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Dettagli...

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di Claudio Rugolo

Gent.mo Direttore,
quale Presidente della Pro Loco Leni APS “Eolie Patrimonio dell’Umanità”, associazione di volontariato senza scopo di lucro, abbiamo organizzato la manifestazione che segue:

𝟕 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒: 𝐈𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐀𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 in Servizio di Volontariato "Zefiro e Malvasia" 

𝐎𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨: Sistemazione del sentiero comunale di Leni che conduce alla "Pietra che Suona" 🪨

𝐏𝐞𝐫 𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐈𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐥𝐢𝐧𝐚: per partecipare contattare Marcello Rando al 333 665 2800 

Vi aspettiamo numerosi, più siamo e meglio è per la nostra Isola! 

Volontariato Ambiente IsolaDiSalina

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Moschella&Mule festeggiano i 20 anni di carriera insieme a Taormina Arte il 20 agosto  aprendo il cartellone della Villa comunale (lo chiuderà Ornella Muti). Dopo il successo di Rosa Rosae con l’orchestra sinfonica siciliana lo scorso 11 luglio e la vittoria al festival del cinema italiano 2024 con il loro film,  tornano al teatro comico, all’interno del prestigioso cartellone di Taormina Arte 2024 con “uno show x duo - 20 anni insieme “ il 20 agosto alla villa comunale di Taormina.

Giuseppe Moschella e Emanuela Mulè accompagnati dalla vocalist Valeria Milazzo, propongono, raccontando anche la loro vita di coppia, alcuni dei loro pezzi comici e ironici, ma anche divertenti aneddoti che negli anni li ha visti applauditi  protagonisti in diversi teatri italiani come il teatro Zelig di Milano , il teatro dei Satiri di Roma e tanti altri. Taormina sarà la prima data del loro Show che continuerà per tutto il 2025.

Sono felici di debuttare a Taormina,  meravigliosa cittadina a cui sono molto legati:  il papà di Giuseppe era messinese e lui ha vissuto tante vacanze un famiglia proprio a Taormina mentre con Emanuela hanno scelto di trascorrere a Taormina  parte della loro luna di miele nel 2017.  Protagonisti di Taormina arte 2009 e 2010 e del Taormina Film Fest 2023 il duo è felice di tornarci con uno spettacolo che celebra il loro percorso artistico e la magica Taormina non può non ricordare loro, da professionisti e amanti del cinema, le preziose masterclass  con il premio Oscar Lina WERTMULLER e con il mitico John Landis.

E allora buon show a tutti!

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Un ricordo di Alain Delon

di Gian Piero De Paolis

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Alain Delon davanti alla «Madonna del Parto», capolavoro di Piero della Francesca, simbolo di Monterchi. È una scena del film «La prima notte di quiete» di Valerio Zurlini (1972) con l’attore francese vicino all’affascinante opera rinascimentale che anche grazie a lui e a questo film ebbe una visibilità mondiale. 

Delon, appena scomparso all’età di 88 anni, nel film interpreta il ruolo di un professore che invita la sua allieva  di cui si era invaghito a visitare «La Madonna del Parto». Qui, regalerà una lezione emozionante rievocando la storia del dipinto, come fu commissionato a Piero della Francesca - dal popolo e non da un nobile come invece quasi sempre era la committenza -, la figura della madre del pittore che era di Monterchi, l’attesa di Gesù Cristo bambino. All’epoca, dopo l’uscita della pellicola, le visite a Monterchi fecero registrare un’impennata.

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“IL GIUDICE E IL BOSS”
Un film dove si racconta del giudice Cesare Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso, che indagando sulla mafia dei corleonesi, scoprirono il Peccato originale della Repubblica italiana, e per questo dovevano morire. Una lotta epica contro il male, impersonato dal boss Luciano Liggio, e dagli uomini corrotti delle Istituzioni.
Se, il processo di Bari, istruito dal giudice Terranova dopo dieci anni di duro lavoro, si fosse concluso con la condanna del clan dei corleonesi, quante morti innocenti, quante stragi si sarebbero potuti evitare?
Ma le cose sono andate diversamente e il giudice Terranova e il maresciallo Mancuso furono lasciati soli, umiliati e offesi, a combattere contro i mulini a vento…

