di Salvatore Leone
Giovanni Sardella é figlio di carabiniere, nipote del prete, cugino del potente consulente dell’attuale sindaco, marito della nipote dell’ex vice direttore dell’ufficio collocamento di Lipari che fu anche vice sindaco, assessore e consigliere comunale di fede Dc, insieme alla nipote Valeria il cui fratello Giovanni era figlioccio di mio padre. Per questo ci diamo del compare simpaticamente e mi diverte trasportarlo sulla Bianchina scoperta. Non mi ha mai chiesto il voto ed io mai un favore. Questo é comparato ereditiero. Lui in politica c’era già a Filicudi a coprire le spalle al sindaco Vitale ai tempi dei mafiosi, da buon democristiano é cresciuto sotto il potentato della famiglia D’Alia, dipendente dell’ospedale di Lipari insieme ad Agostino Giorgianni marito di Nunziatina D’Alia e zio dell’attuale sindaco. Un buon assessore sempre vigile e sempre in strada sul problema. Una carriera politica all’insegna della fedeltà. Ma prima dell’estate, nelle vesti di assessore, é iniziato uno scollamento con la giunta e qualche ora prima di essere fatto fuori da dato le dimissioni in religioso silenzio per passare con La Cava (Art.1) avversario dell’attuale sindaco e cugino dell’altro La Cava (Ngi) che invece appoggia l’attuale sindaco ed anche socio nella Siremar. Siremar che in un giorno di tempesta con un proprio traghetto ha quasi demolito il pontile aliscafi di Vulcano che nel piano di rimodulazione del porto potrebbe diventare ora un pontile turistico formando un blocco unico con il “Ritrovo Remigio” trasformato in stazione marittima da La Cava. Adesso prepariamo i coriandoli per Carnevale ma poi con la Pasqua godiamoci questa pace con una colomba e una birra Moretti, quella con l’uomo coi baffi come quelli di mio compare.
I COMMENTI
di Sergio La Cava
Caro avv,
Mi permetto di replicare alle sue affermazioni che,come al solito,sono infarcite di informazioni”presunte” al solo scopo di far intravedere a tutti i costi l”intreccio”.
La siremar che ha demolito il pontile era la ex Siremar compagnia delle isole e non l’attuale giusto per amore della verità.
Tutta la popolazione Vulcanara ha sofferto e soffre per la mancanza del pontile aliscafi e stiamo sollecitando il Sindaco con tutte le nostre forze per riattivarlo.
Ovviamente il pontile sarà riattivato per farci attraccare gli aliscafi, per quanto ne sappiamo a Vulcano.
I finanziamenti per il pontile saranno dati,ovviamente per RIFARE il pontile e ripristinare cosi il naturale posto di ormeggio dei mezzi veloci a prescindere da chi abbia acquistato Remigio come capirebbe chiunque tranne chi vuole spargere un po di veleno gratuitamente.
Probabilmente per Lei che non vive Vulcano sarebbe stato meglio che il manufatto che fa bella mostra di se in condizioni fatiscenti da oltre un ventennio,come biglietto da visita dell’isola,restasse cosi com’è per altrettanti anni con il solo scopo di fare lamentare chiunque lo veda e lo commenta negativamente,con grave danno alla nostra isola(ma meglio lamentarsi che sistemare le cose).
Che al posto del pontile venga un porticciolo turistico non risulta a nessuno di noi,ma Lei,ad arte,lo inserisce sempre allo scopo di gettare un po di veleno gratuito.
Chiunque vedrebbe come un opera capace di dare una svolta non solo a Vulcano ma a tutte le isole la realizzazione di un porticciolo turistico per il quale,stia sereno,continueremo a batterci,magari chiederemo di farlo a Vulcano Piano cosi non desteremo sospetti.
Che il pontile aliscafi diventi un tuttuno con il ritrovo Remigio non riesco a capirne il significato considerato che l’unica cosa che può accadere è che si ripristini il pontile COM’ERA PRIMA,e,di conseguenza i passeggeri sbarcheranno e imbarcheranno da dove SBARCAVANO E IMBARCAVANO PRIMA.(VEDE? TUTTO COME PRIMA)
vUOLE INDICARE UNA SOLUZIONE DIVERSA DI ALLOCAZIONE DEL PONTILE CHE NON CONFLIGGA CON LA PROPRIETA DI REMIGIO? si accomodi almeno la sentiremo come pars costruens anzichè pars denstruens.
