sicuramente il depuratore sull'isola andava realizzato per evitare l'inquinamento del mare, a prescindere dalla sollecitazione dell'UNESCO. Ma il problema non è il depuratore, ma la sua "insulsa" localizzazione, come quella di Lipari, decisa autonomamente dal "discusso" dott. Pelagi. Quindi l'affermazione dell'on.Velo rafforza inevitabilmente l'azione di quanti chiedono la cancellazione delle Isole Eolie dall'UNESCO. Ovviamente se questo è il modo di pensare ed agire del Governo Nazionale i "sì" ed i "ma" sulla riserva marina, inevitabilmente, sono giustificati.
di Pietro Lo Cascio*
L'Unesco e il depuratore di Vulcano. Come spesso accade in queste occasioni, anche nel recente convegno sul "parco marino" purtroppo si è ceduto alla facile tentazione di un uso strumentale dei fatti. Non mi riferisco tanto all'oggetto del contendere – l'area marina protetta, o meglio, le lotte interne alla maggioranza che amministra questo paese – quanto alle fugaci e
immaginifiche affermazioni riguardanti il depuratore di Vulcano. La questione, come è noto, è stata riproposta dalla signora Berart, una nostra concittadina che con grande sensibilità ha preso a cuore la vicenda, indirizzando al sottosegretario
all'ambiente on. Silvia Velo alcuni quesiti relativi alla localizzazione dell'impianto; questione, peraltro, oggetto di alcuni esposti presentati da associazioni ambientaliste, che hanno evidenziato profonde carenze nella documentazione tecnica e nel procedimento adottato dall'allora commissario all'emergenza Pelaggi – oggi agli arresti domiciliari, sebbene per altre vicende. "L'Unesco ci chiede di fare i depuratori", per tutta risposta, è stata l'affermazione dell'on. Velo durante il suo intervento conclusivo. Peccato che non esista alcun documento ufficiale del World Heritage Committee dove l'Unesco abbia chiesto
di realizzare depuratori. Inoltre, sarebbe quantomeno singolare che l'Unesco avesse chiesto di realizzarne uno proprio alla base di un vulcano attivo, quando la tutela della morfologia e del paesaggio vulcanico costituiscono uno dei presupposti di base per la nostra permanenza nella lista dei Patrimoni dell'Umanità. Se da un punto di vista logico la necessità di un depuratore è comprensibile, anzi, assolutamente condivisibile, andare a realizzarne nel mezzo di uno dei contesti ambientali più importanti ed espressivi del Sito Unesco delle Eolie lo è molto meno, e ancora di più se – per farlo – si è dovuto brigare con le carte e scrivere falsità. Essere sottosegretari da qualche mese evidentemente non basta per stabilire un contatto telepatico
permanente con l'Unesco, in grado di fare sciorinare al momento responsi che ci illuminino sulla volontà di un organismo sovranazionale, nemmeno se il sottosegretario in questione è l'on. Velo. È più probabile invece, per non dire certo, che l'Unesco ignori l'esistenza di un cantiere di tale portata a qualche centinaio di metri dal cratere di Vulcano; se per questo,
diciamola tutta, ignora anche che le Eolie non siano un parco nazionale, dato che dopo le rassicurazioni espresse dall'allora ministro Prestigiacomo nessuno si è premurato di informarli che quel parco – in realtà – non è mai stato istituito. Sarebbe stato dunque più corretto, almeno intellettualmente, dire "non so", "chiederò", "mi informerò". Meglio ancora, ammettere che nella scelta della localizzazione il ministero all'ambiente qualche responsabilità ce l'ha – anche se l'on. Velo, all'epoca, si occupava di altre cose – e che le decisioni di un commissario non sono infallibili, senza tirare in ballo l'Unesco. Ma sarebbe stato un atto di umiltà, virtù che – negli ultimi anni – si pratica con sempre maggiore difficoltà.
*Consigliere comunale de La Sinistra
L'intervista. Oltre che di parco si parla di Unesco, cave di pomice, ex Pumex, pescatori e depuratore di Vulcano.
http://www.bartolinoleone-eolie.it/silviavelo30052014.wmv
di Saverio Merlino*
Nel corso dell'incontro si aprirà un confronto per avviare spunti di riflessione sulla tutela ambientale e sul ritardo della politica nell'adozione degli strumenti normativi e organizzativi - sia in termini relativi che assoluti - per il miglioramento e la protezione del territorio e della biodiversità marina nelle isole Eolie. La realizzazione dell'Area Marina Protetta delle Eolie è il primo passo del rilancio di un grande progetto di sviluppo sostenibile per il nostro arcipelago (se ne parla da trentadue anni).
