di Luis Mazza
Il mare accumula a Valle Muria, per via della sua esposizione a ponente, montagne di plastica e polistirolo. Arrivano dalla Sicilia (per esempio abbiamo trovato l'insegna di un forno di Palermo e numerose confezioni di pasticcerie sparse sulla costa siciliana) e dall'Italia, ma si tratta spesso anche di rifiuti degli isolani: soprattutto il polistirolo usato per la pesca e per l'agricoltura. Proprio il polistirolo, da levare con le dita tra una pietra e l'altra, ci sta costringendo a ritornare e soffermarci a Valle Muria rimandando la pulizia di altri siti, spiagge e sentieri.
Questa bella e dannata spiaggia, oltre a subire la sua esposizione a ponente, e dunque fare da approdo alla spazzatura trasportata dal mare, è interdetta alla balneazione e al semplice accesso per via delle numerose frane e della continua caduta di massi; teoricamente sarebbe vietata anche la navigazione in tutto lo specchio di acqua antistante. Quello che facciamo sarebbe, dunque, tecnicamente illegale: nessuno è tenuto a bonificare siti come questo; e nessuno è autorizzato a farlo.
Per evitare che diventi una discarica , dunque, ci sono poche soluzioni e pochi mezzi: guanti, sacchi e tanta, tantissima, pazienza. E poi la convinzione che tutto ciò che di prezioso c'è in fondo e in superficie a questo mare, siano essi scogli e calette, vulcani che dormono e vulcani attivi e tutte quelle cose di acqua fuoco e pietre che chiamiamo Isole Eolie, sono un bene comune da difendere e tutelare con ogni forza.
PS:Manco a dirlo: non è una iniziativa elettorale perché noi non siamo in campagna elettorale.