NOTE DI REGIA:

Cesare Terranova non è stato un giudice qualsiasi. Ma un modello a cui si sono ispirati Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il primo che ha avuto il coraggio di indagare sulla sanguinaria cosca dei Corleonesi.
Il primo ad aver capito che la mafia era un’organizzazione unitaria che agiva di concerto con elementi della politica, della massoneria e della finanza.
Anche Lenin Mancuso, non è stato un poliziotto qualsiasi, ma uno dei migliori poliziotti di Palermo. È stato l’esempio a cui si sono ispirati Ninni Cassarà, Beppe Montana, Lillo Zucchetto, Natale Mondo e Roberto Antiochia, che ne hanno seguito le orme, e per questo verranno uccisi anche loro dalla mafia.

Il 30 luglio al Festival di Lipari la pellicola con protagonista l'attore Gaetano Bruno che parla dell'uccisione del magistrato Terranova
PALERMO I boss e i pentiti, come i malacarne di Corleone e Gomorra, non gli sono mai piaciuti. E Pasquale Scimeca, il regista che ha raccontato pure Placido Rizzotto, Pio La Torre e papa Francesco, torna al cinema offrendo ai giovani la vita di un altro uomo retto e giusto, quella di Cesare Terranova, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1979 con il suo braccio destro, il maresciallo Lenin Mancuso.

A questo magistrato che comprese per primo il peso del clan guidato da Luciano Liggio si ispirarono Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Una scelta di campo per Scimeca quella di esaltare loro, evitando di trasformare i Riina e i Provenzano in protagonisti di una epopea dove tutto si confonde: «Al di là di ogni buona intenzione, risulta devastante e deviante la lettura che spesso gli spettatori fanno dei criminali rappresentanti sullo schermo».
Un rischio che non si corre con «Il giudice e il boss», film prodotto da Arbash in collaborazione con Rai Cinema, in arrivo il 14 luglio al Festival di Taormina. Perché il giudice è Gaetano Bruno nei panni di Terranova. Affiancato da Peppino Mazzotta, interprete del maresciallo Mancuso. Sono loro i modelli positivi della storia, in contrapposizione all’allora capo dei Corleonesi, all’anagrafe «Leggio» (Claudio Castrogiovanni).
La storia è quella di una guerra che forse il processo del 1969, tenuto a Bari per «legittima suspicione», avrebbe potuto fermare. E invece i boss assolti per insufficienza di prove tornarono spavaldi in Sicilia. Come Liggio. Infine, arrestato e processato a Reggio Calabria, ma pronto a sbeffeggiare in aula il giudice Terranova quando ormai i suoi killer lo avevano ucciso, insieme con Mancuso.

Drammatico epilogo di un anno funesto, il 1979, cominciato con il delitto del giornalista Mario Francese, proseguito con l’eliminazione del segretario provinciale della Dc Michele Reina e con l’agguato a Boris Giuliano, il capo della squadra mobile. Era stato Terranova a lavorare da giudice nella Palermo degli anni 70, impegnato nelle indagini su speculazione edilizia, traffico internazionale di stupefacenti e finanza. Per Scimeca la scelta dei temi e dei personaggi è finalizzata ad un esercizio di memoria: «Non si possono ricordare le vittime della mafia solo nelle commemorazioni ufficiali. Bisogna creare un movimento culturale che le faccia conoscere alle nuove generazioni, come modelli di vita da seguire».

Ed eccoci alla presa di distanza dall’esaltazione di violenze contro ogni rischio di emulazione: «Troppi film e serie tv hanno come protagonisti i boss, figure che contribuiscono a creare tra i giovani falsi miti in cui immedesimarsi. Al contrario, la maggior parte delle vittime viene ricordata solo con riti ufficiali, fra parenti e qualche rappresentante delle istituzioni».
Per restituire lo stesso rispetto a tutte le vittime della mafia Scimeca dice che «tutte meritano di essere raccontate perché, come diceva Borsellino, “non basta l’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, ma è necessaria una presa di coscienza civile e una forte azione culturale”».