Servono strumenti e mezzi incisivi per la valorizzazione del nostro territorio e ad essi si lega anche la gestione del Sito Unesco che dal 2000, quando vi è stato il riconoscimento, non è mai stata attivata.
In particolare l'attuazione dell'AMP è fondamentale perché può rappresentare l'occasione per dimostrare alla gente delle Eolie che è possibile coniugare insieme difesa dell'ambiente e occasioni di sviluppo e di crescita.
La Riserva Marina delle Isole Eolie, infatti, serve a tutelare alcune aree di grande rilevanza (Faraglioni di Lipari, mare che bolle e Grotta del Cavallo a Vulcano, Grotta del Bue Marino a Filicudi, dintorni di Basiluzzo e degli scogli di Dattito, Lisca Bianca, Lisca Nera, le Formiche a Panarea, Strombolicchio a Stromboli, spiaggia di Pollara e grotte di Rinella a Salina, ecc.) che rischiano il degrado e la devastazione da parte di un turismo d'assalto (con motoscafi, barconi...) ogni anno in crescita; può rendere tangibile la difesa della pesca locale, adesso in forte crisi e che rischia di scomparire per la concorrenza di marinerie più attrezzate scorazzanti nel nostro mare.
Questa esperienza permetterebbe di sconfiggere alcune leggende metropolitane che si sono diffuse negli ultimi anni grazie anche alla connivenza di amministrazioni locali poco attente alle nostre risorse MOSTRA MITOambientali e poco interessate alla tutela della natura, come la tesi che il riconoscimento del sito Unesco abbia provocato meccanicamente la chiusura delle cave di pomice e il licenziamento dei dipendenti. In realtà ciò che incombe sull'arcipelago eoliano è l'abbandono e la devastazione di monumenti naturali e culturali di grande rilevanza a cominciare dalle aree vulcaniche che sono quelle che hanno garantito alle Eolie il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità, e il proliferare di speculazioni che continuano a imperversare.
Il Partito Democratico di Lipari è per un sì convinto alla realizzazione, in tempi rapidi e senza tentennamenti, dell'Area Marina Protetta delle Isole Eolie, una grande opportunità offerta agli eoliani per garantire soprattutto sviluppo economico e crescita dell'occupazione per il territorio.
--Ricevo da On. Filippo Panarello: Approvato mio emendamento per ex lavoratori Pumex. 600 mila euro.
*Segretario Pd
di Luciano Profilio*
Come rappresentante del Gruppo Consiliare dell'UDC comunico che ci dichiariamo soddisfatti del voto dell'Assemblea Regionale che ha dato soluzione alla questione dei lavoratori ex Pumex.
Restiamo in attesa del doveroso passaggio dello strumento finanziario adottato dal Commissario dello Stato prima di poter cantare vittoria.
Siamo dispiaciuti del comunicato stampa a firma del Segretario del PD che sembra attribuire un merito esclusivo ad un deputato di quel partito politico.
Noi ci sentiamo invece di ringraziare tutti i deputati, compresi quelli dell'UDC, che hanno sostenuto questo provvedimento, ed in modo particolare ci preme ringraziare l'Assessore Valenti e l'Amministrazione Comunale capeggiata dal Sindaco Giorgianni, che sono stati i veri protagonisti con il contributo di tutti nel raggiungimento di questo obiettivo e che non sono stati neanche citati nel comunicato del segretario del PD.
*Capogruppo UDC Consigliere Comunale
LE REAZIONI.
di Gesuele Fonti*
Gent. Direttore, Ho avuto modo di leggere nel Suo sito di informazione on line una pubblicazione dal titolo: "AREA MARINA PROTETTA "ISOLOE EOLIE" - PESCATORE -NON FAR DECIDERE AD ALTRI IL FUTURO DELLA PESCA MARITTIMA NELL'AREA MARINA PROTETTA DECIDI IL TUO FUTURO". Solo per dare qualche informazione, allego una pubblicazione del 9 febbraio 2014 a cura della Redazione Web http://www.ildispari.it.
