"Sono convinto che le sanzioni siano una follia economica, sociale e culturale" ha detto Matteo Salvini da Mosca considerandole un'assurdità ed inutili. In Russia - ha continuato " mi sento a casa mia mentre in alcuni paesi europei no. I problemi si risolvono sedendoci al tavolo non con i carri armati ai confini e come vice presidente del Consiglio mi prendo un preciso impegno: se qualcuno giocherà a riportare fumi di guerra in questo continente ed inimicizia tra Italia e Russia, in me e nel governo italiano avrà il peggior avversario".
"La manovra non cambia, faccio mio l'invito di Draghi a usare buon senso: ci sono 60 milioni di italiani che aspettano risposte. Non permetteremo di essere commissariati da nessuno, non sognino da Bruxelles d'inviarci commissari, Troika, padroni o padroncini". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini commentando la possibilità che Bruxelles possa aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia. "Mi sembrano come gli ultimi giorni del bunker o prima del crollo dell'impero romano" ha poi detto Matteo Salvini a margine della conferenza a Mosca riferendosi chiaramente alle prossime elezioni europee. "Sanno che andranno a casa e quindi sparano le ultime cartucce. La manovra possono scrivere quello che vogliono, arriverà in porto così come è partita" ha aggiunto.
“Noi la manovra non la cambiamo - ha ribadito - e non si sognino di mandarci commissari, trojke, padroni o padroncini”. “Siamo convinti della manovra, non la cambieremo. Smettetela e lasciate che il governo italiano lavori per gli italiani”, ha detto ancora Salvini, rispondendo al commissario europeo al Bilancio, Guenter Oettinger, il quale, allo Spigel, ha detto che la manovra italiana sarà rigettata. Quanto alla sua visita a Mosca, Salvini ha detto: “Vengo qua gratis perchè sono convinto che le sanzioni siano una follia economica, sociale e culturale. Noi stiamo sanzionando la Russia per eventuali violazioni nei confronti dell’Ucraina e stiamo finanziando, inseguendo, rincorrendo e provando a convincere a entrare nell’Unione un Paese straniero che occupa militarmente uno dei 27 paesi membri dell’Ue (la Turchia, Ndr.). È una follia, è un’assurdità”. Int9
Il bagno di folla moscovita di Matteo Salvini si è concluso tra le richieste di un selfie e strette di mano. E se qualche anno fa, le visite a Mosca dell’attuale vicepremier e ministro degli Interni, si svolgevano tra salette anguste e flash mob anti sanzioni sulla piazza Rossa, oggi il panorama è ben altro. Un’ora di fila per potergli parlare e incontrarlo al termine di una lunga riunione con gli imprenditori di Confindustria Russia nella sala stracolma delle convention al Lotte Plaza. Le idee che gli vengono presentate dagli imprenditori sono molte e varie. Dallo scalatore bergamasco Simone Moro, alpinista dei record che ha affrontato anche le cime siberiane più impervie senza ossigeno e con un freddo improponibile, sino al know how di società di peso anche dell’economia italiana. “Pensiamo alle sanzioni come a uno strumento che ci ha aiutato a evolvere”, ha dichiarato Pierroberto Folgiero di Maire Tecnimont Group. Al vicepremier e ministro dell’Interno sono state presentate alcune case history, a partire dall’agroalimentare con Cremonini. Per la multinazionale della carne, ormai da 18 anni sul territorio, ha parlato Sergio Comizzoli, spiegando come “oltre alla distribuzione di prodotti alimentari, ci siamo messi a produrre” in Russia. Pur notando che il danno delle sanzioni antirusse è stato triplice: danno economico, e ancora il mercato che c’era nel 2014 non c’è più, nonchè il fenomeno dell’Italian sounding che con le sanzioni si sta ulteriormente sviluppando.