COSA DOVREI FARE? CHIEDERE ALLE AUTORITA’ SE CI FANNO RICOSTRUIRE REMIGIO DALL’ALTRA PARTE DEL PORTO CAMBIANDO IL SITO? MA PROBABILMENTE SAREBBE SOSPETTOSO IN QUANTO POTREBBE CREARE UN TUTT’UNO CON LE NAVI.
Sono certo che se altri avessero acquistato il locale non si sarebbe potuto intravedere l’intreccio negandole il piacere di dare sfogo alla sua penna.
La conclusione del suo ragionamento sarebbe: NO A UNA STAZIONE MARITTIMA DECENTE CHE CONSENTA UN RIPARO AI NOSTRI OSPITI DEGNO DI UN PAESE CIVILE
NO A UN IDEA DI PORTICCIOLO TURISTICO CHE CONSENTA ALL’ISOLA DI VULCANO DI FARE UN SALTO DI QUALITA’
NO AL RECUPERO DI UN OPERA FATISCENTE POSIZIONATA PROPRIO COME PRIMO IMPATTO ALL’ARRIVO SULL’ISOLA.
Caro Avv, lei ha parlato di colombe agendo da falco,in maniera incomprensibile e sconsiderata da parte di chi invoca la Pace che in questo paese, specie in campagna elettorale,proprio per “presunti intrecci” esposti da gente come Lei,è sempre più merce rara.
Con Affetto e Stima
AH! dimenticavo
BACIAMO LE MANI
di Salvatore Leone
Caro armatore,
fa sempre piacere a chi scrive scoprire le traduzioni personali del lettore. In questo caso, capisco che Lei ha voluto lanciare un messaggio all’amministrazione per donare a Vulcano un porto turistico, penso che molti liparoti le cederebbero volentieri quello della "Lipari Porto". In termini di fatturato, le barche rendono più dei bagnanti. Con questo ha fatto felice anche Panarea, Stromboli, Alicudi e Filicudi. Oggi però questi veleni, che cerca di cospargermi, li tenga sigillati in stiva. Visto che non sono mai stato in politica, alla fine é sempre colpa di compare Sardella. Ad una persona puntigliosa come Lei, é sfuggito che da una vita la signora Lilla, cugina della moglie di Sardella lavora per la sua società. Rida bene e navighi sano. Quando gradisce, se non vuole aspettare la colomba possiamo berci una birretta con o senza baffi.
L'INTERVENTO
Caro Direttore,
nel botta e risposta con il signor Sergio La Cava, mi inserisco anch'io, e mi permetto di esprimere la mia opinione. Il Signor La Cava si è risentito per aver Lei affermato, nel suo articolo, che " il pontile aliscafi di Vulcano nel piano di rimodulazione del porto potrebbe diventare ora un pontile turistico formando un blocco unico con il ritrovo Remigio trasformato in stazione marittima da La Cava.
Ella ha usato intelligentemente una formula criptica per dire che la futura stazione marittima non sarà solo tale, ma potrebbe essere ,anche, utilizzata come luogo di ristoro con attività annesse e connesse come ad esempio:ristorazione,bar con la presenza magari di qualche slot-machine, in attesa delle operazioni di sbarco e imbarco dei cittadini.E questa, a mio parere, se si realizzasse, sarebbe una buona iniziativa.
Quindi non si vede nessun intreccio perverso, a mio avviso, nelle sue affermazioni. A meno che il signor La Cava non abbia la coda di paglia.
Tuttavia debbo rilevare che da quanto asserito da quest'ultimo si evidenzia, in modo inequivocabile, la lentezza dell'azione politica dell' attuale amministrazione presieduta dal sindaco Giorgianni, perchè a distanza di tempo dall'accaduto da lei indicato,essa non sia riuscita, ancora, a sensibilizzare la regione Sicilia, sulla necessità di un intervento urgente volto a riattivare il vecchio pontile dove attraccavano gli aliscafi.