Il Tar boccia i regolamenti dell'AMP Regno di Nettuno. Verdi: "Limitazioni inspiegabili".
c.s. | Secondo il segretario nazionale della Flai-Cgil Giovanni Mininni "l' Area Marina Protetta Regno di Nettuno non ha più legittimità di esistere". Il Tar infatti avrebbe accolto un ricorso presentato proprio dal sindacato dei pescatori nel 2008 come ha annunciato a Cronaca Flegrea. L' area marina protetta avrebbe un regolamento e un funzionamento illeggittimo visto che ha escluso o limitato pesantemente
l'attività di pesca delle marinerie dei campi flegrei.
"Questa sentenza non ci stupisce. L'area marina di Ischia e Procida di cui volemmo fortemente l'istituzione negli anni scorsi – denunciano il membro dell' esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli già assessore ai parchi ed aree protette della provincia di Napoli ed il capogruppo al consiglio comunale di Pozzuoli del Sole che Ride Paolo Tozzi – si è trasformata paradossalmente in un tappo per l' economia delle isole e ha danneggiato fortemente i centri diving ed i pescatori dei Campi Flegrei per non parlare dei diportisti. A causa di una gestione a nostro avviso massimalista non sono state effettuate le necessarie modifiche di buon senso ed è probabile a questo punto che sarà necessario addirittura abolire l' Area Marina Protetta di Ischia e Procida che fino ad oggi purtroppo ha funzionato poco e male. Noi riteniamo da tempo che si sarebbero dovuti totalmente ripensare e aggiornare i regolamenti che danneggiavano in modo assurdo ed inspiegabile i comuni di Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida e non creavano sviluppo e maggiore protezione ambientale su quelli isolani che avrebbero avuto innanzitutto bisogno di un depuratore e non di divieti inaccettabili ai pescatori dei campi flegrei che all' improvviso dopo millenni non hanno potuto più pescare nelle acque limitrofe delle isole".
"Già in passato – concludono Borrelli e Tozzi – avevamo sottolineato degli aspetti sbagliati ed eccessivamente rigidi verso le marinerie ed i centri diving puteolani ma purtroppo nessuno ci ascoltò. Adesso i tempi sono maturi per ottenere delle modifiche concordate tra i comuni flegrei, quelli isolani ed il Ministero dell' Ambiente che portino sviluppo economico e turistico con limitazioni ragionevoli e non irrazionali o addirittura inutili altrimenti purtroppo bisognerà dire addio per sempre all' area marina".
*Consigliere comunale Il Faro
di Christine Berart
Alla Sottosegretaria Ministero dell'Ambiente Silvia Velo Al Sindaco del Comune di Lipari Marco Giorgianni Al Sindaco dell'Isola di Santa Marina Massimo Lo Schiavo Al Segretario del PD Lipari Saverio Merlino Al Dirigente della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia Aurelio Angelini.
A tutti cittadini residenti nelle Isole Eolie e in particolare nell'isola di Vulcano
Ho letto con grande interesse che nel corso del convegno "Un Parco marino per le Eolie del mito" che si terrà nella Chiesa dell'Immacolata , il 30 maggio prossimo alle ore 16.30 sarà presente l'Onorevole Silvia Velo, sottosegretaria nel Ministero dell'Ambiente. La presenza nel Comune di Lipari di una responsabile di alto livello del Ministero dell'Ambiente , tanto discusso in questi giorni, rappresentà per la cittadinanza un'opportunità unica di potere esporre direttamente le perplessità sorte in seguito al progetto del depuratore nell'isola di Vulcano. Le perplessità legittime sia dell'amministrazione espresse circa un mese fa e le perplessità espresse dalla stessa cittadinanza. Tale costruzione è anche l'oggetto di eventuale cancellazione delle isole Eolie dalla lista Patrimonio Mondiale Unesco .
Vorrei pubblicamente proporre un tavolo rotondo straordinario subito dopo la fine del convegno a tutti gli attori che fortunatamente saranno riuniti il 30 maggio.
Questo momento servirebbe a presentare alla Sottosegretaria tutti elementi a noi apparsi incongruenti (Ve li ricordo brevemente in seguito), servirebbe a potere allertare il Ministero e a mandare apposti controlli sul posto.
Io sono anche volontaria per accompagnare tutti i presenti direttamente sul cantiere prima o dopo il convegno.
