di Antonio Marturano
Colgo l'occasione visto che si parla di idrico, di mettere mano alle tariffe spropositate e impossibili da sostenere, per il trasporto dell'acqua a mezzo autobotte, visto che alcune zone alte di Lipari Vulcano, ecc , sono totalmente sprovviste di rete idrica comunale, e pertanto l'unica acqua che va nella cisterna arriva appunto con autobotte.
Capisco l'uso non appropriato quali piscine, ecc, ecc, ma per l'utilizzo alimentare e/o sanitario, queste nuove tariffe sono inaccettabili, Abitando a Montegallina, l'unica acqua che si ha, appunto è a mezzo autobotte, ora controllate la residenza, il domicilio, e tutto quello che si vuole, comprendo il contrastare l'evasione, per una giusta sostenibilità economica del servizio, ma se le reti idriche non ci sono, non è un problema del cittadino, e non si può scaricare il costo su di esso.
Capisco che in un anno di nuova amministrazione, non si ha la bacchetta magica, e non si può risolvere tutto e subito, ma a tutto c'è un limite. Confido nella sensibilità del dott. Iacolino, che in passato e forse ancora a Monteguardia ha vissuto lo stesso problema, ma queste tariffe sono da modificare immediatamente!!!!
Estendo il problema a tutta l'amministrazione di intervenire con estrema urgenza, confido sulla loro sensibilità, ma SISTEMATE LE TARIFFE IN MODO EQUO E SOSTENIBILE CON URGENZA! Grazie
Lipari, in arrivo le nuove "bollette dell'acqua ma attenzione..."
OGGETTO: Fatturazione consumi idrici utenti allacciati alla rete idrica.
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO CONSIDERATO che è in corso di attivazione la fatturazione dei consumi idrici a carico degli utenti allacciati alla rete idrica;
ATTESO che in sede di rilevazione dei consumi sono emerse importanti quantità di acqua
potabile consumate da parte di talune utenze; ACCERTATO che dagli strumenti di rilevazione dei consumi non è stato possibile trarre elementi per la mancata fatturazione delle quantità rilevate;
COMUNICA Che, qualora gli utenti rilevassero una fatturazione di acqua potabile non ritenuta compatibile con i propri consumi potranno recarsi all’Ufficio Idrico – Servizio Finanziario – presso Palazzo dei Congressi, via Falcone Borsellino, o contattare la dott.ssa Patrizia China al numero 090/9887335 per l’effettuazione delle relative verifiche e provvedere ad eventuali modifiche e/o sgravi.
*RESPONSABILE DEL SERVIZIO IDRICO ED IL DIRIGENTE DEL 2° SETTORE
(dott. Domenico Russo) (Dott. Carmelo Calabrese)
Milazzo, soccorsa Poiana in difficoltà
Una Poiana in difficoltà è stata soccorsa a Milazzo.
E’ stata rinvenuta da Chiara Marturano e Francesco Trifirò nei pressi della vecchia stazione. In collaborazione con la polizia locale della città di Milazzo, in particolare con l’agente Angela Ciarrotta, è scattata la mobilitazione per recuperarla.
“Non si capisce perché stia male – dice Carmelo Isgrò, biologo e direttore del MuMa museo del mare - certamente é magra e disorientata ma fortunatamente non presenta rotture alle ali, forse è intossicata. Ora saranno i veterinari del Centro Recupero Fauna Selvatica "Stretto di Messina" a prendersene cura.
Un grazie particolare va a Chiara e Francesco che l’hanno custodita fino al tempestivo arrivo dello staff del MuMa Museo del Mare Milazzo, Adele Schittone, Giancarlo Torre, Antonio Torre ed al comando della polizia locale per la grande sensibilità che dimostra sempre nei riguardi degli animali in difficoltà”.
Ha una forma compatta, la specie misura 57 cm di lunghezza e presenta ali ampie e arrotondate, la cui apertura può raggiungere i 130 cm. La Poiana è un ottimo predatore: anche se vive in ambienti boschivi, solitamente caccia in territori aperti, e si nutre prevalentemente di piccoli mammiferi. La specie è inoltre necrofaga (si nutre cioè di carogne di altri animali). Osservandola in volo si nota un profilo frontale a forma di V aperta, delineato dalla testa incassata tra le spalle e dalle ali aperte, leggermente rialzate rispetto al resto del corpo.