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Lipari - Il ritorno del giudice Gianni Ingrascì, già in servizio alle Eolie.

Quando arrivò il "Corriere della Sera" lo presentò con un articolo a nove colonne

"Per combattere la mafia all'agrodolce delle Eolie è arrivato un giudice da Milano..."

Il dottor Giovanni Ingrascì ha ricoperto l'incarico di pretore nella maggiore isola delle Eolie dal maggio 1976 all'ottobre 1985.

Al suo arrivo alle Eolie il "Corriere della Sera" dedicò mezza pagina pubblicata da Sebastiano Grasso. Titolo: "Contro la mafia all'agrodolce è arrivato a Lipari un giudice da Milano".

Il "pretore d'assalto dell'epoca" si è innamorato delle Eolie e torna spesso a godersi il mare e a continuare la pesca ai totani...

Ora è divenuto anche scrittore e ha pubblicato il libro "Racconti dal Lockdown", ovviamente, dedicato a personaggi isolani...

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

20 LUGLIO 2020

ESCLUSIVO. LA NOSTRA STORIA. Lipari, "Contro la mafia all'agrodolce è arrivato a Lipari un giudice da Milano". E Gianni Ingrascì pubblica "Racconti dal Lockdown". L'intervento

2 OTTOBRE 2020

Le INTERVISTE de “Il NOTIZIARIO”. Giovanni Ingrascì, un giudice da pescoso mare eoliano.

Al bar "La Precchia" i due amici con tavolo sempre riservato...

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E Alex Mollica e Tonno Beach "panza su panza..."

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L’introvabile libro “Chiamatemi professore” Vita, morte e miracoli di Franco Scoglio di Gessi Adamoli-Ed. De Ferrari Anno 2006, i 2 Scoglio di Fulvio Collovati, l’istrione, lo spogliatoio, il legame con Schillaci, il lupo mannaro nella grotta, la Dinamo Kiev, il presidente Massimino, la legge del calcio, i pettegolezzi, gli schemi, gli appunti, il giocatore di pallone e il terzino killer e…

Le rarità eoliane del ricercatore Massimo Ristuccia a cura di Gennaro Leone. Franco Scoglio il professore del calcio

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di Bartolino Ferlazzo

SONO UTILI, NON SONO UTILI
(se la legge le prevede vuol dire qualcosa o no ?)

Bisogna riconoscere che il passato non è mai finito, bisogna riconoscere che le frasi fatte, sono quelle che trovano ingresso solo nel momento in cui qualcosa viene a mancare, qualcosa non gira come si era previsto, che le bocciature sono sempre dietro l'angolo.-
Non vogliamo addentrarci in polemiche sterili, inutili, di parte ma desideriamo, solo, capire del perché certe scelte, dichiarazioni, prese di posizione hanno trovato ingresso, in un contesto politico amministrativo, che va certamente oltre la semplice dichiarazione o critica.-
Il passato non è finito, chi credeva che certi tempi, certi comportamenti, fossero ormai del tutto finiti si è sbagliato, non ha calcolato un aspetto tipico, di cui l'uomo per sua natura è dotato, sia nel bene che nel male, ovvero < il libero arbitrio >.

Nessuno ha potuto, può e potrà mai cambiare questo "gene" umano; il libero arbitrio è una scelta personale, giusta o sbagliata che sia, ma cos'è il libero arbitrio " ... Il libero arbitrio è un concetto filosofico e teologico, secondo il quale ogni persona ha il potere di decidere gli scopi del proprio agire e pensare, tipicamente perseguiti tramite volontà, nel senso che la sua possibilità di scelta, ha origine nella persona stessa e non in forze esterne ...", dunque una scelta dettata dal momento, dalla situazione, dalla propria morale, dalla volontà, dal proprio pensare, che come abbiamo visto ultimamente, è in netto contrasto con quelle forze che vorrebbero imporre, la propria a discapito ed offendendo, in tal senso, anche e principalmente, l'intelligenza della persona stessa, a cui è diretta l'imposizione.-