ELEMENTI relativi al DEPURATORE dell'isola di Vulcano da presentare alla Sottosegretaria On. Silvia Velo
1/ Costruzione facendo riferimente tecnico unico sul mese di presenze massima : 13000 persone. La popolazione stabile dell'isola di Vulcano è di circa 800 persone per piu di 9 mesi all'anno . In data odierna quasi tutte le strutture turistiche sono ancora chiuse . .
2/ Inesistenza TOTALE di FONTI OFFICIALE per le TABELLE della popolazione presa in conto per la portata massima. Da quale ente sono state stabilite?alcune rilevano della fantasia la piu pura (per esempio 1100 presenze gionaliere a Vulcano Piano quando l'unico mezzo per portare la gente a Vulcano Piano è un piccolo bus di 20 posti che ci va tre volte al giorno da giugno a settembre).
3/ Volumi d'acqua consumati pro capite valore ISTAT 2013 :172 litri pro capite. Per il progetto di Vulcano il valore pro capite utilizzato è di 250 l/pro capite, ben al di sopra di quello nazionale ed europeo. Volume d'acqua utilizzato per le presenze gionaliere pro capite 60 l/giorno ....
4/ scelta del sito di costruzione sopra l'abitato di Vulcano Porto, "in alto" . Costruzione Sulle falde del cratere attivo del vulcano La Fossa, Patrimonio Mondiale Unesco, in zona di protezione UNESCO . Questa scelta illogica implica la costruzione di ben 2 pompe di sollevamento, una delle quali proprio su una zona Natura 2000 , sito di protezione ZPS , ultima zona umida delle isole Eolie necessaria agli uccelli migratori.
5/ La costruzione di questo depuratore sta mettendo a rischio cancellazione della Lista Patrimonio Mondiale Unesco le Isole Eolie nel loro insieme.
6/ Esiste una direttiva europea Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane (Gazzetta ufficiale n. L 135 del 30/05/1991) Vi invito a leggerne attentamente due articoli :
Articolo 3 - 1. Gli Stati membri provvedono affinché tutti gli agglomerati siano provvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane, - entro il 31 dicembre 2000 per quelli con un numero di abitanti equivalenti (a.e.) superiore a 15 000 e - entro il 31 dicembre 2005 per quelli con numero di a.e. compreso tra 2 000 e 15 000. Per le acque reflue urbane che si immettono in acque recipienti considerate « aree sensibili » ai sensi della definizione di cui all'articolo 5, gli Stati membri garantiscono che gli agglomerati con oltre 10 000 a.e. siano provvisti di reti fognarie al più tardi entro il 31 dicembre 1998. Laddove la realizzazione di una rete fognaria non sia giustificata o perché non presenterebbe vantaggi dal punto di vista ambientale o perché comporterebbe costi eccessivi, occorrerà avvalersi di sistemi individuali o di altri sistemi adeguati che raggiungano lo stesso livello di protezione ambientale.
Credo che alla luce di quest'articolo 3 la DEFINIZIONE PRECISA ACCURATA ed EFFETTUATA DA FUNZIONARI DELLO STATO ITALIANO con relativa documentazione officiale sia di vitale importanza nel caso di Vulcano.... perchè è proprio la definizione della popolazione dell'isola che DEVE DEFINIRE IL SISTEMA DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE , sistema individuale o collettivo.... Sicura del Vostro interesse per la mia proposta, del Vostro interesse per il Nostro meraviglioso territorio Vi porgo i miei piu distinti saluti.
Aspetto la Vostra risposta.
di Bartolo Natoli*
OGGETTO: CONVEGNO SU "UN PARCO MARINO PER LE EOLIE DEL MITO". RICHIESTA AREA ESPOSITIVA FOTO/VIDEO PER EVENTO
"IL MARE IN MOSTRA PER LE EOLIE DEL MITO" INTITOLATA "LA LOTTA E GLI STENTI DEGLI EX LAVORATORI DELLA POMICE
SACRIFICATI SULL'ALTARE UNESCO – ISOLE EOLIE PATRIMONIO DELL'UMANITA' - ALLA LUCE DEL CONVEGNO SULL'ISTITUZIONE
DEL PARCO MARINO".