E’ un rapace che vive soprattutto in aree europee, ma la specie si può avvistare anche in Asia, nonostante eviti in generale ambienti eccessivamente freddi. Frequenta abitualmente ambienti semi-boscati dove si alternano zone dalla vegetazione prevalentemente erbacea – in cui cacciare – a zone dalla vegetazione arborea dominante, adatte per collocare i nidi. Le campagne alberate sono habitat particolarmente favorevoli. La Poiana inoltre si adatta meglio di altri rapaci alle trasformazioni ambientali di origine antropica, potendo nidificare anche su alberi isolati circondati da ambienti agricoli tradizionali.
Foto notiziarioeolie.it
Hotel Villaggio Stromboli
Via Regina Elena 98050 STROMBOLI Tel: 090986018 e-mail:info@villaggiostromboli.it
Acqua...al piano, no problem!!
VIDEO
Sento tanta gente delle Eolie che tenta di prenotare la vaccinazione sul sito istituzionale, ma a quanto pare il codice di avv. Postale 98055 non viene accettato, pertanto si prenota la vaccinazione a Messina.
Chi di competenzadovrebbe darsi una mossa...
Vulcano Piano senza acqua...sembra che Enel per bolletta non pagata, interrotto fornitura elettrica per le pompe di sollevamento.. non ci posso credere!
--- Sul laghetto termale è calato uno strano silenzio
Non entro nel merito, ma mi limito a constatare, che fra pochi mesi, covid a parte, le terme in particolar modo nella bassa stagione, sono essenziali per l'economia dell'isola di Vulcano. Pretenderei da parte dell'amministrazione (cosa lecita e possibile) una forte presa di posizione politica (intendo rappresentare le istanze di un territorio) nel sensibilizzare chi di competenza (Presidente del tribunale, Regione Sicilia, ecc) e cercare di velocizzare, i problemi da sciogliere di tipo giudiziario, anche perchè per quanto gestita da società privata, rimane un bene pubblico dato in concessione, o eventualmente trovare un accordo con la curatela giudiziaria, nella riapertura pur nel rispetto delle restrizioni giudiziarie si spera temporanee.
Le pozze termali sono un bene unico e essenziale, vista la precaria situazione turistica, e non vedo quella sana preoccupazione di chi ha delega da parte dei cittadini nel tutelare le esigue risorse economiche del nostro territorio. Per il resto, certe cose mi fanno solamente sorridere, per quanto ridicole siano, la parte seria e che di problemi ne abbiamo a quintali, di soluzioni poche e niente...e anche molto spesso sbagliate, ma questi sono solo punti di vista e sensibilità "politica"...differenti.
DA STROMBOLI IN LINEA FABRIZIO DI MAGGIO "CERCASI POSTINO..."
di Fabrizio Di Maggio
Volevo porre l'attenzione per quanto riguarda la posta di Stromboli che è da quasi 1 mese che non vegono smistati ne i vari pacchi Amazon ecc.. E ne le bollette della luce e le varie raccomandate urgenti a causa della mancata presenza di un postino sull'isola di Stromboli... Ne avevamo uno che faceva il lavoro in modo egregio ma pultroppo ogni volta che un postino si abitua nell'isola e prende la giusta manualità le poste italiane lo cambiano e ne mettono uno nuovo...
E i disagi restano sempre a noi isolani. La posta è carica di pacchi e di bollette e raccomandate varie ferme li senza che nessuno le possa prendere fin quando non arrivi un postino per distribuirle. Cioè una volta al mese se il tempo lo permette se no saltato quel giorno se ne parla il mese successivo... Voglio sensibilizzare le poste affinché mandino un postino almeno 2- 3 volte a settimana per smistare tutto il necessario. E' possibile mai che per colpa della posta a un povero vecchietto rischia che gli taglino la luce o che la fanno pagare con la mora? Quindi chiedo alle poste che risolvino immediatamente il problema perché è molto serio.
Visto che il nostro Sindaco ha passato la mano all'Amam del nostro sistema idrico dal primo Gennaio 2020 e speriamo bene, vorrei sapere:
nelle zone alte delle nostre isole Lipari, Vulcano, ecc. non servite da rete idrica, e lo dico senza voler far polemica da 20 anni senza un programma per risolvere l’annoso problema delle pompe di sollevamento in diverse zone in particolar modo nell'isola maggiore, e quindi avendo bisogno di autobotte d'acqua a chi bisogna rivolgersi, visto che già ci sono problemi?