Il passato non è finito, anzi è sempre attuale, lascia perplessi che ancora si invochi lo sconcerto del cambio di casacca, come sempre e come sarà sempre; sconcertanti, invece, potrebbero essere atteggiamenti alla Ivan, alla Leonid, alla Igor, alla Nikolay in quanto assoluti depositari della verità, pretendendo cieca obbedienza, oltre che sconcertanete è miserevole.-
La fiducia, la collaborazione si deve conquistare, si ottiene con le buone maniere, con tutti i distunguo del caso, non con gli insulti, le risatine di presa in giro, le scurrili, certamente non scandalizzabili ai tempi nostri, frasi pronunciate in pubblico, che non si addicono a chi fa, o crede di fare politica, a chi crede di essere un politico ed invece è solo un politicante, un mestierante.-
Tutto quanto è stato più volte dissacrato, giustamente, adesso torna in auge, torna in tutta la sua potenza, senza possibilità di smentite, decisioni libere senza nessuna imposizione, ma semplici scelte, giuste o sbagliate, ma scelte dettate dal convincimento delle proporie idee.-

Il passato non è finito, crediamo che bisogna essere coerenti, qualche consigliere comunale era presente nel civico consesso liparoto già in anni passati, quando mai si è discusso di utilità o meno di certe forme di democrazia, forse allora erano utili ed oggi no ? può darsi, non si ha la controprova se non c'è un riscontro, la visibilità la possiamo trovare nei nostri tramonti, nei nostri panorami, non crediamo che bisogna essere consiglieri comunali per essere visibili agli occhi degli altri, la visibilità, se vogliamo proprio dirla, si ottiene comportandosi con dignità, democraticamente e con prerogative, che vanno oltre, le inutili affermazioni che non hanno nessun senso e non portano a nessun risultato.-

Il passato non è finito, se si ritiene, giustamente o meno, che queste forme di democrazia non siano valide, producenti e conducenti alla causa della gente, ma sono previste in atti legalmente autorizzati da altri enti superiori, che fare ? se si è certi dell'inutilità, bisogna portare all'attenzione di chi dovrà decidere e chiedere, che non vengano inserite nelle leggi, nei regolamenti, negli statuti, negli usi e nei costumi del comune, solo che quanto proposto, non violi le normative e le leggi in materia, altrimenti come riferiva sempre, il Prof. Masino Carnevale < è solo aria fritta >.-

Il passato non è finito, se in quasialsi consesso, sono previste una maggioranza ed un'opposizione, certamente ci sarà un motivo, la maggioranza propone il quantum, l'opposizione dispone, per la froza disponibile, di concerto mettendo in atto tutte quelle che sono le iniziative legali a disposizione, pertanto previste dalla legge, per eventualmente contrastarle, non a proprio vantaggio, ma per apporti che magari non sono stati valutati o dimenticati, si chiama opposizione e dunque un motivo ci sarà , è infatti - un'unità di misura del pluralismo e gli ordinamenti dove l'opposizione, di qualunque colore politico o ideologico, non ha concrete garanzie e diritti, possono essere inseriti nella categoria dei sistemi democratici "di facciata" - dove sì, il tutto diventa un motivo per acquisire visibilità.-

Fare politica spicciola, di bassa lega non serve, quando qualcosa si sgretola, quando qualcosa portata avanti con forza non trova riscontro, quando la tua/nostra/vostra, idea non regge l'urto della dialettica ed anche della critica, è avviata su un abbrivio che prima o poi porterà a "sbattere"; quando vieni battuto, quando hai numeri risicati, quando le scialuppe stanno per calarsi in acqua, bisogna reagire, bisogna porre rimedio, bisogna pensare che su quella nave, ci sono persone che non possono pagare la tua mania di grandezza, di onnipotenza o del < con me o contro di me > ci sono delle persone da salvare, e questo dovrebbe essere il primo pensiero che un < vero e valido comandante > metterebbe in atto; molte volte il dialogo, il chiedere, il

trattare, il coinvolgere, a discapito di autoritarismo, provocazione o di lesa maestà, non è debolezza ma atti di democrazia, di coinvolgimento, con tutte le differenze del caso, ma necessarie affinché le prevaricazioni e le imposizioni siano messe da parte; sogni ? sicuramente si, l'albero si raddrizza da piccolo, si da una struttura, una forma, perché da grande non si piega ma si spezza.-