Senza entrare nel merito di quanto in oggetto, ne prestare il fianco a sterili polemiche urge puntualizzare una serie di cose, su quanto scritto dal Dott. Saverio Merlino sulla presentazione dell'evento in oggetto soprattutto quando afferma: "Questa esperienza permetterebbe di sconfiggere alcune leggende metropolitane che si sono diffuse negli anni grazie anche alla convivenza di amministrazioni locali poco attente alle nostre risorse ambientali e poco interessate alla tutela della natura, come la tesi che il riconoscimento del sito Unesco abbia provocato meccanicamente la chiusura delle cave di pomice e il licenziamento dei dipendenti".
Orbene se leggo sul vocabolario il significato della parola "Leggenda" trovo: Qualsiasi racconto tradizionale di argomento religioso o eroico, nel quale i fatti e i personaggi, sia immaginari sia desunti dalla storia (ma soggetti in questo caso a un'amplificazione fantastica che altera il dato storico). Nel caso specifico la storia, che mi pregio di riassumere tra poco, dice tutt'altra cosa rispetto alla paventata "Leggenda Metropolitana"! Partendo dal presupposto che le isole Eolie sono state Iscritte sulla Lista del Patrimonio Mondiale sin dall'anno 2000 e sin dalla Missione presieduta dal Professore Hamilton, in visita ufficiale a Lipari dal 21 al 28 Marzo del 2007, è stato evidenziato chiaramente il problema occupazionale relativo ai circa "quaranta" lavoratori impiegati nelle cave di pomice.
Nel verbale conclusivo (basta leggerlo) la Commissione dichiarava che il problema principale dei lavoratori di cava era dettato dalla mancanza di una occupazione alternativa, chiara ed immediata. Veniva evidenziato altresi' che la riassunzione ed il riaddestramento erano stati discussi, non solo a livello Comunale, ma anche con le Autorità Regionali e veniva RACCOMANDATO che un programma comprensivo di ricollocazione, doveva essere effettuato IMMEDIATAMENTE.
Di seguito vi segnalo il documento ufficiale (tradotto) UNESCO whc07-31com-7baddf.pdf:
Nel progetto di decisione: 31 COM 7B.24
Il Comitato del patrimonio mondiale,
1. Avendo esaminato il documento WHC-07/31.COM/7B.Add,
2. Ricordando la decisione 30 COM 7B.23, adottata alla sua 30a sessione (Vilnius, 2006),
3. Accoglie favorevolmente le misure positive prese dallo Stato, in particolare, lo stabilimento di limiti precisi per la riserva di Lipari in progetto nonché una collaborazione più stretta tra le due autorità regionali competenti;
4. Nota con inquietudine che il piano di riabilitazione della Società PUMEX per la zona miniera rischia di minacciare l'integrità del bene e che lo statuto di patrimonio mondiale non è preso in conto in questo documento;
5. Nota con viva preoccupazione i problemi di conservazione e di gestione che danneggiano il valore universale eccezionale e all'integrità del bene, come l'ha stimato la missione Centro del patrimonio mondiale/UICN del marzo 2007, in particolare l'assenza di un piano di gestione e di struttura di gestione, l'attività miniera che continua sul sito della PUMEX nel perimetro del bene di patrimonio mondiale, la mancanza di una data stabilita per ultimare la rimozione del materiale accumulato, nonché l'assenza di meccanismo di sorveglianza e altro per controllare le sistemazioni portuali e l'infrastruttura costiera;
6. Prega insistentemente lo Stato di mettere immediatamente in applicazione le seguenti maggiori raccomandazioni della missione marzo 2007:
a) Cessare ogni attività estrattiva nelle zone situate all'interno e nei dintorni del bene di patrimonio mondiale ed interdire l'apertura di nuove cave; (LEGGENDA O STORIA)
b) Fissare una data limite per la rimozione del materiale di estrazione della pomice accumulato;
c) Preparare un piano di gestione che utilizzi i dati scientifici i più recenti ed includa l'identificazione di risorse finanziarie per la sua messa in opera, nonché i bisogni in personale, il seguito e la sensibilizzazione;
d) Designare un organismo di gestione appropriato e garantire i fondi sufficienti;
e) fare una valutazione di impatto ambientale esaustiva e completa del progetto di espansione del porto di Lipari, con un analisi dell'impatto delle navi da crociere sul bene patrimonio mondiale;
f) Instaurare un progetto di restauro della vegetazione su una base scientifica utilizzando delle piante naturali e un piano creativo e giudizioso di conversione dell'infrastruttura miniera al servizio dei bisogni educativi e dell'ecoturismo, congiuntamente ad un programma di riassunzione e/o di riqualificazione delle persone colpite;
g) Ratificare la ridefinizione del perimetro della riserva di Lipari in progetto e sottomettere una proposta di modifica dei limiti corrispondenti del bene patrimonio mondiale in conformità con gli orientamenti;
h) Esaminare attentamente la creazione di un parco regionale per tutte le isole eolie;
i) Considerare, alla luce dei dati scientifici i più recenti sui valori naturali delle isole, di sottomettere una nuova proposta di iscrizione del bene patrimonio mondiale che includa dei criteri naturali supplementari e protegga gli ambienti costieri e marini importanti;
7. Chiede allo stato di sottomettere entro il 01 Febbraio 2008 un rapporto di avanzamento su tutte le domande su menzionate, per esame da parte del comitato del patrimonio mondiale alla sua 32 sessione nel 2008, durante la quale il comitato esaminerà l'iscrizione possibile del bene sulla lista del patrimonio mondiale in pericolo se lo stato non prende le misure necessarie per applicare le principali raccomandazioni della missione di seguito del 2007 ed evitare la perdita del valore universale eccezionale e dell'integrità di questo bene.