Inoltre essendo interessato al problema anche in maniera urgente, sono sicuro che in modo intelligente hanno pensato ad una soluzione transitoria...in attesa di chiarezza gestionale, sarei grato se qualcuno su al Comune, delegato sul argomento idrico, fornisse informazioni su chi contattare, perché quelli contattati da me, non hanno la minima idea di quello che succederà.
Risultato non si sa dove sbattere la testa per avere un camion d'acqua... anche perché le ditte che effettuavano il servizio comunale (privati) oggi dovrebbero fare nuovi contratti con Amam immagino con tutti i tempi burocratici del caso (sempre che tutto vada bene), ed intanto noi cittadini senza acqua che facciamo...in urgente attesa di acqua?
A Vulcano stiamo rimanendo senza acqua. Una piccola nave ogni 2/3 giorni non è sufficente per il fabbisogno dell'isola. Fine settimana l'isola si riempe e fra poco siamo completamente con le cisterne vuote!!!
Isole Eolie...Movida, schiamazzi notturni e Cassazione
Adesso che l'estate entra nel pieno, è forse il momento giusto per parlare di un problema enorme e maledettamente ricorrente e, almeno per quanto risulta dalle cronache giudiziarie di tutta Italia, sempre più sentito. Mi riferisco ai rumori notturni provocati, specie nelle zone della movida, dai tanti locali pubblici con musica ad alto volume, canti, urli e schiamazzi degli avventori.
Ps. Due sere fa, durante una passeggiata (centro di Vulcano) di circa 800 metri ogni localino "sparava decibel a tutta forza" spesso sovrappenendosi uno con l'altro, una gara a chi si fa sentire di più, vi lascio immagginare il massacro che ne viene fuori, e pazzesco, ma chi deve controllare non lo fa, e questo e davvero incredibile, e le forze dell'ordine ci sono, eppure ......niente. Come sia possibile una tale mancanza di controllo da chi ne è preposto e davvero insopportabile e per certi versi anche abbastanza " strano ".... ora non vorrei pensar male..... ma alla fine ci si azzecca sempre (Giulio Andreotti).-
Intendiamoci, mi sembra evidente che d'estate, in queste zone, debba esserci una certa "tolleranza" e, proprio per questo, la legge assegna ai Comuni il compito di regolamentare gli orari di queste attività e, nel contempo, fissa alcuni limiti massimi di rumore, in decibel per l'esattenza . Anche se poi, nella pratica, i controlli sono molto scarsi. Eppure, ogni estate le denunzie per rumori molesti notturni si moltiplicano e, a volte, sfociano in litigi anche violenti.
Ora mi sono preso la briga di cercare informazioni per chiarirmi e chiarire le idee da qui tutto questo (ce da dire che internet aiuta molto se sai cosa cercare)quindi:
I limiti massimi da non superare sono fissati dalla legge 26 ottobre 1995, n. 447 con sanzione amministrativa pecuniaria fino a 5000 euro in caso di inosservanza. Ne consegue che " l'attività di un bar regolarmente autorizzato dall'autorità amministrativa a rimanere aperto fino a tarda notte e all'uso di strumenti musicali e di diffusione sonora, va classificata come esercizio di un 'mestiere rumoroso', in quanto l'uso di tali strumenti è strettamente connesso e necessario all'esercizio dell'attività autorizzata, con la conseguenza che il superamento, mediante gli strumenti stessi, dei limiti massimi o differenziali di emissione del rumore integra l'illecito amministrativo di cui all'art. 10, comma secondo, della legge 26 ottobre 1995, n. 447″ (Cassazione, sez. 3, n. 34920 del 18 agosto 2015).
Ma, più in generale, l'art. 659, primo comma, del codice penale punisce con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a 309 euro "chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero, abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche .... disturba le occupazioni o il riposo delle persone...." . E, quindi, se, oltre al superamento dei limiti, si provoca disturbo alle persone che abitano nelle vicinanze, può scattare, appunto, anche la denunzia penale per il reato di cui all'art. 659, comma 1. Non sempre, però. Infatti, secondo la Cassazione, ciò avviene solo se vi è la "prova dell'attitudine dei rumori provocati a recare disturbo a una pluralità indeterminata di persone"; e non se arrechino "molestia solo al circoscritto numero degli occupanti degli appartamenti contigui". Insomma, bisogna che si vada oltre la "normale tollerabilità" e che sia messa in pericolo la "pubblica tranquillità" (Cass. sez. 1, n. 17670/2002). Di modo che,"integra il reato previsto dall'art. 659, comma primo, codice penale, l'esercizio di una discoteca i cui rumori, in ora notturna, provocano disturbo al riposo delle persone abitanti nell'edificio in cui è ubicato il locale, se il fastidio non è limitato agli appartamenti attigui alla sorgente rumorosa, in quanto la propagazione delle emissioni sonore estesa all'intero fabbricato è sintomatica di una diffusa attitudine offensiva e della idoneità a turbare la pubblica quiete".(Cass., sez. 3, n. 23529/2014).