Da questo fatto,come da altri, emerge l'ineluttabilità che si formi, alle prossime elezioni comunali, una compagine politica alternativa e quindi antagonista a quella attuale che esprima un sindaco, che non sia contro qualcuno, ma abbia la personalità e la capacità politica, non solo di gestire la cosa pubblica con trasparenza ed onestà, ma, soprattutto sia in grado di imprimere una svolta positiva allo sviluppo socio-economico delle nostre Isole.
Io credo che questa speranza possa diventare certezza dando fiducia ai nuovi e giovani protagonisti politici, che già da qualche tempo, si sono presentati nello scenario politico locale.
Un caloroso saluto.
Maria Latini
Maglioni a fondo perduto
Marchionne ha tanti maglioni. Tutti uguali. Prima ne possedeva 126, adesso ne possiede 500. Gli ultimi arrivati, pur essendo uguali, hanno una tecnologia superiore. Sono anti-acqua, anti-neve, anti-fango, anti-macchia-anti-caldo e anti-freddo. Tutti fabbricati a Mirafiori ma verniciati a Maranello, casa Ferrari. Con questa tuta da lavoro l’abruzzese-canadese-torinese-americano-svizzero entra nei salotti dei più potenti del mondo. I maglioni di Marchionne , anche se uguali, viaggiano tutti con lui. Sempre. Anche quando spingeva Renzi al successo ed insisteva per infilargli un maglione anti-voto. Il prezzo di un maglione di Marchionne varia fra i 5 euro e i 7 mila euro. La differenza é che quelli più cari godono dei finanziamenti a fondo perduto per la ricerca e sviluppo.
Sogno per un voto liparoto
A grandi passi si avvicina il momento della scelta del sindaco liparoto. Fra una conferma e un nuovo che sfida. Ieri mi sono svegliato alla fine di un sogno elettorale col cuscino sull’urna e la mano ancora sulla scheda. Ho sognato il Municipio di Lipari con la scritta Tribunale elettorale. Due avvocati che si sfidavano in aula con la toga sulle spalle e arringavano davanti ad un Giudice di Pace per capire se un semplice voto era da convalidare o annullare. Gli avvocati Francesco Rizzo e Gaetano Orto lottavano col codice nel cuore per un solo voto. Quello decisivo per l’assegnazione della fascia tricolore. Il sogno mi vedeva come innocente-elettore-testimone. Avevo accompagnato all’urna, un anziano elettore il quale a voce aveva votato per uno e per iscritto per l’altro candidato. Le votazioni sono un difficile esame. Prima si passa lo scritto e poi l’orale. In questo caso tutto é accaduto al contrario. La mia testimonianza si era inserita fra i due valenti colleghi mentre dicevano contemporaneamente: é mio, é mio. Mi svegliai quando il giudice lanciava la moneta in aria e non ho potuto vedere se la moneta dava testa o croce o viceversa.
Multe a provvigione
Roma inventa gli agenti di polizia municipali pagati a provvigioni. Più si multa più si guadagna. Un colpo di mano che vedrà i vigili a multare in automatico senza guardare in faccia nessuno. I contributi poi saranno versati all’Enasarco. Se l’esperimento riuscirà anche gli agenti dell’arma dei Carabinieri e quelli della Finanza e della Guardia Costiera saranno retribuiti allo stesso modo. L’economia italiana finalmente é sulla buona strada. Una multa per tutti senza guardare in faccia a nessuno. Il problema di Roma adesso é che nessuno vuole stare più in ufficio, ma tutti fuori in blocco con i blocchetti. I sindacati stanno discutendo sulla percentuale della provvigione. Si parla di un 20%. Non é male.
Sciamanateoliane
Le Eolie sono isole dei famosi ma non l’isola dei famosi e dei formosi. Tutto nella pluralità del mondo eoliano trasformato in modo turistico. Intanto una madre e una figlia (Ornella Muti e Naike Rivelli) sostituiscono, a furor di popolo, un’altra madre e un’altra figlia (Vanna Marchi e Stefania Nobili). Due “bone” al posto di due “imbonitrici” ma con lo stesso grado di parentela e forse con la stessa popolarità. Ornella e Naike, vestite di bianco pomice, sbarcheranno nell’isola Muti dove applicheranno il mutismo per riabilitare i naufraghi espulsi dall’isola dei famosi basandosi su tecniche yoga, preparando cibi a base di cucina vegana e poi faranno viaggiare gli sconfitti in stato di trance nel mondo degli spiriti. Sarà l’utilizzazione globale dei poteri. Per ripicca,Vanna e Stefania potrebbero scegliere una delle 7 isole italiane della provincia di Messina e decidere di sciamanare, in anticipo, i candidati alle prossime elezioni comunali delle Eolie. Con una telefonata in Brasile, il mago Mario Pacheco Do Nascimento dirà in anticipo chi vince e chi perde. Anche se alle Eolie politicamente non perde mai nessuno. Anzi si: le isole.
