Una stretta di mano che però non riguarderebbe solo il futuro primo cittadino, ma anche scenari nazionali, visto che si sarebbe discusso anche di una possibile candidatura del Rettore, Pietro Navarra, nelle liste di Forza Italia alle prossime elezioni politiche. E' evidente che tutto ciò darà un deciso colpo d'acceleratore alla mozione di sfiducia, sciogliendo le riserve di chi ancora tra i banchi del centrodestra riteneva un azzardo tornare alle urne senza un progetto politico alternativo e, possibilmente, vincente.
All'interno di Forza Italia però si accenderà un deciso confronto, perchè non è certo un segreto che tra gli azzurri più irriducibili, come il capogruppo Giuseppe Trischitta, il nome di D'alia non goda di grande appeal. Ma questo cambierà, e di molto, le carte in tavola anche all'interno del centrosinistra, dove il Partito Democratico ha chiamato a raccolta gli alleati regionali e nazionali, per discutere della prossima coalizione. Se fino a ieri la presenza dei Centristi per la Sicilia ( D'alia ha rotto con l'Udc proprio per restare vicino al Pd) sembrava certa, adesso il panorama è completamente cambiato.
E se a pensar male si fa peccato ma tante volte si azzecca, fa riflettere il comunicato di Sicilia Futura di questa mattina, dove il coordinatore cittadino, Salvo Versaci, ha parlato di un "uomo nuovo" per la carica di primo cittadino, identikit a cui non corrisponde D'alia, vista la sua esperienza da vicesindaco durante l'amministrazione Leonardi.
Giuseppe Picciolo, al momento tace, mentre a Palazzo Zanca c'è fermento anche se sulle questioni future il capopgruppo dei Centristi per la Sicilia, Mario Rizzo, risponde con un sibillino: "Io sono un uomo di partito, tutte le linee future saranno stabilite dal nostro presidente (cioè D'alia). Al momento l'unica certezza è che la mozione di sfiducia che andrà in aula tra qualche giorno porta il nostro timbro, visto che siamo stati i primi a portare un documento ufficiale nell'ufficio del Segretario Generale".
A proposito di sfiducia, domani alle 12,30 ci sarà riunione dei capigruppo in cui sarà fissata la data del dibattito (forse il 15 o il 16 febbraio), ma l'attacco di Eller ad Accorinti, accusato di posizioni estremiste e denigratorie nei confronti del Pd, sembra aver aggiunto ulteriore materiale a favore di chi da tempo indica come conclusa l'esperienza della giunta.
L'EX UDC SMENTISCE
Gianpiero D’Alia smentisce l’ipotesi di un accordo elettorale con Francantonio Genovese e giura fedeltà al centrosinistra. Dunque, in vista delle prossime elezioni amministrative, non ci sarebbe nessuna maxicoalizione a sostegno dello stesso D’Alia, da molti indicato come il candidato “forte” per la carica di primo cittadino.
A smentire questa ipotesi è direttamente l’ex Ministro: “Davanti a questo scenario mi viene solo da ridere – ha dichiarato D’Alia – purtroppo questo fa parte di un malcostume, tutto messinese, di chi si diverte a seminare voci non veritiere senza pensare al bene della città. Peccato però che è proprio a quello a cui noi miriamo, vogliamo che Messina torni ad avere un’amministrazione competente e che sia in grado di farla tornare ai vecchi splendori. Noi con la sfiducia abbiamo tracciato una strada ben precisa, reputiamo fallimentare l’esperienza di Renato Accorinti come sindaco e vogliamo che i messinesi tornino a votare al più presto. Io candidato sindaco? Fino al 2018 ricopro la carica di deputato nazionale ed ho intenzione di onorare fino in fondo il mio mandato, le elezioni amministrative si svolgeranno prima”.
D’Alia quindi continua a sentirsi parte integrante della coalizione di centrosinistra: “Nell’arco di questi anni sono stato a sostegno del Governo Crocetta a Palermo e adesso ho confermato il mio appoggio al Governo Gentiloni, mi sembra che questi siano fatti innegabili. Poi insieme agli alleati ci metteremo attorno a un tavolo per stabilire tutte le strategie necessarie per presentare un progetto elettorale vincente anche per la nostra città”.(normanno.com)
Ovviamente, la sua fuoriuscita dall'Udc scatenerà un autentico terremoto politico che sarà seguito da uno sciame di scosse d'assestamento. La prima vera prova di forza di D'Alia la darà questa mattina, quando un "Comitato per il No" farà la sua irruzione sulla scena politica cittadina.