Da questo si evince un altro quesito..... Come sia possibile che uffici preposti al rilascio delle autorizzazioni, ed in particolare modo la questura, consapevole che si parla di centri storici, e di piccoli centri con attorno alberghi, case private, e insomma dove la gente vive e qualche volta tenta di dormire.. rilascia autorizzazioni senza colpo ferire.
Cerchiamo allora adesso, a bocce ferme, di capire quali sono i confini tra il lecito e l'illecito delineati dalle leggi e dalla giurisprudenza più recente.
Ma, a questo punto, sorge un problema: se il superamento dei limiti, infatti, è facilmente accertabile tramite un fonometro, come si prova il disturbo alla quiete pubblica? La Cassazione non ha dubbi: "Le sole dichiarazioni rese dai denuncianti sono sufficienti a sostenere l'accusa in assenza di ulteriori indagini di riscontro, anche di natura fonometrica in ordine al reato di cui all'art. 659 cod. pen. perché la sussistenza del reato in questione può essere dimostrata con qualunque mezzo di prova...." (Cass. sez. 3, n. 37097/ 2015).
E pertanto, si è ritenuto sussistere il reato "sulla base delle dichiarazioni testimoniali di soggetti i quali avevano riferito che durante le ore notturne non riuscivano a dormire a cagione delle emissioni sonore provenienti da una discoteca" (Cass., sez. 1, n. 201195/1995)
Resta, infine, da capire quando sia configurabile la responsabilità penale del gestore del locale. Se da un lato, infatti, in linea di massima "la qualità di titolare della gestione dell'esercizio pubblico comporta l'assunzione dell'obbligo giuridico di controllare che la frequentazione del locale da parte dei clienti non sfoci in condotte contrastanti con le norme concernenti la polizia di sicurezza", dall'altro, tuttavia, se il disturbo alla quiete pubblica avviene all'esterno del locale "per poter configurare la responsabilità del gestore è necessario provare che egli non abbia esercitato il potere di controllo e che a tale omissione sia riconducibile la verificazione dell'evento" (Cass., sez. 3, n. 12967/2015). Anche se, ovviamente, resta fermo il potere-dovere del sindaco di intervenire con appositi provvedimenti, quali, ad esempio, la limitazione dell'orario di chiusura del locale stesso e la predisposizione di controlli notturni nella zona. Peraltro, recentemente il Tar del Piemonte (sez. 2, n. 1191/2015) ha affermato che non vale a escludere la responsabilità del gestore sostenere che la zona è di per sé zona "votata alla movida".
Questo è, in sintesi, il quadro giuridico. Resta solo da dire che, in un paese civile, le regole della tolleranza, della civile convivenza e del rispetto per gli altri dovrebbero essere regole acquisite senza bisogno della minaccia di sanzioni penali. Ma quanto è civile oggi questo nostro paese? Ma quanto sono consapevoli i responsabili di tutto questo, e per ultimo il danno immenso che stanno creando al nostro Arcipelago........
Signor Sindaco siamo nelle sue mani...... la legge le da il potere di fare giustizia.....
Buongiorno direttore,
approfitto del tuo giornale, per chiedere all'amministrazione comunale se può inviare un operaio al porto di Vulcano per far rimettere in piedi i cartelli stradali buttati giù e magari far sistemare le luci che non funzionano (zona tabacchino - ristorante Vincenzino) e in più quando piove "scoppiettano", e per ultimo se si può fare qualcosa per eliminare il problema di cani in giro liberamente, senza che questo sia di fastidio/pericolo per la gente.
La stagione 2015/2016 ha potuto fruire di tutta una serie di concause positive: - Le condizioni meteo favorevolissime - L’uscita dal mercato dei Paesi del nord Africa - Una seppur minima ripresa dell’economia italiana, se non altro a livello di indice di fiducia – Le campagne promozionali condotte da varie associazione sui mercati esteri - La rivalutazione del franco svizzero, dollaro, ecc, tutti mercati primari per l’Eolie.