Tassa sui voti
A tutti sembra che lo sport preferito dei politici nazionali italiani sia quello di andare a votare. Invece é solo una mania degli sconfitti che pensano di poter vincere nel segreto delle urne, con l’aiuto delle previsioni e anche del malcontento che aumenta fra una votazione e l’altra. Risultando così il vero vincitore. Renzi vorrebbe votare in pantaloncini corti. A Giugno. E’ pieno di ottimismo mentre il popolo é pessimista e nauseato dalla politica degli sconfitti che ritornano con la speranza di ridiventare vincitori. Sbattere il patrimonio personale dei voti dovrebbe far parte della denuncia della dichiarazione dei redditi. Anche i voti dovrebbero essere tassati. Perché é dimostrato, giornalmente, che producono reddito. Il punto é se far pagare una percentuale fissa per voto ricevuto oppure una percentuale sul “Pilpolitico”. Questa sarebbe la vittoria del popolo e dell’Agenzia delle Entrate che inizia ad avere troppe uscite.
Roma-Malfa-Leni
Duro il mestiere di sindaco. Benedetti voti. La sedia più difficile é quella di Roma. Oggi, dopo i sequestri e le chiacchiere sul tetto della sede comunale per evitare le cimici, la Raggi invidia i sindaci come quelli di di Malfa e di Leni. Potrebbe chiedere il trasferimento ma la legge Severino le impedirebbe la futura carica. La Raggi starebbe bene nella terra della Malvasia e dei piccoli grilli, sentirebbe il loro cantuccio e Roma diventerebbe solo il ricordo di un incubo. Ma un sindaco non può chiedere il trasferimento altrimenti Longhitano o Gullo dovrebbero trasferirsi a Roma e per loro sarebbe il sogno che si avvera. Sindaco capitale o capitale da sindaco. Perché i sindaci sono una razza pura che bisogna difendere ma anche assicurare obbligatoriamente contro le tentazioni che sono veri attentati contro gli elettori.
Eolieex
A Lipari c'è sempre quel gruppetto d’amici, ma credo anche nelle altre isole, che fra uno strumento d’uscita e l'altro si fa carico di concordare “na caminata pi vidiri u malutiempu”. Spesso verso Quattrocchi (ex belvedere), ma a volte anche per Sottomonastero lato Sotto il Palo (ex scogliera di Eolo) ma anche verso Porticello (ex spiaggia bianca). Oggi tutto é diventato un ex. Poi, quando torna il sole con la quiete, la frase si ripete e tutti pronti ad andare verso Piazza Mazzini o per meglio dire ex piazza. Fin quando non finiranno gli eterni lavori. Qui però la speranza, di udire urla di tempesta politica, svanisce. Niente. Solo il silenzio rotto da qualche risata, il carpire qualche pacca sulla spalla e il sentire una catena infinita di grazie per grazie ricevute. Tante grazie ancora. Qui è sempre bonazza, il vento non arriva, le stanze sono calde e comode e le luci sempre accese. Un nostro amico di compagnia, ex politico, si lascia scappare una lacrima che si cerca di capire se di nostalgia o di scampato pericolo.
Eolie alla sanremese
Le gole ormai sono allenate a cantare sul palco di Sanremo. Il presentatore toscano Conti é ben contento che quest’anno incasserà il 30% in più dello scorso anno raggiungendo la somma di 650 mila euro pari a 162,5 mila euro al giorno. Crozza per 5 minuti dalla sua stanzetta invece incasserà 120 mila euro. Tanto o poco é un monopolio a chiamata diretta e prezzo fisso. Fra la città dei fiori e l’arcipelago dei capperi ci sono con tanti motivetti orecchiabili ma manca un punto di collegamento per un festival in comune. Quello che anche alle Eolie emerge sono le stonature musicali ben orchestrate. Solo con le prime file ad applaudire. Tutti gli altri a pagare con la solita musica chiamata spettacolo. In questi giorni con alti contenuti di tristezza gli spettacoli devono continuare?