Adesso attendiamo, come smpre l'intervento, la risposta del saggio io so tutto, dico tutto, conosco tutto e sono depositario della verità, ben venga ne saremo felici lo rispettiamo ma certamente non lo temiamo..-
Desideriamo concludere con una bella affermazione di Antoine Bernheine " ... la riconoscenza è una malattia del cane non trasmissibile all' uomo ...".-
Аугури Липари.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

19 FEBBRAIO 2024

L’appuntamento con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Il giornalismo eoliano

14 APRILE 2024

L’appuntamento del Notiziario con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. I voti

5 MAGGIO 2024

L’appuntamento del Notiziario con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Opere e scempi

8 MAGGIO 2024

IL DOCUMENTO. Lipari, Maggio 1943 - Maggio 2024: 81° Anniversario dell'affondamento del piroscafo Santa Marina (quanti politicanti lo ricordano?). "UNA TRAGEDIA PER NON DIMENTICARE..."

15 MAGGIO 2024

L’appuntamento con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Il Lipari Calcio

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Gentile direttore,

a Marina Lunga marciapiede super pericoloso...

Le cadute dei passanti non si contano piu. Per i piu' anziani è sempre dietro l'angolo.

Cordialmente

Lettera firmata

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Lipari, buon compleanno al prof Emiliano Cipicchia 

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Il personale scolastico, i colleghi e gli studenti della sede CIRS di Lipari, porgono i migliori auguri di buon compleanno al professore Emiliano Cipicchia, e rinnovano i complimenti per la recente nomina ad “Ambasciatore del Gusto Doc Italy”.

La passione e la dedizione nel settore culinario del prof. Emiliano, si rispecchiano quotidianamente nelle sue lezioni a scuola: i suoi insegnamenti rappresentano per gli allievi dell'indirizzo di Operatore della Ristorazione, un viaggio attraverso i sapori autentici e la tradizione secolare della cucina eoliana.
Auguriamo che questo nuovo anno di vita porti ulteriori successi e soddisfazioni.

Al professor Emiliano Cipicchia auguri anche dal Notiziario delle Eolie

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di Sara Tirrito

La sfida sarà a colpi di tecnologia, sostenibilità e arte. Vincerà chi saprà creare un progetto per la mobilità del futuro nelle isole e l’opera migliore per valorizzare il territorio di Stromboli. Presentato a Milano il 10 maggio, si concluderà con un evento sull’isola vulcanica a luglio, in cui saranno premiati i vincitori. Fondamento ideologico dell’iniziativa l’articolo 119 della Costituzione italiana per cui «la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità».

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Il premio
Tre i filoni in cui ci si può candidare: atenei, tecnologia digitale e arte contemporanea. «Le tre categorie sono legate da un filo rosso - spiega Cristina Maymone, co-organizzatrice dell’evento - la ricerca e l’arte sembrano mondi diversi ma sono uniti dalla creatività e dall’innovazione». Da qui anche l’importanza di ambientarlo a Stromboli, isola delle Eolie con un vulcano attivo e difficoltà di raggiungimento anche per le risorse di prima necessità, portate dalla terraferma attraverso navi che non circolano con condizioni climatiche avverse. «Vogliamo proiettarci verso il futuro - dice Maymone - Stromboli è un laboratorio green perché progettare mobilità sostenibile in un centro urbano piccolo e patrimonio Unesco significa esportare best practice di ecosostenibilità anche per le città».

Il contest per la ricerca rivolto agli studenti del Politecnico di Milano
Il bando si rivolge agli studenti di master in Ingegneria meccanica, Ingegneria civile, Mobility engineering e Pianificazione urbana, Politiche territoriali del Polimi. I vincitori saranno ospitati per cinque giorni sull’isola, a cui lasceranno i progetti in eredità. Si partecipa in team da 5 e le candidature vanno presentate entro il 19 maggio. Tra i fattori di sfida la difficoltà per gli studenti di sviluppare progetti rivolti alla mobilità sostenibile in un territorio geologico particolare, difficilmente raggiungibile, con un vulcano attivo e che probabilmente non conoscono personalmente.