Vede Dott. Merlino, la "Leggenda Metropolitana" da Lei indicata si scontra duramente con i dati storici, e sottolineo storici, sopra riportati e per dare maggiore informazione a chi ci legge le ricordo che in data 23.01.2009, con nota protocollo DPN-2009-0001309, (documento, sempre, storico visionabile e verificabile, non leggenda) il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, trasmetteva a tutti gli enti interessati la relazione sull'attuazione delle condizioni poste dall'UNESCO per il mantenimento del sito Isole Eolie nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità. In tale documento veniva evidenziato come a partire dal 01.02.2009, essendo stato già risolto il primo punto "CHIUSURA DELLE CAVE DI POMICE" le Autorità avrebbero dovuto affrontare i restanti otto punti espressi nella decisione "31-COM-7B-24" dove, tra l'altro, alla lettera (f) si parla di un programma di riassunzione e/o riqualificazione dei lavoratori interessati.
Spero di aver chiarito abbondantemente che storicamente le Cave di Pomice sono state chiuse per una precisa prescrizione dell'Unesco che, in caso contrario, non avrebbe mantenute le Isole Eolie quale sito patrimonio dell'umanità.
Detto questo andiamo al punto (F), cioè al programma di riassunzione e/o riqualificazione dei lavoratori interessati.
Di questo cosa ne dice? (spero che anche questa non sia leggenda!)
Attenzione Hamilton nel marzo 2007 scrisse:
che la riassunzione ed il riaddestramento erano stati discussi, non solo a livello Comunale, ma anche con le Autorità Regionali e veniva RACCOMANDATO che un programma comprensivo di ricollocazione, doveva essere effettuato IMMEDIATAMENTE.
Ecco perché ancora oggi Noi, ex lavoratori della pomice, chiediamo quanto assicuratoci ed é proprio per ciò che insistiamo a sostenere che il fregio Eolie Patrimonio dell'Umanità e stato ottenuto tagliando la testa (togliere il lavoro) a noi e la tranquillità economica a tutte le nostre famiglie compreso i figli. Logicamente tutti quanti noi e le nostre famiglie lotteremo estremamente affinché non ci venga restituito quanto cié stato rubato (il posto di lavoro). Infine vista la Sua risaputa e verificata sensibilità Le chiediamo di potere intervenire alla Mostra degli artisti con una nostra sessione video fotografica intitolata "la lotta e gli stenti dei lavori della pomice sacrificati sull'altare Unesco Isole Eolie Patrimonio dell'Umanità" che ben si conia con lo scopo della manifestazione. Con sincero affetto e stima
*Uno dei lavoratori della Pomice sacrificati!
IL VIDEO PER NON DIMENTICARE.
Allego un video "storico" dal titolo "Per non Dimenticare!" che è quello che ci ha dato, ci da' e ci continuerà a dare la forza di lottare.