Una coppia per le Eolie
Solitamente nessuno mi cerca la preferenza politica. Solo una volta un ex sindaco mi chiamò telefonicamente prima delle votazioni. L’altro giorno un conoscente mi disse a foto coperte di dare la preferenza ad una delle due.
Quando ho scoperto le foto dovevo scegliere fra la Cucinotta e la Bellucci. Avrei scelto, senza sapere per cosa, la Cucinotta per amore di appartenenza alla stessa provincia. Ma poi ho visto che era già di appartenenza all’isola di Salina che l’ha trasformata in “missionaria postina” ho dato la preferenza alla Bellucci. Ma ancora non so per cosa. Una mia conoscente mi riferisce che ha vissuto la stessa esperienza ma con le foto di Frassica e Bova. Voleva scegliere Frassica perché della stessa provincia ma si ricordò che anche lui appartiene al giro di Salina e quindi scelse Bova. Adesso siamo in due ad aspettare cosa succederà per le nostre scelte. Forse è nata una nuova coppia d’unione popolare made in Eolie. Bellucci-Bova, che bellezze. Ma per che cosa non si sa ancora.
Carrelli per la neve
Il popolo italiano è contento di vedere come l’ex Presidente del Consiglio riesce a riempirsi il carrello della spesa con la scorta sia alimentare che non. Prima, con la scorta, si vedeva il nuovo o ex ministro Finocchiaro mentre sceglieva i mobili all’Ikea. Il carrello in politica conta, come conta essere figli di ministri o fratelli o mogli o fidanzate, gente che riesce ad avere impieghi speciali a prezzi affare. Sistemi uno e paghi per tre. Il mondo politico é un supermercato dove la politica prende quello che vuole, da dove vuole e per chi vuole. Da dove provengono i soldi “salvabanche, salvaprofughi, salvAlitalia e quanto altro? Oggi ci pensa Gentiloni a nome di chi? Visto che Renzi é al supermercato con o senza mattarellum... e risparmiando sulla spesa e anche senza stipendio e vitalizi ha passato le vacanze sugli sci e sulla lussuosa neve della Val Gardena. Quindici mila euro a settimana, magari pagati con la tredicesima della moglie perfetta insegnante al seguito in tuta Armani. Ferie preziose da disoccupati. Però sta scrivendo un libro in nome del popolo italiano che dopo averlo ascoltato adesso vuole leggerlo a 4 orecchie.
Lipari-Dubai due porti e due misure
L’emirato del Dubai ha battuto sui tempi e sulla dimensione la presentazione del nuovo “portoturisticommercial&altro” di Lipari. Mentre per Lipari si parla di 700 posti barca a Dubai si raddoppia. Ben 1400 ormeggi con scalo per navi crociera ed una torre-faro da 135 metri d’altezza per contenere un albergo e un centro d’osservazione. Dubai Marina contro Marina Lunga, Marina Corta e Pignataro, la sfida d’oriente a colpi d’ormeggio, isola artificiale contro diga tecnologica, palmizi contro cassonetti. Seimila persone al giorno contro i fantasmi dei numeri primi. Il tempo senza tempo, il petrolio contro le pietre da scaldare a mano come energia alternativa con misure diverse.
Alicudi, raccomandata e raccomandazioni
Ci voleva la campagna pubblicitaria delle Poste Italiane S.p.A. per rilanciare Alicudi anche nel mondo della serenità dei sorrisi, dei risparmi e della corrispondenza. Turismo a parte. Associare il robot umanizzato all’isolano robotizzato é più di un libretto postale. E’ l’istruzione alla vita moderna per accelerare i consumi e far trascorrere una vita fra quello che era un vaglia o un bollettino postale oggi servizi in disuso. I nuovi motorini e le nuove divise dei dipendenti postali danno un senso di modernità ad una delle più grosse realtà impiegatizie d’Italia. Però ad Alicudi, l’amministratore delle Poste ha dimenticato di dare il valore aggiunto agli asini ancora oggi antico e moderno sistema di trasporto. Insostituibile come la raccomandazione mentre anche la raccomandata ha trovato la sua moderna alternativa.