Dobbiamo essere consci che queste condizioni potrebbero non ripresentarsi nel prossimo futuro, magari già dal 2017. È infatti opinione comune che l’impulso più importante della ripresa del settore sia stato l’uscita dal mercato dei Paesi dell’Africa mediterranea ed in una certa misura della Grecia. È probabile che tutto ciò duri per qualche stagione. Dovremo pertanto sfruttare questa opportunità per consolidare la nostra offerta turistica. Abbiamo riportato la fiducia all’Eolie, ma ora occorre passare alla fase 2!
Dovremo cioè eliminare il gap, più volte denunciato, tra l’Eolie e le altre destinazioni concorrenti e tra l’aspettativa dei nostri clienti e la realtà. Attraverso una serie di analisi e di proposte, con il contributo di Enti, Associazioni, Politica, Regione e soprattutto dei nostri residenti e gli eoliani tutti, vogliamo arrivare a condividere un PIANO ORGANICO per il TURISMO, che valorizzi il nostro ambiente, i nostri siti culturali e storici, le nostre aziende. Veniamo da troppi anni di immobilismo amministrativo se non recessivo (vedi PIT) e dobbiamo dare un’accelerazione sulla competitività. Iniziamo da alcuni aspetti strutturali.
- IL SISTEMA TRASPORTI È al primo punto perché è indispensabile per colmare il gap con le altre destinazioni nostre concorrenti. Le presenze che mancano all’economia turistica eoliana risiedono per lo più nel Nord Europa, nell’Est Europeo ed anche in alcuni Paesi extraeuropei interessati ai circuiti delle città d’arte. Dobbiamo portare questi potenziali clienti nel nostro arcipelago gioiello e qui si rende NECESSARIO LA REALIZZAZIONE DI UN PICCOLO AEROPORTO DIREZIONE ROMA E MILANO PRINCIPALI HUB INTERNAZIONALI, ed un forte incentivo organizzativo alternativa, via Milazzo/Messina/Napoli con un rapido collegamento marittimo, stradale e ferroviario. Ovviamente con un costo traghetto più che concorrenziale.
Entriamo nel dettaglio: AEROPORTO L’Associazione Avio Lipari a suo tempo, si è spesa sull’argomento perché è l’elemento più importante per assicurare collegamenti rapidi con i paesi europei. Ma qui devo lanciare un forte appello perché i ritardi accumulati sono pazzeschi! Se non si iniziano i lavori della pista entro il 2017/2018 si perderanno i fondi comunitari e il progetto PICCOLO AEROPORTO sarà inevitabilmente chiuso. Non si può accettare che il progetto dell’aeroporto, abbia trovato ostacoli negli uffici del Comune e totalmente inaccettabile. A parole, nel recente passato, quasi tutti si sono espressi favorevolmente sull’importanza del piccolo aeroporto, ma non nei fatti! Se malauguratamente si perdesse questa opportunità la nostra capacità di attrazione turistica ne subirebbe un grave colpo e questo deve far emergere le responsabilità di un danno all’industria ricettiva e commerciale eoliana che causerà la probabile ed inevitabile recessione del turismo all’Arcipelago Eoliano. Spero che ciò non accada e che, come sempre, all’ultimo momento si superino le attuali difficoltà e si inizi a lavorare ognuno per le proprie competenze. Ma non basta!
Oggi, Comuni e Regione devono ribadire all’unanimità che occorre mettere mano al progetto piccolo Aeroporto, e consentendo così l’arrivo degli Velivoli tipo ATR 50/70 posti. Solo così potremo presentarci competitivi e concorrenziali sui mercati turistici del nord Europa. Offrendo un trasporto di qualità ad un prezzo equo si raggiungerebbe anche l’equilibrio economico dell’aeroporto.- È necessario che questa importante infrastruttura venga inserita nel sistema degli aeroporti Siciliani al pari di Pantelleria, Lampedusa, ecc, ecc. Se la burocrazia non supera i ritardi e non si pone fine ai piccoli interessi privati che non consentono di definire in modo definitivo la progettazione, perderemo anche questo treno. Privati e istituzione Comune in una possibile società di gestione di Aeroporto delle Isole Eolie e assolutamente fattibile.
Rilasciando anche fidejussioni indispensabili per ottenere finanziamenti per l’attivazione delle linee. Linee che, oltre a soddisfare le esigenze del turismo, dimostra di essere molto, utile, agli stessi eoliani. Anche qui appare difficile da comprendere che per diversità di interessi non si lavori per lo sviluppo della sistema trasporti aereo.