Un caro saluto a tutte quelle fantastiche persone che hanno a vario titolo collaborato con "TELEISOLE" e soprattutto un grazie Tiziana Medda!
http://www.notiziarioeolie.it/images/video/Per-non-Dimenticare.wmv
di Michele Giacomantonio
Vorrei ricordare al Sig. Bartolo Natoli che la concessione alla Pumex a scavare scadeva nel 2001 e se ricordo bene non è mai stata rinnovata per Porticello dal Consiglio Comunale. L'escavazione è andata avanti tramite autorizzazioni, non so quanto legittime, dell'Ente minerario. I sigilli la Magistratura non li ha messi per iniziativa dell'Unesco ma perché ha ritenuto illegittima la prosecuzione dei lavori. Lo scandalo è che dal 2000 fino ad oggi Amministrazioni comunali ed imprenditore non sono riusciti a trovare una alternativa per i lavoratori. Invece di prendersela con i mulino a vento, i lavoratori dell'ex-Pumex dovrebbero prendersela con Amministratori locali e regionali che malgrado promesse ed assicurazioni ai lavoratori ed all'Unesco non hanno fatto niente. Inoltre un minimo di esame di coscienza dovrebbero farlo gli stessi lavoratori perché hanno creduto a chi non meritava di essere creduto.
di Angelo Sidoti
Mi collego alle riflessioni di Michele in quanto già in passato sul tema Pumex e Unesco ci eravamo trovati d'accordo su alcuni punti.
A mia memoria nel 2006 è stata presentata all'Unesco da parte della Pumex una proposta di valorizzazione e riqualificazione delle Aree prima destinate all'attività estrattiva, che si fondava sui seguenti obiettivi:
1) utilizzazione del materiale per l'abbandono dei profili in sicurezza delle aree di cava (obiettivo utilizzare il materiale in esubero per continuare a vendere)
2) recupero e ristrutturazione degli stabilimenti industriali in disuso in strutture turistiche (progetti finanziati dalla Regione Siciliana – centro congressi e centro talassoterapia – e poi revocato forse per rinuncia della stessa richiedente)
3) recupero ambientale e riqualificazione dell'area mineraria
4) realizzazione del museo della pomice (progetto finanziato dalla Regione Siciliana e poi revocato forse per rinuncia della stessa richiedente)
Non ci vuole molto per comprendere che l'obiettivo dell'imprenditore era continuare a fare business con la pomice e contestualmente ricorrere a finanziamenti pubblici per riconvertire l'area con un "minimo e residuo" investimento di mezzi propri.
Quindi l'imprenditore da una parte si rendeva disponibile al dialogo per portare avanti il progetto di riconversione dell'aerea di cava ma dall'altra le condizioni molto probabilmente erano poco gradite agli Enti Pubblici coinvolti; di contro gli stessi Enti coinvolti prendevano tempo senza proporre alcuna alternativa ne ricercare soluzioni.
I sindacati hanno svolto un ruolo in questa fase di perfetta condivisione delle strategie con l'imprenditore. Ricordo ai miei ex colleghi che gli stessi sedavano al tavolo con l'impresa durante le riunioni in sede e fuori sede. Forse dovevano tenere una posizione più distaccata e tutelare maggiormente le persone più deboli ovvero i dipendenti.
Quindi se ci sono colpe sono principalmente da attribuire all'azienda che alla fine si è rifugiata in una liquidazione/concordato liquidatorio che dura da quasi un decennio lasciando morti e feriti per strada per prima i dipendenti, al Comune per niente propositivo anzi direi negligente e per niente interessato al problema se non in occasione di determinate "scadenze" elettorali ed infine ai sindacati che avrebbero dovuto tenere una posizione ben ferma fin dall'inizio.
Restano comunque:
Aree coperte che si estendono nel litorale tra località Capo Rosso fino alla Baia di Porticello (mq. 25.000 se consideriamo una altezza di mt.6, che è modesta, si ricavano circa mc. 146.000).
Aree scoperte che invece sono veramente immense e per lo più estese lungo le pareti di Monte Pelato e per alcuni tratti hanno inciso anche nel cono craterico che prende il nome dal monte stesso e rientrante nei siti protetti dall'Unesco (circa 55 ettari).
Le aree coperte sono praticamente abbandonate come anche quelle scoperte; di quest'ultime il Comune è anche proprietario per una parte consistente. Anche su questo tema non si prende nessuna iniziativa d'altronde questa amministrazione è sempre in attesa di..... non so cosa...!!! ovvero incapace!
vedi tutto il documento aREA pROTETTA.pdf