Eolie, il volo dell'elefante con la mela
Aeroporto del Mela e delle isole Eolie? O solo del Mela. Magari con il logo di una mela intera. Con questi interrogativi c’é chi vuol fare l’indiano. Non solo l’investitore Mahesh Panchavaktra, con o senza turbante. In tanti iniziano a sognare l’opera, mentalmente titanica, di costruire la casa degli aerei anche per l’arcipelago eoliano che da mezzo secolo ha sempre sognato un aeroporto bello e panoramico ma anche grande per smistare da 1 a 1 milione di passeggeri al giorno. L’aeroporto delle Eolie, prima doveva nascere a Vulcano poi a Lipari. Adesso il veloce punto di collegamento con i tempi della velocità dei trasporti tocca al Mela. Senza bisogna di sapere poi chi coprirà i passivi per la gestione. Perché costruire é semplice, amministrare é difficile. Basta vedere le sorti dell’aeroporto di Reggio Calabria. Quello del Mela o del Mela e delle Eolie potrebbe essere un “sottoaeroporto” di quello di Catania. Proprio perché il simbolo di Catania é l’elefante eterno amico degli indiani. I segni non sono dei sogni e non sono un caso. In questo c’è l’elefante con la mela in volo.
Aiuole in corsia per la Salerno-Reggio Calabria-Lipari
Questo regime democraticamente e bancariamente eletto ha annunciato che é finita la Salerno-Reggio Calabria e non viceversa, meglio definita “naminnapitutti” tecnologicamente avanzata. Adesso bisogna inventarsi subito una nuova fabbrica per il sud. Magari altri 56 anni di lavori per l’alta velocità oppure solo un mezzo secolo per continuare il progetto del ponte sullo stretto. Il governo di turno sorteggerà la scelta. La Calabria ha bisogno subito di una nuova alternativa. A Lipari dicono che Piazza Mazzini non basta da sola a diventare la più bella piazza d Europa. Così si diceva nell’intervista il giorno dell’inizio dei lavori di qualche giunta fa. Gli anni passano ma prima o poi arrivano alla fine dell’inizio per gli auguri e festeggiamenti. Tanto non c'è fretta e neanche più rabbia. Splendide autostrade a 6 corsie oppure piazze a 7 aiuole pari sono. Basta che siano preferenziali e preferite.
Anche alle Eolie il mercato del pesce
Tutti diciamo quello che ci dicono di dire: “Il mondo é cambiato”. I pensionati ci dicono che stanno meglio e i giovani stanno male. Ma chi ci dice queste frasi belle e fatte? Sono storie? Prendiamo il mondo e buttiamolo dentro le isole Eolie. Proviamo a vedere cosa é cambiato o al massimo cosa potrebbe cambiare. Chiediamo ai pensionati come stanno e ai giovani come lavorano. Alla fine questo e quello pari sono, indipendentemente da qualche lingua parlata in più ma capita in meno. Le strade sono sempre quelle e sicuramente peggiorate, i panorami si godono di meno per la velocità della vita e per l’abuso dei telefonini che sparano foto magnifiche in continuazione. La certezza del cambiamento si può notare dal fatto che non ci sono più matrimoni per procura o procurati e non si nasce più a chilometro o miglio zero. In compenso, il sistema ha robotizzato la vita per le strategie del mercato. Quello del pesce che dona felicità al potere fatto di “bisuola e pulera”.
Isole di ballisti&balisti
Ultimamente é aumentata la quantità di conoscenti che mi fermano per strada, mi scrivono o mi telefonano. Tanto per sapere cosa scriverò domani o per consigliarmi cosa scrivere. Anche sotto dettatura. Vista la crisi e visto cosa si legge su tutti i giornali del mondo, l’ultimo messaggio mi propone lo “sfesteggiamento”. Smettere di fare baldorie, eliminare i fuochi e i botti, la musica ad alto volume e lasciare trionfare il digiuno per la purificazione della “panza” con l’anima, per il riposo del corpo con la mente. Esattamente come fanno i balisti e non i ballisti. Che sempre isolani come noi sono. Niente sballi e niente balli. Quasi a un voler vietare il San Silvestro, la notte delle notti. Riprodurre i luoghi fantasmi con nessuno in giro. Il deserto intorno a noi a bocca chiusa. I politici dovrebbero essere i primi a staccare la spina della baldoria. Io personalmente ormai avevo cucinato e apparecchiato, invitato parenti e amici. Ho solo consigliato di non sparare botti per non impaurire gli animali. Per il resto ne parleremo il prossimo anno con l’augurio che sia pieno di soddisfazioni, benessere e salute per tutti.