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L’arte e la tecnologia: le altre categorie
A essere premiate anche le tecnologie digitali. In questa sezione a vincere sarà un testimonial di fama internazionale il cui lavoro ha avuto un impatto in vari settori con innovazione e intelligenza artificiale. Si potrà partecipare anche per la categoria Arte contemporanea, che si rivolge al miglior italiano a metà carriera. L’artista primo classificato riceverà un premio economico di 5 mila euro, la permanenza sull’isola nei giorni dell’evento e l’esposizione delle sue opere nello stesso periodo.(corrieredellasera.it)

SERVIZIO DEL TG3 SICILIA

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IL CANE ANTIDROGA SCOVA LA MARIJUANA NASCOSTA DIETRO L’ARMADIO DELLA CAMERA DA LETTO. UN UOMO ARRESTATO DAI CARABINIERI.
Nei giorni scorsi, a Condrò, nell’ambito di predisposti servizi finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, i Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno arrestato un uomo del luogo, già noto alle Forze dell’Ordine anche per reati specifici, ritenuto presunto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I Carabinieri della Stazione di Fondachello Valdina, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, a seguito un’attenta attività di controllo del territorio, si sono presentati presso l’abitazione dell’uomo per eseguire una perquisizione domiciliare. L’attività dei militari dell’Arma condotta con il prezioso apporto del fiuto del cane antidroga, ha consentito di scovare un involucro, abilmente occultato dietro l’armadio della camera da letto, al cui interno i militari hanno trovato e sequestrato oltre mezzo chilo di marijuana.

Al termine delle operazioni, l’uomo è stato condotto in caserma, laddove è stato formalizzato il suo arresto.
La droga sequestrata è stata inviata ai Carabinieri del R.I.S. di Messina per le analisi di laboratorio. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, in attesa di essere giudicato per il reato a lui addebitato.

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di Enza Scalisi

Lui era in agguato: ottuso, crudele, subdolo, senza un criterio, unico obiettivo colpire, a caso.

Come in un buco nero il mondo di prima è risucchiato, il tempo si ferma per riavvolgersi su se stesso e  torna la memoria della vita normale. Qual è  l'istante della demarcazione tra il prima e il dopo, tra il non ancora, ora sì, il perché che dilegua senza risposta, nelle giornate scandite dalle cure?

La grandezza si manifesta nella tempesta, lì emerge la dignità, il coraggio, la determinazione. La forza si alimenta dello sguardo forse ignaro dei bambini: “giochiamo papà?” Allora inizia la guerra, dura  determinata, con tutte le armi a disposizione, senza cedimenti contro il mostro.

Alla domanda retorica, involontariamente inopportuna, “come stai?” rispondeva  “bene”. Mai un lamento, un cenno di sconforto, di vittimismo. Ha sopportato tutto, accondiscendente: farmaci invasivi, trattamenti bugiardi…con ostentata fiducia, ma con la malcelata consapevolezze della loro impotenza.

Restava a lungo in balcone, si lasciava accarezzare dal sole e avvolgere dal fresco delle serate. Aveva bisogno di luce, di spazi, di immenso.

Alla fine raccoglieva le forze residue per una stretta di mano, una carezza.

 Ha vinto il mostro sul suo corpo martoriato, ma non ha intaccato il coraggio e  la dignità che fanno la grandezza dell’uomo.

La sua sdraio è sempre lì, sul balcone, tra i fio

Gennaro, Salvatore e Bartolino Leone partecipano al dolore delle famiglie

Il cordoglio per la morte di Riccardo
 
La famiglia di Lidia Cincotta e Achille Omero con il figlio Edoardo per la prematura morte di Riccardo, si unisce al profondo dolore delle famiglie Biancolini, Scalisi e Iacolino.
 
--L'Istituto Conti stringe in un dolente abbraccio Martina, i suoi bimbi e la famiglia tutta.
Il dirigente scolastico Tommasa Basile