A convocare buona parte dei sottoscrittori di quello che viene definito un "Comitato civico cittadino" è stato lo stesso Gianpiero D'Alia che ha chiamato a raccolta i suoi amici. In pochi hanno declinato l'invito ritenendo l'accostamento del proprio nome un'autentica investitura politica. "Tra i sottoscrittori dell'atto costitutivo – si legge in un comunicato stampa diramato ieri - saranno presenti il prof. Luigi D'Andrea, Antonio Barbera, Nuccio D'Andrea, Antonio Gallo, Gianfranco Salmeri, Ivo Blandina, Rosario Cucinotta, Santi Fedele, Michele Limosani, Lello De Domenico, Clelia Testa, Biagio Privitera, Luigi Beninati, l Raffaele De Leonardis, Sergio Campagna, Letterio Ferrara, Franco Providenti, Anna Maria Bonanno, Pino Falzea ed altri".
Come la prenderanno i renziani della prima ora e coloro i quali ritenevano di avere conquistato sul campo la leadership del Partito democratico? L'interrogativo adesso se lo pongono in tanti, compreso chi già pregustava una candidatura blindata alle prossime politiche.
Sotto accusa le parole di D'Alia "l'Udc è morta, stiamo parlando del nulla...", "frasi -spiega lo stesso comunicato- rese note da quest'ultimo agli organi di stampa nei giorni scorsi".
LE REAZION. D'ALIA
“Confesso che è abbastanza inebriante essere sospeso dal nulla. Per amicizia verso l’onorevole Cesa, mi prodigo per evitargli nuovi strappi sul fronte della legalità statutaria e gli rassegno volentieri le mie dimissioni. Se mi fornisse l’indirizzo a cui inviarle, gli sarei infinitamente grato”. Così Gianpiero D’Alia, parlamentare di Area Popolare e fondatore dei ‘Centristi per il Si’, appresa la notizia della sospensione cautelativa dall’Udc disposta nei suoi confronti da Lorenzo Cesa.
CUFFARO.
«Mi preme ribadire per l’ennesima volta - non c'è infatti miglior sordo di chi non vuol sentire - che non faccio, né potrei fare politica attiva: sono interdetto dai pubblici uffici ma non dal pensiero e dal ragionamento, dall’osservazione, dall’analisi e dal commento sui fatti della politica. Gianpiero D’Alìa mi cita come alla guida di una corrente e interprete di una linea politica: nulla di più falso, come sanno anche le pietre». Lo dice l’ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro. «Su una cosa però sono completamente d’accordo con Gianpiero D’Alìa - aggiunge - quando afferma che con lui l’Udc è al governo nazionale e regionale con il Pd e che è con Crocetta dal 2012, in quanto sostenitore della maggioranza di governo alla Regione. E’ vero, le cose stanno così: è stato proprio D’Alìa a volere Crocetta alla presidenza della Regione e i siciliani non solo lo sanno bene, ma se ne ricorderanno al momento giusto».
D'ALIA.
“Non so a quali mie dichiarazioni faccia riferimento il signor Salvatore Cuffaro visto che non trovo traccia di miei interventi pubblici o privati che lo contemplino. Mi spiace deluderlo ma non ho alcun interesse nei suoi confronti”. Lo afferma Gianpiero D’Alia, parlamentare di Area Popolare e fondatore dei Centristi per il Sì. “Devo ritenere – continua D’Alia - che le sue affermazioni non siano frutto di casualità, visto che in Sicilia nulla accade per caso neanche il 2 novembre e soprattutto sembrano confermare un suo impegno politico, una vera e propria militanza. Ma questi sono affari suoi e dei suoi amici della famiglia Addams del centrodestra siciliano alla quale da ieri si è aggregato un altro poveretto da Arcinazzo”. “Su di una cosa posso convenire con Cuffaro: La sfiga dei siciliani nella scelta dei presidenti di regione degli ultimi 15 anni almeno”, conclude l’esponente centrista.
IL PUNTO E VIRGOLA
Alle Eolie l'allontanamento-dimissionario del senatore D’Alia dall’Udc é arrivato con avvisaglie al seguito. Quasi in contemporanea con le dimissione dell’assessore comunale Udc Sardella rassegnate all’amico sindaco dello stesso partito e parente stretto di D’Alia la cui zia é anche consigliere comunale da una vita. Adesso bisognerà capire cosa resterà dell’Udc a Lipari dove la famiglia D’Alia e parenti ha sempre prodotto voti in quantità industriale da 3 generazioni. Il momento è alquanto importante perché su Lipari si stanno programmando impressionanti cifre per rigenerare anche le vecchie e abbandonate cave di pomice dove giornalmente si posano gli occhi di chi sa impastare come nel passato pomice&affari. La politica alle Eolie ha sempre vissuto di polemiche ma in questo momento bisognerà capire i segnali del verso quale componente della famiglia punterà il dito. Ora tutta la famiglia si stringerà intorno al "riferimento nazionale" e gli eoliani pensano alle coincidenze del passaggio di Renzi a Messina e del senatore Ranucci a Lipari. Pd in vista? Tutto lascia presagire che anche alle Eolie, in politica, non avviene nulla per caso. Le coincidenze sono eventi...programmatici...Si o No in queste isole anche di pescatori, lo strascico c’è!