Lipari: acqua, muli e sic-sac-zip-zap
A Lipari l’acqua é sempre stata sacra. Talmente sacra che dopo il sindaco Vitale, tutti gli altri hanno chiuso le fontanelle. Da allora, ogni anno ho riempito una bottiglietta d’acqua. Avevo creato una collezione di 40 bottiglie. L’anno scorso ignoti sono entrati nella mia casa di campagna e le hanno svuotate, lasciandomi le bottiglie vuote e una gran voglia d’acqua di Lipari, la dissetante. Era l’acqua d’annata piovana, raccolta col secchio dalla cisterna che in questo momento é asciutta per manutenzione, come il famoso dissalatore che al momento non produce. Negli anni 80 mi era venuta l’idea di imbottigliare l’acqua di Lipari e venderla nel mondo ed invece spesso la regalavo agli amici che partivano dall'isola. Oggi mi sono accorto che la mia idea-piacere é una realtà. Un’azienda, non eoliana, vende l’acqua profumata delle sette isole Eolie. Ci accorgiamo che con il nome Eolie, spesso si vende un prodotto che non c’é. Basta creare l’idea perché il nome Eolie tira ancora. Come i muli. Certamente chi non ha sangue eoliano ha più coraggio e meno remore nello sfruttare anche situazioni oltre i limiti. Come saper aggirare le norme urbanistiche. Oggi, infatti, oltre ai vincoli urbanistici della famiglia del "sic-sac-zip-zap" esiste anche il vincolo della messa in sicurezza. Il vincolo che stravolge tutti i vincoli. Così ciascuno tira l’acqua al proprio mulino che non é il figlio del mulo, ma forse si. Perché scalcia chi vuole e quando vuole.
Togamata
Mi ha telefonato un collega di Milano per gli auguri di fine anno. Fra un consiglio di qualche pietanza per la nottata del 31 mi ha raccontato della collega e del collega che sono stati trovati quasi nudi all’interno di uno dei tanti wc del Tribunale di Milano da un solerte carabiniere inviato sul posto da un giudice che aveva notato 4 piedi “incroccati”. Per la cronaca gli ricordo che qualche anno prima avevano trovato insieme una cancelliera e un cancelliere quasi incancellati. Anche loro quarantenni. Adesso possiamo dire che finalmente il Palazzo di Giustizia milanese é un luogo dove l’amore non si processa ma si consuma anche in nome della legge del desiderio appagante e senza condizionale. Con il codice la gente si sfoga ma i testimoni non sono ammessi visti i numerosi articoli vigenti in nome dell’amore.
Wwwc
Il ministro dello Sviluppo urbano indiano ha deciso di promuovere un servizio per aiutare i cittadini a trovare wc in buone condizioni. Grazie a Google c’é l’indicatore di toilette su Google Map. Così il segnalatore dei bagni fa compagnia a ristoranti e alberghi. Magari in futuro questi wc riceveranno anche le stellette. Ci voleva l’India per avviare questo sistema intelligente per i “cacasotto”. Gli utilizzatori o utenti iniziano a descrivere le condizioni dei servizi igienici e suggeriscono anche i miglioramenti come richieste di climatizzazione ambientale o carta igienica più morbida. Il progetto pilota é in funzione a Nuova Delhi dove 20 milioni di abitanti fanno già a gara per inviare giudizi e critiche. Alcuni bagni sono riservati esclusivamente ai maraja. In questo caso i rubinetti sono d’oro e i copri vasi in zanna d’elefante. A Lipari, nella piazzetta del Purgatorio, senza bisogno di segnalazioni moderne, si può ritornare all’uso del vecchio “cacaturi” oggi rivisitato e gestito secondo i migliori indici di qualità essendo l’unico bagno pubblico delle 7 Eolie. Si racconta che arrivano anche da Alicudi per gli usi opportuni senza fare gli indiani quando non si tira l’acqua.